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Il fascismo e il totalitarismo

IL FASCISMO

IL TOTALITARISMO

IL FASCISMO

Il socialismo

Il periodo successivo alla prima guerra mondiale, terminata nel 1918, fu caratterizzato da una forte crisi economica e sociale. Ciò portò a importanti tensioni sociali in Italia, con scioperi e manifestazioni varie, a opera prevalentemente degli operai e dei contadini, per chiedere una diminuzione dei prezzi e un aumento dello stipendio. Il movimento che iniziò a rappresentare questo ceto sociale e a sostenere tali proteste fu il "socialismo" e gli anni in cui tutto ciò avveniva, cioè 1919-1920, vennero indicati con il termine "biennio rosso"

IL FASCISMO

Fu proprio dal movimento socialista che venne fuori Benito Mussolini, che nacque quindi come socialista, ma poi venne escluso dal partito in quanto sostenitore dell'entrata in guerra dell'Italia. Nel 1919 fondò i "Fasci di combattimento", un nuovo movimento politico alla base della nascita del fascismo, caratterizzato dall'uso continuo della violenza contro gli avversari politici, in particolare contro i socialisti. I fascisti agivano in squadre ben organizzate, con armi e una propria divisa: avevano infatti una camicia nera con sopra il fascio littorio, ed erano chiamate "Squadre d'azione"

Benito Mussolini

IL FASCISMO

Buona parte del ceto medio aveva simpatia per i fascisti, in quanto riteneva che bisognava effettivamente frenare queste proteste della classe operaia intervenendo con la forza. La stessa cosa pensavano i grandi proprietari terrieri e i grandi industriali, preoccupati dall'occupazione continua dei loro terreni e delle loro fabbriche da parte degli operai e preoccupati che questi potessero prendere potere come in Russia. Insomma la popolazione era alla ricerca di un uomo forte, che potesse riportare l'ordine e guidare il Paese fuori dalla crisi. Persino militari e poliziotti iniziarono ad avere simpatia per il fascismo

La diffusione del fascismo

IL FASCISMO

Nell'ottobre del 1922 i fascisti organizzarono la marcia su Roma.

La marcia su Roma

Il 28 ottobre 1922 30000 fascisti arrivarono alle porte di Roma, invadendo e occupando la capitale, con lo scopo di far cadere il governo e prendere il potere

Il primo ministro Luigi Facta chiese ripetutamente, ma invano, di bloccare questa avanzata fascista al re Vittorio Emanuele lll, che per evitare scontri, si assunse una responsabilità gravissima: quella di convocare a Roma Benito Mussolini, incaricandolo di formare un nuovo governo. Mussolini trasformò così lo Stato liberale in Stato autoritario, si fece chiamare "Duce", cioè capo di tutti gli Italiani, e fece diventare le Squadre d'azione Milizia. Molti sostennero il fascismo credendo che una volta conquistato il potere venissero meno i sistemi della violenza e si agisse in maniera democratica, ma così non fu.

IL FASCISMO

Alle nuove elezioni del 1924 vinse il fascismo, grazie anche a brogli elettorali. Ma nella riunione del nuovo Parlamento, nel maggio 1924, Giacomo Matteotti, un deputato socialista, tenne un discorso per denunciare queste irregolarità elettorali, discorso interrotto continuamente da fischi e insulti dei fascisti. Poco tempo dopo, nel giugno 1924, Matteotti venne rapito e ucciso a bastonate. L'uccisione di questo deputato creò una forte indignazione, ma comunque il re Vittorio Emanuele III continuò a sostenere Mussolini, che nel gennaio 1925 virò verso la vera e propria la dittatura

Giacomo Matteotti

Venne abolita la libertà di stampa

IL FASCISMO

Venne proibito lo sciopero e vennero aboliti i sindacati

Venne ripristinata la pena di morte per cui molti oppositori vennero condannati a morte, mentre altri vennero mandati in carcere o al confino

Tutti i dipendenti pubblici vennero costretti a iscriversi al partito fascista per poter lavorare

Venne istituita una polizia privata, una polizia cioè non ufficiale chiamata Ovra, che in caso di necessità poteva agire liberamente senza tener conto di nessun limite di legalità e venne istituito il Tribunale Speciale che si occupava di giudicare gli antifascisti mandandoli in carcere o al confino

Le leggi fascistissime(1925-1926)

IL FASCISMO

Nel 1926 venne anche istituita l'Opera Nazionale Balilla, che doveva occuparsi di educare fisicamente e moralmente i giovani fino ai 21 anni di età. In quest'organizzazione giovanile c'era un enorme esaltazione della guerra e i ragazzi erano vestiti con una divisa simile a quella delle milizie fasciste

L'Opera Nazionale Balilla

IL FASCISMO

Mussolini introdusse un nuovo sistema elettorale che prevedeva una lista unica, ovvera quella fascista e il voto non era più segreto, per cui tutti, alle elezioni del 1928, votaronoi fascisti. Il sistema politico divenne quello del "totalitarismo", un regime cioè in cui si aveva il controllo su tutto.

Fu proprio in questi anni che venne fondato l'Istituto Luce, che serviva a realizzare documentari incentrati su ideali fascisti, e con la stessa finalità nel 1937 nacquero gli studi di Cinecittà a Roma. Anche il tempo libero della popolazione veniva organizzato su basi fasciste dall'Opera Nazionale Dopolavoro. Soprattutto nella scuola, dovevano imporsi gli ideali fascisti del domani: in ogni aula c'era l'immagine di Mussolini e c'era un unico libro di testo inneggiante al fascismo.

Il totalitarismo in Italia

IL FASCISMO

Nel periodo fascista c'è un forte richiamo all'Impero Romano; infatti Mussolini si voleva identificare come l'erede di Augusto e il suo scopo era quello di riportare l'Italia ad essere un grande impero, per questo i simboli del fascismo venivano presi dall'antica Roma. Lo stesso nome del fascismo deriva dai fasci. Vennero anche costruiti palazzi imponenti per ricordare la grandiosità dell'Impero Romano.

Nel 1929 Mussolini firma un concordato con la Chiesa cattolica e si mostra a tutti come difensore delle tradizioni religiose del nostro Paese. Per molti anni la maggior parte degli Italiani fu favorevole a Mussolini, visto che l'Italia sembrava diventare un Paese ricco e potente. Mussolini poi stringe un'alleanza con la Germania, guidata da Hitler, e per dimostrare la sua vicinanza alla Germania nazista, anche Mussolini comincia a perseguitare gli ebrei (nel 1938 vengono approvate le leggi razziali). Mussolini guida l'Italia dal 1924 al 1943.

IL TOTALITARISMO

Dopo la Prima guerra mondiale sorsero in Europa diversi regimi autoritari, in cui il potere era nelle mani di un solo partito: dittature come il fascismo, regimi militari e, in Unione Sovietica, lo Stato socialista nato dalla Rivoluzione d'ottobre.La forma più estrema di regime totalitario fu lo Stato totalitario, in cui un unico partito deteneva tutti i poteri dello Stato e controllava l’intera società civile

I Regimi Totalitari

IL TOTALITARISMO

Da dove naque il termine "Totalitarismo"

Esso venne usato per la prima volta nel 1923 in Italia dal liberale Giovanni Amendola per descrivere il carattere specifico della nuova realtà politica incarnata dal fascismo: egli definì “totalitaria” la volontà del fascismo di occupare in maniera assoluta e non soggetta a controlli ogni ambito della vita pubblica e della stessa coscienza individuale. Mussolini si appropriò del termine e in un discorso del giugno del 1924 esaltò il fascismo proprio per la sua “feroce volontà totalitaria”.

IL TOTALITARISMO

IL TOTALITARISMO

Lo stato totalitario usava gli strumenti messi a disposizione dalla società di massa: la propaganda attraverso i mezzi di comunicazione, la scuola pubblica, l'intrattenimento servivano per convincere la popolazione; le istituzioni pubbliche, i tribunali, le forze di polizia erano utilizzati per eliminare gli oppositori.

Come operava lo Stato totalitario?

IL TOTALITARISMO

Stalin emerge come successore di Lenin

Nel gennaio del 1924, proprio mentre veniva approvata la nuova costituzione, Lenin morì, a soli 53 anni. Il candidato più accreditato per succedergli era Stalin, che all'epoca era segretario generale. Da questa posizione Stalin assunse il controllo del partito e del paese è, nel trentennio successivo, fino alla sua morte avvenuta nel 1953, impose un spietato regime totalitario. Prima di assicurarsi il controllo sul partito e sullo stato però Stalin dovette sbarazzarsi di un formidabile rivale, Lev Trockij, fondatore dell'armata rossa.

IL TOTALITARISMO

Stalin proponeva la formula del socialismo secondo cui l'Unione sovietica avrebbe dovuto rendersi autosufficiente in tutti i settori economici.La sua ideologia prevedeva:

  • la rapida industrializzazione del paese per farne una potenza economica e militare in grado di competere con i paesi capitalisti,
  • la centralizzazione dell'economia che permetteva allo stato di controllare tutte le risorse.
A partire dal 1928 furono variati i piani quinquennali: programmi economici che fissavano gli obiettivi da ottenere in tutti i settori nei cinque anni successivi.

Ideologia stalinista

IL TOTALITARISMO

La collettivizzazione

Per avviare l'industrializzazione era necessario che lo stato gestisse direttamente le risorse agricole. Lo strumento scelto per gestire la produzione agricola fu la collettivizzazione delle terre, cioè la creazione di grandi fattorie statali. La collettivizzazione però fallisce e provoca gravi carestie. Al contrario l'industria cresce.

IL TOTALITARISMO

Il culto della personalità e il terrore

Un altra caratteristica dello stalinismo fu il culto della personalità, cioè il tentativo di trasformare il leader sovietico in una figura quasi divina e nascondere i suoi crimini e i danni prodotti dalle sue scelte economiche attraverso la propaganda. Inoltre Stalin usa il terrore, cioè la violenza dello stato contro i cittadini per impaurirli e indurli a ubbidire. Il terrore colpisce sia la popolazione comune sia i funzionari dello stato. Tra il 1934 e il 1938 Stalin organizza le cosiddette Grandi purghe con le quali centinaia di migliaia di agenti di polizia, ufficiali e funzionari furono processati e, con l'accusa di preparare attentati e di essere spie straniere, vengono eliminati o deportati nei gulag.

IL TOTALITARISMO

I TOTALITARISMI

In Germania dopo la prima guerra mondiale naque il secondo stato totalitario, che durò soltanto quindici anni. Negli anni seguenti diventa una repubblica democratica nota come Repubblica di Weimar. I governi della neonata Repubblica si trovarono ad affrontare una situazione economica e sociale drammatica. Oltre ai problemi comuni a tutti gli altri paesi usciti dalla guerra, la Germania dovette far fronte a centinaia di migliaia di profughi e ingenti riparazioni di guerra alle nazioni vincitrici.

La repubblica di Weimar

Stalin sale al potere

Timeline

LO STALINISMO

1924

+

+

+

+

piani quinquenniali

1928

+

collettivizzazione delle terre

1928

gulag e carestie nelle campagne

1929

culto della personalità e del terrore

1931

Grazie per l'attenzione

LAVORO A CURA DI IRENE MOSSUTO E MARTINA PANDURINO

Nel 1921 persino Giolitti strinse un accordo con Mussolini. Questi permise ai fascisti di candidarsi nelle liste guidate da Giolitti e con le elezioni del 1921 entrarono per la prima volta in Parlamento. A questo punto Mussolini trasformò i "Fasci" in "Partito Nazionale Fascista" e poco dopo il governo di Giolitti cadde.

I fasci erano dei bastoni legati intorno a un'ascia, che erano armi portate dai littori, cioè le guardie che proteggevano gli antichi magistrati romani.

Il ceto medio, composto da professionisti, guardava invece con astio le proteste del movimento operaio e contadino e quindi il movimento socialista