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riscaldamento globale

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Il riscaldamento globale indica il mutamento del clima terrestre sviluppatosi tra 19’ e 20’ secolo e tuttora in corso, caratterizzato dall'aumento della temperatura e da fenomeni atmosferici a esso associati come ad esempio la siccità, alluvioni e lo scioglimento dei ghiacciai. Cambiamenti climatici ci sono sempre stati ma il riscaldamento climatico a cui assistiamo è anomalo perché innescato dall’uomo e dalle sue attività. Con la rivoluzione industriale l’uomo ha immesso nell’atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra portando la quantità di CO2 già presente nell’atmosfera al doppio(410-415 parti per milione rispetto a 200-180 parti per milione). Rispetto ai livelli preindustriali la temperatura media del Pianeta è aumentata di 0,98 °C e si prevedere che, in mancanza di interventi, potrebbe arrivare a +1,5 °C tra il 2030 e il 2050.

CHE COS'è?

L'impatto del riscaldamento globale è già evidente:•il ghiaccio marino artico è diminuito in media del 12,85% per decennio•Le maree costiere mostrano un aumento medio di 3,3 millimetri del livello del mare all'anno dal 1870. •Il decennio 2009-2019 è stato il più caldo mai registrato mentre il 2016 è stato l’anno più caldo di sempre•Le “stagioni degli incendi” sono diventate più lunghe e intense e sono aumentati gli eventi meteorologici estremi, come i cicloni e le alluvioni, ma anche fenomeni di siccità•Le specie vegetali e animali si spostano in modo imprevedibile da un ecosistema all’altro, creando danni incalcolabili alla biodiversità in tutto il mondo.

Pioggia: le precipitazioni copiose e insistenti portano in poche ore all'innalzamento dei livelli dell'acqua per fiumi e torrenti. Straripamento: i livelli dell'acqua salgono fino a superare gli argini di torrenti e fiumi, invadendo le aree circostanti. In sintesi, una massa di bassa pressione, sviluppatasi sul Tirreno meridionale e carica di umidità, è rimasta intrappolata sotto due aree d’alta pressione a Ovest ed Est, fermandosi sul versante emiliano-romagnolo e protraendo la perturbazione sempre sulla stessa zona. A questo si è sovrapposto il cosiddetto ‘effetto stau’. Nel momento in cui si sono scontrate con la barriera Appenninica, le correnti hanno continuato a salire. Salendo, le correnti tendono a condensare ancora di più e così hanno scaricato quantità di pioggia ancora maggiori, in modo costante, tutta nella stessa zona.

La situazione in emilia romagna

Un'altra causa del riscaldamento globale è ciò che sta accadendo in Emilia Romagna. L'Emilia Romagna è stata vittima di una grande alluvione, la notte del primo maggio scorso, dopo quattro mesi di siccità. Non ci sono solo il maltempo e le abbondanti piogge tra le cause che hanno provocato l'alluvione in Emilia-Romagna nelle scorse ore, tra i fattori che hanno contribuito alle inondazioni c'è anche il terreno secco per la siccità e lo scioglimento delle nevi sulle montagne. Oltre a questo i terreni, resi secchi dalla siccità, non sono riusciti a trattenere pienamente l’acqua che è arrivata in fretta a ingrossare torrenti che il giorno prima erano quasi in secca e si sono perciò verificate inondazioni lampo. In poche ore il livello dei torrenti è aumentato anche di 10 metri, oltre alla rottura degli argini in terra. In estate si possono verificare precipitazioni anche più intense in poco tempo, ma non si sommano allo scioglimento della neve.

Le molecole assorbono continuamente energia dall'ambiente che li circonda, principalmente sotto forma di calore e altre radiazioni elettromagnetiche. Quando quest'energia si trasferisce alle molecole, queste vibrano, traslano o ruotano.L’effetto serra è il fenomeno naturale che consente all’atmosfera di trattenere sotto forma di energia termica parte dell’energia che proviene dal Sole. Il nome deriva per similitudine con quanto avviene nelle serre per la coltivazione di ortaggi e frutta. Le radiazioni elettromagnetiche che arrivano sulla superficie terrestre vengono in parte riflesse e in parte riemesse dalla Terra stessa sotto forma di radiazioni infrarosse. Queste radiazioni, prima di disperdersi nello spazio, vengono in buona parte assorbite dalle molecole di alcuni gas presenti nell’atmosfera.Una radiazione elettromagnetica viene assorbita quando la sua frequenza è la stessa di quella di un moto interno alla molecola con cui interagisce; nel caso della frequenza delle radiazioni infrarosse i movimenti interessati sono quelli vibrazionali degli atomi nelle molecole. Le molecole che presentano moti vibrazionali con frequenza simile a quella delle radiazioni infrarosse, e che quindi assorbono maggiormente tali radiazioni, sono quelle di CO2, CH4 e H2O. Questa energia assorbita aumenta i moti vibrazionali delle molecole, che acquisiscono quindi energia cinetica che viene trasmessa attraverso gli urti anche alle altre molecole presenti nell’atmosfera. Il risultato è un aumento dell’energia termica e quindi della temperatura dell’atmosfera. Questo è il fenomeno dell’effetto serra che consente allaTerra di trovarsi a una temperatura media di circa 15 °C; in assenza di atmosfera, infatti, la temperatura media sarebbe di circa -17 °C e le escursioni termiche sarebbero assai più accentuate.

MOTI VIBRAZIONALI

L'EFFETTO SERRA

Per effetto serra si intende il meccanismo attraverso il quale alcuni gas atmosferici riescono ad assorbire il calore emesso dal terreno, riscaldandosi ed innalzando in questo modo la temperatura sulla superficie della Terra. La radiazione solare colpisce la Terra; il suolo si riscalda ed emette il suo calore sotto forma di radiazione infrarossa, la quale, se non venisse assorbita dall'atmosfera, si disperderebbe nello spazio. Però nell'atmosfera sono presenti dei gas, detti "gas serra", che hanno la capacità di assorbire la radiazione infrarossa (cioè il calore) prima che essa sfugga verso lo spazio. Così facendo, essi contribuiscono a tenere alta la temperatura del suolo terrestre.I "gas serra' più importanti sono l'anidride carbonica (CO2), i clorofluorocarburi (CFC), il metano (CH4), l'ossido di azoto (N20) e l'ozono (03) presente nell'alta atmosfera,(troposfera). più cresce la concentrazione di questi gas più aumenta la quantità di calore intrappolata nell'atmosfera e dunque aumenta la temperatura sul nostro pianeta. I "gas serra" sono stati presenti fin dalla nascita dell'atmosfera terrestre cosicché questo processo è sempre avvenuto naturalmente facendo sì che la temperatura della Terra sia attualmente circa 33°C più calda di quanto lo sarebbe senza la presenza di questi gas. Se non esistessero questi gas, durante l'inverno la temperatura scenderebbe al di sotto dei meno 20°C e durante l'estate al massimo avremmo 5-10 °C

ESEMPIO PRATICO DEI PROCESSI FISICI

La radiazione luminosa emessa dalla lampada scalda l'aria all'interno e all'esterno della bottiglia nello stesso modo (la bottiglia trasparente lascia passare la luce). L'aria riscaldata emette anch'essa una radiazione che non è visibile ma la possiamo percepire poiché riscalda l'aria.All'esterno della bottiglia la radiazione emessa dall'aria viene"diffusa" e scambiata con l'ambiente circostante, la radiazione all'interno rimane intrappolata perché la plastica non è trasparente al calore (radiazione termica) come lo è alla luce (radiazione luminosa). La radiazione si diffonde quindi solo all'interno della bottiglia e la temperatura perciò continua a salire fino a che la plastica non diviene così calda da trasferire il calore accumulatoverso l'esterno.

L'EFFETTO SERRA STA AUMENTANDO?

Se la concentrazione dei "gas serra" dovesse crescere, la temperatura media della Terra potrebbe aumentare anche considerevolmente, cambiando notevolmente il clima.Attualmente, si ritiene che la concentrazione dei “gas serra" nell'atmosfera sia in continuo aumento sia per le emissioni dei gas dovute all'attività umana sia, nel caso dell'anidride carbonica, per la distruzione di milioni di ettari di foresta (Tale distruzione, ha il nome di deforestazione). Gli alberi, infatti, agiscono da veri e propri "accumulatori" di carbonio che è l'elemento essenziale per ottenere l'anidride carbonica, e per ogni ettaro di foresta bruciato cresce quindi di un po' la quantità di anidride carbonica liberata nell'aria, e con essa l'effetto serra.A partire dalla rivoluzione industriale, la concentrazione dei "gas serra"nell'atmosfera è aumentata: si è verificato anche un graduale aumento della temperatura media, che negli ultimi anni ha subìto un'accelerazione.

Il permafrost è il nome di un tipo di terreno perennemente ghiacciato, che si trova tra l’estremo Nord Europa, la Siberia e l’America Settentrionale. Il permafrost copre circa 22,8 milioni di chilometri quadrati nell’emisfero settentrionale della Terra e il suo spessore può variare da 1 a oltre 1.000 metri. Lo strato superficiale di permafrost è il più sensibile ai cambiamenti del clima. Si scioglie durante il periodo estivo ma può arrivare anche a profondità di 1,500 metri in Siberia. Lo strato più profondo non ha mai subito decongelamento dall’ultima era glaciale, circa diecimila anni fa. Se il permafrost inizia a sciogliersi anche a livelli più profondi, potrebbe rilasciare nell’atmosfera grandi quantità di gas metano che sono rimaste intrappolate nel terreno per millenni, andando a peggiorare ulteriormente le già precarie condizioni ambientali del pianeta. Nel corso dei prossimi decenni si teme che le acque di fusione del permafrost potrebbero contribuire a raffreddare i mari della regione, e ad abbassarne la salinità. Le correnti oceaniche, come la Corrente del Golfo, fungono da termometri naturali del globo, e una diversa salinità potrebbe comprometterne il flusso, andando a modificare il clima di alcune aree. Lo scioglimento del permafrost potrebbe addirittura portare in scenari decisamente più apocalittici. Il terreno ghiacciato ha custodito per millenni sostanze inquinanti, agenti patogeni e virus che risalgono anche al Pleistocene.

Permafrost

Durante periodi glaciali il carbonio organico tende ad accumularsi velocemente negli strati di ghiaccio permanente continuo mentre un strato non congelato relativamente sottile che stagionalmente scambia con l’atmosfera. In queste condizioni il trasporto di sostanza organica verso l’Oceano Artico è modesta.Non appena la temperatura si alza durante la deglaciazione, le condizioni del permafrost cambiano, rilasciando materiale precedentemente intrappolato nel suolo. Questo processo fisicamente avviene con l’inspessimento dell’ “active-layer” in congiunzione con altri processi. L’implicazione climatica di questa destabilizzazione termica è la trasformazione di materiale organico in un substrato disponibile per la degradazione microbica e la dispersione di anidride carbonica e metano in atmosfera.

è possibile affermare che la degradazione del permafrost è dovuta a un’anomalia, un cambiamento repentino che provoca dei “Taliks”.i Taliks sono strati di terra scongelati che si trovano nei territori caratterizzati dal permafrost. Delle specie di “oasi”, delle zone prive di ghiaccio. Solitamente, si possono trovare “taliks” sotto i fiumi e laghi la cui acqua profonda non ghiaccia, e che quindi mantiene a un livello di temperatura superiore la terra sottostante.

MITIGAZIONE

“Mitigare” vuol dire “rendere più mite”, “meno aspro”, “meno gravoso”.«Mitigazione» significa rendere meno gravi gli impatti dei cambiamenti climatici prevenendo o diminuendo l'emissione di gas a effetto serra nell'atmosfera. La mitigazione si ottiene riducendo le fonti di questi gas (ad esempio mediante l'incremento della quota di energie rinnovabili o la creazione di un sistema di mobilità più pulito) oppure potenziandone lo stoccaggio (ad esempio attraverso l'aumento delle dimensioni delle foreste). In breve, la mitigazione è un intervento umano che riduce le fonti delle emissioni di gas a effetto serra e/o rafforza i pozzi di assorbimento.Le opere di mitigazione e compensazione si fondano sul principio che ogni previsione o progetto di intervento deve perseguire il miglioramento della qualità paesaggistica complessiva dei luoghi, o, quanto meno, cercare di garantire che non vi sia una diminuzione delle sue qualità, pur nelle trasformazioni.Uno degli obiettivi principali che si persegue con un'analisi degli impatti condotta insieme alla progettazione di un'opera è costituita dalla possibilità di evitare o minimizzare gli impatti negativi e valorizzare quelli positivi.Per fare ciò, è necessaria una continua interazione tra analisti degli impatti e progettisti dell'opera. Con"misure di mitigazione" si intendono diverse categorie di interventi: le opere di mitigazione, cioè quelle direttamente collegate agli impatti ad esempio le barriere antirumore); le opere di "ottimizzazione" del progetto (ad esempio le fasce vegetate); le opere di compensazione, cioè gli interventi non strettamente collegati con l'opera, che vengono realizzati a titolo di "compensazione" ambientale (ad esempio la creazione di habitat umidi o di zone boscate o la bonifica e rivegetazione di siti devastati, anche se non prodotti dal progetto in esame).