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IN VIAGGIO CON DANTE
ANNARITA ROTOLO
Created on February 23, 2021
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Transcript
I LUOGHI DELL'ESILIO
Gioca con me
Intervista
I luoghi della Comedìa
Modi di dire
Dante e La divina avventura a cartoni
La Divina Commedia
Le Opere
Il racconto di una vita
In viaggio con Dante
Durante di Alighiero degli Alighieri, chiamato poi Dante in ricordo di un parente ghibellino, nasce il 1265 a Firenze da una famiglia nobile ma di modeste condizioni: il papà era Alighiero di Bellincione, proprietario terriero, la mamma Bella degli Abati, che morirà durante la sua infanzia. A nove anni conosce Beatrice (Bice di Folco Portinari poi sposata a Simone dei Bardi) e se ne innamora. Sin da giovane si dedica agli studi letterari e filosofici e dal 1295, per poter entrare in politica, si iscrive all’Arte dei medici e degli speziali. Nel 1285 sposa Gemma Donati, da cui avrà tre figli Jacopo, Pietro, Antonia. Nel 1300 Dante occupa la carica di priore a Firenze e si schiera con i guefi Bianchi, che detenevano iI potere.
Il racconto di una vita
Nel 1301, mentre è a Roma, papa Bonifacio VIII manda a Firenze Carlo di Valois che mette al potere i Neri, i quali processano Dante per baratteria (corruzione) e lo condannano all’esilio. Il Poeta è costretto a chiedere ospitalità ai signori dell’epoca: soggiorna a Treviso, in Lunigiana, a Lucca; è ospite a Verona di Cangrande della Scala, cui dedicherà il “Paradiso”. Nel 1320 circa si trasferisce a Ravenna, presso Guido Novello da Polenta, dove morirà nel settembre 1321 a causa molto probabilmente di malaria, contratta mentre era in missione come ambasciatore a Venezia. Viene sepolto a Ravenna.
Il racconto di una vita
IN VOLGARE Rime (1283-1307) L’opera è composta da testi poetici. Seguono l’evoluzione del pensiero e della poetica di Dante. Vita Nova (1293-1294) Prima opera di Dante in volgare, con brani in prosa e poesia. Contenuto: l’amore di Dante per Beatrice, descritta come una donna angelo, capace di elevare l’uomo a Dio. E’ la storia del rinnovamento spirituale del poeta che avviene grazie all’amore per Beatrice. Convivio (1304-1308) Trattato enciclopedico in volgare. Contenuto: temi morali e civili, argomenti di scienza, teologia e filosofia. Scopo: diffondere le conoscenze e promuovere un sapere per formare un nuovo ceto politico e sociale con una salda coscienza morale. Commedia (1306-1321) Il più grande poema della letteratura italiana. È il racconto in prima persona di un viaggio immaginario che Dante fa nei tre regni dell’oltretomba cristiano. Inferno, Purgatorio e Paradiso. Scopo: indicare la «diritta via» agli uomini che l’hanno smarrita attraverso esempi di personaggi famosi dell’epoca di Dante puniti o premiati dalla giustizia divina.
Le Opere
IN LATINO De vulgari eloquentia (1303-1304) È un trattato in 2 libri sull’uso del volgare. Scopo: dimostrare agli intellettuali come il volgare possa essere usato come lingua letteraria. Argomento: Dante indica un volgare illustre, che dovrebbe nascere dalla fusione dei dialetti regionali e creare l’unità linguistica italiana. Monarchia (1313-1318) Trattato in tre libri. Scopo: Riflessione sulla politica e sul potere. Argomento: Si oppone al potere temporale della Chiesa e delinea un modello politico basato sull’armonica collaborazione tra Chiesa e Impero, che descrive come «due soli», nessuno dei quali è superiore all’altro. Epistole (1306-1317) L’opera è composta da tredici lettere. Argomento: temi politici e civili. Importante la XIII a Cangrande della Scala, in cui parla del significato e degli scopi della Divina Commedia e gli dedica il Paradiso. Quaestio de aqua et terra (1320) Trattatello scientifico sul rapporto tra acqua e terre emerse.
Le opere
Dante racconta il suo viaggio nei regni dell’oltretomba, compiuto nella settimana santa dell’anno in cui papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo della Chiesa cristiana nella primavera del 1300. Il poema ha un significato allegorico: Dante rappresenta ogni uomo e il suo viaggio è quello del percorso di purificazione dal peccato che ogni uomo può e deve compiere in questa vita per ottenere la salvezza eterna. Il fine dell’opera, dice il Poeta stesso, è quello di salvare gli uomini dalla condizione di miseria e condurli alla felicità.La lingua è il volgare toscano con notevoli influenze latine.
E’ un’opera straordinaria, composta da 3 Cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Il titolo originale era Comedìa, l’aggettivo “divina” fu aggiunto da Boccaccio, per sottolineare la bellezza e il carattere religioso. Il titolo fu scelto in base alle leggi della retorica sia per il tema che per lo stile linguistico: l’opera ha un inizio pauroso e una conclusione positiva; mescola il linguaggio alto e solenne, per descrivere la gioia del paradiso con il linguaggio medio e il volgare per descrivere le bassezze delle anime infernali e le pene più orrende dell’inferno.
La divina Commedia
Dante e La divina Commedia a cartoni e in musica
Senza infamia, senza lode
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Non mi tange
Lasciate ogni speranza voi ch’entrate
Far tremare le vene e i polsi
Author's Name
Non ti curàr (ragionar) di lór, ma guarda e passa
10
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
Bella persona
Il gran rifiuto
Author's Name
Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza
15
E quindi uscimmo a riveder le stelle
14
Il bel paese
13
Stai fresco
12
Cosa fatta capo ha
11
Author's Name
Dante trasse la concezione cosmologica della sua opera da quella tolemaica in base alla quale la terra è una sfera immobile al centro dell’universo ed è divisa in due emisferi: il settentrionale o boreale, fatto di terre emerse e abitato dagli uomini; il meridionale o australe, occupato dalle acque. L’inferno si formò quando Dio cacciò Lucifero, che si era ribellato, sulla terra, la quale, inorridita, si ritirò creando una voragine e la collina del purgatorio nell’altro emisfero, alla cui sommità vi è il Paradiso terrestre.
I LUOGHI DELLA COMEDIA
Dante inizia il suo viaggio ultraterreno di purificazione dopo essersi perso in una “selva oscura” (simbolo del peccato). Il “colle”, simbolo della salvezza, gli sembra irraggiungibile. Guidato e incoraggiato da Virgilio inizia la sua discesa nell’inferno, che si trova in corrispondenza della città di Gerusalemme. Dante divide l’inferno in antinferno, alto inferno e basso inferno: via via che si scende aumenta la gravità del peccato e la pena corrispondente, che si basa sulla legge del contrappasso. Nell’inferno vi sono fiumi, paludi, valli, dirupi e boschi, i colori sono sempre cupi e l’atmosfera irreale.
INFERNO
Dalla terra che emerse dallo svuotamento, si formò nell’emisfero australe un’isola, a forma di alta montagna, sulla cui cima si trova il paradiso terrestre. Il purgatorio è un luogo temporaneo (scomparirà col giudizio finale) in cui i peccatori scontano la pena e si preparano alla salita in Paradiso. I fianchi della montagna sono come una serie di terrazzi. La divisione è in antipurgatorio, purgatorio e paradiso terrestre, descritto come una dolce foresta. Il Purgatorio è ambientato in uno spazio aperto e luminoso: i colori sono sempre un po’ spenti, un’alba luminosa o il tramonto perché siamo in un tempo di passaggio. Domina su tutto un magnifico cielo stellato, anticipazione del paradiso tanto atteso dalle anime. Qui Beatrice prende il posto di Virgilio, per guidare Dante verso il paradiso
PURGATORIO
Fuori dalla terra in alto, nel cielo Dante colloca il paradiso celeste caratterizzato dall’immagine del cerchio che simboleggia la perfezione, cui si accede passando per i nove cieli del sistema tolemaico. Nel Paradiso lo spazio si dissolve e si dilata in una dimensione cosmica che è la dimensione del divino. Si tratta di un mondo di luce, che prende talvolta forme naturali per facilitare la comprensione di Dante. Bellissime alcune immagini come la candida rosa, luogo dove risiedono i beati, seduti in circolo, in base ai meriti e vestiti di bianco.
PARADISO
INTERVISTA A DANTE
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