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Leonardo Farinelli
Created on May 20, 2023
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Transcript
-Leonardo Farinelli-Matilde Cruccas-Giulia D'Alessandri-Stiopa Gianmatteo-Nicole Consalvi
GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA
si colse l'occasione dell'Esposizione internazionale di Roma del 1911 (50º anniversario dell'Unità d'Italia) per costruire a Valle Giulia l'edificio attuale come sede stabile della Galleria. Il palazzo delle belle arti venne progettato dall'architetto e ingegnere romano Cesare Bazzani.
Con il fine di dare una sistemazione definitiva al primo nucleo di opere formatosi nel 1883, in occasione della prima Mostra Nazionale di Arte Moderna al Palazzo delle Esposizioni di Pio Piacentini
innaugurazione
Se come medico ha dato un impulso decisivo alla lotta alla malaria che devastava l'agro romano, ha inventato la formula "dica 33", come pure l'ossigenoterapia, è stato altresì capace di dare impulso agli scavi archeologici di Roma e Pompei. A Roma, soprattutto, ha salvato le testimonianze monumentali dell'Antichità dalla febbre edilizia e dalla confusione dei secoli: è stato lui a volere la famosa "Passeggiata Archeologica", fu lui a liberare il Pantheon dai caseggiati che vi sorgevano addosso fin quasi a soffocarlo, e, volendo dare alla Capitale strutture d'avanguardia e a livello europeo, è stato lui a volere sia il Policlinico Umberto I che LA GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA.
+ i
Nacque a Roma nel 1830 da Antonio, discendente di una nobile famiglia fiorentina e chirurgo di notevole fama, e da Adelaide Leonori. Svolse i suoi primi studi presso il collegio Ghisleri di Roma (oggi sede del liceo Virgilio).Si iscrisse alla facoltà di medicina dell'allora università pontificia de La Sapienza, e tra il 1852 e il 1853 ottenne la doppia laurea in medicina e chirurgia diventando medico e docente universitario.Fu una delle figure più importanti nell'Italia tra otto e novecento. Medico, uomo politico, appassionato dei beni culturali, architetto della città di Roma, combattente per il diritto alla salute per tutti.
GUIDO BACCELLI
Al momento della morte di Guido Baccelli nel 1916 fu scritto:
"Pochi uomini percorrendo le vie di una città possono al pari di Guido Baccelli rimirare ad ogni passo le opere che hanno essi stessi promosso". Una figura poliedrica insomma: celebre clinico, politico influente e Ministro della Pubblica Istruzione per ben 6 volte e una Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio.
Il 12 Maggio 1881 il suo decreto come Ministro della Pubblica Istruzione, progetta l'istituzione di una Galleria Nazionale per l'arte moderna. Lo Stato stanzia una forte somma di denaro per numerosi acquisti e vengono precisati i compiti dell'Istituto; il Regio decreto 13 Agosto 1883 ne sancisce l'istituzione. Sempre nel 1883 si inaugura la prima Esposizione nazionale della Capitale della nuova Italia: per questo viene appositamente costruito a via Nazionale un palazzo su progetto di Piacentini e le opere acquistate per questa prima mostra rimangono in questa stessa sede e, aggiunte alle opere comprate già prima dallo Stato per altre mostre nazionali, vanno a costituire il primo nucleo della Galleria. Dal 1909 si cominciano ad acquistare anche opere di artisti stranieri e il patrimonio aumenta notevolmente.
Ispirato dalla passione per l'Antichità, Guido Baccelli ci ha tramandato l'amore per l'arte antica e moderna, la valorizzazione dei Beni Culturali come fonte perenne e inesauribile della nostra identità.
è una scultura in bronzo (dimensioni 82x54x36cm) che si trova presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, da lui stesso donata nel 1896 per commemorare l'istituzione della Galleria nel 1881.
Busto di Guido Baccelli:
inaugurato nel 1931 da Attilio Selva (esecutore), si trova al centro di piazza Salerno nel quartiere Nomentano, non distante dal Policlinico, poiché le strade sono dedicate agli uomini illustri della medicina. A Guido Baccelli è dedicata anche una targa commemorativa sulla facciata della sua ultima casa, in Corso Vittorio
Monumento a Guido Baccelli:
Cesare Bazzani nasce a Roma, il 5 marzo 1873, da Luigi, pittore e scenografo, e da Elena Fracassini-Serafini. Frequenta la Scuola di applicazione di Roma, si laurea in Architettura tecnica nel 1896. I primi anni di professione lo vedono impegnato in una serie di progetti e di studi di vario genere tra cui restauri di edifici a Roma. Nel 1906 vince il concorso per la Biblioteca nazionale di Firenze; due anni dopo vince anche il concorso per la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Questi due successi saranno decisivi per la sua fama. La sua attività diventa intensissima. Bazzani realizza in varie città italiane una lunga serie di edifici civili, di chiese, di palazzi del governo,banche e scuole, sparse in 68 città italiane, una produzione tale che tutte «le opere da lui progettate e costruite messe insieme costituirebbero, loro sole, una città vastissima», come ebbe a direGustavo Giovannoni, commemorandone la morte avvenuta a Roma il 30 marzo 1939.
+ info
Cesare Bazzani
(Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1º marzo 1958) è stato un pittore, scultore, scenografo e autore di "paroliberi" italiano. Fu un esponente di spicco del Futurismo firmando assieme agli altri futuristi italiani i manifesti che ne sancivano gli aspetti teorici. Prenderemo in considerazione l’opera VALLE GIULIA che è un dipinto con tecnica olio su tela è rappresenta un grande spazio alberato nel dipinto di Giacomo Balla. In primo piano corrono dei bassi cespugli mentre in secondo piano si alzano grandi alberi di varie specie. Si notano soprattutto I cipressi di sinistra mentre cielo è completamente coperto da grandi nuvole bianche. La zona inoltre è coperta da una vasta distesa di alberi. questa opera la possiamo trovare a Milano esposto presso la Galleria d’Arte Moderna all’interno della collezione Grassi. Valle Giulia è una zona centrale di Roma che si trova tra Villa Borghese e la collina dei Parioli. È quindi una piccola valle e al suo interno si trova Villa Giulia che è la sede del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Il nome di questo palazzo deriva da papa Giulio III.
Giacomo Balla
Gli ampi ambienti interni a pianta libera, gli alti soffitti e il tracciato ordinatore razionale e simmetrico permettono al Palazzo di ospitare un gran numero di opere, installazioni, esposizioni, fornendo un’immensa libertà distributivo-funzionale degli spazi.
1 Il primo livello comprende il portico di accesso, l’atrio, circa diciotto sale espositive e, sul lato nord-ovest, il Caffè delle Belle Arti.
Suddiviso in tre livelli, l’edificio è rialzato rispetto al livello stradale, seguendo l’inclinazione della collina naturale sulla quale è locato.
Nonostante le Esposizioni Universali fossero nate come luogo di incontro del moderno, il Palazzo delle Belle Arti si presenta con uno stile decisamente convenzionale, classicheggiante: la morfologia del volume ricorda lo schema di un tempio greco, con un’alta scalinata che conduce al portico di accesso, schermato da quattro coppie di colonne binate, con decorazioni in stile liberty che rendono il Palazzo estremamente dettagliato e monumentale.
Architettura
3 Il terzo livello comprende solo otto piccole sale, e costituisce la chiusura superiore delle due ali estreme del Palazzo. Rimasto danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, tra gli anni Cinquanta e Sessanta il Palazzo delle Belle Arti è stato restaurato e migliorato: tra i vari interventi è da ricordare l’ampio giardino antistante che consente di ospitare esposizioni all’aperto.
2 Il secondo livello ospita circa venticinque sale espositive e comprende un’ampia corte centrale a pianta rettangolare con due fontane sui lati corti e una statua di bronzo nel mezzo; sul lato nord-ovest è situata la libreria della Galleria. Il primo e il secondo livello da quattro rampe di scale, due poste alle estremità, e due nel corridoio centrale che affaccia sulla corte interna. Inoltre, è presente uno spazio vuoto non accessibile al pubblico, il cortile Kosuth.