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Il museo etnografico-cinese
Giulia Alfieri
Created on May 24, 2022
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Transcript
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Il museo
etnografico
5. I Pigmei
3. Gli oggetti esposti nel museo
7. Il grande paravento cinese
6. Le favole cinesi
4. La popolazione del Congo orientale
2. Sezione museo: - cinese - etnografico
1. Introduzione
INDICE
Il museo cinese ed etnografico di Parma in VIALE SAN MARTINO, 8.
- fondato nel 1901, ma la sua ultima completa ristrutturazione risale al 2012.
- rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza
INTRODUZIONE
Un'esposizione di oggetti
In questo museo si possono osservare le tradizioni nelle diverse culture e riflettere su ciò che le differenzia e su ciò che le accomuna alla nostra. Questa visita è come un tuffo nelle culture.
VIDEO PRESENTAZIONE del MUSEO
La corda della saggezza
Tra il popolo Lega del Congo, è uso tendere una corda nella casa comune, al centro del villaggio, per istruire i giovani. Sulla corda, di fibre di liana, si appendono oggetti presi dal mondo vegetale e animale, oggetti della vita quotidiana, ma anche miniature di figure, utensili e strumenti vari.
Ogni oggetto è associato a proverbi, detti, storie per aiutare i giovani a identificare i principi di condotta morale e di saggezza. La corda è un libro-codice, sono “le parole della terra”, per apprendere e insegnare, per pensare e ragionare, per comunicare ed esprimere le idee comuni.
GLI OGGETTI esposti nel museo
- LUMACA"Chi va al fiume trova le lumache; chi rimane nel villaggio si accontenti delle conchiglie"E significa: per ottenere qualcosa di buono bisogna darsi da fare.
- ARACHIDE"Un solo seme di arachide va sotto terra, ma ne escono molti"E significa: il bene si moltiplica.
- PANGOLINO "Osservando il dorso del Pangolino, abbiamo imparato a costruire il tetto delle nostre case"
- BRACCIALETTO "Un solo braccialetto la polso non titinna. Da solo non andrai lontano."E significa: cerca sempre la collaborazione degli altri.
Alcune "Parole della terra"
Popolazione del congo orientale
In particolare ci siamo soffermati sulla zona del Congo Orientale, popolato in maggioranza dai Bantu, divisi in più di 300 tribù le cui principali sono: Teke, Twa, Hutu, Ngbandi, Mongo e Baluba
Capo tribù con la preferita tra le sue mogli e il figlio.
i pigmei
Nella foto sono rappresentati i vestiti tradizionali da cerimonia del Capo Tribù (dietro a sinistra) con la moglie preferita (dietro a destra) e il figlio (davanti), che sta per eseguire un rito di passaggio.
Durante la visita guidata ci siamo soffermati un momento sul popolo dei pigmei.
La guida ci ha spiegato come funziona la struttura famigliare dei pigmei attraverso l'esempio di un Capo Tribù. Nella popolazione dei pigmei, infatti, è praticata la poliginia, ovvero un uomo che può avere molte mogli. Tra queste però ce ne può essere una preferita.
I pigmei sono un popolo dell'Africa equatoriale e sono caratterizzati dalla loro bassa statura di circa 150 cm.
Chi sono?
Foto
Cosa abbiamo scoperto?
FOTO DEL MUSEO
"Cheng Gong il maestro pastore"
"Yang Xiang contro la Tigre"
"Chiedi a una volpe la sua pelle"
Scegline una e addentrati nella cultura cinese...
"La volpe e la tigre"
Durante la visita al museo, abbiamo avuto l'occasione di leggere alcune favole della cultura cinese, dove vengono descritte le favole che narrano di “piccoli eroi cinesi” che, grazie alle loro virtù e alla loro saggezza, indicano la migliore via per vivere onestamente e in serenità con il loro esempio.Le loro favole sono diverse dalle nostre ma ciò che le accomuna è il fatto che, alla fine di ogni storia, ci sia una morale. Nella pagina successiva, sono proposte alcune di queste favole.
Le Favole della cultura cinese
Grazie all’astuzia, la volpe è riuscita ad avere la meglio sulla tigre, molto più forte e spaventosa di lei.
Una volpe incontrò una tigre nella foresta.La tigre tirò fuori gli artigli e scoprì le zanne e stava per divorarla ma la volpe, senza scomporsi, le disse: «Mia cara, tu pensi di essere l’unico animale spaventoso in questa foresta, ma ti sbagli: il mio coraggio non ha nulla da invidiare al tuo.» La tigre scoppiò a ridere. «Davvero?» «Certo che sì. Permettimi di dimostrartelo» continuò la volpe. «Faremo una passeggiata insieme; io camminerò davanti e tu dietro, in modo che gli altri animali vedano me per prima. Se scapperanno terrorizzati alla mia vista, avrai la conferma che anche io faccio paura, proprio come te. Altrimenti, potrai mangiarmi.»
La tigre accettò la sfida e uscirono dalla foresta. Ogni volta che la volpe incontrava un altro animale quello, vedendo la tigre dietro di lei, scappava terrorizzato. «Cosa ti avevo detto? Dopo avermi visto sono fuggiti tutti a gambe levate.» Senza dire una parola la tigre corse via e non tornò mai più dalla volpe.
"La volpe e la tigre"
La storia può essere usata per illustrare che è difficile chiedere a qualcuno di agire contro la propria volontà, anche in modo apparentemente trascurabile.
«Davvero?» La volpe rimase scioccata dalla richiesta, ma gli rispose con calma: «Bene, mio caro, è facile, ma lasciami andare la coda in modo che possa strapparmi la pelle per te.» Così l'uomo felice la lasciò libera e attese la pelle. Ma nel momento in cui la volpe si liberò, scappò via più velocemente che poteva nella foresta.
Molto tempo fa viveva un giovane, di nome Lisheng, che aveva appena sposato una bella ragazza. Un giorno, alla sposa venne l'idea che un cappotto di pelliccia di volpe sarebbe sembrato carino su di lei. Così ha chiesto a suo marito di prenderne una. Ma il cappotto era raro e troppo costoso. La moglie era molto caparbia e costrinse il marito indifeso a camminare sul fianco della collina per cercare una volpe. Proprio in quel momento passava una volpe. Non ha perso tempo per prenderlo per la coda. «Bene, cara volpe, facciamo un accordo, potresti offrirmi un foglio della tua pelle? Non è un grosso problema, vero?»
"Chiedi a una volpe la sua pelle"
Morale:
Questa storia ci insegna il valore dell'amore. Esiste, infatti, un antico proverbio cinese che dice: "Amare profondamente qualcuno ti dà coraggio"
"Yang Xiang Contro la Tigre"
Morale:
Questa storia ci insegna il valore del "fare". Esiste un antico proverbio cinese che dice infatti: "Le grandi anime possegono la volontà. Quelle piccole soltanto i desideri"
"Cheng Gong il maestro pastore"
Il grande paravento cinese
Ciascun pannello è realizzato in legno laccato nero con rosone a giorno, nella parte inferiore e l’ideogramma “shou” (lunga vita) inscritto al centro e riserve rettangolari in color oro e l’ideogramma “xi” (felicità) al centro, in colore azzurro. Su una facciata una lunga scritta in oro su fondo di raso di seta nero. Sulla facciata opposta sono dipinte, su carta, dodici scene paesaggistiche. Sull’angolo sinistro basso del lato con paesaggi, sono presenti timbro e scritta dell’autore delle pitture: “dipinto da Ma Yaozi nel padiglione delle nubi, nella prima decade del sesto mese dell’anno del ciclo Jiachen del periodo di governo dell’Imperatore Daoguang”. Corrisponde all’anno 1844.
“Questo grande paravento fu dipinto alla metà del secolo XIX su commissione di un gruppo di funzionari come dono ad un collega benemerito che lasciava l’ufficio per età. La scritta racconta le imprese di un certo Wu Wang Ming. Il pittore è Ma Yao Zi”. (Prof. Shang Gang, 1996).
La sua storia...
LAVORO SVOLTO DAALFIERI, CORRADI, DI PERNA, TARASCONI.