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Riciclo della plastica

Francesca Farina

Created on March 7, 2024

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Transcript

Riciclo dellaplastica

12. Ringraziamenti

11. nel mondo

10. percentuali

08. eterogeneo

09. chimico avanzato

07. omogeneo

06. Nuovi metodi

05. le fasi

04. Riciclare

03. derivano da

02. definizione

01.conoscendo la plastica

Subtitle Lorem ipsum

Index

La materia predominante

CONOSCENDO LA PLASTICA

01

le materie plastiche

Le plastiche sono polimeri prodotti dall’uomo. Erano nate come surrogati di materiali naturali, ma hanno invaso in pochi anni ogni angolo del pianeta. La plastica, o meglio le plastiche, entrano tra i componenti di giocattoli, elettrodomestici, apparecchi e collegamenti per comunicazioni, calzature, abbigliamento, cancelleria, computer, mezzi di trasporto, mobili, stoviglie, attrezzature sportive, ottica, materiali edili, isolanti, fibre ottiche e soprattutto imballaggi. Oggi non sono più sostituti ma materiali ad alta tecnologia e di avanguardia. Ogni settore manifatturiero utilizza la plastica, dalla produzione alla distribuzione

02. Text

DA ALEXANDER PARKES ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE A LONDRA

NASCONO NEL

1862

Le plastiche sono il prodotto di diversi tipi di reazioni chimiche: trasformazione di polimeri naturali, polimerizzazione, policondensazione. Dai polimeri naturali, quali cellulosa e caseina, si ottengono le plastiche artificiali (fibre). Per polimerizzazione o policondensazione di idrocarburi leggeri – in genere contenenti da due a sette atomi di carbonio – si producono invece le plastiche sintetiche, la quasi totalità. Un ruolo decisivo nella reazione di sintesi è svolto dai catalizzatori, per azione dei quali è stato possibile migliorare i polimeri già noti e sintetizzarne di nuovi a costi contenuti.

02. Text

Da cosa derivano?

Nessuno cinquant’anni fa avrebbe pensato a un oceano interamente ricoperto di plastica. Quanto tempo passerà prima di poter vedere un arcobaleno di plastica?

Fabrizio Caramagna

03. Quote

MOdO CONVENZIONALE

04

RICICLARE LA PLASTICA

Il processo di riciclaggio della plastica si divide in diversi passaggi: si parte dalla raccolta differenziata fino ad arrivare al riuso delle plastiche riciclate. Nelle prime fasi il processo prevede la separazione della plastica per dimensione e per tipologie, preparando così i rifiuti in plastica alle successive del riciclaggio.

l riciclaggio della plastica è l’insieme delle strategie e delle metodologie finalizzate allo smaltimento e al riutilizzo dei rifiuti con imballaggi in plastica. Oggi in Europa siamo in grado di riciclare tra il 30 e il 40% circa della plastica che produciamo, mentre il resto finisce negli inceneritori o in discarica.

Riciclo della plastica

Saving the nature

Title 3

Title 2

Title 1

04. Image

fasi del riciclo

Una volta che la plastica viene raccolta viene mandata agli impianti che si occupano del riciclaggio vero e proprio. Il secondo passaggio del processo di riciclo della plastica è la selezione del rifiuto, che viene fatta in buona parte dalle macchine. In questa fase i rifiuti vengono smistati in base alla loro dimensione e uno scanner a infrarossi procederà a dividere i diversi tipi di plastica – come PET, PVC o PE – e a separarli usando dei getti di aria compressa. Avere gruppi di rifiuti con la stessa dimensione sarà necessario per la fase successiva, quella della macinazione.

Il primo passo per iniziare a riciclare la plastica è fare la raccolta differenziata. Questa fase è tanto banale quando essenziale: meglio si fa la differenziata tanto più efficiente sarà il riciclo. I rifiuti vanno divisi perché questo è l’unico modo per riuscire a riciclarli.

FASE 2-Smistamento e selezione

FASE 1-Raccolta differenziata e smistamento

03. Quote

4) Lavaggio

3)Frantumazione

In questo step la plastica viene lavata e pulita da eventuali residui di sporco o cibo, frammenti di sapone, shampoo e altre sostanze. Quindi sfatiamo un mito: lavare i contenitori fino all’ultima macchia prima di buttarli non è necessario perché gli impianti di selezione e riciclo sono in grado di gestire la presenza di residui. Quindi una sciacquata con acqua corrente al volo per togliere il grosso va bene, ma mettersi con spugnetta e detersivo è inutile, oltre ad essere uno spreco d’acqua.

Questo passaggio, noto anche come macinazione, avviene all’interno degli impianti per la trasformazione in nuova materia prima. I rifiuti selezionati – solitamente impacchettati a formare dei grossi cubotti – vengono presi e mandati agli impianti per la trasformazione all’interno dei quali vengono ulteriormente divisi a seconda della tipologia di prodotto. Ad esempio i tappi con i tappi, le bottiglie con le bottiglie e così via. Quest’ulteriore separazione dei diversi rifiuti in plastica perché i tipi di plastica possono contenere additivi diversi e quindi è meglio separarli per riciclarli correttamente.

05. Video

Dopo essere stati puliti, i rifiuti vengono tritati per ottenere dei fiocchi di plastica, come tanti coriandoli. A questo punto i fiocchi di plastica (in inglese li chiamano flakes) vengono divisi per colore da macchinari appositi; poi vengono riscaldati, raffreddati, e tagliati a pezzettini. Et voilà, il prodotto finito è un’enorme quantità di pellet che può essere utilizzata per produrre nuova plastica da zero!

5) TRITURAZIONE

05. Video

L'innovazione e la salvezza del pianeta

NUOVI METODI DI RICICLO

06

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CHIMICO AVANZATO

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RICICLO ETEROGENEO

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RICICLO OMOGENEO

NUOVE FRONTIERE OLTRE IL MECCANICO

06. Process

Quando non è possibile fare una selezione del rifiuto plastico si può procedere con una lavorazione di materiale misto come i film in polietilene o in polipropilene, le taniche le vaschette e i barattoli in PVC. In questo caso si procede con una selezione per eliminare materiale metallico e poi il riciclo procede secondo quattro fasi: triturazione, frantumazione grossolana del materiale - densificazione - estrusione. Le difficoltà presenti nel riciclo eterogeneo sono legate alle differenti temperature di lavorazione dei polimeri miscelati. Questo esclude la possibilità d'impiego per la realizzazione di prodotti di forma complessa o che richiedono piccoli spessori. A seconda della tipologia di rifiuto plastico recuperato si possono ottenere polimeri termoplastici macinati in granuli o scaglie da utilizzare nella produzione di nuovi manufatti o che integrano polimeri vergini o ancora riempitivi per altri prodotti perché non più infusibili e non lavorabili. Il riciclo meccanico spesso implica una svalutazione della materia prima che non ha più le stesse caratteristiche di quella vergine.

In questo tipo di recupero della plastica è molto importante il processo di selezione che avviene a monte di tutto il processo di lavorazione dei rifiuti per ottenere frazioni sempre più ”pulite” di materiali omogenei. La selezione del materiale è raggiunta con differenti processi di separazione tra cui: magnetica o elettrostatica per flottazione o per densità con il galleggiamento con un setaccio tramite soffio d’aria. Una volta separati, i diversi polimeri vengono avviati alle fase successive di triturazione, lavaggio, macinazione, essiccamento e riduzione in granuli.

Eterogeneo

Omogeneo

07. Versus

Il rifiuto plastico viene sottoposto a una serie di processi chimici che decompongono il polimero nei monomeri d'origine. Per loro natura chimica, alcune plastiche si prestano meglio a questo trattamento. È il caso del PET (polietilentereftalato), delle poliammidi PA, dette comunemente nylon, e dei poliuretani: tutti questi materiali possono essere depolimerizzati in modo efficace. I processi di decomposizione chimica, al contrario di quelli meccanici, permettono anche di isolare le componenti estranee al polimero: coloranti, metalli, impurità vengono rimosse e si ottiene una plastica vergine che è indistinguibile dal nuovo. Con il riciclo chimico, elementi che in precedenza subivano un downcycle, cioè venivano destinati a prodotti di minor valore, possono essere trasformati in materia prima di alta qualità e quindi possono essere riciclati indefinitamente senza perdita di qualità o prestazioni.

Riciclo chimico avanzato

Next

Info

Le soluzioni più importanti sono quelle che stanno permettendo il recupero del film di polietilene. Il polietilene è la plastica più prodotta, oltre 100 milioni di tonnellate all'anno, ma ha un tasso di riciclaggio che è minore del 10%. Recuperare il polietilene significa recuperare quella mole enorme di plastica che è indispensabile per la nostra vita quotidiana: sacchetti, imballaggi, involucri per pallet, film usati in agricoltura e tanto altro ancora. Grazie al riciclaggio chimico si possono trasformare in materia prima anche rifiuti di materie plastiche con coloranti e inchiostri o con etichette e adesivi.

Con gli innovativi processi chimici la totalità dei rifiuti plastici può essere sottoposta a riciclo chimico attraverso differenti procedimenti che li trasformano in miscele di idrocarburi liquidi assolutamente con lo stesso valore della materia prima grezza. Tra i processi principali c’è:

  • pirolisi:riscaldamento sottovuoto ad alta o bassa temperatura
  • l’idrogenazione:trattamento di degradazione con idrogeno e calore
  • gassificazione: procedimento a temperatura elevata in assenza di aria.

07. Versus

percentuali del riciclo

2. 315

2019

1, 4

2.27

2018

2017

08. Timeline

5 miliardi di buste ogni anno, 25 milioni di tonnellate di rifiuti ogni mese, 1 milione di bottiglie ogni giorno in tutto il mondo: la plastica ha raggiunto tutti gli angoli del pianeta.

La plastica nel Mondo

09. Map

Gli Stati Uniti sono al primo posto per produzione di plastica ( 42 milioni di tonnellate) quasi il doppio di India e Cina. L'unione Europea è responsabile di 30 milioni di tonnellate di plastica

98%

85%

COUNTRY

65%

10. Data

ITALIA

REGNO UNITO

GERMANIA

PAESI EUROPEI

Sustainable development

10. Data

A CURA DI:

Tauro Milena

Longo Desirè

Lauria Francesca

Farina Francesca

D'Alessandro Chiara

11. Team

THANKS!

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