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IL CRISTO GIALLO DI GAUGUIN

Data di Realizzazione1889Dimensioni92,5 x 73 cmTecnicaOlio su telaDove si TrovaAlbright-Knox Art Gallery, Buffalo

C H R O N O L O G Y

1848

1865(ricerca di nuovi stimoli)

1871

1883

1886

1892

1903

nasce il 7 Giugno 1848 a Parigi, La madre, Aline Marie Chazal, discendeva da una famiglia spagnola con diramazioni in Perù, mentre, il padre, Clovis Gauguin, era un giornalista al servizio della rivista Le National. Il soggiorno in Sudamerica, radicato nei primissimi ricordi di Gauguin, influenzò molto il futuro artista e il suo sincero interesse per paesaggi incontaminati e culture animiste.

Indeciso e confuso riguardo la propria carriera professionale, a 17 anni Gauguin raggiunse la madre a Parigi, dove l’aveva condotta un lavoro da sarta e dove aveva iniziato una nuova relazione con l’uomo d’affari ed appassionato d’arte Gustave Arosa. La situazione, tuttavia, rendeva Gauguin molto inquieto ed avvilito, pertanto decise di imbarcarsi su una nave mercantile: grazie a questa esperienza Gauguin tornò in Perù e visitò Rio de Janeiro e l’India, trovando nuovi stimoli.

L’ultimissima parte della sua vita è caratterizzata da un’iniziale inquietudine che continuò a provare come in patria, nonostante si trovasse nel suo ambiente prediletto, a causa di problemi di salute sempre più persistenti e della scomparsa della figlia Aline. Rinsavito dall’episodio e rimessosi in parte in salute, Gauguin si spostò a Hiva Oa, nelle isole Marchesi. Qui trovò una pace interiore che fortunatamente lo accompagnò negli ultimi anni di vita, regalandogli anche una tempra combattiva e la capacità di raccontare le sue sventure con ironia.

A questo punto Gauguin tornò nell’amata Pont-Aven, dove ritrovò i discepoli ed amici Bernard e Laval. Questi lo introdussero ad una tecnica pittorica innovativa detta cloisonnisme, ispirata dalle vetrate gotiche e medievali e caratterizzata dall’utilizzo di colori pieni inseriti in contorni nettamente definiti da linee nere decise. Nello stesso anno avviene il fatidico ingresso di Gauguin nell’atelier di Vincent Van Gogh, ad Arles, su esplicita richiesta di Theo.

durante un breve ritorno a Parigi che avvenne l’incontro più cruciale nella vita di Gauguin, quello con Theo Van Gogh. Il fratello del celebre Vincent era un mercante d’arte, e rimase colpito dai dipinti di Gauguin e ne acquistò un paio. Restarono in contatto nonostante la scelta di Gauguin di visitare luoghi esotici. Fu un periodo di grande ispirazione: le opere diventano intense, vibranti, ricche di colori che richiamano la vegetazione tropicale.

Pochissimi anni dopo, nel 1883, il caso volle che l’azienda dove Gauguin lavorava dovette licenziarlo a causa del crollo finanziario dell’Union Generale. Tormentato dai problemi economici, ma sempre convinto di voler proseguire nel dipingere, Gauguin tentò di nuovo fortuna trasferendosi in Danimarca dalla moglie, che lo aveva lasciato per via del misero tenore di vita. Tuttavia non trovò nemmeno qui soddisfazione, né economica né casalinga, e fece nuovamente ritorno in Francia

Tornato anche da questa esperienza, Gauguin trovò ad attenderlo Gustave Arosa, nominato suo tutore dalla madre. Arosa si rivelò determinante per il futuro di Paul Gauguin. Egli lo introdusse alla propria collezione di arte contemporanea, costellata di dipinti di Delacroix, Corot, Courbet e Pissarro.

TECNICA

POETICA

SOGGETTO

00 TECNICA

Quest’opera di Gauguin mostra molte caratteristiche del Post-Impressionismo: Forme molto semplificate Colori netti Pochissimo chiaroscuro (l’unica traccia si vede nel poco verde presente sia sul corpo di Cristo che sui volti delle contadine) Contorno un po’ spesso delle linee delle figure che le distanzia dal fondo.

SOGGETTO

In primo piano c’è Gesù crocifisso, mentre in lontananza si vede la campagna bretone. Una croce semplice con assi squadrate con su Gesù, che qui sembra quasi di legno e molto semplice nelle forme.Ha i piedi sovrapposti, appoggiati su una mensola con un grande chiodo di metallo.

Sotto la croce si vedono delle contadine bretoni che indossano abiti tradizionali: cuffia bianca, abito scuro e grembiule

00 POETICA

Con quest’opera Gauguin rappresenta tutta la semplicità della vita bretone. Venendo più volte a Pont-Aven l’artista cerca rifugio nella loro umiltà e semplicità.Ha dipinto il Cristo Giallo per rappresentare il dolore umano. Nel corso della sua carriera Gauguin si è identificato più volte in Gesù per esprimere la propria sofferenza. E dipinge Gesù con il giallo perché ricorda il grano. Nel mondo cattolico, il ciclo di vita del grano, che nasce e cresce, allude alla vita del cristiano.

KIRCHNER

GAUGUIN

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Comparazione dell'opera

In Autoritratto da soldato, del 1915, l’artista si dipinse simbolicamente con la mano destra mozzata, quella stessa con cui dipingeva, in una lucida presa di coscienza della propria sconfitta: gli artisti non avevano più alcun potere né alcuna possibilità di cambiare il mondo, di educare la gente, di orientare le coscienze.

Possiamo notare che l'uso del colore da parte dei due artisti è molto simile, questo è dovuto dall'epoca in cui i due si trovavano.

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