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La storia della terra

da Francesco

deriva dei continènti In geografia, teoria secondo la quale le masse continentali si sarebbero mosse in senso orizzontale, le une rispetto alle altre, nel corso del tempo geologico, assumendo differenti posizioni. L’ipotesi fondamentale di tale teoria enunciata a partire dal 1910 da A. Wegener è che l’attuale disposizione dei continenti si sia andata formando in seguito alla frammentazione di una primitiva massa continentale denominata Pangea e alla lentissima migrazione dei vari blocchi in differenti direzioni

continenti alla deriva

Prove paleoclimatiche

Wegener, in quanto meteorologo, studiò gli antichi climi. Egli osservò che strati di tilliti (depositi rocciosi di origine glaciale), tra loro contemporanei (tra i 220 e i 300 milioni di anni fa) erano presenti sia in Africa meridionale che in Sudamerica, India e Australia, e sotto di essi si trova roccia in posto, striata e solcata, mentre in Siberia, America settentrionale ed Europa centrosettentrionale trovo dei carboni fossili della stessa età delle tilliti, ma formate da resti vegetali tipici di climi tropicali.

i paleontologi spiegavano la somiglianza tra le specie di animali e vegetali fossili rinvenute nei diversi continenti con la presenza di ponti continentali che dovevano collegare le diverse terre. Questi ponti sarebbero poi sprofondati in fondo agli oceani. Wegener, basandosi sulle evidenze geofisiche e sul principio dell'isostasia, mostrò l'impossibilità dell'esistenza di questi ponti naturali, giustificando la distribuzione delle specie viventi con il contatto che doveva esserci stato in passato tra i continenti.

La testimonianza dei fossili

Nel far combaciare i bordi dei continenti, Wegener notò una correlazione tra le successioni stratigrafiche e anche tra le catene montuose, le quali sembravano proseguire dal Sudamerica all'Africa. In particolare, la catena della Provincia del Capo, in Sud Africa, trovava la sua prosecuzione nelle catene della regione di Buenos Aires, in Argentina, e in quelle dell'Antartide.

Prove geologiche

+ Info

le prove della derivazioni dei continenti

La tettonica delle placche è una teoria secondo la quale la porzione superficiale del nostro pianeta, la litosfera, è suddivisa in placche (talvolta chiamate anche "zolle"). Queste non sarebbero altro che grandi porzioni di crosta terrestre (e in piccola parte anche di mantello superiore) che si muovono continuamente le une accanto alle altre, come in un grande puzzle. Oltre alla ventina di placche principali vanno aggiunte le cosiddette “micro-placche”, di dimensioni inferiori continua.

La teoria della tettonica a placche

Come ben visibile dall'immagine soprastante, la subduzione è un fenomeno che si verifica quando due placche si scontrano: se una è più densa dell'altra, questa tenderà a "scivolare" sotto a quella meno densa. Durante la discesa la placca che subduce si riscalda a tal punto da fondere parzialmente, creando quello che a tutti gli effetti possiamo chiamare magma (in figura, questo corrisponde al punto dove sono presenti goccioline arancioni). La formazione di questo magma, per differenze di densità e temperatura, tenderà a risalire, dando vita a vulcani. Se a scontrarsi sono due porzioni di litosfera oceanica si formerà un arco vulcanico, mentre se a scontrarsi sono litosfera oceanica e continentale, si formerà una fossa con fenomeni di vulcanismo continentale – come accade in buona parte della costa pacifica sudamericana.

Perchè due placche si scontrano

La nascita delle montagne è antica, quasi quanto la storia di tutta la terra. Miliardi di anni fa la terra era una palla infuocata e incandescente, il lento e progressivo raffreddarsi della crosta terrestre che galleggia sul magma ha dato via alla storia della Terra, inizialmente circoscrivibile ad un'unica zona di terra ferma chiamata Pangea e completamente circondata dal mare. Quando la Pangea iniziò a spezzarsi diverse zolle si allontanarono, formando i continenti separati tra loro dagli oceani. Queste zolle sono in continuo movimento, sollecitate dalle energie sotterranee su cui galleggiano e i movimenti e gli scontri della crosta terrestre hanno determinato la nascita delle montagne di origine tettonica. La catena montuosa delle Alpi è di origine tettonica.

Formazione delle montagne

I fossili sono le uniche testimonianze rimaste di organismi viventi che popolarono il nostro pianeta. La Paleontologia - lo studio dei fossili - è una branca tutt'altro che antiquata: ogni anno vengono scoperte nuove specie, che ci permettono di ricostruire la storia della vita sulla Terra. In questo articolo vi spieghiamo cosa sono i fossili in parole semplici, il loro processo di formazione e perché sono importanti... e scopriremo che non si tratta solamente di dinosauri! continua su:

Fossili

I terremoti, insieme ai vulcani, sono manifestazioni della vitalità della Terra e consistono in vibrazioni di varia entità della crosta terrestre, causate da un'inaspettata liberazione di energia in un punto profondo della crosta terrestre; da qui si diffondono in tutte le direzioni una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche". Ciò è dovuto al fatto che la superficie terrestre, anche se non ce ne accorgiamo, è costantemente in movimento, infatti i terremoti si verificano quando la tensione risultante oltrepassa la capacità del materiale di sopportarla. Questo fenomeno avviene in genere lungo i confini delle 20 placche tettoniche (o zolle) nelle quali è suddivisa la Terra, tra le quali le più importanti sono: africana, euroasiatica, pacifica, nordafricana, sudamericana e antartica. I terremoti che avvengono nei confini tra placche sono definiti terremoti interplacca e sono in genere più frequenti; quelli che si verificano all'interno delle placche sono chiamati terremoti intraplacca e sono meno frequenti.

terremoti

Il vulcano è una struttura geologica molto complessa, generata all'interno della crosta terrestre dalla risalita, in seguito ad attività eruttiva, di massa rocciosa fusa, il magma, formatasi al di sotto o all'interno della crosta terrestre. È formato da una struttura non visibile, interna alla crosta, e che comprende la camera magmatica e i condotti magmatici, e una struttura visibile esterna formata dal rilievo vulcanico, generalmente più o meno conico, formato dall'accumulo dei materiali liquidi, solidi o gassosi che sono stati emessi dal cratere vulcanico o dai crateri durante le varie fasi eruttive del vulcano stesso. Più in generale sono considerati vulcani tutte le discontinuità nella crosta terrestre attraverso le quali, con manifestazioni varie, si fanno strada i prodotti dell'attività magmatica endogena: polveri, gas, vapori e materiali fusi solidi.

Vulcani

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