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GRUPPO:Thioube LalakountaNiasse Maimouna Abdoulaye Sene Hans

COVID 19 E IL SARS-CoV 2

E' stato annunciato l’11 febbraio 2020 daò Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.I primi casi hanno coinvolto principalmente lavoratori del mercato umido di Wuhan, in Cina, in cui si vendevano pesce e altri animali, anche vivi. Nelle prime settimane di gennaio 2020 gli scienziati hanno individuato in questi soggetti strane polmoniti causate da un nuovo coronavirus, designato SARS-CoV-2 (coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave), risultato essere simile almeno al 70% della sua sequenza genica a quella del SARS-CoV. Alla fine del gennaio 2020 non erano ancora state ben determinate le caratteristiche del virus, sebbene fosse accertata la capacità di trasmettersi da persona a persona, e permanevano incertezze sulle esatte modalità di trasmissione e sulla patogenicità (la capacità di creare danno)

Covid 19

Il SARS-CoV-2 è un coronavirus che appartiene alla famiglia Coronaviridae. I coronavirus sono virus con un genoma a RNA a singolo filamento positivo (ss(+)RNA) avvolto in un nucleocapside elicoidale circondato da un pericapside o envelope. Il diametro dei coronavirus SARS-CoV-2 oscilla tra i 100 e i 150 nm. Per diventare attivi e infettare le cellule, i virioni devono entrare all'interno di una cellula ospite per replicarsi e diffondere l'infezione.Al microscopio elettronico a trasmissione, i virus appaiono circondati da una corona di spicole o spine chiamate "spikes" che sporgono dall'envelope

CARATTERISTICHE STRUTTURALI

La lunghezza del genoma rende possibili errori di replicazione, ma a differenza di altri virus a RNA, il SARS-CoV-2 è in grado di correggere gli errori grazie all'enzima esonucleasi ExoN, che rimuove gli errori di copiatura. L'RNA virale rimane protetto dai rivestimenti lipidici e proteici fino a quando il virus invade la cellula ospite.

L'envelope è composto da un doppio strato fosfolipidico derivante dalla membrana della cellula infettata. Le proteine S (glicoproteine) formano le spine e svolgono un ruolo nell'attacco alle cellule umane. Altre proteine strutturali presenti nell'envelope includono le proteine M (matrice) e la proteina E, che facilita l'attacco alla membrana della cellula ospite. Il nucleocapside elicoidale è costituito dal genoma ssRNA(+) associato alla proteina N, che ne aumenta la stabilità. Il genoma del SARS-CoV-2 è relativamente grande, circa 29 kilobasi, e codifica 4 proteine strutturali, 16 proteine non strutturali e 6 proteine accessorie. Ci sono anche geni accessori il cui scopo rimane sconosciuto.

CARATTERISTICHE STRUTTURALI

FASE 4

FASE 3

FASE 2

FASE 1

Le strutture di fusione prendono contatto con la membrana delle cellule polmonari, A questo punto si fondono insieme l’envelope del virus e la memebrana della cellula.

Le teste delle spine sono tagliate da enzimi proteolitici (proteasi) esponendo in tal modo le strutture di fusione contenute nel gambo delle spine

Le spine dell’involucro virale si legano ai recettori.

Il virus entra nel corpo umano attraverso le vie respiratorie (naso e bocca) e viaggia fino a raggiungere le cellule polmonari, che presentano recettori ACE-2 (angiotensin converting enzyme 2), sulla loro superficie Tali recettori sono normalmente deputati alla regolazione della pressione sanguigna.

IL CICLO RIPRODUTTI DEL VIRUS A RNA

FASE 8

FASE 7

FASE 6

FASE 5

Da queste proteine si forma un complesso di replicazione e trascrizione che si localizza nel reticolo endoplasmatico. Al complesso appartiene anche una RNA polimerasi RNA dipendente.

Il filamento di ssRNA(+) agisce da RNA messaggero della cellula e viene direttamente tradotto dai ribosomi. Vengono così sintetizzate proteine non strutturali, fondamentali per la formazione dei virioni, ma che non saranno contenute nelle nuove particelle virali.

Quando il nucleocapside e nel citoplasma si scompone nelle sue componenti, cioè le proteine N e il filamento di RNA.

Si creano canali di fusione attraverso i quali il nucleocapside entra nella cellula polmonare.

IL CICLO RIPRODUTTI DEL VIRUS A RNA

FASE 18

Numerosi virioni possono infettare le cellule vicine o attraverso le vie aeree essere dispersi all'esterno

FASE 17

La vescicola si fonde con la membrana plasmatica e il virione esce dalla cellula nello spazio extracellulare.

FASE 12

FASE 11

FASE 10

FASE 9

I ribosomi liberi nel citoplasma traducono mol te copie della proteina N che servono a formare il capside del virus. Le altre proteine strutturali, cioè le proteine M e S. sono tradotte e assemblate nel reticolo endoplasmatico ruvido

I filamenti più brevi servono da stampo per la trascrizione in filamenti positivi che vengono tradotti in proteine strutturali e accessorie.

I filamenti lunghi come tutto il genoma virale sono impiegati per la replicazione, cioè come stampo per formare copie di RNA(+) virale. Ciascuna copia sarà inserita in un nuovo virione. .

La polimerasi usa I'RNA(+).come stampo per sintetizzare filamenti RNA(-) di diverse lunghezze.

FASE 16

FASE 15

FASE 14

FASE 13

Il virione è rilasciato dall'apparato di Golgi all’interno di una vescicola. .

Una vescicola contenente il virione e trasferita all’apparato di Golgi.

A questo punto sono disponibili tutte le componenti fondamentali per l'assemblaggio del virione le proteine N e I'RNA(+) sono inglobati nel nucleocapside e si forma un virione completo.

Dal reticolo contenente le proteine M e S si forma una vescicola che è trasferita a un compartimento vescicolo-tubulare della cellula, intermedio tra reticolo endoplasmatico e apparato di Golgi.

Il virus SARS-CoV-2 ha mostrato una notevole virulenza e una elevata letalità: la virulenza misura il potere patogeno di un agente infettivo, cioè la sua capacità di provocare una malattia e di indurre lesioni nei tessuti colpiti. la letalità e la capacità di pontare alla morte i soggetti contaggiati e in questo caso e dovuta al lungo periodo di tempo che può trascorrere fra il momento dell'infezione e il momento in cui il virus viene rilevato nell'organismo.

PERCHE SARS-CoV 2 E' PERICOLOSO?

Le zoonosi sono malattie causate da agenti trasmessi per via diretta o indiretta, dagli animali all'uomo. Gli agenti responsabili delle zoonosi comprendono batteri, virus, parassiti, miceti e altre entità biologiche.

ZOONOSI E SPILLOVER

Spillover significa “salto interspecifico” e definisce il momento in cui un microrganismo patogeno passa da una specie ad un'altra, generalmente da animale a uomo. Si verifica quando una popolazione serbatoio ad alta prevalenza di patogeni entra in contatto con una nuova popolazione ospite di una specie differente.

ZOONOSI E SPILLOVER

La molla che fa scattare lo spillover può essere collegata o la scomparsa dell'ospite abituale per sconvolgimento ambientali o caccia indiscriminata o le penetrazioni umane in ecosistemi selvaggi Che aumenta la frequenza con cui gli esseri umani entrano in contatto con specie selvatiche Nel caso del Sars cov due non è ancora stato identificato l’evento scatenante l'ipotesi più accreditata e che sia passato dai pipistrelli al pagolino in cui potrebbe essersi verificata una mutazione questo nuovo a variante del virus sarebbe poi passato all'uomo.

ZOONOSI E IL CONTAGIO

Il coronavirus si può trasmettere dalle persone infette ad altri soggetti attraverso le minuscole gocce di saliva che vengono emesse con la tosse e gli starnuti, attraverso il contatto con le mani contaminate e tramite le particelle virali sospese nell'aerosol emesso con la respirazione. Gli ambienti più a rischio sono quelli privi di ricambio di aria, come i mezzi di trasporto, le sale riunioni, gli ascensori e i luoghi chiusi. Anche le condotte di areazione di uffici, navi, ospedali e centri commerciali possono rappresentare un rischio se i filtri non sono adeguati. Pertanto, l'uso di mascherine protettive nei luoghi chiusi o affollati è stato imposto. Al momento non è possibile escludere la possibilità di una contaminazione fecale, ma sembra improbabile una trasmissione attraverso gli alimenti. La principale via di trasmissione rimane quella respiratoria, quindi è fondamentale l'igienizzazione delle superfici utilizzando disinfettanti a base di alcol al 75% o di cloro all'1%.

LE VIE DI TRASMISSIONE DEL VIRUS TRA LE PERSONE

PROCESSO PATOGENICO

Se si verifica l'iperattivazione delle difese immunitarie caratterizzata dalla cosiddetta tempesta di citochine si entra nella quarta fase con il rilascio incontrollato di questi mediatori chimici con esito spesso letale.

Il restante 20% dei pazienti mostra, invece, un’evoluzione del quadro clinico verso la terza fase. Il virus raggiunge i polmoni e infetta le cellule che rivestono gli alveoli. L'epitelio alveolare viene danneggiato e il fluido dei capillari invade gli alveoli, ostacolando gli scambi respiratori.

Il virus si diffonde attraverso le vie aeree nell’apparato respiratorio. In circa l'80% dei casi, i pazienti guariscono dopo aver sviluppato sintomi lievi che generalmente non richiedono il ricovero ospedaliero.

Il virus penetra nelle prime vie respiratorie, infetta in particolare le cellule della mucosa nasale. In questa fase la persona è contagiosa, ma può essere asintomatica.

PERIODO D' INCUBAZIONE

Il periodo di incubazione puo variare fra 2 e 12 giorni. Per questo un periodo di 14 giorni rappresneta un ragionevole limite cautelativo: se entro due settimane da un possibile contagio non si è manifestata la malattia, si può essere abbastanza tranquilli che non si manifesteranno dei sintomi. Secondo l'OMS gli individui sintomatici sono ritenuti quelli più frequentemente responsabili della diffusione del contagio.

DIFFUSIONE DEL VIRUS

Viene definito cluster di infezione l’improvviso diffondersi del contagio all'interno di un ristretto numero di individui, infettati da una persona (caso indice) da cui è partita la catena di trasmissione. Alcuni individui super-diffusori sembrano inoltre in grado di diffondere il virus a un alto numero di persone: secondo l'università di Hong Kong circa il 20% dei positivi potrebbe essere responsabile dell'80% dei contagi. Gli assembramenti di persone, in particolare al chiuso, sono a loro volta eventi di super-diffusione perché si radunano in un solo luogo molti individui e quindi il virus può passare da uno all'altro.

I sintomi dell'infezione da SARS-Coy-2 sono rappresentati da raffreddore, tosse, mal di testa, febbre, alterazioni del gusto e dell'olfatto; possono però evolvere sviluppando gravi polmoniti, crisi respiratorie e ulteriori complicanze. Nei casi più gravi si può arrivare alla morte del paziente colpito. Il coronavirus infetta la cellula legandosi, con le “spine" di cui è dotato, ai recettori ACE2 (Angiotensin Converting Enzyme) presenti sull'endotelio dei capillari polmonari. Questo enzima rimuove gli ultimi 2 amminoacidi dell'angiotensina I trasformandola in angiotensina II, che agisce sul tessuto cardiaco aumentando la forza della contrazione e la frequenza del battito. La mancata regolazione dell'enzima porta a un aumento marcato della vasocostrizione, a sua volta responsabile dell’ipertensione.

DIAGNOSI, TERAPIA, PREVENZIONE DELLA COVID-19

PREVENZIONE

La prevenzione della COVID-19 si basa sull'immediato isolamento dei malati, sull'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI), sulla quarantena e sul distanziamento sociale.

TERAPIA

Attualmente non esistono farmaci specifici antivirali per la COVID-19. Vengono utilizzati farmaci aspecifici con diversi meccanismi d'azione, alcuni dei quali bloccano la replicazione virale, mentre altri, come gli anticorpi monoclonali, contrastano la tempesta di citochine. Tutti questi farmaci sono ancora in fase di sperimentazione. Al momento.

DIAGNOSI

La diagnosi di COVID-19 si basa su criteri clinici, come i sintomi del paziente, e può essere confermata mediante l'analisi del genoma virale nei campioni biologici utilizzando la RT-PCR. Inoltre, sono disponibili test sierologici per la ricerca di anticorpi IgM e IgG prodotti contro gli antigeni virali, che permettono di determinare se l'infezione è in corso o se è già avvenuta.

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