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vita e opere di francesco guicciardini

Transcript

Francesco guicciardini

Vita e opere

inizio

Vita

- Guicciardini nasce a Firenze nel 1483, godendo di prestigio politico e ricchezze- Egli ha una prima carriera politica dal 1508 al 1516 quando scrisse "Storie Fiorentine"- Dal 1516 al 1527 lavora per la curia pontificia - Un terzo periodo della sua vita coincide con la restaurazione della Repubblica a Firenze (durante la quale lavora privatamente per i Medici) e scrive le "Considerazioni intorno ai discorsi di Machiavelli", dove, sul piano teorico, si confronta con le posizioni di quest'ultimo- Dopo la caduta della Repubblica rientra a Firenze ricomprendo cariche sempre per il conto dei Meidici, e scrive "Discorsi del modo di riformare lo stato dopo la caduta della Repubblica e di assicurarlo al duca Alessandro"- Nel 1537 si ritira a vita privata, quando scriverà la "Storia d'Italia", e muore nel 1540

I "Ricordi"

- Prende origine da forme di scrittura privata dove l'autore porta avanti un dialogo con se stesso- E' composto da una serie di aforismi collegati fra loro solo tramite raggruppamenti tematici- Rifiuta la forma del trattato cercando di adeguarsi alla complessità e alla varietà delle cose- Si riconoscono due parole chiave: "discrezione" e "particulare", tramite le quali si evidenzia la capacità di distinguere caso per caso ed analizzare le varie circostanze tramite il ragionamento razionale, facendo emergere concetti come il relativismo e l'empirismo- In termini etico-morali, la sua teoria politica è scettica, prendendo atto di una situzione di impotenza - L'intellettuale è un soggeto isolato a cui rimane solo l'orgoglio della conoscienza e dell'analisi razionale

  • I cittadini non comprendono il senso delle decisioni del palazzo perché indotti ad interpretarle secondo la propaganda dei governanti
  • Il muro rappresenta l'impenetrabilità assoluta del potere
Interpretazione
  • il pensiero 140 giudica duramente il popolo che se fosse prevalente porterebbe a instabilità e anarchia
  • il pensiero 141 considera il muro di nebbia che separa le scelte politiche dal resto della popolazione, rendendo la politica per pochi
  • nel pensiero 187 esprime che sta a chi governa prendere atto e accettare l'infinità dei vari casi, senza abbandonarsi alla casualità
Comprensione e analisi

187. Sappiate che chi governa a caso si ritruova alla fine a caso; la diritta è pensare, esaminare, considerare bene ogni cosa etiam minima; e vivendo ancora cosí, si conducono con fatica bene le cose; pensate come vanno a chi si lascia portare dal corso della acqua.

141. spesso tra il palazzo e la piazza è una nebbia sí folta, o uno muro sí grosso, che non vi penetrando l'occhio degli uomini, tanto sa el popolo di quello che fa chi governa, o della ragione perché lo fa, quanto delle cose che fanno in India; e però si empie facilmente el mondo di opinione erronee e vane.

140. Chi disse uno popolo disse veramente uno animale pazzo, pieno di mille errori, di mille confusione, sanza gusto, sanza diletto, sanza stabilitá.

il popolo, il "palazzo", la politica

  • La "Storia d'Italia" è un'opera storiografica scritta durante una situazione di crisi e sfiducia, facendo emergere ancora di più gli elementi di pessimismo e scetticismo
  • Gli avvenimenti sono narrati in ordine cronologico anno per anno nel corso di venti libri
  • Parla della storia italiana in correlazione a quella europea per analizzarne i reciproci legami di dipendenza
  • Alla base dei fallimenti politici ci sono sia la sorte che l'incompetenza dei governanti
  • Si differenzia dalla storiografia umanistica sia perché non esprime alcuna celebrazione, sia per l'analisi psicologica dei personaggi
  • La storia è quindi concepita come la storia politica, militare, diplomatica e di urto di personalità, espressa tramite l'uso di fonti

la "storia d'italia"