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IL FASCISMO E IL TOTALITARISMO
Martina Pandurino
Created on February 5, 2024
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Transcript
IL TOTALITARISMO
IL FASCISMO
Il fascismo e il totalitarismo
Il periodo successivo alla prima guerra mondiale, terminata nel 1918, fu caratterizzato da una forte crisi economica e sociale. Ciò portò a importanti tensioni sociali in Italia, con scioperi e manifestazioni varie, a opera prevalentemente degli operai e dei contadini, per chiedere una diminuzione dei prezzi e un aumento dello stipendio. Il movimento che iniziò a rappresentare questo ceto sociale e a sostenere tali proteste fu il "socialismo" e gli anni in cui tutto ciò avveniva, cioè 1919-1920, vennero indicati con il termine "biennio rosso"
Il socialismo
IL FASCISMO
Benito Mussolini
Fu proprio dal movimento socialista che venne fuori Benito Mussolini, che nacque quindi come socialista, ma poi venne escluso dal partito in quanto sostenitore dell'entrata in guerra dell'Italia. Nel 1919 fondò i "Fasci di combattimento", un nuovo movimento politico alla base della nascita del fascismo, caratterizzato dall'uso continuo della violenza contro gli avversari politici, in particolare contro i socialisti. I fascisti agivano in squadre ben organizzate, con armi e una propria divisa: avevano infatti una camicia nera con sopra il fascio littorio, ed erano chiamate "Squadre d'azione"
IL FASCISMO
La diffusione del fascismo
Buona parte del ceto medio aveva simpatia per i fascisti, in quanto riteneva che bisognava effettivamente frenare queste proteste della classe operaia intervenendo con la forza. La stessa cosa pensavano i grandi proprietari terrieri e i grandi industriali, preoccupati dall'occupazione continua dei loro terreni e delle loro fabbriche da parte degli operai e preoccupati che questi potessero prendere potere come in Russia. Insomma la popolazione era alla ricerca di un uomo forte, che potesse riportare l'ordine e guidare il Paese fuori dalla crisi. Persino militari e poliziotti iniziarono ad avere simpatia per il fascismo
IL FASCISMO
Il 28 ottobre 1922 30000 fascisti arrivarono alle porte di Roma, invadendo e occupando la capitale, con lo scopo di far cadere il governo e prendere il potere
La marcia su Roma
Nell'ottobre del 1922 i fascisti organizzarono la marcia su Roma.
IL FASCISMO
Giacomo Matteotti
Alle nuove elezioni del 1924 vinse il fascismo, grazie anche a brogli elettorali. Ma nella riunione del nuovo Parlamento, nel maggio 1924, Giacomo Matteotti, un deputato socialista, tenne un discorso per denunciare queste irregolarità elettorali, discorso interrotto continuamente da fischi e insulti dei fascisti. Poco tempo dopo, nel giugno 1924, Matteotti venne rapito e ucciso a bastonate. L'uccisione di questo deputato creò una forte indignazione, ma comunque il re Vittorio Emanuele III continuò a sostenere Mussolini, che nel gennaio 1925 virò verso la vera e propria la dittatura
IL FASCISMO
Le leggi fascistissime(1925-1926)
Venne istituita una polizia privata, una polizia cioè non ufficiale chiamata Ovra, che in caso di necessità poteva agire liberamente senza tener conto di nessun limite di legalità e venne istituito il Tribunale Speciale che si occupava di giudicare gli antifascisti mandandoli in carcere o al confino
Tutti i dipendenti pubblici vennero costretti a iscriversi al partito fascista per poter lavorare
Venne ripristinata la pena di morte per cui molti oppositori vennero condannati a morte, mentre altri vennero mandati in carcere o al confino
Venne proibito lo sciopero e vennero aboliti i sindacati
IL FASCISMO
Venne abolita la libertà di stampa
L'Opera Nazionale Balilla
Nel 1926 venne anche istituita l'Opera Nazionale Balilla, che doveva occuparsi di educare fisicamente e moralmente i giovani fino ai 21 anni di età. In quest'organizzazione giovanile c'era un enorme esaltazione della guerra e i ragazzi erano vestiti con una divisa simile a quella delle milizie fasciste
IL FASCISMO
Il totalitarismo in Italia
Fu proprio in questi anni che venne fondato l'Istituto Luce, che serviva a realizzare documentari incentrati su ideali fascisti, e con la stessa finalità nel 1937 nacquero gli studi di Cinecittà a Roma. Anche il tempo libero della popolazione veniva organizzato su basi fasciste dall'Opera Nazionale Dopolavoro. Soprattutto nella scuola, dovevano imporsi gli ideali fascisti del domani: in ogni aula c'era l'immagine di Mussolini e c'era un unico libro di testo inneggiante al fascismo.
Mussolini introdusse un nuovo sistema elettorale che prevedeva una lista unica, ovvera quella fascista e il voto non era più segreto, per cui tutti, alle elezioni del 1928, votaronoi fascisti. Il sistema politico divenne quello del "totalitarismo", un regime cioè in cui si aveva il controllo su tutto.
IL FASCISMO
Nel 1929 Mussolini firma un concordato con la Chiesa cattolica e si mostra a tutti come difensore delle tradizioni religiose del nostro Paese. Per molti anni la maggior parte degli Italiani fu favorevole a Mussolini, visto che l'Italia sembrava diventare un Paese ricco e potente. Mussolini poi stringe un'alleanza con la Germania, guidata da Hitler, e per dimostrare la sua vicinanza alla Germania nazista, anche Mussolini comincia a perseguitare gli ebrei (nel 1938 vengono approvate le leggi razziali). Mussolini guida l'Italia dal 1924 al 1943.
Nel periodo fascista c'è un forte richiamo all'Impero Romano; infatti Mussolini si voleva identificare come l'erede di Augusto e il suo scopo era quello di riportare l'Italia ad essere un grande impero, per questo i simboli del fascismo venivano presi dall'antica Roma. Lo stesso nome del fascismo deriva dai fasci. Vennero anche costruiti palazzi imponenti per ricordare la grandiosità dell'Impero Romano.
IL FASCISMO
I Regimi Totalitari
Dopo la Prima guerra mondiale sorsero in Europa diversi regimi autoritari, in cui il potere era nelle mani di un solo partito: dittature come il fascismo, regimi militari e, in Unione Sovietica, lo Stato socialista nato dalla Rivoluzione d'ottobre. La forma più estrema di regime totalitario fu lo Stato totalitario, in cui un unico partito deteneva tutti i poteri dello Stato e controllava l’intera società civile
IL TOTALITARISMO
IL TOTALITARISMO
Esso venne usato per la prima volta nel 1923 in Italia dal liberale Giovanni Amendola per descrivere il carattere specifico della nuova realtà politica incarnata dal fascismo: egli definì “totalitaria” la volontà del fascismo di occupare in maniera assoluta e non soggetta a controlli ogni ambito della vita pubblica e della stessa coscienza individuale. Mussolini si appropriò del termine e in un discorso del giugno del 1924 esaltò il fascismo proprio per la sua “feroce volontà totalitaria”.
Da dove naque il termine "Totalitarismo"
IL TOTALITARISMO
Come operava lo Stato totalitario?
Lo stato totalitario usava gli strumenti messi a disposizione dalla società di massa: la propaganda attraverso i mezzi di comunicazione, la scuola pubblica, l'intrattenimento servivano per convincere la popolazione; le istituzioni pubbliche, i tribunali, le forze di polizia erano utilizzati per eliminare gli oppositori.
IL TOTALITARISMO
Nel gennaio del 1924, proprio mentre veniva approvata la nuova costituzione, Lenin morì, a soli 53 anni. Il candidato più accreditato per succedergli era Stalin, che all'epoca era segretario generale. Da questa posizione Stalin assunse il controllo del partito e del paese è, nel trentennio successivo, fino alla sua morte avvenuta nel 1953, impose un spietato regime totalitario. Prima di assicurarsi il controllo sul partito e sullo stato però Stalin dovette sbarazzarsi di un formidabile rivale, Lev Trockij, fondatore dell'armata rossa.
Stalin emerge come successore di Lenin
IL TOTALITARISMO
Ideologia stalinista
Stalin proponeva la formula del socialismo secondo cui l'Unione sovietica avrebbe dovuto rendersi autosufficiente in tutti i settori economici.La sua ideologia prevedeva:
- la rapida industrializzazione del paese per farne una potenza economica e militare in grado di competere con i paesi capitalisti,
- la centralizzazione dell'economia che permetteva allo stato di controllare tutte le risorse.
IL TOTALITARISMO
Per avviare l'industrializzazione era necessario che lo stato gestisse direttamente le risorse agricole. Lo strumento scelto per gestire la produzione agricola fu la collettivizzazione delle terre, cioè la creazione di grandi fattorie statali. La collettivizzazione però fallisce e provoca gravi carestie. Al contrario l'industria cresce.
La collettivizzazione
IL TOTALITARISMO
IL TOTALITARISMO
Un altra caratteristica dello stalinismo fu il culto della personalità, cioè il tentativo di trasformare il leader sovietico in una figura quasi divina e nascondere i suoi crimini e i danni prodotti dalle sue scelte economiche attraverso la propaganda. Inoltre Stalin usa il terrore, cioè la violenza dello stato contro i cittadini per impaurirli e indurli a ubbidire. Il terrore colpisce sia la popolazione comune sia i funzionari dello stato. Tra il 1934 e il 1938 Stalin organizza le cosiddette Grandi purghe con le quali centinaia di migliaia di agenti di polizia, ufficiali e funzionari furono processati e, con l'accusa di preparare attentati e di essere spie straniere, vengono eliminati o deportati nei gulag.
Il culto della personalità e il terrore
IL TOTALITARISMO
La repubblica di Weimar
In Germania dopo la prima guerra mondiale naque il secondo stato totalitario, che durò soltanto quindici anni. Negli anni seguenti diventa una repubblica democratica nota come Repubblica di Weimar. I governi della neonata Repubblica si trovarono ad affrontare una situazione economica e sociale drammatica. Oltre ai problemi comuni a tutti gli altri paesi usciti dalla guerra, la Germania dovette far fronte a centinaia di migliaia di profughi e ingenti riparazioni di guerra alle nazioni vincitrici.
I TOTALITARISMI
1931
culto della personalità e del terrore
1929
gulag e carestie nelle campagne
1928
collettivizzazione delle terre
1928
piani quinquenniali
1924
LO STALINISMO
Timeline
Stalin sale al potere
LAVORO A CURA DI IRENE MOSSUTO E MARTINA PANDURINO
Grazie per l'attenzione
Nel 1921 persino Giolitti strinse un accordo con Mussolini. Questi permise ai fascisti di candidarsi nelle liste guidate da Giolitti e con le elezioni del 1921 entrarono per la prima volta in Parlamento. A questo punto Mussolini trasformò i "Fasci" in "Partito Nazionale Fascista" e poco dopo il governo di Giolitti cadde.
I fasci erano dei bastoni legati intorno a un'ascia, che erano armi portate dai littori, cioè le guardie che proteggevano gli antichi magistrati romani.
Il ceto medio, composto da professionisti, guardava invece con astio le proteste del movimento operaio e contadino e quindi il movimento socialista