Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

Presentazione Istruzione Superiore digitale

Valentina Copello

Created on March 22, 2024

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

Digital

LA Coltivazione e il commercio dell'oppio

Copello Valentina 3^A

Indice

1.

Cos'è l'oppio

2.

La coltivazione dell'oppio

3.

L'uso dell'oppio

4.

I Talebani e i guadagni legati all'oppio

5.

Le conseguenze dell'oppio

6.

La storia dell'oppio

L'oppio è uno stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del Papavero sonnifero e raccogliendone il lattice che gocciola, che poi viene lasciato addensarsi all'aria in una resina scura che viene impastata in pani di colore bruno, dall'odore dolciastro e dal sapore amaro. Le sostanze o preparazioni farmaceutiche contenenti oppio o suoi derivati sono chiamate oppiacei.

Cos'è l'oppio

Nella provincia afgana , i narcotrafficanti stanno reclutando sempre più donne e bambini per coltivare e contrabbandare oppio, ma soprattutto bambini perchè passano più inosservati agli occhi della gente. E proprio a causa di questo sfruttamento la produzione dell'oppip sta aumentando enormemente: circa l'11% della popolazione afgana ha problemi di dipendenza da oppiacei.

La coltivazione dell'oppio

La pianta dell'oppio non ha esigenze particolari provenendo da un clima quasi simile a quello europeo. L'unico processo da eseguire per la coltivazione è una corretta innafiatura: una bagnatura ogni 2 o 3 giorni è sufficiente (anche se la pianta può resistere ad una settimana senza essere bagnata). L'importante è che al momento della bagnatura il terreno sia asciutto dalla bagnatura precedente, altrimenti si rischia di sommergere le radici della pianta. L'irrigazione dell'oppio è costante per tutto l'anno poichè esso resiste anche a periodi di lunga siccità e non è necessario aumentarne il flusso.

Un'anomalia riguardante l'oppio è sicuramente l'aumento significativo di denaro che il traffico di droga offi frutta ai talebani, rispetto agli anni '90, quando erano al potere. ciò è sicuramente dovuto a causa della tossicodipendenza, criminalità e insurrezione: essendo che la coltivazione dell'oppio cresce sempre di più, assieme ad essa cresce anche il numero di tossicodipendenti e di conseguenza anche del commercio di eroina e morfina che portato avanti principalmente dai talebani, fa aumentare il loro ricavato.

5. le conseguenze dell'oppio

11%

numero di dipendenti da eroiona o morfina in afganistan

A causa della continua coltivazione dell'oppio e quindi del commercio dell'eroina, il numero di tossicodipendenti sta crescendo spaventuosamente e di conseguenza sta crescendo anche il numero di vittime a causa di queste sostanze stupefacenti: in madrepatria (nonchè afganistan) ci sono più vittime per droga rispetto alle persone sui campi di battaglia . Ciò però non si verifica solo in madrepatria, in Russia nell'ultimo anno sono stati 30 000 i morrti per eroina,

Sono state ritrovate capsule di Papaver somniferum addirittura negli scavi di palafitte dell'uomo di Cro-Magnon datate fra i 20.000 e i 30.000 anni fa, anche se non è possibile stabilire se gli abitanti del sito conoscessero le proprietà di tali piante. Sappiamo per certo invece che i Sumeri di 5.000 anni fa le conoscevano bene, e tramandarono l'uso del papavero da oppio alle successive civiltà caldea e assiro-babilonese: questi ne introdussero l'uso in Egitto verso il 1500 a.C. Il Libro ermetico dei medicamenti, un antico papiro egiziano, raccomanda l'uso del papavero da oppio come sedativo. Ippocrate, nel IV secolo a.C., consigliava l'oppio come rimedio per numerosi mali, ma già un secolo dopo Erasistrato metteva in guardia i suoi allievi e i colleghi medici contro l'uso frequente di questo medicinale, che poteva rivelarsi gravemente dannoso. L'oppio fece il suo ingresso nella civiltà romana quando questa conquistò la Grecia; Dioscoride, nel I secolo d.C., descrive accuratamente la pianta del papavero da oppio e le proprietà della sua linfa, elencando anche una serie di possibili usi. Si deve però a Galeno la diffusione fra i medici di Roma della teriaca: un farmaco che conteneva quantità di oppio. Marco Aurelio ne usò in grande quantità, per cui viene considerato da alcuni storici il primo imperatore oppiomane. Dopo la caduta dell'impero romano non vi sono quasi più notizie sul consumo di oppio in Europa, mentre nella farmacologia mediorientale venne introdotto dal medico persiano Avicenna verso l'anno Mille.

6. La storia dell'oppio

Grazie per l'attenzione!

Valentina Copello 3^A