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PrOmessI sposi

TERZA macrosequenza

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Temi

Personaggi

Stile e lingua

CAPITOLO XVII

CAPITOLO XVI

CAPITOLO XV

CAPITOLO XIV

CAPITOLO XIII

CAPITOLO XII

CAPITOLO XI

INDICE

XI

L’undicesimo capitolo dei Promessi Sposi porta così a conclusione gli eventi della notte degli imbrogli e, con essi, di una sezione del romanzo. Ci dà inoltre l’input per i nuovi avvenimenti che si dispiegheranno nel corso dei capitoli successivi, primo fra tutti quello della rivolta del pane a Milano. Appena giunto in città, Renzo si trova infatti nel bel mezzo di un tumulto: i cittadini milanesi stanno assaltando i forni e il giovane Tramaglino ne rimane affascinato.Ma il capitolo 11 dei Promessi Sposi apre anche le porte ai malvagi progetti di don Rodrigo, che escogita un piano per mettere finalmente fine alla relazione tra Renzo e Lucia ed allontanare fra Cristoforo. Le vicende dei due protagonisti maschili si svolgono quindi in maniera parallela, quasi a fronteggiarsi a distanza.

XII

dodicesimo capitolo dei Promessi Sposi è ambientato a Milano durante l’alba del giorno di San Martino, l’11 novembre 1628. I fatti narrati, però, spaziano dal 1627 al 1628: Manzoni è intenzionato a farci conoscere i motivi dello scontento alimentare che da due anni attanaglia la città lombarda e che ha portato ai tumulti e alla rivolta del popolo. Le cause sono da ricercarsi, stando alla ricostruzione storica dell’autore, alla carestia e alla cattiva gestione della politica: per via della mancanza di materia prima, delle guerre in corso e della tassazione elevata, il prezzo del pane era aumentato vertiginosamente, creando un diffuso malcontento nella popolazione, ridotta alla fame.Per tentare di porre rimedio alla situazione, il cancelliere Antonio Ferrer aveva stabilito un prezzo fisso a cui il pane doveva essere venduto che andava a vantaggio del popolo, ma non dei fornai che si ritrovavano a pagare cara la farina e a svendere il pane, minacciando di chiudere bottega. Veniva perciò presa dall’alto la decisione di aumentare nuovamente il prezzo del pane, surriscaldando gli animi cittadini e dando vita alla rivolta in cui Renzo si trova invischiato nel capitolo 12 dei Promessi Sposi.Dopo un assalto al Forno delle Grucce, che viene depredato di ogni prodotto, la folla inferocita si sposta in Piazza Duomo, pronta ad assaltare la casa del vicario di provvisione.

XIII

Nel tredicesimo capitolo dei Promessi Sposi, che come i precedenti si svolge nell’arco della mattinata dell’11 novembre 1628, viene raccontato il momento di più intensa violenza della rivolta del pane di Milano.La folla, ormai inferocita, è pronta ad assaltare la casa del vicario di provvisione, il quale ha provveduto a barricare porte e finestre. Il popolo milanese è a tal punto assetato di vendetta che neanche i soldati spagnoli trovano la forza di porre freno alla rivolta: il vicario troverà pace solo con l’arrivo del cancelliere Ferrer che, mentirà spudoratamente ai rivoltosi promettendo loro pane in abbondanza e giustizia per i colpevoli e porterà in salvo l’obiettivo della ferocia della folla.Nella confusione generale che domina il tredicesimo capitolo dei Promessi Sposi si fa spazio la figura di Renzo,il quale, esprime la propria opposizione nei confronti di un uomo la cui intenzione è quella di inchiodare il vicario al portone; per questo, rischia di essere linciato dalla massa popolare. 
La figura di Renzo all’interno del capitolo 13 dei Promessi Sposi assume un ruolo particolarmente importante: egli esercita in un certo senso la funzione di mediatore tra il popolo inferocito e il potere.

XIV

Nel capitolo 14 dei Promessi Sposi – che racconta gli eventi della sera dell’11 novembre 1628 – i riflettori vengono puntati su Renzo. Al protagonista viene infatti fatto pronunciare un importante discorso politico sulla giustizia. Dopo aver raccolto diversi consensi – ma anche qualche critica – con il discorso pronunciato, Renzo si dirige verso un’osteria, accompagnato da un personaggio misterioso di cui non conosce l’identità. Si tratta di una spia del governo, che ha deciso di tenere d’occhio Renzo, scambiato per uno dei rivoluzionari dopo il discorso pronunciato di fronte alla folla. Complice l’alcol, il protagonista dei Promessi Sposi continua a pronunciare parole ambigue sulla rivolta del pane.si rifiuta poi di dare le proprie generalità al padrone dell’osteria, come prevede invece la legge, e le confida per sbaglio al suo accompagnatore che, soddisfatto, si reca al palazzo di giustizia, incurante delle condizioni di Renzo.

XV

L'oste, messo con fatica Renzo a letto, evitato quindi il pericolo che la sua trattoria diventi un covo di rivoltosi, si reca dalla polizia a fare denuncia di ciò che era successo e della presenza di Renzo, descrivendolo come una delle teste più calde da controllare ed arrestare. La mattina dopo, nonostante le proteste, Renzo viene ammanettato da alcuni poliziotti, che lo portano verso il carcere, accompagnati dal notaio criminale.Ma, abilmente, attira su di sé l'attenzione della gente, che circonda le guardie, e libera il prigioniero. La polizia davanti al pericolo di essere linciati non oppongono resistenza e se la squagliano. Renzo, a questo punto libero, gira a vuoto per la città cercando la persona adatta che gli indichi la strada per Bergamo, lì c'è il cugino Bortolo e, la città, inoltre non fa parte dello Stato di Milano.

XVI

Renzo, grazie alle indicazioni di un passante riesce a raggiungere la porta orientale e poi così ad incamminarsi verso Bergamo.A questo punto, stanco, si rifugia in un’osteria, dove una donna anziana inizia a fargli delle domande sulla rivolta. Renzo però non risponde e riesce anzi a farsi dare delle indicazioni per imboccare la strada che lo porterà a Gorgonzola. Una volta arrivato in questo grande paese che si trova quasi a metà strada tra Milano e Bergamo, entra in una nuova osteria. Qui si svolge la parte centrale di questo capitolo, ossia l’incontro prima con gli sfaccendati dell’osteria e poi con il mercante.La scena viene infatti interrotta dall’arrivo di un mercante, che inizia a raccontare i fatti delle rivolte di Milano. Mano mano che lui racconta per Renzo il cibo diventa quasi veleno, attirando i sospetti dell’oste.

XVII

La narrazione si apre con Renzo che si sta allontanando da Gorgonzola: è mezzanotte e mancano ancora molte ore all'alba. L'ansia che aveva iniziato ad aggredire il nostro eroe nel capitolo precedente raggiunge il picco quando Renzo decide di scendere per una strada secondaria che non conosce e tenta di sentire con l'orecchio la foce del fiume Adda, che per lui sarebbe la salvezza.La voce del fiume però purtroppo tarda ad arrivare e, proprio mentre il nostro eroe sta per sentirsi completamente perduto e tornare indietro, finalmente il rumore tanto atteso arriva. Decide quindi di concedersi un po'di riposo dato che l'alba è ancora lontana e quindi, dopo aver pregato, si ritira in un capanno per dormire. Durante la notte, in sogno gli appaiono tutti i personaggi che hanno popolato le sue ultime giornate. Soltanto la visione Agnese, Lucia e Fra Cristoforo però gli concede un momento di pausa dalla sua pena.

Don Rodrigo: antagonista del romanzo, tipico nobil uomo di provincia che sfrutta i suoi bravi per sopravvivere alla sua debolezza.Don Rodrigo è un mediocre, un uomo vile che vuol dimostrare di aver coraggio, un debole che vuole ostentare fortezza, e dimostrare indipendenza e spregiudicatezza.È un piccolo tiranno di campagna, che non è preparato ad accettare le conseguenze delle sue azioni, e quindi non sa essere grande neppure nel male: non sa avvolgersi di quella capacità di suscitare paura e sgomento, ma contemporaneamente anche rispetto.

Personaggi

Renzo: Renzo Tramaglino è il protagonista maschile dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. E' un ragazzo ventenne, orfano dall'adolescenza, che lavora come filatore di seta per tradizione familiare, come molti attorno a Lecco, città nella quale è nato. Renzo rappresenta il reale, l'azione, la natura ben disposta, la spontaneità, a differenza della sua amata Lucia che incarna il giudizio, l'ideale e la ragione. il giovane sia pacifico e contrario ad ogni conflitto, il suo animo diviene violento se oppresso da ingiustizie. Renzo è positivo, virtuoso ed onesto. Ma allo stesso tempo ribelle ed impulsivo, quando viene ingannato o quando subisce ingiustizie e sopprusi. Questo suo lato caratteriale però viene calmato la maggior parte delle volte dalla figura di Lucia, la sua promessa sposa ed è per lui come una "luce".La folla: incapace di creare con le proprie forze un sistema sociale che garantisca benessere e giustizia ed è critico nei confronti delle insurrezioni popolari. viene descritta con giudizi negativi = è una massa amorfa, senz'anima, mossa dall'istinto della conservazione; è un cosa. La folla non è capace di compiere scelte razionali; è capace solo di atti violenti, vogliosa di sangue, è meschina e non conosce valori nobili.

Il griso: Il Griso è il capo dei Bravi di Don Rodrigo. Dopo aver ucciso un uomo, è scappato alla giustizia e si è messo sotto l'ala protettiva di Don Rodrigo, dal quale prende ed esegue gli ordini. Il suo personaggio serve soprattutto per rappresentare il potere di Don Rodrigo. La similitudine riprende una simile nella notte degli imbrogli (i bravi lì sono paragonati ad una mandria di porci, e il Griso al cane che li scortava). Il conte Attilio: Il conte Attilio che il Manzoni ci presenta definendolo “un certo conte Attilio”, è collega di soverchierie e in libertinaggio, di don Rodrigo. Ha tuttavia alcune qualità per le quali emerge; ha qualcosa di inconfondibilmente suo: un'aria scanzonata e una superbia esclusivista, ignota a don Rodrigo. È un cugino di don Rodrigo, e aiuta quest'ultimo nel suo obiettivo, ovvero quello di catturare Lucia Mondella. Il gran cancelliere Antonio Ferrer: La figura del Ferrer è delineata in maniera ironica e impietosa dall'autore, che lo rappresenta dapprima come un testardo incompetente che con i suoi provvedimenti insensati è stato causa della rivolta, poi come un attore consumato che riesce ad abbindolare la folla con un discorso ingannevole.

L’oste: È il padrone della locanda della luna piena dove Renzo si reca in compagnia del poliziotto travestito in seguito ai tumulti a Milano.Il notaio criminale : È il funzionario addetto alla giustizia criminale che trae in arresto Renzo a Milano.Oste di gorgonzola :L’oste di Gorgonzola è taciturno ma la sua indole chiara: non è uno che si compromette ingenuamente, limita a rischio la propria sicurezza per gli altriIl mercante : È un commerciante di stoffe di Milano che arriva all’osteria di gorgonzola in cui è da poco entrato Renzo. Compare nel capitolo 16 e da un’importante funzione narrativa in quanto informa il lettore e sugli sviluppi dei tumulti nella giornata del 12 novembre

Pescatore : trasporta Renzo sull’altra sponda dell’Adda ed è una figura analoga a quello che ha trasportato lui e le due donne in fuga dal paese nel capitolo otto. A differenza dell’altro, che lo fa per spirito caritevole, lo fa per avere del denaro in cambio.Bortolo: Bortolo appare come cugino di Renzo e gli offre asilo a casa sua nel bergamasco poiché Renzo era ricercato come rivoluzionario dal governo di Milano. uomo cordiale e apre le braccia al fuggiasco, lo conforta, lo aiuta, gli dà lavoro; eppure tra i due cugini c'è un poco di rivalità, poiché quando si tratta di interessi gli uomini in generale sono fatti così, anche se onesti e leali, come il nostro Bortolo

CAP 11: l'ironia, tema molto ricorrente il questo capitolo, che si presenta come l'insieme delle contraddizioni della vita: don Rodrigo (prima orgoglioso e poi ansioso)Sotto,Ines la fragilità della vita umana e l’importanza della fede e della spiritualità in un momento di grande crisi.CAP 12: le cause naturali, militari e politiche della carestia. Vengono dati ordini insensati che inferociscono il popolo e lo contrappongono ai fornaiCAP 13: Anche questo capitolo, come il precedente, è incentrato sui tumulti a causa del rincaro del pane che sconvolgono Milano.CAP 14: Viene evidenziata la perdita di se stesso e il grande smarrimento, nella figura di Renzo, a causa dell’alcool

TEMI

  • CAP 15: la furbizia vista in alcuni casi anche come astuzia e la giustizia intesa come genuina solidarietà della folla verso Renzo
  • CAP 16: quello del viaggio, in cui Renzo si ritrova ad affrontare pericoli e insidie ma è allo stesso tempo mosso da un obiettivo ben delineato (raggiungere il cugino Bortolo a Bergamo); quello della maturazione, ben evidente in più punti in Renzo (osteria, viaggio, richiesta di informazioni ai passanti).
  • CAP 17: la novità, vista in Renzo che si avventura a Bergamo, l adattamento che Renzo deve avere in queste situazioni, atteggiamento sicuramente non facile e privo di ostacoli, il secondo tema del viaggio, di cui vengono prima ancora una volta evidenziate le molteplici difficoltà
  • CAP 18: il dialogo, declinato in tutte le sue forme: da quando è assente a quando è motivo di incontro e punto di interesse comune e la pianificazione, ritrovabile in don Rodrigo che cerca in tutti i modi di rapire Lucia.

TEMI

Ci sono vari toni: comico, tragico, lirico e ironico.L'ironia ha il compito di: far sorridere tramite battute semplici e di sottolineare gli usi e i costumi del Seicento.Una particolarità del romanzo è che Manzoninon si rivela come l'autore, ma come il traduttore e rivela al pubblico di non aver scritto lui la storia.Lui in realtà, svolge il ruolo di narratore onnisciente, cioè colui che sa tutto delle vicende e dei personaggi, ma non interagisce con quest'ultimi, ma interrompe la storia per introdurre digressioni e commenti;

LPassando dal dialetto milanese al toscano colto ed infine al toscano popolare, Manzoni nella narrazione e nella descrizione il toscano mentre nei vari dialoghi diversi tipi di dialetto, e linguaggi più adatti a determinati soggetti, per esempio l'avvocato Azzeccagarbugli ha un linguaggio legato all'ambiente giuridico, il cardinale Borromeo ha un linguaggio colto e così via.

Stile e Lingua

Luna Sdogati,Giorgio Franchi, Flavio Andrea Bruno, Paolo Diplas & Leonardo Scuto