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Modulo 5: WLB (Work Life Balance)

WORK LIFE BALANCE

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Queste politiche in azione: funzionano?

RomaniaLa Romania non ha un quadro giuridico specifico che tratti della parità di genere: l’Articolo 41 della Costituzione Rumena garantisce equo salaria per lo stesso lavoro fatto da uomini e donne, mentre l’Articolo 223 del Codice Penale definisce le molestie sessuali sul lavoro come reato. La fonte principale, per quanto riguarda le disposizioni di legge sulla parità di genere nel settore dell’istruzione superiore e della ricerca, è la legge 202/2002 sulle Pari Opportunità e Pari Trattamento di Donne e Uomini. La Legge dice che le misure concepite per eliminare la discriminazione di genere devono essere applicate nel settore pubblico e privato, in campi che includono il lavoro, l’educazione, i processi decisionali etc. Tutte le forme di discriminazioni sono punibili per legge. Esempi rilevanti di queste pratiche sono:

  • La “Executive Agency for Higher Education, Research, Development and Innovation Funding” ha sviluppato un GEP (Gender Equality Plan) che mira a implementare cambiamenti strutturali e formare le organizzazioni sulla parità di genere.
  • Promuovere il coinvolgimento delle donne in settori high-tech; l’impresa “Smart Everything Everywhere” ha un progetto rivolto alla promozione di carriere digitali per donne e ragazze, per l’aumento dell’alfabetizzazione digitale e per iniziare un dialogo sul divario di genere in questo settore.
  • La raccomandazione è quella di migliorare il Codice Etico delle università su questo argomento.

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Detto questo, recentemente è stata redatta una nuova legge (deve ancora essere firmata dal presidente) che limita molto ciò che può essere insegnato ai bambini a scuola a proposito della parità di genere e di quali argomenti i professori universitari possono discutere con i loro studenti. La legge menziona in maniera esplicita l’”ideologia gender”, un termine vago per uno spettro di temi di cui non sarà più permesso parlare in istituzioni educative. Qualche altra statistica: le donne in congedo di maternità sono pagate l’85% del loro salario abituale, le donne occupano soltanto il 18.5% delle poltrone in parlamento; le ragazze e donne dai 10 anni in su passano il 17,5% del loro tempo tra lavori domestici o cura dei familiari non retribuita contro il 9.4% dei ragazzi e uomini, le donne in età riproduttiva spesso si trovano ad affrontare ostacoli per quanto riguarda i propri diritti riproduttivi. Inoltre, a dicembre 2020, era disponibile solo il 45% degli indicatori necessari per monitorare gli SDGs da una prospettiva di genere; disporre di questi dati è necessario per tracciare un quadro completo della situazione delle donne in Romania.

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SpagnaIn Spagna la situazione è migliore; esiste un quadro giuridico più esauriente. La “Organic Law for Effective Equality between Women and Men (3/2007)” ha introdotto la parità di genere come principio base per l’azione pubblica, applicabile alle università e ai centri di ricerca. La legge ha reso obbligatorio, per le istituzioni e compagnie con più di 50 impiegati, l’implementazione di piani strategici volti alla parità di genere. Tra il 2019 e 2020 il governo ha approvato tre decreti volti all’estensione dell’obbligo di approvazione di strategie per la gender equality in tutte le compagnie e istituzioni con più di 50 impiegati (precedentemente con più di 250). Questi piani rinforzano il diritto di pari salario per pari lavoro e un equilibrio vita-lavoro più giusto, inoltre stabiliscono equi congedi di genitorialità per entrambi i genitori.

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Esempi di pratiche rilevanti:

  • Nel 2002, il consiglio di amministrazione del CSIC (Centro Spagnolo di Ricerca Nazionale) approvò il Comitato Donne e Scienza. Il Comitato consiglia la presidenza del CSIC riguardo problemi legati al reclutamento e alla promozione lavorativa delle ricercatrici, identifica i problemi e analizza ciò che impedisce alle donne di progredire nella loro carriera.
  • La Universidad Politècnica de Catalunya ha identificato un soffitto di vetro nel 2016: le donne risultavano essere soltanto l’8.6% dei professori. L’UPC approvò un’azione affermativa volta a correggere le disuguaglianze e gli ostacoli strutturali che impediscono l’equo sviluppo delle carriere accademiche femminili. Il Programma Professore ordinario applica un coefficiente di genere, ovvero un coefficiente di correzione, ai risultati finali delle donne candidate. Questa misura ha immediatamente aumentato il numero di donne promosse a professore ordinario, con il 12.9% di donne in questa categoria nel 2021. La misura promuove anche una maggior presenza di donne in posizioni decisionali. Ha anche un impatto importante sulla cultura organizzativa, inclusa l’accettazione di misure trasformative e strutturali necessarie per promuovere la parità di genere.
  • Protocollo contro la violenza di genere: l’Università del Paese Basco (UPV/EHU) si è sottoposta a un processo partecipatorio di un anno per creare un protocollo contro la violenza di genere che risponda ai veri bisogni della comunità. Nel giugno del 2018, il protocollo fu approvato, con l’obiettivo di promuovere un ambiente più sicuro per tutti nella comunità universitaria.
In Spagna sono presenti il 91.7% dei quadri giuridici che promuovono, fanno rispettare e monitorano la parità di genere in base agli indicatori SDG; con un focus particolare sulla violenza contro le donne. Nonostante questo c’è ancora del lavoro da fare: per esempio, le donne e ragazze da 20 anni in su spendono il 19% del loro tempo in assistenza non retribuita o lavori domestici, contro l’8.6% degli uomini.

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PortogalloIl Portogallo ha diverse disposizioni di legge volte a promuovere l'uguaglianza di genere ma, a partire da settembre 2021, non aveva adottato alcuna legge corrispondente. Ha dato la priorità all'intervento in materia di uguaglianza di genere attraverso i principi di uguaglianza e non discriminazione, poiché colmare il divario di genere è uno dei compiti fondamentali del governo.La Commissione per la cittadinanza e l'uguaglianza di genere (CIG) è l'organismo ufficiale responsabile dell'attuazione delle politiche pubbliche per promuovere l'uguaglianza di genere. Hanno stabilito protocolli di cooperazione con alcune università per integrare la parità di genere nella ricerca.Esempi rilevanti di pratiche:

  • monitorare i progressi verso la parità di genere: l'Università di Beira Interior (UBI) è stata la prima università a monitorare i propri progressi verso la parità di genere. Dopo il 2016 questo processo di monitoraggio è stato esteso ad altri atenei.
  • Conciliazione tra attività professionale e vita personale/familiare: l'IST (che fa parte dell'Università di Lisbona) ha varato una misura per facilitare la conciliazione tra vita professionale e familiare. Ha lo scopo di facilitare le donne e gli uomini a prendere il congedo parentale.
  • Equilibrio di genere nella leadership e nel processo decisionale
Alcuni dati: a febbraio 2021, il 40% dei seggi in parlamento era occupato da donne e le ragazze di 15 anni e più dedicano il 17,8% del loro tempo alla cura non retribuita e al lavoro domestico, rispetto al 10,2% dedicato agli uomini.

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ItaliaL’Italia ha un Codice Nazionale per le Pari Opportunità tra Uomini e Donne (fondato nel 2006) che obbliga la pubblica amministrazione ad adottare un Piano D’Azione Positiva designato per rimuovere gli ostacoli alle pari opportunità tra uomini e donne sul luogo di lavoro. Inoltre, c’è una legge sulla Riforma Generale dell’Educazione Universitaria che richiede la parità di genere nel consiglio di amministrazione delle istituzioni di ricerca ma viene rispettata solo in base a una dichiarazione di intenti. Questo codice estende anche il congedo di maternità (5 mesi, 80% del salario) a ricercatrice post-dottorato. Le istituzioni di ricerca possono anche decidere di provvedere altri benefici alle donne. Dal 2021, come in Spagna, tutte le compagnie con più di 50 impiegati devono approvare piani strategici per la parità di genere e fornire le prove del fatto che stanno implementando politiche per ridurre il divario di genere.

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Esempi rilevanti di politiche:

  • Budget per politiche di genere al CNR: il CNR è la più grande organizzazione di ricerca pubblica, con più di 9,000 impiegati. Il report ha mostrato che la composizione generale dello staff del CNR è distribuita in maniera equa ma che un divario diventa apparente nei livelli lavorativi superiori: il 38% dei ricercatori senior e il 26% delle direttrici di ricerca sono donne. Questo divario è ancora più largo al top, dove le donne sono solo il 22%.
  • Tutoraggio trasformativo all’Università di Napoli Federico II: studi recenti hanno confermato l’esistenza di un soffitto di vetro nel mondo accademico italian o, piuttosto, un processo di segrefazione che influenza negativamente l’accesso delle donne a carriere accademiche e scientifiche. L’Osservatorio di Genere sull’Università e la Ricerca dell’Università di Napoli ha sviluppato uno programma di tutoraggio che possa combattere queste pratiche e meccanismi che favoriscono le diseguaglianze nel mondo accademico.
  • Strutture di custodia dei bambini all’interno del Politecnico di Milano: nel 2015 è stato installato un servizio di assistenza all’infanzia nel Politecnico di Milano, una delle più grandi università tecniche del Nord Italia. Durante l’Estate e le vacanze di Pasqua è disponibile assistenza sul posto per i figli degli impiegati che vadano dai 4 anni (primo anno di materna) ai 13 (ultimo anno di scuola media) nei due campus dell’università.
Alcune statistiche riportate dall’UN Women Count: 35,7% delle poltrone parlamentari sono occupate da donne. Inoltre, donne e ragazze dai 15 anni in su passano il 20.4% del loro tempo tra lavori domenstici e assistenza non retribuita, contro l’8.4% degli uomini.

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