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Transcript

La follia

Cosa significa il termine Follia?

"FOLLIA" questo è un termine utilizzato per indicare stati di alienazione mentale, riconducibili a condizioni patologiche o legati a comportamenti incomprensibili.

  • "Follia" il lato che noi consideriamo orribile è davvero così brutto?
  • Analisi romanzo "Qualcuno volò sul nido del cuculo"
  • Scrittori coonsiderati folli
  • Conseguenze
  • Artisti considerati folli
  • Come era vista la follia in passato? E come è cambiata la visione di questo fenomeno nel corso del tempo

scaletta

  • Con il passare del tempo durante il XIX secolo il concetto di follia si spostò da punizione divina a condizione medica, ed è proprio in questo periodo che nascono le prime strutture destinate a rinchiudere le persone definite folli, i manicomi.
  • Provando a capire questa strana condizione da cui alcune persone furono affette, nel tempo vennero date varie spiegazioni.
Nel corso della storia la follia era interpretata come una punizione divina per un peccato o un comportamento immorale commesso dall'uomo.

Al giorno d'oggi grazie all'evoluzione della medicina, della psicologia e delle neuroscienze siamo riusciti ad analizzare più approfonditamente il cervello umano e il comportamento del singolo individuo.Grazie a tutto questo la comunità riconosce la follia come una condizione mentale complessa con varie cause e trattamenti.

oggi

La nascita dei manicomi segnò una nuova era nel trattamento delle malattie mentali, tuttavia queste istituzioni erano molto spesso sovraffollate e a corto di personale, situazione che portava le persone ricoverate a dover sostenere cattive condizioni di vita e a volte un vero e proprio maltrattamento dei pazienti

i cosiddetti pazzi che venivano ricoverati all'interno dei menicomi erano persone affette da qualunque causa di alienazione mentale, ma è proprio con questa affermazione che si scopre la realtà celata dentro queste orribili strutture, infatti i pazienti ricoverati non erano solamente legati alla malattia mentale ma erano anche persone che si trovavano ai margini della società tra cui anche donne considerate fuori dagli schemi sociali del tempo e omosessuali.

Nel reparto di un ospedale spichiatrico dell'Oregon, malati inguaribili sono segregati tra pareti impietose, diretti con pugno di ferro da Miss Ratched, la grande infermiera.Tutti sono sotto il suo comando, ma un giorno arriva McMurphy un uomo di origine irlandese ribelle, spavaldo e cocciuto.Con l'aiuto di Bromden risveglierà i pazienti ormai sopraffatti dalle terapie e riusciràa portare una ventata di umanità ma...

trama

l'aspetto che riguarda la varietà di persone che veivano ricoverate nei manicomi, viene sicuramente evidenziato nel romanzo "Qualcuno volò sul nido del cuculo".Il signor McMurphy quando viene ricoverto in manicomio all'inizio del romanzo, viene sottolineato immediatamente il fatto che non è affetto da alcuna malattia mentale ma in realtà cerca di sfuggire ai lavori forzati del carcere nel quale era detenuto fingendosi pazzo.Quest'ultimo viene registrato come incapace di sottostare alle regole.Andando avanti con il romanzo si scoprirà che effettivamente non tutti i pazienti del manicomio erano folli ma alcuni fingevano.Nel frattempo il comportamento ribelle di McMurphy spinge anche altri pazienti a infrangere le ferree regole diventando così una minaccia per l'organizzazione del manicomio, perciò verrà sottoposto ad alcune delle pratiche più orribili dei manicomi, la lobotomia, che lo ridurrà ad un vegetale privo di libertà e volontà.

Questo prova come la paura del diverso e dello spirito ribelle, spaventi una società governata dall'ignoranza e dal rifiuto di accettare persone che si esprimono in modo differente da quello che noi giudichiamo normale.Questa condizione mi porta ad un'altra riflessione , la follia aspetto che noi riteniamo tanto orribile è realmente così brutta ?Non potrebbe essere semplicemente un modo alternativo di esprimersi che non tutte le persone possiedono?

Esistono persone come artisti e poeti ritenuti pazzi ma allo stesso tempo capaci di esprimere emozioni tramite i loro talenti.

VINCENT VAN GOGH

ALDA MERINI

Nata il 21 Novembre 1931, deceduta il 1 Novembre 2009 a Milano.Alda Merini era una celebre poetessa, scrittrice e aforista italiana che venne ricoverta al manicomio Paolo PiniDicevamo dal 1961 al 1972 e in seguito a Taranto nel 1986 a causa di un disturbo bipolare che le venne diagnosticato alla sola età di sedici anni .Grazie ad alcune opere letterarie di Alda Merini abbiamo i racconti della sua esperienza in manicomio.La poetessa durante il periodo di ricovero sperimenta sulla propria pelle delle orribili torture come essere legata al letto o addirittura l'elettroshock .I prigionieri di queste strutture vivevano umiliazione e maltrattamenti ma lei riuscìad affrontare tutto questo senza mai perdere la speranza di trovare di nuovo la felicità.All'uscita dal manicomio Alda Merini riuscì a trasformare l'orrore di questa terribile esperienza in poesia, dando voce alle sofferenze vissute da tanti altri uomini e donne che non verrano mai dimenticate grazie ai suoi splendidi versi.

ALDA MERINI

così abboamo la prova che un cosiddetto folle può possedere dentro di sè molti più valori, sentimenti ed emozioni di quello che i "normali" pensano.

Vincent Van Gogh era un pittore Olandese, nato il 30 Marzo 1853 e deceduto il 29 Luglio 1890.Molte persone tra critici e medici hanno creduto nella follia di Vincent Van Gogh, in particolare grazie a tre principali informazioni che ci sono rinvenuta dalla sua storia: il tragico taglio dell'orecchio, il ricovero nel manicomio di Saint Paul De Mausole dal Maggio 1889 al maggio 1890 e infine la condizione della sua morte che avvenne per suicidio.Nonostante vari studi intrapresi da medici ed esperti Van Gogh sembrava presentare molteplici disturbi come bipolarismo, fasi di delirio e depressione.Tuttavia queste condizioni erano probabilmente accentuate dal periodi di alcolismo che affrontò l'artista.In alcuni scritti di Van Gogh troviamo la consapevolezza dell'artista di avere alcuni momenti di instabilità e grazie ad essi possiamo definirlo una persona sofferente vittima del giudizio comune, che fu però in grado di tradurre il suo dolore in arte e bellezza.

VINCENT VAN GOGH

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