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Sabrina Visciglia 4AT

ed. civica

IL lavoro nella

COSTITUZIONE

Il diritto del lavoro è una disciplina giuridica che regola le relazioni tra i datori di lavoro (imprenditori o aziende) e i lavoratori dipendenti, e si basa su un insieme di norme e principi che derivano da diverse fonti normative, come la Costituzione, le leggi, i contratti collettivi e i regolamenti. Ha lo scopo di garantire diritti e protezioni ai lavoratori, stabilire le condizioni di lavoro e promuovere l'equilibrio tra le parti coinvolte.L'obiettivo principale del diritto del lavoro è garantire un equilibrio tra i diritti e gli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti, cercando di proteggere i lavoratori da abusi, discriminazioni e sfruttamento. Inoltre, mira a promuovere la giustizia sociale e la solidarietà nella sfera dell'occupazione.Ad esempio L'ILO svolge un ruolo cruciale nello sviluppo di norme internazionali del lavoro attraverso la formulazione di convenzioni e raccomandazioni che coprono una vasta gamma di questioni, come il lavoro dignitoso, la libertà sindacale, la tutela dei diritti dei lavoratori migranti e molto altro.

c.c

C.C.

IL DIRITTo DEL

LAVORO

1. Costituzione:

4. Regolamenti:

3. leggi:

2. Contratti collettivi:

Nel diritto del lavoro italiano, esistono diverse fonti normative che forniscono il quadro giuridico per regolare i rapporti di lavoro e tutelare i diritti dei lavoratori. Le principali fonti normative sono:

c.c

C.C.

IL DIRITTo DEL

LAVORO

Essi includono la sovranità popolare, la democrazia, il rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo, l'eguaglianza, il pluralismo politico, il lavoro come diritto e dovere sociale, la libertà, la solidarietà, la legalità e la pace.

Info

"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

L'articolo 1 rappresenta l'apertura e l'introduzione della Costituzione italiana, definendo i principi fondamentali su cui si basa l'intero ordine giuridico e politico del paese. Esso svolge un ruolo centrale nel delineare i valori e gli obiettivi della Repubblica italiana, nonché nel fornire un quadro normativo per la tutela dei diritti dei cittadini. Enuncia i principi fondamentali su cui si basa la Repubblica italiana.

art.1.

Articolo 1

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto

L'articolo 4 del Codice Civile italiano stabilisce il principio dell'applicazione della legge nel tempo. In particolare, il comma 1 afferma che "la legge si applica alle conseguenze delle situazioni giuridiche preesistenti che si verificano dopo la sua entrata in vigore".La legge che entra in vigore si applica solo alle situazioni giuridiche che sorgono dopo la sua entrata in vigore e non a quelle preesistenti.Se una legge viene modificata o abrogata, essa non può essere applicata retroattivamente per influire sulle situazioni giuridiche che si sono già verificate prima dell'entrata in vigore della nuova legge.Il comma 2 dell'articolo 4 precisa inoltre che "i diritti acquisiti con il perfezionamento di situazioni giuridiche soggettive rimangono salvi, salvo che la legge disponga diversamente".Ciò significa che se un diritto è stato acquisito in base alla legge in vigore al momento della sua formazione, tale diritto è tutelato e deve essere rispettato anche dopo l'entrata in vigore di una nuova legge, a meno che la nuova legge non disponga diversamente.

art.4.

Articolo 4

"La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi a tale scopo."

L'articolo 35 sancisce il principio della tutela del lavoro come impegno fondamentale dello Stato. Ciò significa che la Repubblica italiana deve adottare misure e politiche per garantire la protezione dei lavoratori, prevenire lo sfruttamento e promuovere condizioni di lavoro dignitose e sicure.La tutela del lavoro comporta anche la prevenzione dello sfruttamento dei lavoratori. Questo può includere l'adozione di norme che vietano il lavoro minorile, la tratta di esseri umani e altre forme di sfruttamento lavorativo. Inoltre, lo Stato deve adottare misure per combattere il lavoro in nero, l'abuso contrattuale e le pratiche discriminatorie nel mondo del lavoro.Inoltre l'articolo 35 sottolinea l'impegno dello Stato nella creazione di un ambiente di lavoro giusto, equo e sicuro, con un'attenzione particolare alla formazione professionale e all'adeguamento alle evoluzioni del mondo del lavoro. Inoltre, riconosce l'importanza della cooperazione internazionale nella promozione dei diritti dei lavoratori a livello globale.

art.35.

Articolo 35

"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantita' e qualita' del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se' e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa e' stabilita dalla legge"

L'articolo 36 della Costituzione italiana affronta il tema del lavoro e del diritto all'istruzione e alla formazione professionale. Esso riconosce il diritto di ogni cittadino italiano di lavorare e promuove le condizioni necessarie per garantire l'esercizio effettivo di tale diritto. Inoltre, l'articolo afferma che lo Stato deve tutelare il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni. È importante bilanciare la tutela dei diritti dei lavoratori con le esigenze di sviluppo economico e la competitività. La promozione di un ambiente lavorativo equo e sicuro non dovrebbe ostacolare l'innovazione e la crescita economica, ma dovrebbe essere vista come un fattore che contribuisce alla sostenibilità e alla prosperità a lungo termine. È necessario trovare un equilibrio adeguato tra la tutela dei lavoratori e le necessità dell'economia per garantire un sviluppo armonioso.

art.36.

Articolo 36

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.

L'articolo afferma che la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Questo principio sottolinea l'importanza di eliminare ogni forma di discriminazione di genere nel contesto lavorativo e di garantire che le donne abbiano gli stessi diritti e opportunità degli uomini sul luogo di lavoro.Inoltre, l'articolo 37 riconosce l'importanza di conciliare il lavoro con la famiglia. Le condizioni di lavoro devono essere tali da consentire alle donne di adempiere al loro ruolo familiare essenziale. Questa prospettiva contribuisce a creare un ambiente lavorativo più flessibile e adatto alle esigenze familiari, migliorando la qualità della vita delle donne e promuovendo una cultura di conciliazione tra lavoro e famiglia.

art.37.

Articolo 37

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.

Questo articolo rappresenta un importante impegno dello Stato nel garantire una rete di protezione sociale per coloro che si trovano in difficoltà, come ad esempio le persone con disabilità o quelle che non possono lavorare a causa di circostanze sfavorevoli. Sottolinea il principio di solidarietà sociale, secondo il quale la società nel suo insieme deve assumersi la responsabilità di sostenere e assistere coloro che si trovano in condizioni di bisogno.La presenza dell'articolo 38 nella Costituzione italiana riflette la consapevolezza che il benessere sociale non può essere garantito unicamente attraverso il mercato del lavoro, ma richiede una responsabilità collettiva per la protezione e l'assistenza delle persone più vulnerabili.

art.38.

Articolo 38

L'organizzazione sindacale e' libera. Ai sindacati non puo' essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge

garantisce l'autonomia e l'indipendenza degli organismi sindacali, impedendo l'imposizione di obblighi al di fuori della registrazione presso gli uffici competenti. La libertà sindacale rappresenta un fondamentale diritto dei lavoratori, che consente loro di partecipare attivamente alla determinazione delle condizioni di lavoro, promuovere l'equità e la giustizia sociale, e tutelare i propri diritti. I sindacati svolgono un ruolo importante nel negoziare contratti collettivi, rappresentare gli interessi dei lavoratori e contribuire a creare un ambiente di lavoro equo e dignitoso. È importante trovare un equilibrio tra la libertà sindacale e il rispetto per le leggi e i diritti degli altri soggetti coinvolti nelle relazioni industriali.

art.39.

Articolo 39

Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.

Il diritto di sciopero è un mezzo di lotta dei lavoratori per la tutela dei propri diritti e interessi collettivi. Consiste nella sospensione volontaria e collettiva del lavoro, adottata dai lavoratori o dai loro rappresentanti sindacali, al fine di ottenere miglioramenti delle condizioni di lavoro, salari equi o altre richieste legittime. Lo sciopero è un'espressione di potere contrattuale dei lavoratori, finalizzato a negoziare con i datori di lavoro o con le autorità competenti.L'articolo 40 precisa che il diritto di sciopero non è assoluto e illimitato. Le leggi che regolano lo sciopero possono stabilire dei requisiti procedurali, come la notifica preventiva dello sciopero alle autorità competenti, l'indicazione dei servizi minimi da garantire durante lo sciopero, la durata massima dello sciopero, e altre misure volte a garantire l'equilibrio tra il diritto di sciopero e il rispetto degli interessi generali della collettività.È importante sottolineare che il diritto di sciopero è riconosciuto come un diritto fondamentale dei lavoratori, essenziale per il mantenimento di un equilibrio di potere tra datori di lavoro e lavoratori.

art.40.

Articolo 40

Sabrina Visciglia 4AT

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