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Rinascita delle città

Sara Aschelter

Created on October 19, 2021

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LEARNING EXPERIENCE

Prof.ssa Sara Aschelter

Rinascita delle città

unità didattica

A partire dal X secolo la popolazione europea torna a crescere, aumenta la produzione agricola e riprendono i commerci.

indice

Prof.ssa Sara Aschelter

Indice

2. La città, centro di produzione scambio consumo

1. Italia al centro dei commerci

3. Mercato mondiale

In questo capitolo guarderemo da vicino la situazione italiana nel Basso Medioevo e inquadreremo la nuova figura del mercante.

4. Società di mercanti

Contatti

Video

l'italia al centro dei commerci

Prof.ssa Sara Aschelter

1. L'Italia

al centro dei commerci

Sebbene il commercio di beni preziosi non si fosse mai interrotto, la novità dopo il Mille fu la ripresa del commercio delle merci grosse, chiamate così perché voluminose e pesanti (grano, sale, vino, legname, marmi, tessuti).

l'italia al centro dei commerci

venezia, ponte tra oriente e occidente

La prima a trarre vantaggio dalla ripresa dei commerci fu l'Italia. Posta al centro del Mediterraneo, faceva da ponte tra Oriente e Occidente. Alcune città italiane costiere si distinsero per la capacità di commerciare via mare. Una città che anticipò i tempi fu Venezia: rimasta nei territori dell'Impero bizantino (con capitale Costantinopoli), aveva tenuto vivo il commercio nel mar Adriatico.

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Venezia era governata da un doge (dux= comandante). Durante il X secolo la sua attività commerciale divenne così importante per Costantinopoli, che l'imperatore concesse ai mercanti veneziani il permesso di costruire fondaci (= edificio che comprendeva magazzini per le merci e alloggi per i mercanti, collocato in porti e città straniere). Nel 992, in cambio dell'aiuto nella guerra contro gli arabi, i mercanti veneziani ottennero il privilegio di pagare metà dei dazi in tutti i porti.

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l'italia al centro dei commerci

la rete commerciale di venezia

Attorno all'anno Mille, Venezia era di fatto una città autonoma: aveva infatti conquistato le coste orientali dell'Adriatico come appoggio per i suoi commerci. Prese possesso anche di Corfù e di Creta, rafforzando la presenza in Oriente. Inoltre, nonostante la Chiesa avesse proibito esplicitamente il commercio con gli infedeli, i mercanti veneziani si spingevano fino in Siria, in Egitto e nell'Africa settentrionale. Importavano spezie, profumi e tessuti pregiati; esportavano legname, sale, tessuti e pellami. A ciò si aggiunga il commercio degli schiavi venduti nei mercati dell'Europa centrale.

l'italia al centro dei commerci

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Le repubbliche marinare

Oltre Venezia, le più importanti città marittime che seppero inserirsi nei commerci intercontinentali furono Pisa, Amalfi e Genova. Queste si resero autonome: Pisa e Genova dall'Impero germanico; Amalfi da quello bizantino. Insieme a Venezia costituivano le Repubbliche marinare, città autonome e indipendenti, rette da ordinamenti repubblicani che traevano potere e ricchezza dal commercio marittimo e dal controllo del mare. Milano, invece, ricca di attività artigianali divenne uno snodo stradale di comunicazione con l'Europa settentrionale. Firenze si specializzò nel credito e nella finanza, alle sue banche si rivolgeranno le corti d'Europa.

l'italia al centro dei commerci

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Quiz

l'italia al centro dei commerci

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l'italia al centro dei commerci

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DOMANDA 1/5

L'aumento della popolazione...

diede nuovo impulso al commercio

bloccò i nuovi commerci

non cambiò nulla

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l'italia al centro dei commerci

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DOMANDA 2/5

Nel X secolo Venezia...

era dipendente dall'Impero germanico

era una repubblica autonoma.

era dipendente dallo Stato pontificio

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l'italia al centro dei commerci

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DOMANDA 3/5

Nonostante la Chiesa lo impedisse, Venezia era l'unica che...

era comandata da un doge musulmano

commerciava con i musulmani

non pagava alcuna tassa

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l'italia al centro dei commerci

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DOMANDA 4/5

Nel Basso Medioevo, Firenze...

si specializzò nel commercio dei metalli

si specializzò in attività finanziarie

era una delle Repubbliche marinare

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DOMANDA 5/5

Le Repubbliche marinare erano Genova, Venezia...

Pisa e Napoli

Amalfi e Napoli

Pisa e Amalfi

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L'ITALIA AL CENTRO DEI COMMERCI

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3-4corrette

1-2corrette

5corrette

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PRINCIPIANTE

INTERMEDIO

AVANZATO

BASE

+info

+info

+info

+info

la città centro di produzione scambio consumo

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2. La città

centro di produzione, scambio, consumo

Lo sviluppo agricolo, l'introduzione di nuovi strumenti e tecniche, aveva portato le campagne a produrre molti più beni di quanti non ne potessero consumare i contadini e i loro signori: le merci eccedenti furono messe in vendita e affluirono nei mercati delle città.

la città centro di produzione scambio consumo

l'economia delle città

Le città erano di solito situate nei punti di snodo delle vie di comunicazione o presso i porti marittimi. Per questo, erano i luoghi ideali dove far affluire materiali per la lavorazione (legnami e metalli) e impiantare industrie specializzate. Le industrie medievali erano piccole o medie fabbriche che davano lavoro a operai specializzati e a giovani apprendisti.

Le città con le loro botteghe artigiane e con le loro industrie divennero quindi centri di produzione specializzati e con i loro mercati furono un luogo fondamentale di scambio e consumo

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la città centro di produzione scambio consumo

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nuove professioni

La ripresa dei commerci riempì le città di nuove professioni: mercanti, banchieri, notai, giuristi. Oltre a essere dei professionisti, erano anche degli ottimi compratori: disponevano di un reddito elevato e richiedevano tessuti pregiati, armature, mobili e beni di consumo durevoli che solo la manodopera specializzata di botteghe e industrie cittadine era in grado di fornire.

L'economia aperta delle città era basata sulla divisione del lavoro: la campagna nutriva la città e forniva materie prime agli artigiani che le lavoravano; la città offriva beni di consumo durevoli agli abitanti delle città.

la città centro di produzione scambio consumo

costruzione di nuovi borghi

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Le città tornarono a popolarsi. Quando gli antichi centri non furono più in grado di accogliere i nuovi cittadini provenienti dalle campagne, le città si estesero oltre le mura, dove sorsero nuove vie e nuove piazze con attività artigianali, mercantili e finanziarie. Sorsero nuove città attorno a castelli e monasteri dove potevano rifornirsi signori e abati.

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la città centro di produzione scambio consumo

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la nuova virtù del lavoro

I borghesi (mercanti, artigiani, imprenditori, professionisti che abitavano il borgo) costituirono un nuovo gruppo sociale, la borghesia, che non trovava posto nella rigida ripartizione della società dei tradizionali tre ordini medievali.

Il borghese non era un aristocratico, anche se spesso possedeva ricchezze maggiori dei nobili. Le sue fortune erano frutto del lavoro, attività che la nobiltà disprezzava. Era un uomo libero, portatore di nuovi valori: dedizione al lavoro e ricerca di guadagno. Tutti valori che si contrapponevano alle abitudini dell'aristocrazia feudale che viveva di ricchezze ereditate.

la città centro di produzione scambio consumo

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la città centro di produzione scambio consumo

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la città centro di produzione scambio consumo

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la città centro di produzione scambio consumo

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DOMANDA 1/5

Le merci in eccedenza prodotte nelle campagne...

venivano tutte consumate dai contadini

venivano vendute nei mercati cittadini

venivano tutte consumate dal signore

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la città centro di produzione scambio consumo

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DOMANDA 2/5

Nel Basso Medioevo, le città...

divennero centri di produzione, scambio, consumo

rimasero identiche a quelle passate

si spopolarono rapidamente

la città centro di produzione scambio consumo

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la città centro di produzione scambio consumo

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DOMANDA 3/5

Nel Basso Medioevo, tra città e campagna...

si creò uno scambio positivo di beni e prodotti

cominciò una sanguinosa guerra

si ridussero molto i rapporti

la città centro di produzione scambio consumo

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la città centro di produzione scambio consumo

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DOMANDA 4/5

Lo sviluppo delle città nel Basso Medioevo, avvenne...

spesso estendendo la città oltre le mura

spostando tutte le attività mercantili dentro la città

spostando tutte le abitazioni fuori dalle mura

la città centro di produzione scambio consumo

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DOMANDA 5/5

Gli abitanti del borgo erano definiti...

contadini

aristocratici

borghesi

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la città centro di produzione scambio consumo

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PRINCIPIANTE

BASE

INTERMEDIO

AVANZATO

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mercato mondiale e traffici europei

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3. Mercato mondiale

mercato mondiale e traffici europei

I mercati delle Repubbliche marinare erano solo una piccola porzione di una rete di commerci molto ampia, della quale gli arabi erano i principali controllori.

mercato mondiale e traffici europei

Due mediterranei

Tra X e XI secolo si svilupparono due grandi bacini di traffico:MEDITERRANEO; MARE DEL NORD E MAR BALTICO

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società di mercanti

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4. Società di mercanti

mercato mondiale e traffici europei

Le nuove figure professionali incontrarono dapprima la diffidenza della Chiesa e dei cristiani. D'altronde, il mercante si arricchiva non attraverso la produzione, ma maggiorando i prezzi di ciò che veniva prodotto da altri; l'usuraio guadagnava denaro dal denaro, soprattutto grazie agli interessi che maturavano i prestiti.

società di mercanti

mercante

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Egli investiva del denaro per comprare delle merci che poi rivendeva maggiorandone il prezzo;il suo guadagno non nasceva quindi da un lavoro produttivo, come quello del contadino e dell’artigiano, ma semplicemente dallo scambio di merci e denaro.

usuraio

L’attività dell’usuraio consisteva infatti nel prestare denaro per vederselo restituito, dopo un certo periodo di tempo, maggiorato di una quota di interesse.

società di mercanti

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Ma perché un fatto che noi oggi consideriamo ovvio, cioè guadagnare denaro dal denaro, suscitava allora sospetto e diffidenza?

La Chiesa dei primi secoli aveva elaborato una teoria seconda la quale il denaro, strumento utile per gli scambi, doveva essere frutto di un lavoro produttivo. Da questo, derivava l'idea che l'usuraio faceva nascere denaro dal denaro, azione che appariva contraria alla natura. La condanna dell'usura fu assoluta e radicale nell'Alto Medioevo, considerata ingiusta e peccaminosa. A partire dall'XI secolo, però, divennero figure sempre più essenziali in una società che si andava espandendo proprio grazie alle loro attività. La Chiesa dovette dunque rivedere la sua posizione sul denaro.

società di mercanti

la nascita del purgatorio

Proprio in quel periodo si affermò la credenza che esistesse nell’aldilà, oltre al paradiso e all’inferno, un altro luogo intermedio, il purgatorio, dove le anime potevano scontare le proprie colpe attraverso un periodo di penitenza.Questo consentì alla chiesa di mitigare la sua condanna e di aprire sia al mercante sia all’usuraio la possibilità di salvarsi, a patto che in vita si fossero pentiti e avessero restituito il denaro guadagnato illecitamente.

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società di mercanti

La diffusione delle fiere

Quando principi, conti, duchi, marchesi e vescovi compresero l'importanza del commercio per lo sviluppo dei propri territori, decisero di attirare i mercanti nelle città con ogni mezzo. Il principale fu la diffusione delle fiere, istituite per volere del signore locale, che si impegnava a proteggere merci e mercanti.

FIERA: il convegno di venditori e compratori per lo scambio delle merci. A differenza del mercato, durava diversi giorni e vi si potevano scambiare merci all'ingrosso. Il mercato, infatti, si teneva di solito a cadenza settimanale, mentre la fiera era annuale e raccoglieva mercanti che giungevano anche da luoghi molto lontani.

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società di mercanti

la moneta come mezzo di scambio

A partire dall'XI secolo la moneta tornò a essere un normale e comune mezzo di scambio. Ogni Stato, piccolo o grande, ogni contea, ogni città autonoma importante ottennero il privilegio di coniare le proprie monete aprendo una zecca. Riprese dunque la circolazione di monete d'argento e di bronzo.

Bisognerà aspettare il fiorino (Firenze, 1252) per avere una moneta d'oro universalmente accettata. Qualche tempo dopo, nel 1284 a Venezia, venne coniato lo zecchino, a sua volta d'oro. La grande varietà di monete costrinse i mercanti, che viaggiavano di città in città, di disporre di un servizio che cambiasse le monete della sua città con quelle che venivano da altre parti d'Europa.

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lettera di credito

L'esigenza dei mercanti di cambiare moneta fece sì che nelle fiere e nei mercati comparisse una nuova figura professionale: i cambiavlute che sul banco compivano operazioni di cambio. Il mercante che doveva partire per un lungo viaggio d'affari depositava presso il banco della sua città una certa somma; in cambio, il banco gli rilasciava una lettera di credito.

Con la lettera di credito il mercante poteva poi prelevare presso un'altra città il denaro corrispondente. Questo servizio prese il nome di conto corrente.

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La figura del mercante...

e la figura dell'esuraio erano la stessa cosa

era condannata all'inizio dalla Chiesa

era ben vista dalla Chiesa

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Con l'introduzione del Purgatorio...

Solo gli usurai e non i mercanti potevano salvarsi

anche gli usurai possono essere salvati

non cambiò nulla per gli usurai

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DOMANDA 3/5

La fiera era...

un grande mercato con cadenza annuale

il comune mercato fuori dalla città

il luogo dove vivevano i borghesi

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DOMANDA 4/5

Con la ripresa dei commerci...

si continuò a utilizzare il baratto

ricominciò a circolare anche la moneta

venne realizzata un'unica comune moneta europea

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Le lettere di credito...

erano l'equivalente dei nostri moderni scontrini

permettevano di prelevare denaro in altre città

erano una raccomandazione presso il signore

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BASE

INTERMEDIO

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il basso medioevo e i suoi cambiamenti

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Ripasso sul Basso Medioevo realizzato da Lattes Editori.

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la rinascita delle città e dei commerci

Prof.ssa Sara Aschelter

Buono studio!

per aspera ad astra