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Sara Antei
Created on March 9, 2024
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Arte Etrusca
chi sono
Fra le civiltà preromane emerge, per quantità e qualità dei manufatti artistici, quella etrusca presente in Etruria (Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale fino a Roma). L’Etruria non è uno stato unico: ogni città costituisce un’unità politicamente autonoma, al massimo potevano essere tra loro federate. Nel periodo di massima espansione gli Etruschi arrivarono alla Campania a sud e all’Emilia Romagna a nord. Con la cacciata dell’ultimo re di Roma etrusco (Tarquinio il Superbo), la sconfitta inflitta dai Greci a sud e dai Celti a nord il dominio etrusco si indebolisce. Con la caduta di Veio (396 a.C.) e la sconfitta, un secolo dopo, ad opera dei Romani, gli etruschi si unificano alle altre popolazioni italiche.
l'architettura
I centri abitati sorgono generalmente in cima ad una collina, protetti da mura. Il tracciato, nonostante le curve di livello, tende, tuttavia, ad essere regolare come si può osservare anche in molte necropoli. Nelle mura si aprivano alcune porte, le prime, in Italia, ad essere realizzate con aperture ad arco reale (per distinguerlo dallo pseudo-arco che, sostanzialmente, funziona come l’architrave). Uno degli esempi più antichi ancora esistente è quello di Volterra (IV sec. a.C.).
Le necropoli
La maggiore testimonianza dell’architettura etrusca è quella funeraria (dopo che le città furono distrutte dai Romani). Gli Etruschi credevano che il defunto continuasse a vivere nella tomba per cui questa riproduce spesso gli ambienti domestici con varie camere comunicanti, arredi, suppellettili e decorazioni parietali.
Il sarcofago degli sposi
Da Cerveteri provengono alcuni sarcofagi fittili a forma di lettuccio conviviale con una o due persone recumbenti (cioè sdraiate sul fianco) nell’atto di partecipare al proprio banchetto funebre con i parenti viventi. Uno degli esempi più celebri è il Sarcofago degli Sposi (520 a.C.) nel quale una coppia giace su un letto con materasso, coperta e cuscini. I personaggi tenevano degli oggetti in mano (oggi perduti) ed erano originariamente policromi.
Orvieto underground
Quando la civiltà progredì lo fecero anche le città, infatti, per proteggersi dagli attacchi nemici gli etruschi edificarono all'interno di alte rupi.Una delle più famose delle antiche insediazioni è l'odierna città di Orvieto costruita su una rupe di origine vulcanica fatta di tufo e pozzolana.
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Come è fatto?
Il Sarcofago degli sposi è una scultura in terracotta, alta 141 cm.Oggi si trova al Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma.Lo scopo del sarcofago era ritrarre i due defunti in un momento lieto della loro vita, per accopagnarne il percorso ultraterreno.Alla donna mancano gli orecchini, probabilmente rubati in precedenza.
La civiltà etrusca (720-27 a.C.)
Gli etruschi furono commercianti e navigatori, ebbero contatti con Fenici e Greci, da cui furono fortemente influenzati. Essi diventarono i padroni del mare, tanto da dare il nome al Tirreno. Ci hanno lasciato grandiose e bellissime necropoli, circondate da mura potenti. Furono anche i primi ad abitare in delle città.La loro economia era basata sulla lavorazione dei metalli.
Architettura pt. 2
Agli Etruschi si deve l'ordine tuscanico, generalmente considerato un adattamento in terra italica dell'ordine dorico greco. Nell'architettura etrusca le colonne sono senza scanalature, con una base composta di un toro posto sopra un plinto; il capitello è simile a quello dorico, con echino molto basso e abaco molto alto. L'altezza delle colonne era normalmente di sette diametri della stessa, con architrave assomigliante al dorico, fregio basso e liscio. La cornice è normalmente composta di cimasa, gocciolatoio e cavetto. Le colonne, molto distanti le une dalle altre, sorreggono architravi in legno e un largo frontone triangolare; timpani e ornamenti esterni sono in terracotta.
Le tipologie di tombe
Tra le tipologie di tomba più diffuse c’è il tumulo, la tomba a cupola (simile alla tholos micenea con impianto circolare, sormontata da pseudocupola) e la tomba a pozzetto.
Le principali necropoli in Italia
Tra le prinipali necropoli in Italia troviamo:
-Tarquinia;
-Cerveteri;
-Populonia;
-Veio;
-Vulci;
La civiltà Villanoviana (900-720 a.C.)
La civiltà villanoviana è la fase più antica della civiltà etrusca. Il termine «villanoviano» deriva dal nome di un piccolo paese nella periferia di Bologna dove, nel 1853, il conte Giovanni Gozzadini rinvenne un sepolcreto che aveva delle caratteristiche particolari. L'elemento che distingueva le sepolture era il vaso ossuario a forma biconica, con una piccola scodella per coperchio. Esistono molti tipi di ossuario, spesso lavorati con finissima arte: l'effetto artistico è dato da rette, segmenti, depressioni e disegni geometrici; eppure, spesso la pasta di argilla, che veniva chiamata «ceramica d'impasto», è piuttosto rozza. Quando quest'usanza giunse nel Lazio, le ceneri del defunto potevano essere poste in un'urna in terracotta che richiamava la forma di capanne (luogo dove vivevano i villanoviani).
Architettura pt. 1
Lo stile etrusco è principalmente caratterizzato dal passaggio dagli archi a strati orizzontali a quelli a tutto sesto a cunei di cui gli Etruschi fecero grande uso anche nelle grandi opere idrauliche come la Cloaca Massima a Roma. Dall'arco si passò quindi alle volte e alle cupole, di cui quel popolo fu il primo utilizzatore in Europa.
La città di Velzna
Gli Etruschi si insediarono all’inizio del I millennio a.C. nella odierna Orvieto, chiamandola Velzna.Verso la fine del IV secolo a.C. Velzna riuscì a creare una coalizione con altri popoli dell’Italia antica: Umbri, Sanniti e Celti.Dopo aver ripetutamente perso contro i romani, gli aristocratici di Velzna chiesero proprio a Roma un aiuto per sedare una rivolta interna.I romani non si limitarono a riportare gli aristocratici di Velzna al potere, ma saccheggiarono la città e trasferirono gli abitanti superstiti in un luogo meno difendibile: sulle alture che guardano il lago di Bolsena.A causa delle invasioni barbariche, i discendenti dei superstiti tornarono ad abitare sulla rupe chiamandola Ourbibentos, dal latino Urbs Vetus, la città vecchia.