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Dalle Fonti Clariane la prima lettera di S. Chiara a Agnese di Praga 
"O povertà beata, che a quanti l'amano e l'abbracciao offre ricchezze eterne!
O povertà santa, che a chi l'osserva e desidera è promesso da Dio il regno dei cieli e gloria eterna e beata vita è concessa con certezza!
O povertà pia, che il Signore Gesù Cristo, il quale il cielo e la terra reggeva e regge, lui che parlò e tutto fu fatto, si degnò di abbracciare al di sopra di ogni altra cosa.
Disse egli, infatti: Le volpi hanno le loro tane, gli uccelli del cielo i nidi, ma il Figlio
dell’uomo, cioè Cristo, non ha dove posare il capo, ma reclinato il capo rese lo spirito.
Se, dunque, un si grande Signore, giungendo al grembo verginale, volle apparire al
mondo disprezzato, indigente e povero perché gli uomini più poveri, indigenti, sofferenti di eccessiva indigenza del nutrimento celeste , in Lui diventassero ricchi col
possesso dei regni celesti; esultate molto e godete, ricolma d'immenso gaudio e di letizia spirituale poiché vi è piaciuto più il disprezzo del mondo che gli onori, più la povertà che le ricchezze temporali, e anziché sulla terra raccogliere tesori in cielo."   
Dalle Fonti alla Vita
Dalle Fonti Francescane  1838
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Transcript

Dal Vangelo di Matteo 8,20 Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».: .

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Perché a te tutto il mondo viene dirieto. E ogni persona pare che desideri di vederti e d"udirti e d'obbidirti? .... Questo io ho da quegli occhi dello altissimo Iddio, li quali in ogni luogo contemplano i buoni e li rei: impercio' che quelli occhi santissimi non hanno veduto fra lì peccatori nessuno più vile né più insufficiente né più grande peccatore di me; e però a fare a quell'operazione meravigliosa, la quale egli intende fare, non ha trovato più vile creatura sopra la terra e perciò ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandiglia e la fortezza e bellezza e Sapienza del mondo, acciò che si conosca che di ogni virtù e ogni bene è da Lui e non dalla creatura, e nessuna persona si possa gloriare nel cospetto suo, ma che chi si gloria si glori nel Signore, a cui è ogni onore e gloria in eterno.

Dalle Fonti Clariane la prima lettera di S. Chiara a Agnese di Praga "O povertà beata, che a quanti l'amano e l'abbracciao offre ricchezze eterne! O povertà santa, che a chi l'osserva e desidera è promesso da Dio il regno dei cieli e gloria eterna e beata vita è concessa con certezza! O povertà pia, che il Signore Gesù Cristo, il quale il cielo e la terra reggeva e regge, lui che parlò e tutto fu fatto, si degnò di abbracciare al di sopra di ogni altra cosa. Disse egli, infatti: Le volpi hanno le loro tane, gli uccelli del cielo i nidi, ma il Figlio dell’uomo, cioè Cristo, non ha dove posare il capo, ma reclinato il capo rese lo spirito. Se, dunque, un si grande Signore, giungendo al grembo verginale, volle apparire al mondo disprezzato, indigente e povero perché gli uomini più poveri, indigenti, sofferenti di eccessiva indigenza del nutrimento celeste , in Lui diventassero ricchi col possesso dei regni celesti; esultate molto e godete, ricolma d'immenso gaudio e di letizia spirituale poiché vi è piaciuto più il disprezzo del mondo che gli onori, più la povertà che le ricchezze temporali, e anziché sulla terra raccogliere tesori in cielo."

Dalle Fonti alla Vita

Dalle Fonti Francescane 1838

Cristo non ha luogo, non ha riposo, non ha regno su questa terra, si descrive come un viandante e descrive la sua sequela come qualcosa di difficile, scomodo, duro. Il senso di questo cammino è abbandonarsi al Padre, non avere niente perché si è lasciato tutto a lui, non avere riposo perché si riposa solo in Lui, non avere tempo perché sono suo è il Regno. E vivere per la gloria e a gloria di Dio. Qui c'è vera Pace c'è libertà, c'è il Bene, c'è una Gioia che non passa più.Appartenere a Cristo significa gettarsi oltre l'ostacolo e vivere pienamente su questa terra come già appartenenti ad un altrove Santo

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