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EURIPIDE e L'ECUBA

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'Ηκάβη

INDICE

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

L'ECUBA

euripide

IL TEATRO

L'ANALISI

le innovazioni

EURIPIDE

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- Il contesto storico presenta, alla sua nascita, la fine delle guerre Persiane, mentre la morte avviene poco prima della decadenza di Atene. - Nonostante l'alta formazione culturale, diversi comici tra cui Aristofane, lo derisero definendolo figlio di una verduraia: ciò era dovuto alla forte vicinanza all'uomo comune e all'assenza di alone eroico che presentavano i personaggi delle sue opere. - Era colto, possedeva un gran numero di volumi, e si dice che nel suo isolamento aveva allestito in una grotta un luogo di ritiro per leggere e meditare. Ciò rispecchia il suo atteggiamento di intellettuale totalmente separato per scelta dalla vita politica.

  • Nasce a Salamina attorno al 480 a.C.
  • Come possiamo desumere dalla sua alta formazione culturale, probabilmente proveniva da una famiglia agiata.
  • Non prese parte alla vita politica e rappresentò il modello del nuovo intellettuale, assorbito in un mondo di conversazioni con gli intellettuali dell'epoca.
  • Ebbe la prima biblioteca del mondo greco che conosciamo.
  • Ormai anziano, abbandonò nel 408 Atene per ritirarsi alla corte di Archelao in Macedonia, che aveva creato un circolo di intellettuali attorno a se.
  • Morì e fu seppellito a Pella, in Macedonia, nel 406 a.C..

il teatro di euripide

  • La sua produzione inizia nel 455.
  • Si parla dei suoi insuccessi, solamente 5 vittorie agli agoni tragici tra cui 1 postuma, e della non accettazione da parte del pubblico. Questo perchè era molto innovativo e originale.
  • Ci sono giunte 17 tragedie sicure, 1 incerta e 1 dramma satiresco (Il Ciclope). Sono molte di più rispetto a quelle di Eschilo e Sofocle perchè:

Fu selezionato tra gli autori da studiare nella tarda antichità (antopologizzazione); Ci sono giunti per copia diretta manoscritti medievali che hanno conservato molte delle sue opere; Altri ritrovamenti papiracei

l'intellettuale

critiche dei contemporanei

Euripide è un intellettuale che soffre nella società in cui vive.Ciò lo deduciamo da 2 elementi =

vivere appartato

Decise di non prendere parte alla vita politica, e si dice inoltre che avesse creato, in una grotta isolata, un luogo di meditazione e scrittura

Per Aristofane è stato il "distruttore della tragedia", e lo accusa di aver introdotto i cosìdetti eroi pezzenti, tratti dal mito ma raffigurati come personaggi di basso tono, vicini all'uomo comune.

i personaggi

  • I personaggi di Euripide sono privi di eroicià, ridotti alla loro normalità, uomini comuni.
  • Si aggiungono sulla scena anche personaggi comuni come il pedagogo o la nutrice. Questi per la prima volta svolgono un ruolo importante.
  • Euripide si concentra sulla psicologia dei suoi personaggi. Non interessa il destino incomprensibile, il fato o le divinità, ma il meccanismo interiore del conflitto.

la donna

  • Spesso le donne sono protagoniste delle tragedie: Euripide contesta l'emarginazione femminile e la rigidità dei due sessi.
  • In quanto personaggi marginali, le donne sono perfette per rappresentare la logica dell'istintività e della passionalità che l'uomo, per sua formazione culturale, tende a soffocare.
  • La donna è libera di portare alla ribaltà le pulsioni più profonde

le divinita'

  • Gli dei sono presenti o nel prologo o nell'esodo, per risolvere particolari intrecci come "Deus ex machina": sono dunque presenti sulla scena ma distaccati da una forma morale.
  • Gli dei non hanno nessun collegamento, se non scenico, con gli uomini. Il piano divino non si considera, non può fornire una spiegazione della realtà, nè il perchè personaggi innocenti siano destinati alla sconfitta.

Euripide fu accusato di ateismo.

le innovazioni

REALTA' NEGATIVA

La realtà non presenta nulla di eroico ma è negativa, atroce e crudele: Euripide dimostra spesso l'inutilità e la ferocia della guerra

CRITICA ALLA FAMIGLIA

Critica i rapporti parentali, che non sempre sono sinceri ma spesso mossi da egoismo

le innovazioni drammaturgiche

  • Il Prologo cambia: compare un personaggio o una divinità che da le coordinate fondamentali

  • il Personaggio spesso passa dal recitato alla monodia, nei momenti di maggior pathos

  • Il Deus ex machina: lìintreccio diventa così ingestibile che viene risolto alla fine della tragedia dall'intervento di una divinità

l'ecuba

  • L'Ecuba è una tragedia rappresentata nel 424 a.C. , basata sul tema della guerra.
  • Questa è utilizzata da Euripide come mezzo per mostrare gli aspetti più atroci e violenti dell'essere umano.
  • Come altre 2 tragedie di epoche diverse (Troiane, Andromaca), l'Ecuba è legata alla mitica vicenda della conquista di Troia, che per Euripide rappresenta un atto di pura violenza, vista dalla prospettiva dei vinti.

la trama

Nel Prologo, l’ombra di Polidoro, il più giovane figlio di Priamo e di Ecuba, compare in sogno alla madre e le narra come Polimestore, re di Tracia, l’abbia ucciso, per impadronirsi delle sue ricchezze. I Greci, a loro volta, vedono comparire l’ombra di Achille che reclama il sacrificio di Polissena, la più giovane delle figlie di Ecuba. Odisseo viene a prelevare Polissena che segue, decisa al sacrificio, l’eroe greco. La disperazione di Ecuba è grande e straziante. Giungono sulla scena dei servi con il cadavere di Polidoro, che, gettato in mare da Polimestore, era stato portato dalle onde sino a Troia. Ecuba ora è furente e rabbiosa e chiede ad Agamennone il permesso di vendicarsi di Polimestore, suo alleato. Agamennone glielo concede. Polimestore giunge al campo delle prigioniere troiane con i due figli e cade nel tranello tesogli da Ecuba: i figlioletti vengono uccisi e lui stesso accecato. Polimestore chiede vendetta ad Agamennone, che però non condanna Ecuba. Il re si infuria, e predice loro due sorti terribili: Ecuba sarà trasformata in una cagna ed Agamennone trucidato in Argo insiema a Cassandra.

l'analisi

  • L'Ecuba è una tragedia in cui esiste una netta separazione tra le vitteme e i loro carnefici, dove le vittime sono ancora persone innocenti.
  • Polidoro vittima di un uomo che avrebbe dovuto essergli amico; Polissena, sgozzata da chi pensa di poter disporre della vita altrui; i figli di Polimestore, uccisi per colpe del padre.
  • Su questa trama Euripide innesta la vendetta di Ecuba, che da spazio a un colpo di scena truculento, quasi pulp, quando Polimestore esce dalla tenda con le orbite vuote.

  • Sia l'omicidio compiuto da Polimestore che quello di Ecuba mettono in evidenza la reale natura dell'uomo, che spesso si lascia trasportare da forze irrazionali tanto da compiere gesti estremi.

la figura femminile

  • In questa tragedia il mondo femminile è rappresentato attraverso due figure antitetiche nell'affrontare il dolore, madre e figlia.
  • Da un lato Polissena, la visione classica della virtù femminile, che non reagisce, ma affronta le scaigure e le decisioni sfavorevoli senza recriminare, consapevole della propria posizione.
  • Dall'altro Ecuba, per Euripide, l'esempio lampante della "crisi dell'eroe": prima si abbandona a dimostrazioni di dolore e poi si macchia di un delitto plurimo, motivato dalla vendetta personale.

ecubA

  • La tragedia è costruita attorno al personaggio di Ecuba, una delle maggiori figure femminili di Euripide.
  • E' un personaggio della mitologia greca che fu regina di Troia e seconda moglie di Priamo.
  • E' una donna piegata e umiliata, ma capace di trarre dal suo dolore la ferocia e la vendetta. E' un personaggio che muta sulla scena.
  • Pochi anni più tardi con le Troiane, Euripide riprenderà la figura di Ecuba, ma in modo differente.

ecubA e medea

  • La figura di Ecuba può essere messa a confronto con Medea, poichè antrambe, pur differendo in fini e motivazioni, presentano degli evidenti tratti in comune.
  • Prima di tutto il carattere e l'educazione: due regine in disgrazia, che sopportano con compostezza il dolore starziante.
  • Poi l'inclinazione alla vendetta: pur essendo vittime degli eventi, non si rassegnano alle disgrazie, ma reagiscono spietatamente, guadagnandosi, con la violenza, la dignità della quale sono state private.

ecuba nelle troiane

Nelle "Troiane", in seguito alla caduta di Troia, Ecuba viene assegnata come schiava ad Odisseo.La trama vede Ecuba ed Elena sfidarsi in una sorta di agone giudiziario, per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra. Elena si difende ma Ecuba svela infine la colpevole responsabilità della donna, fuggita con Paride perché attratta dal lusso e dall'adulterio.

ecuba in shakespeare

Nella tragedia "Amleto" di William Shakespeare, il principe Amleto, pensando alla sua vendetta, chiede a una compagnia di attori di recitare quel momento della presa di Troia in cui Pirro uccide il vecchio re Priamo. L'attore, quando descrive la regina Ecuba disperata, sbianca e piange. Amleto ne rimane colpito, pensando a sua madre e riflettendo che Ecuba è solo un personaggio antico, mitico, eppure è capace suscitare in un uomo così lontano dalla sua epoca queste forti emozioni.

bibliografia

"KOSMOS - L'UNIVERSO DEI GRECI" VOL.2

sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Ecuba

https://it.wikipedia.org/wiki/Ecuba_(Euripide)

https://www.studiarapido.it/ecuba-tragedia-di-euripide-riassunto/

Michele Ferraro IV B