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di pablo picasso

la guernica

la guernica

l'arrivo in spagna

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l'artista

storia

Pablo Picasso è stato uno dei più grandi artisti del XX secolo. Cofondatore del movimento cubista, inventore delle tecniche del collage e dell’assemblage, ha denunciato attraverso la sua opera gli orrori delle guerre, delle dittature e della violenza. Mediante la sua arte ha cercato di capire se stesso, l’uomo e il mondo intorno a lui, sperimentando e cambiando il proprio punto di vista negli anni (i “periodi” di Picasso]. Pittore, disegnatore, scultore, incisore, litografo, autore di collage e di assemblage, ceramista, grafico, costumista, poeta, drammaturgo, illustratore e altro ancora, Pablo Picasso nacque a Malaga, in Spagna (nella regione dell’Andalusia), il 25 ottobre 1881. Precocissimo e dotato di creatività prorompente, venne seguito nelle arti grafiche, fin da piccolissimo, dal padre José Ruíz y Blasco, insegnante di disegno alla Scuola di Belle Arti di La Coruňa e artista di scarso successo. Ancora adolescente,Pablo se ne andò a Madrid, Barcellona e poi a Parigi, quest'ultima che costituiva la capitale artistica e culturale dell’epoca e nella quale strinse amicizia con molti importanti artisti. Instancabile sperimentatore di tecniche e di linguaggi espressivi, Pablo disegnò, dipinse e scolpì incessantemente fin da ragazzino, e nonostante abbia attraversato vari generi e correnti, la sua arte è sempre stata riconoscibile.

pablo picasso

Ad aprile del 1939 la guerra è definitivamente persa.

L’esito della guerra però si decide con l’entrata in scena delle forze aeree italiane e tedesche.

sono ben presto soccorsi da Mussolini e Hitler che inviano rifornimenti, soldati e armi

Una feroce guerra civile si scatena in tutta la Spagna.

il primo ministro Josè Giral incita il popolo, fa distribuire armi ai civili

e forze conservatrici però, nel mese di luglio, con l’appoggio dell’esercito, organizzano un colpo di stato

Prima della Guerra Civile Spagnola: la Spagna in difficoltà e la vittoria del fronte popolare

Guernica di Pablo Picasso è un racconto di guerra, un quadro capace di ritrarre il lato più tragico della storia. Quest'opera è un potente simbolo contro la guerra e una delle più importanti dichiarazioni artistiche del XX secolo.

storia

La sera del 26 aprile 1937, la legione Condor della Luftwaffe (la storica aviazione militare tedesca) scarica tonnellate di bombe incendiarie sulla cittadina basca di Guernica. È un atto intimidatorio nei confronti della resistenza che però miete vittime tra la popolazione civile della città di Guernica. È il collaudo dei nuovissimi aerei Junkers che Hitler ha già in mente di usare nella sua offensiva all’Europa. È il massacro di duemila persone. episodio ha una vasta risonanza nell’opinione pubblica internazionale ma non basta a suscitare la reazione dei governi democratici.

i bombardamenti

l’attitudine a mostrare le cose nel loro aspetto sia frontale che laterale, la riduzione del colore, la giustapposizione di figure piatte e figure dotate di volume, la prospettiva costruita dall’incastro di elementi diversi. Forme espressioniste, cubiste e surrealiste coesistono

Lo spazio descritto in Guernica è un interno sventrato dai bombardamenti, leggendo il quadro da sinistra a destra vediamo una madre con un bambino morto in braccio, un toro, simbolo della Spagna offesa, un uomo caduto, un cavallo urlante, due donne, di cui una con una lampada che cerca di fuggire e una che si trascina faticosamente, un uomo travolto dalle fiamme. Gli animali sono rappresentati come compagni fedeli dell’uomo, ne condividono lo stesso destino. Le guerre del ’900 entrano nelle case così come nelle stalle, non risparmiando bambini, donne, animali. Le lampade, semplici oggetti domestici, sono segni del quotidiano fragile, violato e sconvolto. Sono accese perché tutto avviene di sera, il momento in cui si torna a casa nell’illusione di essere sicuri e protetti.

Guernica è concepita come un manifesto universale contro la forza cieca delle guerre. Le dimensioni sono tali da coinvolgere lo spettatore quasi aggredendolo, facendolo sentire vittima tra le vittime. La scelta del monocromo in Guernica rende evidente la tematica luttuosa. In alcune parti della superficie pittorica emergono, come in filigrana, piccoli tratti che ricordano i segni tipografici. La stampa dà vasta eco alla notizia, ma i racconti sbiadiscono davanti alla potenza delle immagini.

analisi

In basso nel Guernica di Picasso, in primo piano c'è un’altra immagine della morte. C’è un uomo fatto a pezzi, la testa e le braccia sono staccate dal corpo. La bocca spalancata nell’ultimo strenuo tentativo di reagire all’aggressione: questo guerriero è stato sconfitto, è caduto ma non si è arreso. Il pugno destro è ancora stretto intorno all’elsa della spada, la lama è spezzata. La spada, arma dei cavalieri, un modo antico di fare la guerra, dove i nemici si affrontano a viso aperto. Un’arma valorosa che nulla può contro la tecnologia dello sterminio. Da quel pugno però spunta la vita, un fiore, un piccolo e delicato fiore bianco che resiste al fuoco, alle macerie, alla furia, alla paura. Nonostante tutto un segno di speranza, un omaggio al coraggio del suo popolo.

. Sulla destra di Guernica c’è un uomo che urla, le braccia protese afferrano il nulla, il fuoco lo raggiunge, lo prende, lo inghiotte come una bocca famelica. Le fiamme sono denti aguzzi.

Il primo elemento di Guernica su cui si posa lo sguardo è anche il più atroce. Sulla sinistra del quadro una madre tiene in braccio il suo bambino morto. Il collo è allungato in uno spasmo di dolore e la bocca è spalancata in un urlo sordo e fortissimo allo stesso tempo. Il volto e il grido sono diretti verso l’alto. È un’invocazione, una disperata richiesta d’aiuto ma anche una condanna: gli assassini arrivano dal cielo. È un corpo scomposto che serve a raccontare un dolore scomposto. La testa del bimbo è riversa invece verso il basso. Gli occhi non hanno più vita, la bocca e chiusa e contrappone il silenzio della madre

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La grande tela di Guernica viene immediatamente presentata a Parigi all’Esposizione internazionale delle arti e delle tecniche, dove rimane, nel padiglione spagnolo, fino alla fine del 1937. Chiusa l’expò, Guernica vola oltre oceano e per oltre quarant’anni è esposto a Museum of Modern Art (MoMa) di New York con la scritta “prestito del popolo di Spagna”. L’autore infatti fa dono dell’opera al suo Paese ma non vuole che questa metta piede sul suolo spagnolo fino a che non siano ripristinate libertà e democrazia. Pablo Picasso muore nel 1973, Franco nel ’75. Il 10 ottobre del 1981 Guernica arriva finalmente a Madrid e viene collocato nel Casón del Buen Retiro. Il 12 luglio 1992 trova la sua casa definitiva nel Centro de Arte Reina Sofía.

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Curiosità Sembra che l'Ambasciatore tedesco Otto Abetz, in visita allo studio di Picasso, gli abbia rivolto la domanda riferita al Guernica: "è lei che ha fatto questo orrore?". Picasso rispose: "no, è opera vostra".