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Transcript

Cosa sappiamo e cosa non sappiamo

La religione celtica

6. Calendario

5. Sepolture

4. Riti

3. Animismo

2. Pantheon

1. Introduzione

INDice

È una religione molto antica, faceva parte delle religioni politeiste dell'età del ferro.

Cosa sappiamo

Erano politeisti e veneravano più di 400 dei, alcuni dei quali erano locali e altri invece erano considerati “pancelitici”. Grazie a delle fonti greco-romane sappiamo alcune divinità, Lucano menziona la trinità Toutatis, Taranis ed Esus. Cesare invece le chiama coi nomi romani.

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Deum maxime Mercurium colunt. Huius sunt plurima simulacra, hunc omnium inventorem artium ferunt, hunc viarum atque itinerum ducem, hunc ad quaestus pecuniae mercaturasque habere vim maximam arbitrantur. Post hunc Apollinem et Martem et Iovem et Minervam. De his eandem fere quam reliquae gentes habent opinionem: Apollinem morbos depellere, Minervam operum atque artificiorum initia tradere, Iovem imperium caelestium tenere, Martem bella regere. Huic, cum proelio dimicare constituerunt, ea quae bello ceperint, plerumque devovent; quae superaverint1, animalia capta immolant reliquasque res in unum locum conferunt.

Simbolo della connessione tra cielo e terra

Secondo la credenza tutti gli aspetti della natura contengono spiriti, divinità locali.Un aspetto della natura molto importante era l’albero, infatti il nome stesso della tribù degli Eburoni contiene un riferimento al tasso.

Animismo

Dio Esus

Riti

Offerte votive

Come i Romani i Celti facevano offerte votive agli dèi e costruivano anche templi e santuari, anche se le fonti romane affermano che erano considerati luoghi di culto anche dei boschi.

Dalle fonti romane sappiamo che sacrificavamo anche uomini; infatti Cesare racconta di un sacrificio realizzato con il fuoco; inoltre Esus viene menzionato dagli scrittori romani come destinatario di sacrifici umani. Probabilmente erano però casi isolati, in quantci mo ancano prove concrete.

Sacrifici umani

Nelle tombe i Celti seppellivano anche dei corredi funerari di cibo, armi e ornamenti insieme ai morti, infatti credevano nella vita dopo la morte in un altro mondo, cioè il Sidh.

Sepolture

Calendario

Il calendario di Cologny, un'epigrafe in ligua gallica in caratteri latini contenenete un calendario celtico.

È regolato dal ciclo della luna e del sole, che lo divide in due fasi segnate dalla festa di Samhain e di Beltane. Queste fasi erano a loro volta suddivise in due parte, segnate dalle festività minori di Lughnasadh e Imbolc.

Calendario

Le feste più importanti, legate al ciclo della Luna, sono Samhain, Beltane, Lughnasadh, Imbolc; quelle secondarie sono legate al ciclo al solare.

La festa sembra avere origini germaniche ed era celebrata in occasione dell’equinozio di primavera. Durante l’Ostara, infatti, si celebrava la rinascita e la rigenerazione sia della natura sia dell’uomo, in senso spirituale, attraverso l’accensione di un cero, lasciato bruciare per tutta la notte.Ostara è anche la festa di Eostre, divinità femminile teutonica legata alla fertilità, alla (ri)nascita e all’est; di questa divinità non si conosce quasi nulla.

Con la festa di Samhain (31 ottobre) comincia la parte oscura dell’anno, venivano aperte le porte degli inferi e gli spiriti dei morti tornavano sulla terra.

Durante il Litha, si celebravano il sole, la fertilità e le antiche divinità sciamaniche. È il giorno più lungo dell’anno e si credeva che il sole raggiungesse la sua massima potenza prima di iniziare a declinare.Litha coincide anche con la festa di Mezza Estate, durante la quale si credeva che il velo tra il mondo degli spiriti e quello degli umani si assottigliasse. Gli spiriti benevoli e maligni si incrociavano, e per tenere lontani quelli maligni venivano accesi grandi falò.

Con la festa di Beltane (1 maggio) inizia la parte luminosa dell’anno, dedicata alla divinità solare Belenus.

Il Lughnasadh (1 agosto) era la festa della mietitura e del nuovo raccolto, dedicato al dio Luc; inoltre si celebrava anche la fertilità della terra.

Fra gli dèi venerano soprattutto Mercurio: di costui ci sono moltissimi simulacri, costui tramandano come inventore di tutte le arti, come protettore delle vie e dei viaggi, costui credono che abbia la massima influenza per le ricerche di denaro e per i commerci. Dopo costui venerano Apollo e Marte e Giove e Minerva. Riguardo a questi dei hanno all'incirca la medesima concezione che hanno gli altri popoli: che Apollo scaccia le malattie, che Minerva insegna i principi dei lavori manuali, che Giove detiene il comando sugli dèi celesti, che Marte governa le guerre. A quest'ultimo, quando hanno deciso di combattere in battaglia, per lo più offrono in voto quelle cose che abbiano eventualmente catturato in guerra; quanto al resto del bottino, immolano gli esseri animati catturati e ammassano le restanti cose in un unico luogo.

L’imbolc (1 febbraio) era la festa della purificazione e della rinascita dedicata alla Dea Madre.

Il Re Oscuro, o vecchio sole morente, si trasformava nel Sole Bambino, tramite la rinascita dalla Dea, la Madre Terra; consideravano il Re Sole Oscuro come un sole-ombra, mentre il vero Sole, quello Bambino, era prigioniero di Arawan, re del mondo-di-sotto, che sarebbe rinato dal grembo di Ceridwen, la dea-strega dell’inverno.

Il Mabon è l'ultima festa del ciclo; l'Equinozio autunnale è il secondo momento di equilibrio dell’anno in cui giorno e notte hanno la stessa durata ma da questo momento le tenebre cominciano a prevalere sulla luce.Mabon rappresentava la fine del raccolto: si festeggiava in allegria con grandi banchetti e abbondanza di cibi e bevande. Le divinità venivano ringraziate per i loro doni e si scambiavano i prodotti della terra e si facevano contratti legati al lavoro e al commercio.In quel momento il Dio (Sole) si prepara a lasciare la Dea per entrare nel Mondo dell’Oscurità, dove regnerà come Signore delle Ombre fino a primavera.