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I MOTI DEL 1830-31

Giada Ciccone

Created on March 23, 2024

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Transcript

I MOTI RIVOLUZIONARI

EUROPA: 1830-1831

Cardone Cavicchi Ciccone D'Aroma Orsini Pasini

RIASSUMENDO

In FRANCIA il duca Luigi Filippo e i ribelli riescono a spodestare Carlo X
In BELGIO i patrioti ottengono l'indipendenza dall'Olanda
In ITALIA la Carboneria viene pesantemente sconfitta dagli Austriaci
In POLONIA la ribellione non è supportata dagli altri stati e viene respinta dai Russi
Le ribellioni vengono respinte duramente: il potere resta in mano ai governi assolutisti
I rivoluzionari ottengono la libertà dai regimi assolutisti e fondano nuovi governi

Esiti negativi

Italia

Polonia

Esiti negativi

Esiti positivi

Belgio

Francia

Movimenti rivoluzionari contro i regimi assolutisti

I MOTI DEL '30-'31

Dopo la morte di Luigi XVIII la corona francese andò al fratello Carlo X, che da subito instaurò una politica assolutista, concedendo favoritismi e leggi a favore del clero e della nobiltà (es. Legge del Millardo) a discapito della borghesia e del popolo.

introduzione

I moti del 1830 e del 1831 furono una serie di rivolte e ribellioni fatte dal popolo e dalla borghesia cittadina europea, che miravano a rovesciare i regimi assolutisti creati dopo l'impero napoleonico. Mentre i moti del decennio precedente erano nati in Spagna, questa volta la miccia che fece scoppiare le ribellioni fu il popolo parigino, che insorse contro il proprio sovrano e ispirò altri paesi europei a fare lo stesso.

Nel 1824 era morto re Luigi XVIII, che inizialmente aveva attuato una politica moderata, ma verso la fine del suo regno -a causa di un attentato politico- si vide costretto a gestire il governo con uno stampo molto più assolutista.Il suo successore Carlo X continuò con questo tipo di governo. Inizialmente tentò di mascherare i suoi ideali fortemente assolutisti e i favoritismi mostrati alla nobiltà, nominando il moderato Martignac come capo del governo, ma poco dopo sfidò l'opione pubblica sostituendolo con il reazionario Polignac. Nel 1829 attuò un colpo di stato e indice le 4 nominanze regie, ossia leggi su base assolutista che favorivano nobili e clero a discapito del popolo. Questi movimenti politici furono ciò che causarono l'inizio della Seconda Rivoluzione Francese

"La libertà guida il popolo" -dipinto di Eugene Delacroix, ispirato alle insurrezioni del 1830-31

Il 25 luglio, 1830, Carlo X e Polignac emanarono le ordinanze di Saint-Cloud, che riprendevano gli ideali assolutisti e miravano a ricostituire un governo pre-rivoluzionario. Esse furono pubblicate l'indomani, e gettarono la Francia in uno stato di assoluto stupore.

Nel giro di tre soli giorni, l'insurrezione diventò una rivoluzione. Il re fu prima costretto a scappare da Parigi, poi dovette accettare le condizioni dei ribelli che lo costrinsero a ritirare le ordinanze, licenziare Polignac e permettere la creazione di un nuovo governo. Infine, mentre i rivoluzionari creavano le basi per quest'ultimo, Carlo abdicò il 2 agosto, mentre il duca Luigi Filippo d'Orleans, che aveva partecipato all'intera insurrezione, giurò sulla nuova Carta Costituzionale e fu incoronato re di Francia il 9 agosto.

Le tre giornate di parigi

I maggiori leader oppositori dell'assolutismo si unirono velocemente a alcuni giornalisti, che incitarono il popolo a unirsi per una solenne ribellione contro il regno. Il 27 luglio cominciarono quelle che furono poi chiamate "Le gloriose giornate".

Il successo delle ribellioni francesi incoraggiarono la Carboneria a far nascere dei moti rivoluzionari anche in Italia. Le protagoniste furono diverse città dello Stato Pontificio, soprattutto Parma, Bologna e Modena. Le rivolte cominciarono a Modena dopo che, il 3 febbraio 1831, il capo della carboneria Ciro Menotti fu arrestato su ordine del duca Francesco IV. Dopo aver dichiarato alcune delle Legazioni pontifice separate dallo Stato della Chiesa, i ribelli ottennero la Romagna senza resistenza e proclamarono una repubblica provvisoria (Province Unite Italiane) la cui capitale era Bologna e il cui presidente Giovanni Vicini ne promulgò una costituzione. Nonostante queste vittorie iniziali, le Provincie Unite non riuscirono a resistere all'intervento degli austriaci, che nel febbraio-marzo 1831 attraversarono il Po e presero prima Modena, poi Bologna e Ferrara. Il 26 aprile la piazzaforte di Ancona fu occupata e il governo delle Provincie Unite cessò, portando anche alla condanna di diversi esponenti della Carboneria.

La società nacque in Italia intorno al 1810, come reazione all'occupazione napoleonica e -più in generale- alle influenze straniere. La Carboneria mirava a rovesciare i governi oppressivi e instaurare regimi costituzionali basati su ideali illuministici e democratici. La società usava simboli e rituali segreti per mantenere la segretezza e identificare in sicurezza i propri membri.

La Carboneria è stata una società segreta politica e patriottica che ha giocato un ruolo significativo nei movimenti di liberazione nazionale dell'Italia durante il XIX secolo. Il suo nome deriva dai lavoratori del carbone che erano noti per la loro resistenza e organizzazione.

l'italia e la carboneria

Questa rivolta si trasformò in una guerra su vasta scala con la Russia, ma la leadership fu assunta dai conservatori polacchi. Per i dieci mesi successivi, Varsavia restò nelle mani dei patrioti che, appoggiati da una vasta sezione della borghesia e del popolo, fino all’ultimo sperarono in un intervento franco-britannico.

"Battaglia di Stoczek", dipinto di Jan Rosen raffigurante una delle operazioni della cosiddetta rivolta di novembre

il fallimento in polonia

Anche in Polonia scoppiarono nuovi moti indipendentisti, che però non si conclusero positivamente. La Polonia era ormai scomparsa dalle carte geografiche dal 1795, in seguito alla spartizione del territorio tra le più grandi potenze del nord-est Europa: Austria, Russia e Prussia; di queste la Russia fu quella alla quale vennero annessi la maggior parte dei territori. L’età napoleonica era riuscita a dare nuovamente slancio al ducato di Varsavia, permettendogli di riottenere gran parte dei territori, ma in seguito al congresso di Vienna erano stati riassegnati alle tre potenze limitrofe. Nel cuore della Polonia scaturirono, nel novembre del 1830, le prime ribellioni per liberarsi dal governo dispotico dello zar.

La patriota Emilia Plater alla testa dei ribelli polacchi armati di falce

Dato che nessuno dei due considerava conveniente iniziare una campagna militare contro la Russia, l'aiuto ai polacchi non arrivò mai. Così, nel settembre del 1831, l’esercito di Nicola I Romanov riuscì a prendere il controllo della capitale polacca. La repressione fu spietata: in migliaia vennero deportati in siberia e molti altri furono mandati in esilio in Europa occidentale, fenomeno noto come la “Grande Emigrazione”. La Polonia perse quindi anche la poca autonomia di cui fino ad ora aveva goduto, e fu sottoposta a un processo di sistematica “russificazione”, anche dal punto di vista culturale.

"Episodio della Rivoluzione Belga del 1830", Gustaf Wappers

Nel gennaio del 1831, l'indipendenza del Belgio e il suo nuovo governo furono ufficialmente riconosciuti, con il principe tedesco Leopoldo di Sassonia-Coburgo posto a capo del nuovo regno. Questo momento storico segnò una svolta decisiva per il Belgio, consolidando il suo percorso verso l'autonomia politica e il rafforzamento della sua identità nazionale.

Nell'agosto del 1830, i patrioti belgi, sudditi del re d'Olanda, cercarono di rivendicare il diritto all'indipendenza nazionale, poiché si sentivano diversi per lingua, religione e cultura rispetto agli abitanti dei Paesi Bassi. Il Belgio scelse così di separarsi e di istituire una monarchia costituzionale. L'esercito olandese non riuscì a reprimere la rivolta, che si diffuse rapidamente dalle strade di Bruxelles alle altre regioni. Il sovrano olandese chiese aiuto alle grandi potenze, ma Francia e Gran Bretagna si opposero e decisero che la questione fosse discussa in una conferenza internazionale a Londra.

la rivoluzione in belgio

Dal 1869 al 1885 il russo divenne gradualmente l'unica lingua amministrativa e di insegnamnto. Solamente la religione era in polacco. Fino al 1914 la Polonia venne sottoposta a "leggi straordinarie" con i quali il Governatore generale poteva condurre un individuo in giudizio a una corte marziale oppure deportarlo in Siberia come "politico sospetto". Per finire, ai polacchi fu definitivamente proibito possedere latifondi o terre coltivabili.

APPROFONDIMENTO: LA RUSSIFICAZIONE DELLA POLONIA

L'assimilazione dei polacchi cominciò dopo la rivolta di novembre nel 1830 con l'abolizione della loro Costituzione, venendo poi gradualmente sottomessi all'autorità di San Pietroburgo. 1832: il Sejm (camera bassa del parlamento polacco) venne sciolto assieme alle forze armate del Regno. Vennero introdotte le istituzioni russe e tutti i ribelli subirono l'espropriazione delle loro proprietà fondiarie. In migliaia furono quindi i polacchi deportati in Siberia tra il 1832 e il 1834 dallo zar Nicola I. Oltraggio maggiore fu l'”attentato” alla cultura, dove l'Università di Vilnius e tutte le scuole polacche, teatri, società e periodici passarono in mano alla Russa. Nel 1839 le Chiese cattoliche di rito orientale vennero chiuse, i fedeli e i sacerdoti vennero costretti a convertirsi alla Chiesa ortodossa. Il sistema monetario russo venne introdotto nel 1841, seguito dal codice russo nel 1847.

"Il tuo primo pensiero sia d'unire." - Ciro Menotti, patriota italiano giustiziato a Modena il 26 maggio 1831

Conclusioni

I moti del 1830-31 non ebbero effetti sempre duraturi, ma contribuirono a rafforzare sia gli ideali del nazionalismo (es. Belgio) che quelli del liberalismo. In alcuni paesi, come in Polonia, gli effetti della guerra per l'indipendenza furono devastanti, mentre in altri Stati i movimenti furono pressocchè pacifici: è il caso dell'Inghilterra in cui le ribellioni furono moderate e ottennero un più equo sistema di votazione. Inoltre i moti del 1830-31 spianarono la strada per la Primavera dei Popoli (rivoluzione del 1848), che si rivelò molto più effettiva dei moti precedenti e portò all'instaurazione degli Stati indipendenti.

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

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