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Nella seconda metà del XVI secolo il governo iberico decise di costruire su questo litorale diverse torri di avvistamento in funzione anti-barbaresca. Sia nel 1717 che nel 1793 il Poetto e il litorale quartese furono il punto di sbarco principale nel sud dell'Isola dei corpi di spedizione spagnolo e francese. Oggi Il Poetto è la principale spiaggia di Cagliari che si estende per circa dodici chilometri, dalla Sella del Diavolo sino all'inizio litorale di Quartu Sant'Elena dove prende il nome di spiaggia di Quartu.

La Cittadella dei musei è il polo museale della città di Cagliari, situato nella zona nord del colle calcareo su cui sorge il Castello, con accesso dalla piazza Arsenale. L'area era già utilizzata sia dai Punici che dai Romani; infatti vi sono state rinvenute due cisterne, risalenti rispettivamente al periodo di queste dominazioni. In epoca pisana la zona era situata fuori le mura del Castello, separata da esso da un fossato e dal ponte levatoio in corrispondenza della porta San Pancrazio, aperta alla base della omonima torre. Gli spagnoli valorizzarono quest'area in senso difensivo, costruendo un complesso sistema di fortificazioni. Nel 1522 si ebbero le ristrutturazioni più significative ad opera del cremonese Rocco Capellino.

La Cittadella dei musei è il polo museale della città di Cagliari, situato nella zona nord del colle calcareo su cui sorge il Castello, con accesso dalla piazza Arsenale. L'area era già utilizzata sia dai Punici che dai Romani; infatti vi sono state rinvenute due cisterne, risalenti rispettivamente al periodo di queste dominazioni. In epoca pisana la zona era situata fuori le mura del Castello, separata da esso da un fossato e dal ponte levatoio in corrispondenza della porta San Pancrazio, aperta alla base della omonima torre. Gli spagnoli valorizzarono quest'area in senso difensivo, costruendo un complesso sistema di fortificazioni. Nel 1522 si ebbero le ristrutturazioni più significative ad opera del cremonese Rocco Capellino.

La torre venne costruita nel 1307, su ordine dei consoli pisani Giovanni De Vecchi e Giovanni Cinquini, dall'architetto sardo Giovanni Capula[1], che due anni prima aveva edificato la torre gemella di San Pancrazio. Progettò anche una terza torre, la torre del Leone, recentemente rinominata torre dell'Aquila, ed incorporata nel palazzo Boyl poiché venne gravemente danneggiata nel 1708 dai bombardamenti inglesi, nel 1717 dai cannoni spagnoli e infine nel 1793 dall'attacco da parte dei francesi durante il quale perse la sua parte superiore. Nel 1328 venne chiuso il lato nord della torre per creare abitazioni per funzionari e magazzini. In epoca spagnola l'edificio venne utilizzato anche come carcere e alle sue porte venivano appese le teste mozzate dei prigionieri condannati a morte e decapitati nella vicina plazuela (attuale piazza Carlo Alberto), come monito. A tal proposito si ricorda che, nella seconda metà del XVII secolo, la testa del marchese di Cea, implicato nell'omicidio del viceré Camarassa, vi rimase appesa per diversi anni. Nel 1906, ad opera dell'ingegnere Dionigi Scano, vi fu un restauro mirato a riportare la torre all'aspetto originario, soprattutto attraverso la liberazione del lato murato nel periodo aragonese.[2] Oltre a servire come difesa era ed è ancora, insieme alla torre di San Pancrazio, la porta principale per entrare a Castello.