La falange oplitica
RASTELLI ILARIA
Created on January 22, 2024
Alla scoperta della falange oplitica con I.R.
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Transcript
LA FALANGE OPLITICA
Paragrafi:
- Introduzione
- Origine del nome.
- Equipaggiamento.
- Disposizione sul campo di battaglia e
- Lo scontro fra falangi
- Sitografia e Bibliografia
P. 7
P. 5-6
P. 4
P. 3
P. 8
P. 9
La Grecia era divisa in poleis ed esse erano spesso in lotta fra loro. L'esercito delle poleis era formato dalla cavalleria, composta da aristocratici e nobili, e dai fanti. Quest'ultimi erano i soldati che andavano a piedi e venivano chiamati anche opliti, da qui la falange oplitica.
Introduzione
L'origine del nome
La falange oplitica prende questo nome dallo scudo usato dai soldati, l'hoplon. Esso era rotondo e con un diametro di circa 90 centimetri. Era di bronzo o ferro, ricoperto da pelli di bue e decorato con ornamenti di oro e argento. I soldati usavano l'hoplon per coprire il proprio corpo con lo scudo del compagno a destra.
Equipaggiamento
Oltre lo scudo, gli opliti erano equpaggiati con una spada corta, xiphos, appesa sul fianco che serviva negli scontri corpo a corpo e una lancia, chiamata dory, lunga 2,5 metri, di legno con la punta in ferro, e che serviva per colpire i nemici da una lunga distanza. Con gli scudi gli opliti formavano un muro impenetrabile.
Riguardo all'armatura, gli opliti avevano un pesante elmo di bronzo , sopra una calotta di cuoio che proteggeva la testa dagli attriti. L'elmo chiamato kranos aveva una visiera che arrivava fino agli occhi e si prolungava fino a proteggere il naso e le guance. Il torace era protetto da una corazza di bronzo o ferro, formata da due parti, una anteriore e una posteriore, unite da cinghie e fibbie. In un secondo tempo però la corazza era formata da un unico pezzo. Sotto la corazza veniva indossata una tunica che arrivava fino alle coscie. Le gambe erano invecie protette da schinieri di cuoio che arrivavano fino al ginocchio.
Equipaggiamento
Disposizione sul campo di battaglia e addestramento
La falange era disposta su due file di opliti. Essa tendeva a spostarsi verso destra durante le marce perchè, come già accennato in precedenza, i soldati coprivano il proprio corpo con lo scudo di chi era posto alla propria destra. Questo modo di avanzare risultava pericoloso visto che permetteva ai nemici di attaccare la falange sul fianco sinistro. Gli opliti erano generalmente cittadini liberi e il loro addestramento avveniva nelle istituzioni militari della città-stato dove abitavano.
Lo scontro fra falangi
Due falangi oplitiche si affrontavano su un terreno piatto e libero da alberi, per mantenere la formazione unita e compatta. Al suono di una tromba esse si caricavano a vicenda. Ognuna delle due falangi spingeva contro gli scudi dell'altra e infatti lo scontro fra le falangi si può definire come scontro d'attrito e pressione. Gli opliti combattevano come un corpo unico e non contavano i movimenti del singolo soldato. Era necessario che i soldati rimanessero in posizione formando un muro di scudi e un solo punto vulnerabile avrebbe potuto mettere in pericolo l'intero gruppo. Ma se la falange aveva i fianchi protetti e il fronte compatto, si rivelava micidiale. Solitamente durante l'impatto non c'erano molte vittime, ma quando una delle due formazioni si rompeva, si generavano le vere uccisioni e finiva la battaglia. Poi avveniva la spogliazione dei morti da parte dei vincitori e alla fine veniva permessa la sepoltura di essi ai vinti.
Sitografia e bibliografia
- Wikipedia
- Storicang.it
- Oltrelalinea.news
- Treccani
Grazie per l'attenzione
Ilaria Rastelli