L'Italia delle rivoluzioni(click on "+" to see more)
La spedizione dei Mille e la formazione del Regno d'Italia
La situazione dopo i moti del '48
il Quarantotto
Dalla guerra di Crimea alla Seconda Guerra d'Indipendenza
Gli inizi del regno d'Italia
La prima guerra d'indipendenza
Il Quarantotto
Francia
La Restaurazione si dimostra fallimentare e le aspirazioni costituzionaliste e patriottiche sfociano nei moti rivoluzionari del ‘48, causati essenzialmente dalla crisi economica scatenata dalla scarsità dei raccolti in Europa e la conseguente inflazione coniugata ad altri fattori di tensione sociale e aspirazioni politiche di stampo sia liberale che democratico.
Germania
Impero Asburgico
Italia
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22 febbraio 1848
24 febbraio 1848
Novembre 1848
2 dicembre 1851
Aprile 1848
25 febbraio 1848
Giugno 1848
23 febbraio 1848
10 dicembre 1848
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13 marzo 1848
2 dicembre 1848
agosto 1849
marzo 1849
estate 1848 - ottobre 1848
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22 febbraio 1848
24 febbraio 1848
Novembre 1848
2 dicembre 1851
Aprile 1848
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Giugno 1848
23 febbraio 1848
10 dicembre 1848
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Gennaio1848
22 marzo 1848
17 marzo1848
febbraio-marzo 1848
Giugno 1846
Ottobre 1847
23 marzo1848
4 marzo1848
Settembre 1847
18 marzo 1848
Novembre1847
11 febbraio 1848
vabbe', arrivati a questo punto avrete di certo capito come si fa, ;-)
9 agosto1848
30 maggio 1848
gennaio 1849
23 marzo1849
4 luglio1849
30 aprile1848
23 agosto1849
15 maggio1848
23 marzo-1 aprile 1849
27 luglio1848
febbraio 1849
novembre1848
In breve, i moti del '48 vengono repressi, in quanto l'Austria preserva il proprio dominio sulla quasi totalità dell'Italia settentrionale, mentre il regno sabaudo resta la realtà più aperta alle nuove istanze, non completamente sedate, anzi, alimentate dalle sconfitte di questo biennio.
novembre1849
ottobre1850
1852-1853
novembre 1852
1850
Quella di Cavour è una politica economica volta alla liberalizzazione dei mercati e al funzionamento di infrastrutture pubbliche ad opera dello Stato (reti ferroviarie e stradali, canali e porto di Genova). Per quanto riguarda la religione, con la "legge sui conventi" propone la soppressione degli ordini religiosi contemplativi, ma è costretto a modificarla in seguito alla crisi Calabiana (mossa dalle critiche dal vescovo di Casale Luigi Nazari). Cavour allora si dimette per poi essere richiamato dopo pochi giorni. A livello di politica estera, Cavour cerca di intrattenere rapporti diplomatici con la Francia di Napoleone III allo scopo di espandere i domini piemontesi nell'Italia settentrionale ai danni degli austriaci.
11-12 marzo1860
11 luglio 1859
gennaio1859
maggio 1855
giugno1859
gennaio1858
1856
24giugno1859
23 aprile 1859
gennaio1860
luglio 1858
1857
16 agosto1855
26 settembre - 2 ottobre 1860
7 novembre1860
7 settembre 1860
26ottobre 1860
15 maggio 1860
17marzo 1861
27 luglio1860
aprile 1860
11 maggio1860
gennaio1861
4 novembre1860
21 ottobre 1860
18 settembre1860
19 agosto1860
17-24luglio 1860
14maggio 1860
5-6 maggio1860
L'Italia post-unificazione è un Paese contadino, in cui la maggior parte della popolazione è povera, vive in condizioni igieniche precarie e non gode di un'alimentazione abbondante e variegata. Il tasso di analfabetismo è parecchio alto e manca un'unione culturale e soprattutto linguistica. <<L'Italia è fatta, adesso bisogna fare gli Italiani>>. Le infrastrutture sono quasi totalmente assenti, mentre il sistema produttivo è ancora di stampo latifondista, caratterizzato da contratti di mezzadria e dall'orientamento verso l'autoconsumo, mentre l'industria è ancora nelle sue prime fasi di sviluppo. Il quadro è chiaramente nel complesso più grave al Sud che al Nord. Il Regno si presenta, dal punto di vista politico, come un'estensione del Regno di Sardegna: la costituzione coincide con lo statuto albertino e il suffragio è censitario. Gli esponenti del Parlamento fanno parte della Destra storica e dunque delle frange più liberali. Il governo opta per un rigido centralismo. Lo Stato viene diviso in 59 province e a capo di ognuna viene posto un prefetto piemontese. Per quanto riguarda l'istruzione, viene estesa a tutto il territorio la legge Carati, che prevedeva l'obbligatorietà e la gratuità dei primi due anni di scuola elementare. Viene introdotto l'obbligo di leva militare e in generale si assiste ad un processo di "piemontesizzazione" del Paese. La lira italiana diviene la moneta nazionale; i forti investimenti nella costruzione di infrastrutture impoveriscono le già deboli casse statali e portano all'inasprimento fiscale, tramite una pesante tassazione indiretta, come nel caso della discussa imposta sul macinato. Queste politiche non fanno altro che accentuare il divario sussistente fra Nord e Sud, che resta legato ad istituzioni latifondiste antiquate e non è favorito dalle dottrine liberiste, in quanto incapace di competere con il Nord, più avanzato. Questo profondo malcontento sfocia nel fenomeno del brigantaggio, su cui indaga una commissione d'inchiesta portata avanti da Giuseppe Massari, che pone all'attenzione come queste insurrezioni denuncino un malessere collettivo profondo diverso dalla mera criminalità. Il governo centrale sceglie di reprimere queste sommosse schierando l'esercito.
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Torino e poi Firenze e poi Roma
giugno 1866
ottobre1866
2 settembre1870
febbraio1871
giugno1861
1874
1864
3 novembre1867
1866
maggio 1871
fine agosto1862
20 settembre1870
luglio 1866
è finita. Per ora. Siamo solo all'inizio.
Diverse fazioni politiche si oppongono al regime di re Luigi Filippo d'Orleans, come i legittimisti (in accordo con la Chiesa cattolica, vorrebbero il ritorno dei Borbone, repubblicani moderati e radicali (a seconda che prediligano rispettivamente il suffragio censitario o universale) e socialisti.
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Anche in Italia le frange patriote moderate iniziano ad organizzarsi, cercando di trarre utili insegnamenti dall'esperimenta fallimentare mazziniana. I neogulfi, ispirandosi al pensiero di Vincenzo Gioberti, credono che tocchi al papa guidare una confederazioni di Stati italiani. I laici moderati, invece, sono guidati da Cesaro Balbo e sostenuti da Massimo D'Azeglio, che spera in una confederazione di Stati italiani sotto la guida del Regno di Sardegna. Queste istanze vengono accolte e successivamente sostenute da Camillo Benso conte di Cavour, che fonda il giornale "Il Risorgimento". Anche l'economista lombardo Carlo Cattaneo, direttore del mensile "il Politecnico" sostiene la realizzazione di una crescita economica e produttiva che faccia da apripista al rinnovamento politico.
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I protagonisti della rivolta non sono altri che i contadini e i liberali.18 marzo 1848: un'insurrezione a Berlino costringe il re a convocare l'Assemblea Costituente prussiana Maggio 1848: l'Assemblea si riunisce e i sostenitori della Grande Germania - cioè dell'unificazione di tutti i territori tedeschi - vengono sconfitti da quelli della piccola Germania a favore di uno Stato che includa solo la Prussia, la cui corona viene offerta a Federico Guglielmo IV, che rifiuta l'incarico per non compromettersi.
I protagonisti della rivolta non sono altri che i contadini e i liberali.18 marzo 1848: un'insurrezione a Berlino costringe il re a convocare l'Assemblea Costituente prussiana Maggio 1848: l'Assemblea si riunisce e i sostenitori della Grande Germania - cioè dell'unificazione di tutti i territori tedeschi - vengono sconfitti da quelli della piccola Germania a favore di uno Stato che includa solo la Prussia, la cui corona viene offerta a Federico Guglielmo IV, che rifiuta l'incarico per non compromettersi.
A questo punto il re sabaudo Carlo Alberto offre il proprio supporto ai rivoluzionari nella speranza di espandere i domini piemontesi e di tenere a bada le componenti più radicali. A lui si uniscono governanti (Pio IX, Ferdinando II di Borbone e Leopoldo II) e neomazziniani. Queste truppe eterogenee approdano in Lombardia, scatenando la Prima Guerra d'Indipendenza.
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In tutti i Paesi, eccetto il Piemonte, vengono restaurati i vecchi regimi, con particolare attenzione alla soppressione di residui di ideali patriottici e rivoluzionari tramite organi di polizia, tribunali speciali e condanne capitali.
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La situazione dopo i moti del '48
il Quarantotto
Dalla guerra di Crimea alla Seconda Guerra d'Indipendenza
Gli inizi del regno d'Italia
La prima guerra d'indipendenza
Il Quarantotto
Francia
La Restaurazione si dimostra fallimentare e le aspirazioni costituzionaliste e patriottiche sfociano nei moti rivoluzionari del ‘48, causati essenzialmente dalla crisi economica scatenata dalla scarsità dei raccolti in Europa e la conseguente inflazione coniugata ad altri fattori di tensione sociale e aspirazioni politiche di stampo sia liberale che democratico.
Germania
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22 febbraio 1848
24 febbraio 1848
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Gennaio1848
22 marzo 1848
17 marzo1848
febbraio-marzo 1848
Giugno 1846
Ottobre 1847
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4 marzo1848
Settembre 1847
18 marzo 1848
Novembre1847
11 febbraio 1848
vabbe', arrivati a questo punto avrete di certo capito come si fa, ;-)
9 agosto1848
30 maggio 1848
gennaio 1849
23 marzo1849
4 luglio1849
30 aprile1848
23 agosto1849
15 maggio1848
23 marzo-1 aprile 1849
27 luglio1848
febbraio 1849
novembre1848
In breve, i moti del '48 vengono repressi, in quanto l'Austria preserva il proprio dominio sulla quasi totalità dell'Italia settentrionale, mentre il regno sabaudo resta la realtà più aperta alle nuove istanze, non completamente sedate, anzi, alimentate dalle sconfitte di questo biennio.
novembre1849
ottobre1850
1852-1853
novembre 1852
1850
Quella di Cavour è una politica economica volta alla liberalizzazione dei mercati e al funzionamento di infrastrutture pubbliche ad opera dello Stato (reti ferroviarie e stradali, canali e porto di Genova). Per quanto riguarda la religione, con la "legge sui conventi" propone la soppressione degli ordini religiosi contemplativi, ma è costretto a modificarla in seguito alla crisi Calabiana (mossa dalle critiche dal vescovo di Casale Luigi Nazari). Cavour allora si dimette per poi essere richiamato dopo pochi giorni. A livello di politica estera, Cavour cerca di intrattenere rapporti diplomatici con la Francia di Napoleone III allo scopo di espandere i domini piemontesi nell'Italia settentrionale ai danni degli austriaci.
11-12 marzo1860
11 luglio 1859
gennaio1859
maggio 1855
giugno1859
gennaio1858
1856
24giugno1859
23 aprile 1859
gennaio1860
luglio 1858
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26 settembre - 2 ottobre 1860
7 novembre1860
7 settembre 1860
26ottobre 1860
15 maggio 1860
17marzo 1861
27 luglio1860
aprile 1860
11 maggio1860
gennaio1861
4 novembre1860
21 ottobre 1860
18 settembre1860
19 agosto1860
17-24luglio 1860
14maggio 1860
5-6 maggio1860
L'Italia post-unificazione è un Paese contadino, in cui la maggior parte della popolazione è povera, vive in condizioni igieniche precarie e non gode di un'alimentazione abbondante e variegata. Il tasso di analfabetismo è parecchio alto e manca un'unione culturale e soprattutto linguistica. <<L'Italia è fatta, adesso bisogna fare gli Italiani>>. Le infrastrutture sono quasi totalmente assenti, mentre il sistema produttivo è ancora di stampo latifondista, caratterizzato da contratti di mezzadria e dall'orientamento verso l'autoconsumo, mentre l'industria è ancora nelle sue prime fasi di sviluppo. Il quadro è chiaramente nel complesso più grave al Sud che al Nord. Il Regno si presenta, dal punto di vista politico, come un'estensione del Regno di Sardegna: la costituzione coincide con lo statuto albertino e il suffragio è censitario. Gli esponenti del Parlamento fanno parte della Destra storica e dunque delle frange più liberali. Il governo opta per un rigido centralismo. Lo Stato viene diviso in 59 province e a capo di ognuna viene posto un prefetto piemontese. Per quanto riguarda l'istruzione, viene estesa a tutto il territorio la legge Carati, che prevedeva l'obbligatorietà e la gratuità dei primi due anni di scuola elementare. Viene introdotto l'obbligo di leva militare e in generale si assiste ad un processo di "piemontesizzazione" del Paese. La lira italiana diviene la moneta nazionale; i forti investimenti nella costruzione di infrastrutture impoveriscono le già deboli casse statali e portano all'inasprimento fiscale, tramite una pesante tassazione indiretta, come nel caso della discussa imposta sul macinato. Queste politiche non fanno altro che accentuare il divario sussistente fra Nord e Sud, che resta legato ad istituzioni latifondiste antiquate e non è favorito dalle dottrine liberiste, in quanto incapace di competere con il Nord, più avanzato. Questo profondo malcontento sfocia nel fenomeno del brigantaggio, su cui indaga una commissione d'inchiesta portata avanti da Giuseppe Massari, che pone all'attenzione come queste insurrezioni denuncino un malessere collettivo profondo diverso dalla mera criminalità. Il governo centrale sceglie di reprimere queste sommosse schierando l'esercito.
vai avanti
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giugno 1866
ottobre1866
2 settembre1870
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Diverse fazioni politiche si oppongono al regime di re Luigi Filippo d'Orleans, come i legittimisti (in accordo con la Chiesa cattolica, vorrebbero il ritorno dei Borbone, repubblicani moderati e radicali (a seconda che prediligano rispettivamente il suffragio censitario o universale) e socialisti.
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I protagonisti della rivolta non sono altri che i contadini e i liberali.18 marzo 1848: un'insurrezione a Berlino costringe il re a convocare l'Assemblea Costituente prussiana Maggio 1848: l'Assemblea si riunisce e i sostenitori della Grande Germania - cioè dell'unificazione di tutti i territori tedeschi - vengono sconfitti da quelli della piccola Germania a favore di uno Stato che includa solo la Prussia, la cui corona viene offerta a Federico Guglielmo IV, che rifiuta l'incarico per non compromettersi.
A questo punto il re sabaudo Carlo Alberto offre il proprio supporto ai rivoluzionari nella speranza di espandere i domini piemontesi e di tenere a bada le componenti più radicali. A lui si uniscono governanti (Pio IX, Ferdinando II di Borbone e Leopoldo II) e neomazziniani. Queste truppe eterogenee approdano in Lombardia, scatenando la Prima Guerra d'Indipendenza.
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