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GIOVANNI PASCOLI

L'ASSIUOLO

a d e s s o u n g i o c h e t t o

INDICE STROFE

COMPOSIZIONE

L'ASSIULO

STORIA DI PASCOLI

INTRODUZIONE

INDICE

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INTRODUZIONE

Buon giorno a tutti oggi vi spiegherò una poesia molto famosa di Giovanni Pascoli ed è l'ASSIUOLO. Vi porterò a capire meglio il suo significato e i vari aspetti che contiene.INIZIAMO...

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CHI E' GIOVANNI PASCOLI?

STORIA di Giovanni Pascoli

Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna dove il padre lavorava nella tenuta Torlonia. Nel 1867 dovette superare uno dei primi lutti: la morte del padre. Poi nel 1868 morirono al madre e la sorella maggiore e anni dopo anche 2 suoi fratelli. Nonostante ciò Pascoli riuscì a frequentare la facoltà di Lettere a Bologna, a laurearsi sempre in Lettere nel 1882 e a ottenere poi la cattedra di Letteratura italiana a Bologna. Divenne il poeta ufficiale del Regno e morì a Bologna 1912.

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Introduzione:

L'ASSIUOLO

L'assiuolo è un componimento lirico scritto da Giovanni Pascoli ed è una delle più famose e simboliche poesie della raccolta MYRACAE. La poesia si svolge in una campagna addormentata, notturna in cui il poeta fa fatica a notare la luna. Dal buio gli arriva alle orecchie un pianto triste e lontano , il verso dell'assiuolo, un uccello notturno che, malinconico, ispira al poeta pensieri legati alla morte, Pascoli si interroga sul mistero sul mistero che sovrasta il nostro universo e il destino dell'uomo. Un paesaggio notturno, tremori misteriosi di piante e animali fanno da confine al richiamo lamentoso dell'assiuolo che costituisce il filo conduttore della poeta.

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L'assiuolo è un uccello rapace per certi versi simile alla civetta, il cui verso si sente lugubre, nelle notti di luna, Secondo la credenza popolare quel suono è un annuncio di disgrazia e morte. Tutto è reso attraverso i sensi. La poesia è composta da 3 strofe di settenari ( ABABCDCD rima alternata) seguiti dal verso dell'assiuolo.

Composizione

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poesia: L'ASSIUOLO

Dov’era la luna? chè il cielonotava in un’alba di perla,ed ergersi il mandorlo e il meloparevano a meglio vederla.Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggiù;veniva una voce dai campi: chiù...Le stelle lucevano raretra mezzo alla nebbia di latte:sentivo il cullare del mare,sentivo un fru fru tra le fratte;sentivo nel cuore un sussulto,com’eco d’un grido che fu.Sonava lontano il singulto: chiù...Su tutte le lucide vettetremava un sospiro di vento:squassavano le cavallettefinissimi sistri d’argento(tintinni a invisibili porteche forse non s’aprono più?...)e c’era quel pianto di morte chiù...

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3° strofa

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2° strofa

1° strofa

INDICE STROFE

FIGURE RETORICHE:

PARAFRASI Mi domandavo dove fosse la luna, dato che il cielo era immerso (nuotava) nella luce chiara e perlacea dell’alba e sembrava che il mandorlo e il melo rizzassero i loro rami per vedere dove fosse. Venivano guizzi di lampi Da un punto indeterminato del cielo preannuncianti una bufera (nero di nubi); e si sentiva una voce dai campi: chiù (il verso triste e lamentoso dell’assiuolo)

Dov’era la luna? chè il cielonotava in un’alba di perla,ed ergersi il mandorlo e il meloparevano a meglio vederla.Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggiù;veniva una voce dai campi: chiù...

1° STROFA

FIGURE RETORICHE:

PARAFRASILe rare stelle brillavano in mezzo al chiarore lattiginoso diffuso dalla luna (nebbia di latte). Sentivo l’ondeggiare del mare, sentivo un fruscio tra i cespugli, sentivo il cuore sussultare, come se fosse l’eco di un antico grido di dolore. Si sentiva lontano il pianto convulso: chiù…

Le stelle lucevano raretra mezzo alla nebbia di latte:sentivo il cullare del mare,sentivo un fru fru tra le fratte;sentivo nel cuore un sussulto,com’eco d’un grido che fu.Sonava lontano il singulto: chiù...

2° STROFA

FIGURE RETORICHE:

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PARAFRASISulle cime degli alberi, ben visibili e lucenti per il riflesso della luna,tremava un leggero venticello; le cavallette emettevano un suono stridulo con il frullare delle ali, come i sistri d’argento (bussavano alle porte della morte che non si vedono e forse non si apriranno mai più). E continuava quel pianto funereo: chiù…

Su tutte le lucide vettetremava un sospiro di vento:squassavano le cavallettefinissimi sistri d’argento(tintinni a invisibili porteche forse non s’aprono più?...)e c’era quel pianto di morte chiù..

3° STROFA

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CONCLUSIONI

1) La prima strofa potremmo definirla descrittiva, con un paesaggio lunare molto sfumato2)Il paesaggio nella seconda strofa corrisponde al cuore del poeta, perché in quel chiarore vede qualche stella, qualche fruscio tra i cespugli e queste voci della natura che suggeriscono al poeta qualcosa, forse un dolore presente in lui.3)Nella terza fanno da filo conduttore il mistero e l'angoscia mentre il vento sembra accarezzare le chiome degli alberi.

RIEPILOGO DELLA POESIA

Ho scelto questa lirica scritta da Pascoli, perché dal mio punto di vista ho apprezzato come lui abbia interpretato in modo curato , semplice e intenso i sensi che ci perseguitano e che noi diamo per scontato( come ad es. la rabbia, l'angoscia e il dolore a causa della morte. Ho ammirato molto da come fosse riuscito a mutare il verso ( chiù) cioè l'assiuolo, cambiandolo in ogni strofa per risaltarlo. Questa poesia Pascoli vuole mettere in evidenza secondo me le emozioni e i pensieri legati alla tristezza e alla morte del padre avvenuta il 10 Agosto 1867quando lui aveva solo 12 anni.Forse la cosa più realmente che vuole trasmettere la poesia non è quella di dare un significato simbolico ll'animale ma tenere vivo il nido familiare e soprattutto ritrovarlo dopo l'avvenimento di molti lutti. Questa poesia si può paragonate alla quella del X Agosto perchè in entrambe queste è presente suo padre.

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commento della poesia:

ADESSO UN GIOCHETTO Io ho collegato questa poesia come ho già detto alla poesia del X Agosto che sempre parla della morte del padre. Essendo una poesia molto drammatica e triste, questo gioco consisterà nel scegliere una canzone o una melodia che rispecchi questa poesia. Se il gioco sarà bello sceglierò un vincitore al quale spetterà un premio ( che non dico quale). Buon lavoro e che vinca il migliore.Io vi allego una melodia che mi fa pensare al significato di questa poesia cioè la morte del padre.

VALERIA DISLEANU 3C

Thanks!Grazie per l'ascolto!