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LE NOSTRE RADICI

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Il nostro Paese è ricco di tradizioni: molto più che semplici usi e costumi di una determinata popolazione ma fiamme che tengono in vita l’essenza stessa della nostra appartenenza ad un luogo, eredità sussurrate dalle voci lontane del nostro passato che si riflettono in quello che siamo oggi.

Le tradizioni bergamasche dei miei nonni

Bergamo

Polenta e Osei Chiunque viva a Bergamo conosce la polenta, io stessa la mangio tutte le volte che vado a pranzo da mia zia. Anticamente si mangiava accompagnata dagli uccellini ( gli Osei, ossia i passerotti) che venivano cacciati. Negli ultimi decenni, però, non è più concesso cacciare i passerotti perciò la polenta si mangia accompagnata da altre carni. Da questa tradizione è nata pero La “polenta e osei”, un dolce a base di pan di spagna, tutto giallo come la polenta, con sopra degli uccellini di marzapane. Molto buono, da assaggiare!

I Casoncelli Il cansoncello, nasce il 13 maggio 1386 nell'attuale zona di Porta San Giacomo per festeggiare la fine del dominio Visconteo. Il casoncello, è una pasta ripiena di carne che qualunque bergamasco ama mangiare. Mia zia li prepara con burro e salvia.

Santa Lucia Per i bergamaschi, Santa Lucia vuol dire magia, stupore, infanzia e calore. Tutti i bambini bergamaschi sono cresciuti con la credenza di Santa Lucia che nella notte tra il 12 e 13 dicembre, insieme al suo fedele asinello, lascia doni e dolcetti ai bambini. Quando ero piccola, ogni anno, anche io portavo la letterina nella cesta ai piedi del suo altare custodito nella Chiesa della Madonna dello Spasimo (da tutti chiamata Chiesetta di Santa Lucia).

La Barca di San Pietro Nella sera che precede la festività dei santi Pietro e Paolo, il 29 giugno, si prende una bottiglia piena d’acqua, possibilmente di fonte. Si rompe un uovo di gallina e si lasciava colare l’albume nell’acqua della bottiglia. La bottiglia si mette sdraiata sul balcone e si aspetta la mattina del giorno della festa dei santi Pietro e Paolo. Per chi ci crede, durante la notte gli apostoli Pietro e Paolo passano vicino alla bottiglia e Pietro vi soffia dentro. Il soffio fa coagulare l’albume dandogli forme particolari, spesso assomiglianti a una barca (ecco perché è Pietro a operare: era stato pescatore). Dalla forma della barca, dalle vele aperte o chiuse, dall’altezza degli alberi eccetera, anticamente, si apprendeva il futuro, personale e della famiglia, dei campi e degli animali, delle finanze e degli amori. In realtà è questione di fisica: l’acqua si riscalda al primo sole e tende a salire in alto, portandosi dietro l’albume rappreso e formando le varie figure fantastiche. È comunque un esperimento molto carino che bisogna fare almeno una volta nella vita, magari con un uovo scaduto e solitamente la barca esce anche se non è il 29 giugno!

UCRAINA

Le tradizioni culinarie del mio paese

Kutia: viene preparata 1 volta l'anno durante le festività natalizie, ingredienti: grano , semi di papavero , miele , frutta secca .

Golubtsi: viene preparata durante le festività natalizie ingredienti:cavolo bianco, con dentro riso cipolla e carote

Vareneky: preparata durante le festività natalizie :ravioli con dentro patate, cavolo fermentato o dolci come con amarene o mela

Kalach: viene preparata durante le festività natalizie ingredienti: farina , latte, zucchero ,sale , burro e uova

La Campania

Mia nonna è campana e queste sono per la nostra famiglia le tradizioni più importanti

Festa San Gennaro e Festa San Gregorio ArmenoFesta della Madonna delle GallineFesta Sant'AnnaCarnevale di Avellino

-Festa di San Gennaro= si tiene a Napoli 3 volte l'anno. Il sabato prima della prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. Si festeggia la liquefazione di San Gennaro e si cucinano prodotti tipici. -Festa San Gregorio Armeno= si tiene a Napoli gli ultimi dell'anno. Consiste nell'andare a vedere un presepe fatto dagli artigiani locali.

-Festa della Madonna delle Galline= è a Pagari in provincia di Salerno, si festeggia con danze, musiche e costumi colorati. E' dedicata alla Gallina che, un tempo, aveva trovato l'icona della Vergine Maria che, dopo averla messa in Chiesa, ha iniziato a far miracoli

-Festa di Sant'Anna= si festeggia a Ischia il 26 luglio, all'inizio si fa una sfilata sul mare, poi si sfuidano i comuni dell'isola e anche Capri e Procida per vincere il Palio di Sant'Anna. Poi tutti si radurano ai piedi del Castello Aragonese per ammirare un ipnotizzante spettacolo pirotecnico che rievoca lo storico rogo del castello da parte dei saraceni.

ALBANIA

HIMARE

SARANDA

KSAMIL

SHKODER

L' Albania è piena di gemme nascoste: dalle aspre montagne alle acque cristalline da bellissime spiagge e antichi resti tra la vegetazione. Anche se sta lentamente crescendo nelle classifiche turistiche, rimane una delle destinazioni più inaspettate d'Europa. I diversi paesaggi del paese, la gente incredibilmente cordiale, il cibo delizioso e la ricca storia la rendono più che degna di una visita.

ARGIROCASTRO

Tradizioni e curiosità!

Kanun

Vestiti

Matrimoni

Albania

Himare, conosciuta anche come Himara, è uno dei luoghi migliori da visitare. Quello che una volta era un villaggio di pescatori sta lentamente diventando una destinazione turistica sempre più popolare. Dalle acque turchesi cristalline perfette per nuotare alle spiagge sabbiose multicolori e alle calette nascoste, c'è molta bellezza da scoprire nella zona. Questa affascinante località balneare è esattamente ciò di cui hai bisogno quando viaggi lungo la costa albanese

Saranda, in italiano Santi Quaranta, in albanese Sarandë, è un comune albanese situato nella prefettura di Valona, in corrispondenza della costa ionica nel sud dell' Albania. Saranda è una città costiera dell’Albania situata nella prefettura di Valona. È una popolare meta turistica con spiagge cristalline, paesaggi vivaci e vita notturna. Saranda è la città più meridionale dell’Albania e si trova subito a nord dell’isola greca di Corfù. Se stai pensando di visitare Saranda, ti consiglio di andare da maggio a metà ottobre.

Nel sud si trova la bellissima città di Argirocastro, patrimonio dell' Unesco. Conosciuta come "la città di pietra" a causa dei tetti in pietra delle tipiche case ottomane, la città si trova arroccata sui ripidi pendii della valle del fiume Drino. Nella città puoi curiosare tra graziosi negozi di tappeti e ceramiche e provando la deliziosa cucina regionale.

Ksamil è una delle bellissime città costiere della riviera albanese. Ospita alcune spiagge incredibili che assomigliano quasi esattamente a quelle (da qui il nome!). Qui, acque cristalline tornano su morbidi litorali sabbiosi punteggiati da ombrelloni colorati.

Scutari, città, Albania nord-occidentale. Si trova all'estremità sud-orientale del lago Scutari, in un punto in cui il fiume Buenë , uno dei due corsi d'acqua navigabili dell'Albania. La città è situata ai margini di un'ampia pianura circondata da alte montagne ed è dominata ad ovest dalla vetta del Tarabosh. Scutari è dominata a sud dalla città di Rozafat. Scutari è la città più storica dell'Albania. La cinta muraria più antica del castello di Scutari risale al I millennio A.C. La città fu tenuta dai Bizantini, dai Bulgari, dai Serbi e dai Turchi, di nuovo dagli Illiri, e dalla famiglia serba Balša, che la vendette a Venezia nel 1396. Divenne il centro del movimento culturale albanese dopo che la Lega albanese fu soppressa nel 1881.

Perché proprio "Albania"? Il nome dell'Albania è legato a una leggenda: la bandiera albanese riporta l'aquila a due teste nera su uno sfondo rosso poichè un giovane salvò un aquilotto che stava per essere ucciso da un serpente. Il giovane divenne un cacciatore e un fortissimo guerriero grazie all'aiuto dell'animale divenuto suo amico. La gente lo chiamava SHQIPETAR, che significa figlio dell'aquila , ed egli divenne un sovrano.

Il matrimonio è una delle tradizioni albanesi più importanti: i festeggiamenti per questo sacramento sono molto lunghi, spesso durano anche giorni, il rito solitamente viene celebrato di domenica ma si inizia a festeggiare dal giovedì, si canta e si balla fino a tarda notte.

L'ospite in Albania è sacro, durante una vacanza sarete accolti a braccia aperte. Le radici di questa tradizione affondano nel KANUN, il codice di comportamento albanese.

Quello femminile è fatto con una camicia bianca con il colletto ricamato a mano, con un gilet con o senza bottoni con dei ricami ed un gonna, spesso lunga, di colore bianca o nera. Quello maschile è formato da una gonna corta, spesso lunga, a farfalla di colore bianco, le scarpe nere con una pallina bianca, una camicia bianca e un gilet con ricami oro oppure rossi con dietro ricamata la nostra bandiera e entrambi i generi indossano un cappello a "ciotola" (la forma in realtà cambia da regione a regione).

Emilia-Romagna

Bologna ImolaModena

Tradizioni e cucina...

...bolognesi

...imolesi

...modenesi

I miei parenti abitano in varie città emiliane

Bologna è il capoluogo ed è stato inserito come Patrimonio dell'Umanità grazie ai suoi portici, ormai conosciuti come i portici più lunghi d'Italia e del mondo. Sono diventati Patrimonio dell'Umanità nel 2021 ma solo 40km di 62km lo sono diventati.

A Imola sono presenti i gessi e le grotte carsiche come Patrimonio dell'Umanità

Come testimonianza della dinastia Canossa a Modena ottengono il riconoscimento dell'UNESCO: la Piazza Grande, il Duomo e la torre Ghirlandina.

Le Grotte Carsiche

La Piazza Grande Il Duomo Torre Ghirlandina

Il ragù: anche se classico è sempre preparato con amore; fatto con carne macinata e passata di pomodoro per condire ogni tipo di piatto La mortadella: il dialetto contado: vengono raccolte le parole meno frequenti e quasi dimenticate

La Sfujareia: è una tradizione di Imola che consiste nel sfogliare le pannocchie sull’aia, era importante per chi aveva poderi e richiedeva tanta mano d’opera. Ormai questa tradizione sta scomparendo ma era una vera e propria festa, con musica balli e stand gastronomici.

Le tradizioni del Veneto

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Il Carnevale di Venezia

La Regata storica di Venezia

Festa di San Marco

Festa del Redentore

La sagra del baccalà

Festa dei bisi

Mostra del cinema

Ciao, io sono Camilla io ho scelto di raccontarvi le tradizioni del Veneto visto che i miei nonni dalla parte materna sono veneti e mi sono fatta raccontare le tradizioni più importanti.

La Festa del Redentore. Ogni terza domenica di luglio, i veneziani festeggiano la fine della peste del 1576 con la Festa del Redentore. Una lunga passerella di barche connette la Chiesa del Redentore a Giudecca, e la serata culmina con i fuochi d'artificio.

  • Carnevale di Venezia: Il Carnevale di Venezia è famoso in tutto il mondo per i suoi elaborati costumi, maschere e feste. Le celebrazioni culminano con il famoso volo dell'angelo e la competizione per la miglior maschera.

La Regata Storica di Venezia. Questa è una delle regate più antiche del mondo, che si tiene ogni anno il primo fine settimana di settembre. L'evento include gare di varie imbarcazioni storiche sul Canal Grande e festeggiamenti in costume.

La Festa di San Marco Il 25 aprile è la festa di San Marco, patrono di Venezia. La giornata è caratterizzata da processioni religiose, eventi culturali e celebrazioni in onore di San Marco.

La Sagra del Baccalà a Vicenza: Questa è una festa dedicata al baccalà (merluzzo che può essere salato o/e essiccato), un piatto tradizionale della cucina veneta. Si svolge nella città di Vicenza e offre l'opportunità di gustare diverse preparazioni a base di baccalà.

  • La Festa dei Bisi: La festa si tiene a febbraio e celebra i bisi, ovvero i piselli novelli. Le strade si riempiono di bancarelle di prodotti locali e c'è spesso un concorso per il miglior piatto a base di bisi.
Li ho assaggiati personalmente e sono buonissimi

  • La Mostra del Cinema di Venezia: Anche se non è una tradizione antica, la Mostra del Cinema di Venezia è uno degli eventi più prestigiosi al mondo. Si svolge ogni anno sulla famosa isola del Lido a Venezia e attira appassionati di cinema da tutto il mondo. Queste sono solo alcune delle tradizioni della regione del Veneto; la regione è ricca di eventi culturali e storici che riflettono la sua identità unica.

Le tradizioni delle nostre famiglie novaresi

•Re biscottino•

•Festa di San Gaudenzio•

La maschera di Re Biscottino nasce nel 1872, quando la città è stata ribattezzata per il Carnevale con il nome di "Biscottinopoli", in onore dei celebri biscotti Camporelli. La figura di sua moglie, la Regina Cüneta, è nata nel 1885 e oggi è "interpretata" da Giusi Sardo: il suo nome deriva da un'importante canale che fu realizzato a Novara dai Savoia intorno ai baluardi. Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta però il Carnevale novarese ha perso importanza, fino all'arrivo nel 1982 di Enrico "Ricu" Tacchini, che ha saputo riportare in auge le antiche tradizioni, coinvolgendo i novaresi. Dopo vent'anni lo scettro è passato a Sandro Berutti, affiancato poi da Giusi Sardo nei panni della Regina Cüneta. Berutti, visti i suoi problemi di salute, ha "abdicato" nel 2017 a favore di Renato Sardo, fratello di Giusy, prima di lasciarci nel novembre dello stesso anno. © Riproduzione riservata Redazione27 febbraio 2022 10:10Si parla di

  • carnevale

Il 22 gennaio è una data importante per la città di Novara, perché è la festa del patrono San Saudenzio cui si lega un miracolo sorprendente. Occorre però fare un passo indietro di oltre 1600 anni. È il gennaio del 396. A Vercelli è morto il vescovo Limenio e bisogna nominare il successore. Essere vescovo allora significava avere terre e possedimenti, avere potere e questo creava forti controversie al momento di una nuova nomina. Per porre pace tra i contendenti arriva nella città bicciolana, Ambrogio vescovo di Milano. La trattativa è difficile e faticosa. Raggiunto un accordo, Ambrogio si mette in viaggio per tornare a Milano. La strada è lunga, si devono attraversare zone boscose e corsi d’acqua e nevica. I cavalli avanzano a fatica e il giorno sta per finire quando Ambrogio arriva in vista di Novara. Avrebbe voluto fermarsi a salutare l’amico Gaudenzio ma è tardi e decide di proseguire. All’improvviso i cavalli si fermano e ogni tentativo di farli proseguire è vano. Ambrogio è un uomo di Dio e sa che Dio gli parla nei modi più diversi, anche per mezzo di un cavallo. Così decide di tornare indietro, verso Novara. Anche Gaudenzio è un uomo di Dio, con il cuore sempre aperto ad ascoltare la voce del Signore. E in quella fredda sera d’inverno sente l’arrivo del vescovo Ambrogio ed esce per incontrarlo. L’incontro tra i due è cordiale e fraterno e Gaudenzio invita Ambrogio a fermarsi per la notte. Ha un solo cruccio. La sua casa è povera e spoglia, così come il giardino. Ma ecco che all’improvviso proprio all’esterno, tra la neve, un roseto si copre di fiori e un melo di frutti rossi. La leggenda vuole anche che quell’incontro sia profetico. Ambrogio avrebbe detto “Di questa città tu sarai vescovo” e Gaudenzio avrebbe risposto “Ma non sarai tu a consacrarmi tale”. In effetti Gaudenzio divenne vescovo nel 398 e Ambrogio morì nel 397. I novaresi il 22 gennaio ricordano quel miracolo attraverso la Cerimonia delle rose: ogni anno la cittadinanza si fa carico di pulire le rose che si trovano sul lampadario della basilica, dove vengono riposizionate e benedette dal vescovo di Novara, prima della Messa solenne in onore del patrono. In occasione della Patronale, a partire dalle ore 9 in centro città si terrà la tradizionale sagra con operatori del settore dolciumi, prodotti alimentari regionali e giocattoli. Il programma prevede in piazza Matteotti alle 9.45, ritrovo delle autorità, delle associazioni e della banda musicale, alle ore 10 inizio sfilata del corteo civico dalla Basilica di San Gaudenzio e a seguire la Cerimonia del Fiore e la sollene liturgia eucaristica.

II miei nonni sono di...

Siena

TOSCANA

Palio di Siena

Bruscello diMontepulciano

Bravio delle botti a Montepulciano

La città, con i suoi monumenti in stile medievale e gotico, è la testimonianza più grande delle altissime modalità espressive raggiunte dai suoi artisti. A partire dalla celebre Piazza del Campo con la sua forma a conchiglia su cui svettano la Torre del Mangia e Palazzo Pubblico, dove si possono ammirare capolavori come la Maestà di Simone Martini e gli Effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti. E ancora il Duomo, con opere d'arte di Michelangelo, Nicola Pisano, Donatello, e il Santa Maria della Scala, il più antico ospedale al mondo nato sull'antica Via Francigena.

PALIO DI SIENA Una competizione fra le Contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale. La "carriera", come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano festa della Visitazione nel calendario antico e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.

BRUSCELLO DI MONTEPULCIANO Il Bruscello Poliziano è una storica manifestazione di teatro popolare.

BRAVIO DELLE BOTTI A MONTEPULCIANO A Montepulciano su svolge il tradizionale Bravìo delle Botti, rievocazione storica di una sfida tra le otto contrade cittadine, che in passato gareggiavano con i cavalli e oggi con le botti. Le botti, dal peso di circa 80 kg ciascuna, vengono spinte e fatte rotolare da due atleti per ciascuna contrada detti “spingitori”, lungo il percorso in salita di circa 1800 metri che si snoda tra le suggestive vie del centro storico della città poliziana fino all’arrivo situato sul sagrato del Duomo in Piazza Grande. La gara è tradizionalmente preceduta da un corteo storico composto da oltre trecento persone.

In Tunisia abbiamo molte tradizioni importanti che ogni cittadino deve rispettare, visto che è un paese musulmano e bene prestare molta attenzione agli abiti indossati e anche ai comportamenti.

Le tradizioni della Tunisia

ECCO QUI ALCUNE TRADIZIONI DELLA TUNISIA RAMADAN: UN MESE CELEBRATIVO DEDICATO AL DIGIUNO E PUOI MANGIARE DALL'ALBA FINO AL TRAMONTO . FESTA DEL SACRIFICIO CHIAMATA HIDI: SI SACRIFICANO GLI ANIMALI.

Le tradizioni di Orta Nova

I MURT

U FALÓ

AGNELLO CON CARDONCELLE

I SQUARCELL

PIZZ D CPOLL

MENL ATTRT

La Commemorazione dei defunti avviene a novembre, nella notte tra 1 e 2. È importante perché legata ad una credenza la quale afferma che i nostri parenti defunti siano i nostri protettori e sono loro che ci mettono le caramelle e i dolci nella calza, la calza viene chiamata la "LA CALZ DI MURT". Allo scoccare della mezzanotte del 2 di novembre viene aperta una grande calza che si trova appesa al Campanile presente in piazza. All'apertura della calza tutti i bambini che sono presenti corrono a prendere un po' di caramelle e dolciumi.

Il Falò dell'Immacolata avviene la sera dell'8 dicembre per celebrare la Madonna Immacolata. Esso viene acceso in tutte le piazze delle città.

A pasqua il dolce più importante e delizioso sono le squarcelle, in dialetto "I SQUARCELL". Per preparare l'impasto bisogna fare la pasta frolla che si forma unendo: farina, uova, burro fuso e zucchero. Dopo aver fatto riposare l'impasto per qualche ora, si va a formare dei salsicciotti, che verranno uniti a forma di cerchio con una croce in mezzo. Dopo averle cucinate e averle fatte raffreddare, si decorano con la cioccolata bianca fusa e le codette, oppure con lo scilepp, una glassa fromata da zucchero, albume d'uovo e succo di limone.

Per Pasqua come pranzo tipico si prepara l'agnello con le cardoncelle. Per primo passaggio lessiamo la verdura e in una pentola rosoliamo l'agnello con l'aglio e vino bianco dolce. Dopo aver fatto evaporare il vino. uniamo le cardoncelle con la loro acqua di cottura e lasciamo cucinare per altri 15 minuti. Bisogna abbattere le uova con pepe e pecorino. Prima di impiattare uniamo le uova all'agnello e le cardoncelle e lasciamo cucinare le uova.

Come salato abbiamo la pizza di cipolle: "LA PIZZ D CPOLL".La pizza di cipolle è un normale impasto di pizza a forma di calzone ripieno di sponsali, uva passa, olive e acciughe. Dopo aver messo gli ingredienti nella sfoglia chiudiamo il tutto a forma di calzone e mettiamo in forno.

Come dolce più famoso ci sono le mandorle con la cioccolata: "MENL ATTRRT". Molto facili da preparare e si fanno in soli 4 passaggi. Per primo passaggio tostiamo le mandorle in forno, sciogliere la cioccolata fondente e metterle in una ciotala e mischiare. Prendere i pirottini e aiutandosi con 2 cucchiaini, prendiamo le mandorle e le inseriamo nei pirottini. Lasciamo asciugare e poi mangiamo.

Marrakech

Se decidete di visitare Marrakech non potrete rinunciare all’esperienza del giro in cammello attraverso cui poter esplorare le Palmeraie il polmone verde di Marrakech nato, secondo la leggenda, grazie ai noccioli di dattero che venivano sputati dai berberi negli anni della fondazione della città; oppure optare per il giro lungo la distesa del deserto di Agafay fuggendo per un po’ dal calore urbano e immergendovi nella bellezza selvaggia del deserto marocchino. Imperdibile anche il giro al mercato che viene chiamato souk

Tanija: Questo ricetta è la pietanza tipica di Marrakech, e cela una leggenda: si dice infatti che sia nato da un litigio tra marito e moglie, durante il quale la moglie accusò il marito di non essere nemmeno capace di cucinarsi qualcosa, perciò di non poter stare senza di lei. Il marito, in tutta risposta, mise alcuni ingredienti nella giara di terracotta (chiamata, appunto, tanja) e la portò a cuocere nelle ceneri del forno a legna che scaldano l'hammam marocchino (un complesso termale). Così è nato questo piatto a base di agnello, cumino, zafferano, burro, olio, limone candito. Cous cous: Anche se il Marocco non è solo couscous, non si può andare a Marrakech e non mangiarlo, perché costituisce davvero il simbolo di questo paese. Il couscous è ottenuto lavorando finemente semola e acqua, fino ad avere un impasto granuloso che viene servito insieme alle verdure, tra le quali spiccano innanzitutto cipolla e aglio, ma anche pomodori, zucchine, ceci e il famoso composto di 30 spezie non piccanti chiamato Ras el Hanout. Pastilla: Una vera e propria chicca per chi ama quei piatti particolari, lontani dalle nostre tradizioni, che accomunano sapori dolci ai sapori salati. Si tratta di una sottile pasta sfoglia, fatta saltare molto velocemente nel burro, ripiena di: carne, cipolle, mandorle, cannella, zafferano, coriandolo, il tutto servito con zucchero a velo. La carne, solitamente, è pollo oppure piccione. Dunque, nel caso tu voglia evitare quest'ultimo, chiedi sempre quali sono gli ingredienti.

Sicilia

Io ho origine siciliane e adesso vi mostrerò alcune nostre feste, oggetti e cibi tradizionali:

SANT'AGATA

SAGRA DEL PISTACCHIO

SAGRA DELLA SFINCIA

GRANITA E BRIOCHE COLTUPPO

ARANCINO

CASSATA

A Bronte si celebra il frutto per eccellenza della sua terra con la sagra del pistacchio che di solito avviene nel mese di settembre/ottobre. E' un evento che attrae diversi turisti che apprezzano e gustano il prodotto gastronomico definito "ORO VERDE".

Ogni anno nel giorno dell'Epifania a Montelepre (vicino Palermo) viene organizzata la sagra della sfincia, dolce tipico montelperino a forma di "e" preparato con ingredienti semplici quali: acqua, farina, zucchero, miele e cannella.

É la terza festa religiosa più famosa del mondo, proprio per la sentita partecipazione dei cittadini catanesi e di tutte le persone che raggiungono la città etnea dal 3 al 5 di febbraio. Sant'Agata è venerata come protettrice di Catania e le è stato attribuito il miracolo di aver salvato la città dalla lava.

La cassata è una torta a base di ricotta zuccherata, pan di Spagna, pasta di marzapane e frutta candita.

L'ingrediente principale è il riso. Esistono diverse varianti di ripieno, il classico è con ragù e piselli. A seconda della zona si chiamano: "arancino" (Catania) "arancina" (Palermo)

É un dolce freddo al cucchiaio. Si tratta di un composto liquido semi-congelato preparato con acqua, zucchero e succo di frutta o altro ingrediente. I gusti variano dal limone al pistacchio, mandorla, gelsi, fragola, cioccolato, caffè...

Pipazzi cruschi

Caciocavallo

Nduja