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Sequenza Didattica Storia
Fabio
Created on March 23, 2024
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Transcript
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Fabio Frazzi e Matteo Gaizza
I Longobardi
Castelli
Lamina di Agilulfo
Armature
Esercito e tattiche
Chi erano i Longobardi ?
Indice
I Longobardi (cioè uomini dalle lunghe barbe) erano un popolo di stirpe germanica originario della scandinavia e che in seguito a numerosi spostamenti si stanziò in Pannonia, l'odierna Ungheria. Nel 568-569 guidati dal loro re Alboino, essi varcarano le Alpi Giulie e occuparono il Friuli; da qui ebbe inizio la progressiva conquista della pensiola italica che era in larga parte in mano ai Bizantini. Si trattò di una vera e propria migrazione di un popolo che coinvolse circa 200mila persone.
Chi erano i Longobardi?
Il guerriero Longobardo era chiamato arimanno. Il re era il comandante supremo dell’esercito, la sua guardia personale era formata dai gasindi (“compagni di viaggio” o “uomini del seguito”) capitanata dal mahrskalk (addetto alle scuderie) Carica importante era anche quella di scildpor (scudiero). Sotto il re v’erano i duchi da cui dipendevano gli sculdahis a cui seguivano i decani fino ad arrivare ai semplici arimanni. I Longobardi, si raggruppavano in schieramenti formati da guerrieri uniti da vincoli di sangue (la fara era il nucleo alla base della società longobarda). Una delle tattiche offensive che possiamo ritenere plausibile per i Longobardi era la cosiddetta formazione “a testa di cinghiale” (o “cuneo”) che vedeva il capo, circondato dai guerrieri migliori e meglio armati, dare il via alla carica sul nemico cercando poi di aprirne un varco nelle difese. La cavalleria, forse secondo l’esempio bizantino, era solita schierarsi ai lati della fanteria così da proteggere i guerrieri appiedati e poter caricare il nemico ai lati. Sicura formazione difensiva era lo scildburg, il muro di scudi con cui ci si opponeva alle cariche di cavalleria o ad una compatta formazione d’attacco.
Esercito e tattiche
Longobardi armati
Scramasax=sax
Molto prima dei Franchi, i Longobardi avevano già assegnato alla loro cavalleria un ruolo di centrale importanza, come i Goti, dunque nelle tombe sono state ritrovate più che altro armi di fanteria, e accessori per i cavalli, come le selle; alle tipiche armi della fanteria, i Longobardi preferivano il sax, introdotto in Occidente dagli Unni. Possiamo dunque dire che l’armamento in dotazione della cavalleria prevedeva speroni, sella e staffe, scudo, lancia, spada e sax, mentre per la fanteria c’erano scudo, spada o sax, arco e frecce.
Armature
Lamina di agilulfo
Questa lamina in bronzo dorato, lunga una ventina di centimetri, in origine fungeva forse da fronte di un elmo; venne trovata tra le rovine di un castello della val di Nievole (Pistoia), in Toscana. Raffigura una scena trionfale, al centro della quale vi è il re longobardo Agilulfo (591-616), il cui nome è inciso sul metallo: accanto a lui vi sono - in perfetta simmetria - un soldato, una Vittoria alata, e due figure rivolte verso il re, una delle quali ha in mano una corona. La scena vuole celebrare le vittorie in Italia del re, che arrivò ad assediare Roma prima di scendere a patti col papa. Va inoltre ricordato che Agilulfo, anche grazie all'opera della moglie Teodolinda, promosse la conversione del suo popolo - che professava l'eresia ariana - al cattolicesimo. Oggi si trova al Museo Nazionale del Bargello a Firenze.
Lamina di agilulfo
Proprio a partire dal VI secolo (e più precisamente nel 568) comincia ufficialmente la conquista longobarda della Penisola. Con la nuova dominazione numerose località vengono quindi dotate di un castrum. Sono rarissimi i casi di fortificazioni longobarde ancora visibili, quasi ovunque cancellate da secoli di azioni di guerra o inglobate in strutture difensive di epoca successiva.
Castelli
- le pietre parlano vol.2
- http://www.winniler.net/esercito.html
- https://www.historiaregni.it/larmamento-dei-guerrieri-longobardi/
- https://youtu.be/qD1MwVgpx7o?feature=shared
- https://www.mondimedievali.net/Glossario/fortificazioni_longobarde.htm