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IT - VIA LUCIS

Ambassador Elena Cri

Created on March 8, 2022

grafica di Elena Cristino

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Transcript

Via Lucis

con meditazioni di Francesco di Sales

2022

a cura di d. Paolo Mojoli sdb

grafica: Elena CRISTINO

Indice

STAZIONI V - VIII

STAZIONI I - IV

STAZIONI IX - XII

STAZIONI XIII - XIV

Preghiera finale

Title 1

Il Risorto si manifesta alla Maddalena

Gesù risorge da morte

Mt 28,5-7

Gv 20,15-17

Il Risorto sulla strada di Emmaus

I discepoli trovano il sepolcro vuoto

Lc 24,18-19.25-27

Gv 20,4-8

Title 1

Il Risorto dà il potere di rimettere i peccati

Lo riconobbero allo spezzare del pane

Lc 24,29-33

Gv 20,19-23

Il Risorto conferma la fede di Tommaso

Il Risorto si mostra vivo ai discepoli

Lc 24,38-43

Gv 20,25-29

Title 1

11

Il Risorto affida la missione universale

Il Risorto al lago di Tiberiade

Mt 28,18-20

Gv 21,5-6.11

10

12

Il Risorto conferisce il primato a Pietro

Il Risorto saleal cielo

Gv 21,15-17

At 1,9-11

Title 1

13

Victimae paschali laudes immolent Christiani. Agnus redemit oves: Christus innocens Patri reconciliavit peccatores. Mors et vita duello conflixere mirando: dux vitae mortuus, regnat vivus. Dic nobis Maria, quid vidisti in via? Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi resurgentis Angelicos testes, sudarium, et vestes. Surrexit Christus spes mea: praecedet suos in Galilaeam. Scimus Christum surrexisse a mortuis vere: tu nobis, victor Rex, miserere.

Con Maria, in attesa dello Spirito

At 1,13-14

14

Il Risorto manda lo Spirito promesso

At 2,1-4

Resurrezione di Cristo - Rubens - Palazzo Pitti - Firenze

Gesù risorge da morte

L’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto: venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. (Mt 28,5-7)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

La devozione autentica [=rendere presente Gesù Risorto nelle nostre vite!] non rovina proprio niente, anzi perfeziona tutto. Quando è contraria alla vocazione legittima, senza esitazione, è indubbiamente falsa. Aristotele dice che l’ape estrae il miele dai fiori senza danneggiarli, e li lascia intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio: non solo non porta danno alle vocazioni e alle occupazioni, ma le arricchisce e le rende più belle... La cura per la famiglia diventa serena; più sincero l’amore tra marito e moglie; più fedele il servizio del principe, e tutte le occupazioni più dolci e piacevoli. Eliminare la vita devota dalla caserma del soldato, dalla bottega dell’artigiano, dalla corte del principe, dall’intimità degli sposi è un errore, anzi un’eresia.

Alleluia

Anastasis, chiesa di San Salvatore, Chora (Turchia), inizi del secolo XIV.

I discepoli trovano il sepolcro vuoto

Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. (Gv 20, 4-8)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

I ciechi, pur non vedendo il Principe al cui cospetto si trovano, non per questo non tengono un contegno rispettoso se sono avvertiti di tale presenza; però, non vedendolo, dimenticano facilmente la sua presenza; di conseguenza ancor più facilmente dimenticano il contegno rispettoso. Noi siamo così, Filotea: pur sapendo che Dio è presente, non lo vediamo; è la fede che ci ricorda la sua presenza. Non vedendolo materialmente con gli occhi ce ne dimentichiamo molto spesso e ci comportiamo come se Dio fosse molto lontano.

Eugène Burnand. La corsa dei discepoli Pietro a Giovanni al sepolcro (1898)

Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto ed io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa, allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbuni!”, - che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. (Gv 20,15-17)

Il Risorto si manifesta alla Maddalena

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

I fiori del nostro cuore, o Filotea, sono i buoni desideri. Ora, appena compaiono, bisogna sfrondare dalla nostra coscienza tutte le opere morte e inutili. La ragazza straniera, per sposare un Israelita, doveva togliersi la veste della prigionia, tagliarsi le unghie e radersi i capelli: similmente l’anima che vuole andare sposa al Figlio di Dio, deve spogliarsi del vecchio uomo e rivestirsi del nuovo, lasciando il peccato; poi tagliare e radere tutti gli impedimenti che distolgono dall’amore di Dio. Ordinariamente la purificazione, come la guarigione, sia del corpo che dello spirito, avviene adagio adagio, per gradi, un passo dopo l’altro, faticosamente e con il tempo.

"Noli me tangere", Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-1305.

Il Risorto sulla strada di Emmaus

“Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo” (…). Ed egli disse loro: “Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. (Lc 24, 18-19.25-27)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

La devozione [=Amore di Dio ricevuto e ridonato] deve essere vissuta in modo diverso dal gentiluomo, dall’artigiano, dal domestico, dal principe, dalla vedova, dalla nubile, dalla sposa; ma non basta, l’esercizio della devozione deve essere proporzionato alle forze, alle occupazioni e ai doveri dei singoli... Poco importa dove ci troviamo: ovunque possiamo e dobbiamo aspirare alla devozione.

Duccio di Buoninsegna, Cristo ad Emmaus, (1308-1311), Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo (Siena).

Lo riconobbero allo spezzare del pane

“Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro: Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. (Lc 24,29-33)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Come il vetro di uno specchio non potrebbe chiudere la nostra visuale se dietro non fosse ricoperto di stagno o di piombo, allo stesso modo, la divinità non potrebbe essere da noi contemplata in questo mondo, se non si fosse unita alla sacra umanità del Salvatore, la cui vita e morte costituisce il soggetto più adatto, piacevole, dolce e utile che ci sia dato per la meditazione ordinaria. Non per nulla il Salvatore si chiama «il pane disceso dal cielo»; come il pane può essere mangiato con ogni sorta di vivande, così il Salvatore può essere meditato, considerato e cercato in tutte le nostre orazioni e azioni.

Cena in Emmaus (1648), Rembrandt (Musée du Louvre).

Il Risorto si mostra vivo ai discepoli

“Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. (Lc 24,38-43)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Mia cara Filotea, la gente comune dice male dell’Amor di Dio e dipinge le persone devote immusonite, tristi, imbronciate, e insinua che la devozione rende malinconici e insopportabili. Ma sull’esempio di Giosuè e di Caleb, i quali sostenevano che la terra promessa era fertile e bella, il suo possesso utile e piacevole, lo Spirito Santo, per bocca di tutti i santi, e nostro Signore, con la sua Parola, ci assicurano che la vita devota è dolce, facile e piacevole.

Cristo risorto nel Cenacolo, circa 1670. Mattia Pretti, Museo de Bellas Artes, Siviglia.

Il Risorto dà il potere di rimettere i peccati

Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. (Gv 20,19-23)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

C'è chi penserà di essere devoto perché biascica tutto il giorno una filza interminabile di preghiere; e non darà peso alle parole cattive, arroganti e ingiuriose che la sua lingua rifilerà, per il resto della giornata, a domestici e vicini. Qualche altro metterà mano volentieri al portafoglio per fare l’elemosina ai poveri, ma non si riuscirà a cavare un briciolo di dolcezza dal cuore per perdonare i nemici; ci sarà poi l’altro che perdonerà i nemici, ma di pagare i debiti non gli passerà neanche per la testa; ci vorrà il tribunale».

L’Apparizione di Cristo durante la cena degli apostoli. Duccio di Buoninsegna (1308-1311). Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo (Siena).

Il Risorto conferma la fede di Tommaso

“Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. (Gv 20, 25-29)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Che abbiamo di buono che non lo abbiamo ricevuto? E se l’abbiamo ricevuto, perché vogliamo riportarne orgoglio? Al contrario, la viva considerazione delle grazie ricevute ci rende umili, poiché la conoscenza genera riconoscenza […]. Non abbassiamo gli occhi senza umiliare il cuore; non giochiamo a fare gli ultimi se non intendiamo esserlo per davvero.

Incredulità di san Tommaso, Caravaggio (1600-1601 ), Bildergalerie de Potsdam.

Il Risorto al lago di Tiberiade

“Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora egli disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. (Gv 21,5-6.11)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Dimmi, chi amò di più Dio: il teologo Occam, che qualcuno ha chiamato il più sottile dei mortali, o santa Caterina da Genova, donna ignorante? Il primo lo ha conosciuto meglio per scienza, la seconda per esperienza; e l’esperienza ha condotto questa santa molto avanti nell’amore serafico. La scienza non è di per se stessa contraria, anzi è molto utile alla devozione, e, se esse vengono unite, si aiutano scambievolmente in modo meraviglioso, benché capiti molto spesso che, a causa della nostra miseria, la scienza impedisca la nascita della devozione, in quanto la scienza gonfia (1 Cor 8,1) e inorgoglisce, e l’orgoglio, che è contrario ad ogni virtù, è la rovina totale della devozione.

Cristo sul mare di Galilea Tintoretto (1575-1580), National Gallery of Art, Washington.

10

Il Risorto conferisce il primato a Pietro

Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: "Mi vuoi bene?", e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle”. (Gv 21,15-17)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Francesco, Pastore e Vescovo di Ginevra: 1602 – 1622. Ora la Diocesi è nelle sue mani e toccherà a lui guidarla. Sente il peso e la fatica di questo nuovo incarico: «Quel giorno Dio mi aveva tolto da me stesso per prendermi per sé e quindi darmi al popolo, intendendo dire che mi aveva trasformato da ciò che ero per me in ciò che dovevo essere per loro».

Consegna delle chiavi - Pietro Perugino (1481-1482), Cappella Sistina.

11

Il Risorto affida la missione universale

Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,18-20)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Che faremo dunque Canonici di Ginevra? Con la carità dobbiamo abbattere le mura di Ginevra, con la carità bisogna invaderla, con la carità bisogna riconquistarla. È con la fame e la sete sopportate da noi stessi, che dovremo respingere il nemico. Come riconquistarla? Come ha fatto Oloferne con la città di Betulia: tagliando le sorgenti, interrompendo gli acquedotti! L’acqua che alimenta Ginevra sono i cattivi esempi dei preti perversi, le azioni, le parole, l’iniquità di tutti, ma soprattutto degli ecclesiastici. Dobbiamo vivere come figli di Dio non solo di nome, ma anche di fatto.

Duccio di Buoninsegna, L'Apparizione di Cristo sul monte della Galilea, Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo (Siena).

12

Il Risorto sale al cielo

Fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui lo avete visto andare in cielo”. (At 1,9-11)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Hai mai visto un grande braciere con il fuoco coperto sotto la cenere? Se dopo circa dieci-dodici ore vieni per cercare il fuoco, ne trovi soltanto un po’ nel mezzo, e si fatica a trovarlo. La stessa cosa avviene della carità, che è la nostra vita spirituale, soffocata da grandi e violente tentazioni. La tentazione può dare l’impressione di coprire tutta l’anima di cenere e ridurre l’amore di Dio allo stremo, perché non si trova più da nessuna parte, meno che al centro del cuore. Eppure, c’è sul serio, perché anche se tutto è torbido nella nostra anima e nel nostro corpo, noi abbiamo deciso di non acconsentire al peccato e nemmeno alla tentazione.

Duccio di Buoninsegna, L'Apparizione di Cristo sul monte della Galilea, Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo (Siena).

13

Con Maria, in attesa dello Spirito

C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simeone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui. (At 1,13-14)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Concentra profondamente la mente sul significato delle preghiere, provocando reazioni nei tuoi affetti; non andare in fretta per dirne molte, ma recita quelle che dici con il cuore. Un solo Padre nostro, detto con sentimento, vale più di molti recitati in fretta e di corsa.

Pentecoste, Messale secolo XIV, in pergamena (Anglia orientale).

14

Il Risorto manda lo Spirito promesso

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro come lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. (At 2,1-4)

Regina coeli, laetare, Quia quem meruisti portare, Resurrexit, sicut dixit, Ora pro nobis Deum.

Alleluia

Se ci tengo molto a non cadere nella vanità, e ciononostante ci fossi caduto, non vorrei correggere il mio cuore con parole come le seguenti: «Guarda quanto sei miserabile e abominevole; dopo tante risoluzioni, guarda come ti sei lasciato travolgere! Io procederei invece, ragionevolmente, con compassione: «Coraggio, mio povero cuore, eccoci caduti nella trappola da cui avevamo promesso di stare lontano. Rialziamoci e liberiamocene per sempre. Invochiamo la misericordia di Dio e speriamo in essa. D’ora in poi ci aiuterà per renderci più decisi. Rimettiamoci in cammino con umiltà».

Pentecoste - El Greco (1597-1600), Museo Nacional del Prado, Madrid.

Title 1

Gesù Cristo è risorto! L’amore ha sconfitto l’odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebreAl mattino di Pasqua, avvertiti dalle donne, Pietro e Giovanni corsero al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. Allora si avvicinarono e si “chinarono” per entrare nel sepolcro. Per entrare nel mistero bisogna “chinarsi”, abbassarsi. Solo chi si abbassa comprende la glorificazione di Gesù e può seguirlo sulla sua strada.! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell’amore. Dal Signore risorto oggi imploriamo la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace. A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso.

Messaggio "Urbi et Orbi" - Pasqua 2015

Title 1

E' Vivoed è qui !