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Transcript

VILLA OTTOLINI TOSI

Sofia Diouck classe 5^G1

5. Le decorazioni pittoriche

4. Il giardino

3. La costruzione della Villa

2. La famiglia Ottolini

1. Busto Arsizio

INDICE

BUSTO ARSIZIO E IL LIBERTY

Enrico Dell'Acqua fu uno dei protagonisti dello sviluppo industriale della città e pioniere italiano dell'esportazione cotoniera nel mondo tra la fine dell'Ottocento ed il primo ventennio del Novecento.Busto Arsizio acquistò così la duplice natura di città cotoniera e meccanica, situazione che le assicurò a lungo fortuna e benessere.

ENRICO DELL'ACQUA

  • Il Cotonificio Bustese
Carlo Ottolini

LA FAMIGLIA OTTOLINI

LA VITA DEGLI OTTOLINI

  • Camillo Crespi Balbi
  • Ernesto Ottolini
Architetto: Camillo Crespi BalbiPropietario: Ernesto OttoliniAnno di costruzione: 1902

LA COSTRUZIONE DELLA VILLA

...ALCUNE FOTO DELLA VILLA

...ALCUNE FOTO DELLA VILLA

Dove si trova la villa

IL GIARDINO

Ignavia - Achille Alberti

LE STATUE

Furono realizzate a cura di Mario Chiodo Grandi

LE DECORAZIONI PITTORICHE

Celebrazione totale dell'Amore, quello per le arti, per la sposa, per i figli e la patria.Vari riferimenti alla musica non casuali: Ernesto Ottolini era appassionato di lirica.

Il salone da pranzo di rappresentanza risulta il più riccamente decorato: era l'ambiente destinato sia alle riunioni familiari sia al ricevimento degli ospiti illustri.

Il programma iconografico si gioca sui valori più cari alla famiglia quali VIRTUS, AMOR, PAX. A tal proposito in tutta la casa vi sono iscrizioni con queste tre parole. Ritorna l'idea dell'Amor cortese.

IL VALORE DELLA DECORAZIONE

Nella camera da letto la decorazione è caratterizzata da una fascia passasotto con peonie e girasoli; sono raffigurate la Notte e Amore, mentre dei cartigli in latino riportano le più importanti preghiere cristiane.

La scena vuole rappresentare l'unione tra il sentimento e la poesia e probabilmente allude all'amore contrastato tra Ernesto e la moglie Angiolina.

IL VALORE DELLA DECORAZIONE

Villa Ottolini Tosi

La costruzione

Camillo Crespi Balbi scelse la tipologia a castello medievale. L'edificio, molto mosso sia in pianta che in alzato, si articola su due piani principali fuori terra ed uno, seminterrato, destinato agli ambienti di servizio. Solo in corrispondenza del quadrante a sud-ovest della pianta si ha un terzo piano fuori terra. La Villa si presenta come una somma di volumi: la facciata sud si apre su di un’ampia scalinata che raccorda il viale d’accesso con il corpo centrale di 2 piani leggermente arretrato, scandito da una loggia a colonnine binate

Ernesto Ottolini lasciò Busto nel 1929 e si trasferì a Milano. In casa rimasero solo gli arredi nelle stanze di rappresentanza, ma già nel 1935 non vi era più nulla.

IGNAVIA

L'opera fu ispirata a un personaggio dantesco, il fiorentino Belacqua (Purgatorio V). Il gesso fu esposto nel 1891 a Brera e diversi premi. Dell'opera vene criticata sopratutto l'eccessiva "energia muscolare" che fu interpretata come un ritorno al passato, ossia un rifiuto della modernità."materiale e non morale l'interpretazione dei versi danteschi".Nel 1904 una replica in bronzo fu acquistata dalla famiglia Ottolini di Busto Arsizio.

Ernesto Ottolini, illustre discendente della famiglia e abile imprenditore, era un collezionista di opere d'arte e impreziosì la casa con quadri e statue. Era importante esibire la ricchezza per manifestare l'alto livello economico raggiunto. Sposò superando mille contrasti familiari, Angioletta Rainoldi, nata da una famiglia povera.

Ernesto Ottolini

LE FACCIATE

La facciata nord è caratterizzata dall’alta torre che svetta di alcuni metri rispetto alla costruzione. Il suo significato celebrativo è da interpretarsi come retaggio della tradizione medievale. Anche nella facciata posteriore è presente una scalinata che conduce al portone d’ingresso, caratterizzato da un massiccio architrave poggiante su 2 colonne.

L'esterno, oggi adibito a parco pubblico, non è che una piccola parte del parco originario che circondava la villa, l'attuale area circostante l'edificio è forse quella che più ha risentito in questi anni di un progressivo degrado

IL GIARDINO

Angiolina Ottolini, moglie di Ernesto, si prese cura personalmente del giardino. Lo spazio esterno era diviso in parco, orto, rustico e allevamento di piccoli animali. Vi erano pure dei pavoni, fatti arrivare appositamente dall'India e raffigurati nei vetri, nelle tarsie dei mobili e ricamati sulla biancheria di casa. Il giardino all'inglese era caratterizzato da ruscelli, isolotti, stagni e cascatelle. Erano inoltre stati impiantati cachi provenienti dalla Cina, per dare colore.

La torre svetta sui corpi di fabbrica inseriti uno nell'altro; la torre con loggia aperta consentiva di dominare sia la fabbrica che le case adiacenti e si diceva che consentisse di vedere la villa del Campo dei Fiori.

Architettura

Per la costruzione furono impiegati la pietra appena sbozzata e il mattone a vista, che rivelano l'intenzione del progettista di coniugare il ritorno alla purezza di ideali dell'architettura romantica con gli stimoli provenienti dall'ormai imperante gusto Liberty.