Parco Naturale Foreste Casentinesi
Silvia Vannucci
Created on November 4, 2022
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Transcript
Virtual tour realizzato dai ragazzi dell'Associazione Crescere
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IL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA
IL BRAMITO DEL CERVO
CAMALDOLI E IL SACRO EREMO
MONTE PENNA
LA FLORA
I SENTIERI
La Fauna
LA STORIA DEL PARCO
COME ARRIVARE
INDICE
COME ARRIVARE
In treno: dalla stazione di Arezzo si prende il treno locale per il Casentino; da Firenze si prende il treno per Arezzo e poi si cambia per prendere il treno locale per il Casentino. In macchina: da Arezzo si prende l’uscita Autostrada del Sole al Casello di Arezzo e si prosegue per la valle dell'Arno attraverso la S.R. 71 Umbro casentinese. Da Firenze si percorre uscita Sud A1 - Strada per Pontassieve (S.R.70), passando per il Passo della Consuma. Dal Valdarno si attraversa il Passo della Crocina e dalla Valtiberina si prende la S.P. 208 per Chiusi della Verna. In bus: da Firenze si può prendere il bus (Linea diretta SITA Firenze- Bibbiena) che parte dalla Piazza della Stazione Centrale.
La storia delle foreste casentinesi inizia con i primi insediamenti della civiltà etrusca, la quale venerava le proprie divinità presso il "Lago degli Idoli", ai piedi del Monte Falterona nell’Appennino tosco-romagnolo. Durante il Medioevo, le foreste casentinesi furono un’importante risorsa per le popolazioni toscane, le quali utilizzavano il prezioso legname proveniente da questi boschi per numerose attività, fra cui anche la costruzione della Cupola del Brunelleschi per il Duomo di Firenze!! Fondamentali per la storia e la conservazione del territorio, furono gli insediamenti monastici di San Romualdo a Camaldoli nel 1012 e di San Francesco d’Assisi a La Verna nel 1213. Nel Cinquecento il paesaggio subì delle consistenti modifiche a causa dello stabilirsi nel territorio di alcuni piccoli insediamenti; ma tra la metà del XVI e la metà del XVIII secolo, pestilenze, guerre e carestie provocarono un forte calo demografico. Nell’ Ottocento iniziò una lenta ma costante ripresa che vide il territorio delle foreste casentinesi protagonista di un’intensa crescita della densità demografica, interrotta dalla fine del secondo conflitto mondiale che causò un brusco fenomeno di migrazione di massa.
LA STORIA
LA FLORA
LA FAUNA
Il Parco Nazionale delle foreste casentinesi permette di percorrere ben nove sentieri chiamati "sentieri natura". Lungo ogni percorso ci sono dei punti di osservazione e delle bacheche illustrative che ci forniscono informazioni sulla struttura del territorio, la vegetazione, la fauna e la storia dei luoghi. I sentieri natura sono perfetti per chiunque si voglia avvicinare all'escursionismo e sono un ottimo strumento di prima conoscenza del territorio, rimanendo in un'area protetta. I sentieri natura sono i seguenti: Acquacheta, La Verna, Badia Pratiglia, Camaldoli, Campigna, Castagno d'Andrea, Fiumicello, Ridracoli, Lago di ponte.
I SENTIERI
+info
Il Monte Penna, compreso nel parco, appartiene all'Appennino Toscano e si trova nel comune di Chiusi della Verna; ha un'altezza di 1289 m.sl.m. ed è un punto panoramico sulla sottostante Foresta della Lama e su gran parte delle valli che scendono verso la Romagna.
MONTE PENNA
La storia di Camaldoli è legata al Medioevo e alla figura di San Romualdo. Quest'ultimo fu un monaco ravennate che predicò la Regola di San Benedetto e che rimase affascinato dal luogo, decidendo di edificare un eremo, accompagnato da un monastero, per i pellegrini e viandanti che frequentavano la zona. Come allora, il sacro eremo è simbolo di un modello di vita ispirato dalla fede e dalla meditazione.
CAMALDOLI E IL SACRO EREMO
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Durante queste serate, sarà realizzato anche il censimento del lupo attraverso la tecnica del wolf-howing. Non lasciatevi perdere quest'occasione!
I cervi presenti nel parco sono circa 2.000 e poco meno di 400 sono maschi in età riproduttiva, coinvolti nel rituale di lotta e corteggiamento.
Ogni anno nel parco si svolge il censimento del cervo al bramito. Sono tantissime le persone che si ritrovano e collaborano per ascoltare i cervi che popolano il parco durante la notte e stimare così, attraverso opportune tecniche, il numero di questi ultimi.
IL BRAMITO DEL CERVO