La lingua tecnica da Dante ai nostri giorni.
Silvia Ricci
Created on April 11, 2023
Orizzonte. Silvia Ricci, Irene Lazzarini, Nicolas Veggi e Karim Rezgui.
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Transcript
La lingua tecnica da Dante ai giorni nostri
Irene Lazzarini, Silvia Ricci, Karim Rezgui e Nicolas VeggiLuccaClasse IV B LESScienze Umane opzione economico socialeA.S 2022/2023
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Si consiglia di leggere le informazioni seguendo il senso antiorario partendo dall'alto.
Orizzonte
Dove troviamo questa parola nel Purgatorio della Divina Commedia? Purgatorio. Canto II, verso 1. Già era 'l sole a l'orizzonte giunto lo cui meridïan cerchio coverchia Ierusalèm col suo più alto punto; Purgatorio. Canto IV, verso 70. sì, ch’amendue hanno un solo orizzòn e diversi emisperi; onde la strada che mal non seppe carreggiar Fetòn (...) Purgatorio. Canto VII, verso 60. Ben si poria con lei tornare in giuso e passeggiar la costa intorno errando, mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso. Purgatorio. Canto XXVII, verso 71. E pria che 'n tutte le sue parti immense fosse orizzonte fatto d' uno aspetto, e notte avesse tutte sue dispense, ciascun di noi d' un grado fece letto (...) Fonte utilizzata: Dante Search
Etimologia della parola La parola "Orizzonte" deriva dal greco "ἡμισφαίριον" e dal latino "hemisphaerium". Fonte utilizzata: Accademia della Crusca.
Come viene utilizzata la parola ai giorni nostri? Uso alto: Linea apparente che delimita il raggio visuale di un luogo e lungo la quale il cielo sembra congiungersi con la superficie terrestre. Fonte utilizzata: De Mauro Internazionale E ai tempi di Dante? La linea apparente, a forma di cerchio o di arco di cerchio, lungo la quale, in un luogo aperto e pianeggiante, il cielo sembra toccare la terra o il mare, tanto più ampia quanto maggiore è l’altitudine del luogo dal quale si osserva. Fonte utilizzata: Enciclopedia Dantesca
Altre definizioni... Uno dei circoli massimi della sfera celeste o terrestre, dal quale essa è divisa in due parti uguali o emisferi, uno superiore e visibile, l'altro inferiore e invisibile. Fonte utilizzata: Tommaseo Online
Le nostre considerazioni Da questa ricerca abbiamo evinto che la parola "Orizzonte" persiste fino ai giorni nostri con la stessa accezione comune utilizzata ai tempi di Dante. Dante all'interno del Purgatorio nella Divina Commedia utilizza il termine "Orizzonte" con un'accezione astronomica, ancora comune ai tempi odierni. La parola è nata dal greco "ἡμισφαίριον" e dal latino "hemisphaerium" ma già dai tempi di Dante è stata scritto "Orizzonte" Nel purgatorio, canto IV verso 70, si trova la parola "Orizzon", si deve specificare che la modifica di questo lemma è stata compiuta per riuscire a compiere una rima con il verso successivo. Inoltre questa parola ai tempi di Dante era utilizzata in ambito astronomico, quando ad oggi è considerato un gergo geografico.
Meridiano
Dove troviamo questa parola nel Purgatorio della Divina Commedia? Purgatorio. Canto II, verso 2. Già era ‘l sole a l’orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia Ierusalèm col suo più alto punto; Purgatorio. Canto IV, verso 138. E già il poeta innanzi mi saliva, e dicea: “Vienne omai; vedi ch’é tocco meridïan dal sole, e a la riva cuopre la notte già col piè Morocco”. Fonte utilizzata: Dante Search
Etimologia della parola La parola "Meridiano" deriva dalla parola latina "Meridianus". Fonte utilizzata: Tlio
Come viene utilizzata la parola ai giorni nostri? Uso tecnico: Il circolo massimo della sfera celeste, passante per i poli e lo zenith di un determinato luogo. Fonte utilizzata: De Mauro Internazionale E ai tempi di Dante? Il meridiano è un cerchio massimo della sfera celeste, perpendicolare all’orizzonte di un luogo e contenente la “meridiana”, cioè la direzione nord-sud. Questo cerchio passa allo zenit del luogo ed è attraversato dal sole, che nel suo cammino diurno procede da est a ovest. Il meridiano è così chiamato appunto perché il sole lo attraversa quando è mezzogiorno per un determinato orizzonte. Ogni orizzonte ha il suo meridiano, perciò quando Dante dice che il sole era giunto a quell’orizzonte il cui meridiano copre Gerusalemme passando per il suo zenit, indica evidentemente l’orizzonte di Gerusalemme. Fonte utilizzata: Enciclopedia Dantesca
Altre definizioni... Il meridiano, che è l'ultimo de' cerchi maggiori, passa per i poli del mondo e per il punto verticale nostro; ed e così chiamato, perchè, ogni volta che il sole giugna a quello sopra l'orizzonte, ci fa il mezzo dì. Fonte utilizzata: Tommaseo Online
Le nostre considerazioni Da questa ricerca abbiamo evinto che la parola "Meridiano" persiste fino ai giorni nostri con la stessa accezione comune utilizzata ai tempi di Dante. Dante all'interno del Purgatorio nella Divina Commedia utilizza il termine "Meridiano" con un'accezione astronomica, ancora comune ai tempi odierni. Inoltre è importante sottolineare come ai tempi di Dante la parola "Meridiano" rientrasse nell'ambito astronomico ed attualmente rientra nel lessico geografico. La parola è nata dal latino "Meridianus", ai tempi di Dante era scritta come "Meridian" ed ad oggi è scritta "Meridiano".
carro
Dove troviamo questa parola nel Purgatorio della Divina Commedia? Purgatorio. Canto IV, verso 59. Ben s’avvide il poeta ch’ïo stava stupido tutto al carro de la luce, ove tra noi e Aquilone intrava. Purgatorio. Canto I, verso 30. Com’io da loro sguardo fui partito, un poco me volgendo a l’altro polo, là onde ’l Carro già era sparito (...) Fonte utilizzata: Dante Search
Etimologia della parola La parola "Carro" proviene dal latino "Carrum". Fonte utilizzata: Tlio
Altre definizioni... Carro si chiama la Costellazione altrimenti detta Orsa maggiore, o Carro di Boote, le cui stelle stanno a somiglianza di carro. Dante. Inferno canto 11. E 'l Carro tutto sovra 'l coro giace. Fonte utilizzata: Tommaseo Online E, carro, si chiama L'orsa maggiore, come i Greci ἄμαξα perchè le stelle di quella costellazione stanno a simiglianza di carro. Fonte utilizzata: Accademia della Crusca
Le nostre considerazioni Da questa ricerca abbiamo evinto che la parola "Carro" persiste fino ai nostri giorni con la stessa accezione comune utilizzata ai tempi di Dante. Dante all'interno del Purgatorio nella Divina Commedia utilizza il termine "Carro" con un'accezione astronomica, meno comune all'interno del nostro lessico quotidiano. La parola è nata dal latino "Carrum", ma già dai tempi di Dante viene scritta "Carro". Un'osservazione importante è da fare riguardo all'ambito del lessico. La parola Carro viene utilizzato all'interno dell'inferno della Divina Commedia per indicare un mezzo di battaglia, mentre nel purgatorio rappresenta un elemento dell'ambito astronomico.
Come viene utilizzata la parola ai giorni nostri? Uso comune. Denominazione popolare delle costellazioni dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore: Grande Carro, Piccolo Carro. Fonte utilizzata: De Mauro Internazionale E ai tempi di Dante? Costellazione caratteristica del cielo boreale, formata da un gruppo principale di sette stelle disposte secondo lo schema di un carro con timone (da qui deriva il nome popolare di Gran Carro). Fonte utilizzata: Enciclopedia Dantesca