Principato di adozione
Sara Aschelter
Created on April 23, 2021
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Transcript
Prof.ssa Sara Aschelter
START
TRAIANO - ADRIANO - ANTONINO PIO - MARCO AURELIO - COMMODO
IL PRINCIPATO D'ADOZIONE
Prof.ssa Sara Aschelter
12. VIDEO ANTONINI
11. VIDEO ADRIANO
10. VIDEO TRAIANO
09. VIDEO SCHEMA
06. antonino pio
05. adriano
08. COMMODO
07. MARCO AURELIO
04. traiano
03. Nerva
02. L'adozione
01. principi
Indice
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Video realizzato da Hub Scuola.
I primi due secoli dell'Impero
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Traiano (98-117) Adriano (117-138) Antonino Pio (138-161) Marco Aurelio (161-180) Commodo (180-192)
Principi d'adozione
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Il sistema dell'adozione
Con Nerva verrà inaugurato il sistema dell’adozione, lo stesso che sarà usato per eleggere tutti gli imperatori del II secolo d.C.. Prendere da subito, come proprio figlio, il successore che si intende designare, permette di evitare congiure e soprattutto consente di indicare con chiarezza il candidato migliore a guidare Roma. In questo modo, viene trovata anche una migliore giustificazione per il potere imperiale: si diventa principi non per qualità di famiglia o diritto di nascita, bensì perché si era stati scelti dal principe uscente per qualità e dignità. Ora il princeps è davvero un optimus princeps, un principe saggio, scelto davvero in base alle sue capacità.
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Nel 96 d.C., subito dopo l’assassinio di Domiziano, i congiurati si accordano col Senato per far eleggere un anziano senatore, Marco Cocceio Nerva (foto). Questi, convinto oramai dell’importanza di possedere l’appoggio dei membri dell’esercito a Roma, adottò un prestigioso generale, Marco Ulpio Traiano, comandante delle truppe sul Reno. Alla morte di Nerva, avvenuta nel 98 d.C., la successione fu pacifica: Traiano divenne il nuovo princeps.
+ info
Nerva adotta Traiano
video spiegazione
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Marco Ulpio Traiano era un provinciale, nato in Spagna da un generale romano. Dopo Vespasiano, primo imperatore non nato a Roma, Traiano sarà il primo nato in provincia. Il suo governo fu segnato da importanti azioni militari e da una politica interna moderata:- Riorganizzazione della burocrazia statale;- Leggi a favore della piccola proprietà contadina;- Fonda una cassa di risparmio popolare che concedesse prestiti ai contadini indebitati;- Frena il declino dell'agricoltura italica, imponendo ai Senatori di investire almeno un terzo del proprio capitale in Italia.
marco ulpio traiano 98 - 117 d.C.
TRAIANO
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- Nel 101 d.C., riprese la guerra contro i Daci, sconfisse il re Decebalo e crea la provincia di Dacia (attuale Romania);
- Dopo aver conquistato la Dacia, Traiano si dedica alla conquista dei Parti e il regno diventa uno stato-vassallo di Roma;
- La Mesopotamia viene inglobata da Roma come provincia. L’impero ha ora raggiunto la sua massima espansione.
Le conquiste di Traiano
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La provincia di Dacia venne da subito abitata da un gran numero di coloni, che contribuirono a romanizzarla nel giro di breve tempo. Traiano, invece, mise le mani sulle miniere d’oro di cui era ricco il territorio. Questa conquista servì non solo a proseguire le altre campagne militari, ma permise anche di avviare la costruzione di grandi opere pubbliche, come per esempio il Foro di Traiano e i Mercati traianei. Davanti ai mercati fu eretta la Colonna di Traiano, che celebrava le imprese militari dell’imperatore generale.
VIDEO
Roma s'abbellisce coi soldi della Dacia
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Traiano, l'optimus princeps
canale
video spiegazione
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«Ho cercato la libertà più che la potenza, e quest'ultima soltanto perché, in parte, secondava la libertà.» M. YOURCENAR, Memorie di Adriano
Poco prima di morire, Traiano aveva adottato un suo nipote, anch’egli di origine spagnola, Publio Elio Adriano. Questi mostra da subito un grande amore per la cultura e per le lettere, ma si dimostra anche un abile, moderato uomo di Stato. - Cercò di riorganizzare l’apparato statale, anche attraverso viaggi nelle province per controllare di persona; - Reclutò nuovi funzionari statali tra le persone di cultura elevata; - Migliorò il sistema di istruzione scolastica; - Varò una serie di leggi in difesa degli schiavi dai maltrattamenti dei padroni.
PUBLIO ELIO ADRIANO 117 - 138 d.C.
ADRIANO
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Sotto il governo di Adriano non verranno annessi nuovi territori. Al contrario, alcune province vennero abbandonate, come la Mesopotamia, dal momento che i costi di mantenimento e controllo di queste aree stava cominciando a gravare sulle finanze di Roma, già provate dalle guerre di espansione di Traiano. Col suo successore, dunque, si interrompe l’imperialismo espansionista e si torna al consolidamento dei confini. Una nuova ribellione degli Ebrei in Giudea venne soffocata con grande spargimento di sangue e sulle rovine di Gerusalemme viene fondata la colonia latina di Elia Capitolina, abitata dai veterani.
Politica estera di Adriano
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In Britannia venne costruito il Vallo di Adriano, una grande muraglia difensiva lunga 118 km che proteggeva la provincia dalle scorrerie dei popoli del Nord (in foto, i ruderi ancora oggi in piedi).
WEB
Il Vallo di Adriano
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La personalità di Adriano
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Adriano
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Pio è un appellativo che si è meritato per il forte sentimento d’amore che lo legava al padre adottivo. Infatti, Antonino fece divinizzare Adriano. Il suo regno è caratterizzato da un lungo periodo di pace e prosperità economica.
Inizia la dinastia degli Antonini.Prima di morire, Adriano aveva adottato un provinciale delle Gallie, Antonino Pio, a patto che questi adottasse a sua volta come figli Marco Aurelio e Lucio Vero, due fratelli. Il nuovo principe proseguì le campagne di consolidamento dei confini intraprese dal predecessore Adriano. Antonino Pio si fa garante della Pax Romana: finché sarà in carica, eviterà di impegnare lo Stato in sanguinose e costose guerre. Alla sua morte nel 161 d.C., entrambi i fratelli salirono al potere e governarono insieme fino al 169 d.C., quando Lucio Vero morirà e Marco Aurelio rimarrà imperatore da solo fino al 180 d.C.
antonino pio 138 - 161 d.C.
ANTONINO PIO
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VIDEO
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«Devi sempre agire, parlare e pensare, come se fosse possibile che tu, in quell'istante, lasciassi la vita»
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Marco Aurelio fu un uomo di grande cultura, proprio come Adriano. Seguace della filosofia stoica, professava il distacco dalle cose terrene per raggiungere l’integrità morale e spirituale. Questo atteggiamento appare inusuale per un imperatore, ma la personalità di Marco Aurelio era davvero complessa: nell’opera A se stesso appare mosso da un profondo pessimismo, e sotto il suo governo, l’Impero vivrà momenti di forte instabilità. I Germani e i Parti stavano attaccando.
marco aurelio 161 - 180 d.C.
MARCO AURELIO
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Al tempo della co-reggenza con Lucio Vero, questi aveva respinto l’invasione che del popolo dei Parti in Siria. Nel 165 d.C., però, una conseguenza disastrosa di quella guerra condizionò l’esistenza stessa di Roma: un’epidemia di vaiolo dilagò in tutto l’Impero. Ci furono milioni di morti, le campagne rimasero incolte, le città subirono riduzioni significative della popolazione, anche i commerci e l’artigianato entrarono in crisi. Un numero minore di uomini influiva anche sul reclutamento delle truppe: per sopperire all’emergenza di soldati, vennero esercitati arruolamenti forzati, anche tra gli schiavi e i gladiatori.
I Parti e la peste antonina
Le ultime parole di Marco Aurelio, E. Delacroix, 1844, Museo di Belle Arti di Lione.
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Nel 166 d.C., Marco Aurelio, personalmente alla guida delle truppe, ferma ad Aquileia (Friuli) le tribù germaniche in rivolta dei Marcomanni e dei Quadi. Tuttavia, dovette combattere per molti altri anni prima di riuscire a sconfiggere definitivamente i nemici nel 175 d.C.: le tribù sconfitte vennero stanziate al di là del limes (confini) e furono costrette a diventare alleati di Roma e fornitori di soldati. Poco dopo, però, le tribù si rivoltarono di nuovo e Marco Aurelio fu costretto ad affrontarli, ma morirà di peste nel 18 d.C.. La situazione dell’Impero era allo sbando: risorse prosciugate ed eserciti decimati.
I Germani e la morte di Marco Aurelio
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Come Caligola e Nerone, anche Commodo è ricordato come imperatore stravagante, crudele e depravato. Assunse atteggiamenti autocratici, e cercò di ingraziarsi la plebe partecipando come auriga oppure come gladiatore, come prima di lui aveva già fatto Nerone.
A Marco Aurelio, morto improvvisamente per peste, succede il figlio legittimo (non adottato) Commodo, appena diciannovenne. Questi lo aveva seguito contro i Germani e sembrò naturale fosse lui il successore. Finiva in questo modo la linea adottiva degli imperatori: Commodo succede a Marco Aurelio per linea dinastica. Commodo governerà in maniera sconsiderata, scontentando sia il Senato, sia l’esercito. Sperperò tutto il denaro del fiscus in feste e spettacoli e istituì processi sommari, con condanne spietate, contro coloro i quali si manifestavano contrari al suo governo. Sebbene si sia circondato di pretoriani, non riuscì a sfuggire alla congiura. Nel 192 d.C. venne ucciso e con lui finì la dinastia degli Antonini, nonché l’epoca degli imperatori di adozione.
COMMODO 180 - 192 D.C.
COMMODO
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La dinastia degli Antonini
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Mappa concettuale video
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Buono studio!