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miriam esposito

Created on March 21, 2024

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SPECIAL OLYMPICS

Sono previste gare di sport unificato nelle seguenti discipline: Atletica leggera (staffetta), Badminton, Bocce, Bowling, Calcio, Canottaggio, Corsa con le racchette da neve, Karate, Nuoto (staffetta), Nuoto in acque libere, Pallacanestro, Pallavolo, Rugby, Tennis e Tennistavolo.

QUALI SPORT SI POSSONO PRATICARE?

Come sono nati gli Special Olympics? Special Olympics Italia In un protocollo d'intesa firmato il 15 febbraio 1988 la Commissione Olimpica Internazionale ratifica una convenzione nella quale riconosce ufficialmente Special Olympics ed accetta di collaborare con esso come rappresentante degli interessi degli Atleti con disabilità intellettiva.

COSA SONO?

Storia Fondata da Eunice Kennedy Shriver — sorella di John Fitzgerald Kennedy — negli Usa nel 1968, propone ed organizza allenamenti ed eventi per persone con disabilità intellettiva e per ogni livello di abilità. Predispone un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per 5.169.489 ragazzi ed adulti con disabilità intellettiva. Nel mondo sono 180 i Paesi che adottano il programma Special Olympics, 1.114.697 di volontari aiutano a realizzare ogni anno circa 103.540 grandi eventi. In Italia è riconosciuta dal CONI come Associazione benemerita dal 2004 e dal CIP dal 2008. Ogni anno organizza Giochi Nazionali e Regionali in 10 discipline sportive; annualmente una rappresentativa italiana viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali (Invernali o Estivi) o a quelli Europei. Nell'ottobre 2006 sono stati organizzati a Roma i Giochi Olimpici Speciali giovanili d'Europa (Special Olympics European Youth Games), ai quali hanno partecipato 1.500 atleti provenienti da 55 Paesi di Europa ed Eurasia. Il 3 dicembre 2007, Giornata Mondiale della Disabilità, la Delegazione di Atleti e Tecnici, di ritorno dai Giochi Mondiali di Shanghai, è stata ricevuta al Quirinale dal presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, che ha assegnato alle Special Olympics una targa al merito sportivo della Presidenza.

LA STORIA

Beatrice Vio

Bebe Vio, da campionessa della scherma paralimpica a simbolo d'Italia

Nata a Venezia, ma cresciuta a Mogliano Veneto, è seconda di tre fratelli;[2] pratica scherma (attività coltivata in parallelo allo scautismo) fin dall'età di cinque anni e mezzo. Il 20 novembre 2008, all'età di 11 anni, è colpita da una meningite che le causa un'estesa infezione tanto da costringere all'amputazione degli arti; dopo 100 giorni di ricovero è uscita dall'ospedale e riprende immediatamente la scuola.[3] In seguito, si sottopone a riabilitazione motoria e a fisioterapia presso il centro protesi INAIL di Budrio, presso Bologna, e, circa un anno dopo l'insorgenza della malattia, riprende l'attività sportiva di schermitrice, anche di livello agonistico, grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto

LA SUA STORIA

GRAZIE EALLA PROSSIMA PRESENTAZIONE