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Diocleziano e tetrarchia
Sara Aschelter
Created on May 20, 2021
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Transcript
Prof.ssa Sara Aschelter
La tarda antichità
diocleziano e la tetrarchia
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Prof.ssa Sara Aschelter
Indice
01. Tarda antichità
05. mappa geo
09. schema
02. cristianesimo
06. società iv sec.
10. video 1° parte
03. diocleziano
07. persecuzioni
11. video 2° parte
04. la tetrarchia
08. costantino
12. contatti
Prof.ssa Sara Aschelter
La tarda antichità
La crisi del III secolo produsse un profondo distacco col passato, aprendo una nuova fase storica che gli studiosi definiscono «tarda antichità». Il periodo della tarda antichità comprende il IV e il V secolo e va dall’epoca di Diocleziano alla deposizione dell’ultimo imperatore romano d’Occidente, nel 476, data dalla quale si è soliti per convenzione far iniziare il Medioevo. Già dal 410, tuttavia, col saccheggio di Roma da parte dei Visigoti gli abitanti dell’impero si erano resi conto di essere in mano ai barbari. In quest’epoca si verificarono profondi mutamenti demografici (barbari insediati nelle regioni d’Occidente), economici (commercio internazionale indebolito), religiosi (affermazione e istituzionalizzazione del Cristianesimo) e sociali (calo demografico e regresso della vita cittadina). A questi si accompagnò anche un grande cambiamento nell’assetto politico dell’Impero.
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L'affermazione del Cristianesimo
Secondo Sant’Agostino la calata dei barbari rappresentava il segno che stava per iniziare una nuova civiltà: la «città di Dio» si stava sostituendo alla «città degli uomini». I valori romani vengono lentamente sostituiti dai valori cristiani. La speranza risiedeva proprio nei barbari: molte tribù germaniche erano state convertite da missionari cristiani. La cultura cristiana si scontra finalmente con la cultura pagana. Dopo i primi anni in cui i cristiani avevano preferito sottolineare le differenze con i pagani, ora che sono più convinti, forti di un’ideologia definita, si avvicinano ai modelli pagani e ne apprezzano l’artisticità. Contenuti cristiani in forme classiche.
video
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diocleziano (284-305)
Diocleziano
Diocleziano, soldato di umili origini, proveniente dalla Dalmazia, governerà Roma per più di vent’anni, donando a Roma stabilità e riforme strutturali che modificheranno l’assetto dell’Impero. Capì subito che era essenziale slegare la figura dell’imperatore dall’esercito, per rafforzarne l’autonomia. Capì subito che per ottenere i suoi obiettivi, sarebbe stato essenziale liberare l’imperatore dall’influenza dei militari.
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La tetrarchia
Nel 293 Diocleziano attuò una riforma che modificò l’intero assetto dell’impero: tutto il territorio romano fu diviso in 12 diocesi, composte da più province. Le diocesi erano raggruppate in 4 prefetture (macro regioni): - Penisola iberica e Gallie; - Italia e costa nord-africana; - Penisola balcanica e Grecia; - Medio Oriente ed Egitto. Due prefetture erano affidate ai «cesari» e due agli «augusti», che erano più importanti dei primi.
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La tetrarchia
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Una società imbalsamata
Per quanto concerne le finanze dello Stato, Diocleziano cercò di garantire a Roma proventi fissi attraverso una vera e propria programmazione delle entrate e delle uscite. I nuovi tributi erano calcolati sulle unità di terra, cui corrispondeva un cittadino da tassare. Lo Stato impedì di abbandonare il proprio podere o di lasciare la propria professione in città: questo avrebbe alterato i flussi di reddito. Il figlio subentrava al padre anche nelle professioni, ereditando i suoi doveri fiscali. Nonostante lo Stato raggiunse l’obiettivo di un reddito fisso e garantito, questa serie di riforme contribuirono a imbalsamare la società.
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Le persecuzioni dei cristiani
La politica di Diocleziano mirava a controllare ogni aspetto della vita dei romani: il Cristianesimo rappresentava una minaccia. Il cesare Galerio cominciò a fare pressioni sull’imperatore perché punisse i seguaci di Cristo, «causa dei mali dell’impero». Diocleziano avviò una campagna di persecuzioni anti-cristiane, con una serie di editti tra il 303 e il 304, che promuovevano la distruzione delle chiese, la proibizione di celebrare riti e l’esclusione dei cristiani dalle cariche pubbliche. I libri sacri furono bruciati, molti cristiani o presunti tali furono processati e condannati a morte. Lo stesso Galerio, divenuto augusto, nel 311 emanò un editto che proclamò l’inizio di una politica di tolleranza dei cristiani.
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costantino (324-337)
Costantino
Il meccanismo della successione pensato da Diocleziano si inceppò: nel 405 Diocleziano e Massimiano abdicarono e i due cesari divennero augusti. Nel 306 all’improvvisa morte di Costanzo Cloro i soldati non nominarono augusto il suo cesare, ma Costantino, il figlio di Costanzo.
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Prof.ssa Sara Aschelter
Diocleziano 1° parte
Prima parte della spiegazione su Diocleziano e la tetrarchia.
Prof.ssa Sara Aschelter
Diocleziano 2° parte
Seconda parte della spiegazione su Diocleziano e la tetrarchia.
Prof.ssa Sara Aschelter
Buono studio!