LE_QUATTRO_RIVOLUZIONI_INDUSTRIALI

1970-1990

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1760-1840

Dal 1990 fino ad oggi

1870-1914

LE 4 RIVOLUZIONI INDUSTRIALI

1° Rivoluzione Industriale

4°Rivoluzione Industriale

3° Rivoluzione Industriale

2° Rivoluzione Industriale

Dalla seconda Rivoluzione Industriale in avanti si può iniziare a parlare di un clima ambientale di tipo antropico. Il rialzo delle temperature globali è legato alle occupazioni umane: attività produttive, trasporti, uso residenziale, che si basano ampiamente sull'uso dei combustibili fossili e alterano la composizione dell'atmosfera rilasciando nell'aria i famigerati gas serra. L'effetto serra di per se è un fenomeno positivo grazie al quale l'atmosfera terrestre intrappola parte della radiazione solare grarantendo una temperatura, di circa 15 gradi centigradi, che rende possibile la vita sulla Terra. Però le attività umane, soprattutto quelle industriali hanno determinato un aumento delle emissioni rendendo la quantità di calore trattenuta eccessiva, determinando la cosidetta febbre del Pianeta.

L'IMPATTO AMBIENTALE

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E' anche nota con il nome di "Rivoluzione digitale" o "Prima era dei computer". Il suo avvio coincide con la costruzione di computer semplici ma relativamente grandi con una potenza di calcolo abbastanza buona e che hanno gettato solide basi per lo sviluppo di computer moderni. Si parla di un'automazione parziale nelle industrie tramite l'invenzione dei primi sistemi semplici automatizzati e l'introduzione dei software nelle aziende per gestire le attività produttive. Se volessimo racchiudere in poche parole le principali caratteristiche di tale Rivoluzione ci basterebbe dire che si assiste ad una automazione dei processi produttivi. La prima invenzione degna di nota è il PLC( controllore logico programmabile) datata al 1960.

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Il cambiamento climatico si profila essere una delle principali cause dei futuri flussi migratori. Nel 2030 si prevede un aumento delle temperature del continente africano di 6/8 gradi centigradi e si stima che solo per motivi climatici attraverseranno il Mediterraneo per raggiungere l'Europa circa 60 milioni di persone. Se è vero che il cambiamento climatico costituisce una causa dei futuri flussi migratori, è anche vero che fin dalle origini del genere umano l'uomo si è spostato sulla superficie terrestre occupando spazi sempre più ampi e adattandosi a nuovi ambienti a causa di guerre, persecuzioni, disuguaglianze sociali. I primi flussi migratori italiani hanno inizio dopo l'unità d'Italia, nel Mezzogiorno. La questione meridionale non era stata risolta e, per fronteggiare la Grande Depressione, la politica economica del governo, nella forma del protezionismo, acuì ulteriormente il divario tra nord e sud. Con l'avvio delle emigrazioni e la difficoltà di ambientarsi in posti nuovi ha inizio il fenomeno del razzismo. In una vignetta satirica gli emigranti vengono raffigurati come topi "discarica quotidiana direttamente dai bassifondi d'Europa".

I MIGRANTI CLIMATICI

L'idea in senso stretto di razzismo è radicata nel fenomeno del nazionalismo e dell'imperialismo della prima metà del Novecento. Dalla volontà d'espansione dei Paesi europei a danno degli altri nasce l'ideologia di supremazia di un popolo su un altro e con essa la convinzione che ci siano delle razze superiori e delle razze inferiori e che le prime abbiano il diritto nonché dovere di guidare e governare le seconde. Questa convinzione produce i suoi effetti anche in Europa con il fenomeno dell'antisemitismo e delle efferate persecuzioni a danno del popolo ebraico. La guerra viene esaltata e viene vista come una manifestazione necessaria della selezione naturale tra i popoli .

Cominciò in Inghilterra e fu caratterizzata da grandi transizioni che cambiarono le economie esistenti nei diversi continenti. Prima della Rivoluzione Industriale la maggior parte dell'economia si basava su artigianato e agricoltura. Con l'avvento della Rivoluzione Industriale le economie iniziarono a basarsi su nuovi sistemi di fabbricazione e sulla meccanizzazione della produzione grazie al vasto utilizzo di macchinari alimentati a vapore . Questo consentì processi produttivi più rapidi e una produzione su scala relativamente ampia.

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La Seconda Rivoluzione Industriale prese piede inizialmente in America, Germania e Gran Bretagna. Basata sull'energia elettrica, sul petrolio e sull'industria siderurgica e meccanica. Taylor interviene sui tempi di lavoro dell'operaio e sull'organizzazione del lavoro. Ford introduce la catena di montaggio nella produzione. Entrambe le loro invenzioni determinano un incremento della produzione, abbassamento dei costi, ma anche l'accelerazione dei ritmi di lavoro e la spersonalizzazione dell'operaio.

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E' quella attualmente in atto nel mondo moderno. E' caratterizzata dall'uso delle tecnologie di comunicazione e dell'informazione intelligente in vari settori. E' l'era delle macchine intelligenti in grado di compiere azioni, controllare altri dispositivi e scambiare informazioni in modo autonomo senza alcun intervento umano. Questo è diventato possibile grazie all'IoT( Internet of Things). Le industrie diventano intelligenti e la produzione completamente automatizzata. Inoltre le nuove macchine possono anche rilevare guasti nei processi di produzione e questo consente alle industrie di essere preparate adeguatamente per eventuali cambiamenti drastici che potrebbero comportare tempi di fermo e perdite economiche.

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