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History
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Repubblica partenopea
LA RIVOLUZIONE PARTENOPEA
La Rivoluzione Partenopea del 1799 rappresenta un capitolo significativo nella storia italiana del XIX secolo. Questo movimento insurrezionale ebbe luogo a Napoli e nel Regno delle Due Sicilie, e fu caratterizzato da ideali di libertà, uguaglianza e indipendenza nazionale. Contesto Storico: L'occupazione francese di Napoli nel 1798: La Francia rivoluzionaria guidata da Napoleone Bonaparte occupò Napoli nel 1798, rovesciando il governo monarchico borbonico e instaurando la Repubblica Napoletana. La restaurazione del governo borbonico: Le forze monarchiche europee, guidate dall'Austria, intervennero per ripristinare il governo borbonico nel 1799, portando alla caduta della Repubblica Napoletana.
LE CAUSE DELLA RIVOLUZIONE
Le tensioni sociali ed economiche: La popolazione napoletana era afflitta da gravi problemi sociali ed economici, tra cui la disuguaglianza sociale, la povertà e la mancanza di diritti politici. L'aspirazione alla libertà e all'indipendenza: I napoletani aspiravano a una vera indipendenza e a una maggiore partecipazione politica, vista l'esperienza della Repubblica Napoletana come un breve momento di libertà e speranza. Lo Svolgimento della Rivoluzione: La ribellione popolare: Il ritorno dei Borboni al potere scatenò una violenta ribellione popolare contro il dominio straniero e la restaurazione dei vecchi regimi. Le milizie armate: I rivoltosi si organizzarono in milizie armate e combatterono contro le forze monarchiche borboniche e austriache per difendere la loro libertà e indipendenza.
La restaurazione del governo borbonico: Le forze monarchiche borboniche e austriache riuscirono a sopprimere la rivolta e a ripristinare il governo borbonico nel Regno delle Due Sicilie. La repressione e le persecuzioni: La restaurazione del governo borbonico portò a una feroce repressione dei rivoltosi e alla persecuzione dei leader della rivoluzione, che furono perseguitati e giustiziati. I Martiri della Rivoluzione: Carlo Pisacane: Uno dei martiri più noti della Rivoluzione Partenopea è Carlo Pisacane, un patriota italiano che sognava l'unificazione e l'indipendenza dell'Italia. Pisacane morì martire nel 1857 durante una fallita insurrezione a Sapri, dove cercava di sollevare la popolazione contro il dominio borbonico nel Regno delle Due Sicilie. La sua morte divenne un simbolo di sacrificio e determinazione nella lotta per i diritti e l'unità nazionale italiana.
LA SOPPRESSIONE DELLA RIVOLTA
Chi la innescò?
La rivoluzione fu innescata dall'occupazione francese di Napoli nel 1798, che portò alla proclamazione della Repubblica Napoletana guidata dai giacobini. Tuttavia, questa repubblica ebbe vita breve a causa dell'intervento delle forze monarchiche europee, guidate dall'Austria, che restaurarono il governo borbonico nel 1799. Questo causò l'indignazione del popolo napoletano, che si ribellò contro il ritorno dei Borboni al potere. Durante la rivoluzione, le tensioni sociali ed economiche sfociarono in violente proteste popolari e nella formazione di milizie armate. Il popolo napoletano aspirava a una vera indipendenza e a una maggiore partecipazione politica, mentre il governo borbonico cercava di reprimere il movimento insurrezionale e ripristinare il suo controllo.
Carlo Pisacane
Carlo Pisacane è stato un rivoluzionario e filosofo italiano vissuto nel XIX secolo. Nato il 22 agosto 1818 a Napoli, è morto il 2 luglio 1857. Pisacane era un fervente sostenitore dell'unificazione italiana e dell'istituzione di una repubblica. Ha partecipato a diversi movimenti rivoluzionari e insurrezioni contro il dominio straniero, in particolare contro la monarchia borbonica nel sud Italia. Pisacane è stato influenzato da idee socialiste e anarchiche e credeva nell'uso della violenza come mezzo per ottenere cambiamenti sociali e politici. È forse meglio conosciuto per il suo saggio "Sulla Rivoluzione", in cui ha delineato le sue vedute radicali sulla rivoluzione e sul ruolo della violenza nel rovesciare regimi oppressivi. Nonostante il suo fervente attivismo, gli sforzi rivoluzionari di Pisacane furono in gran parte infruttuosi durante la sua vita. Tuttavia, le sue idee e scritti continuarono a ispirare generazioni successive di rivoluzionari e anarchici. Rimane una figura importante nella storia del nazionalismo italiano e dei movimenti rivoluzionari.
Partecipazione alla Spedizione dei Mille: Pisacane si unì a Giuseppe Garibaldi durante la Spedizione dei Mille nel 1860, un evento chiave nella storia dell'unificazione italiana. Tuttavia, morì prima che la spedizione avesse luogo. Idealismo e azione diretta: Pisacane era noto per la sua convinzione nell'importanza dell'azione diretta e della lotta armata per raggiungere i suoi ideali politici. Credeva che solo attraverso la rivolta popolare e la ribellione sarebbe stato possibile instaurare un'era di giustizia sociale. Visione utopica: Anche se sostenitore della violenza rivoluzionaria, Pisacane aveva anche una visione utopica della società futura. Immaginava una società basata sulla libertà individuale e sulla solidarietà, in cui il potere sarebbe stato decentralizzato e il benessere comune garantito a tutti i cittadini. Influenza sull'anarchismo: Le idee di Pisacane hanno avuto un impatto significativo sull'anarchismo italiano e internazionale. Le sue teorie sulla lotta armata e sulla rivolta contro le autorità costituite sono state adottate da molti anarchici successivi, tra cui Mikhail Bakunin. Riconoscimento postumo: Nonostante la sua morte precoce e la mancanza di successo nelle sue azioni rivoluzionarie, Pisacane è stato riconosciuto postumo come uno dei precursori del movimento anarchico e come una figura importante nella storia dell'unificazione italiana. Le sue idee hanno continuato a influenzare i movimenti politici radicali fino ai giorni nostri.