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Prof.ssa Sara Aschelter

START

DALLA GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO A OTTAVIANO

La crisi della Repubblica

12. antonio, cleopatra e la battaglia di azio

11. ottaviano e antonio

10. dittatura

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09. guerra civile

06. PRIMO TRIUMVIRATO

05. GIULIO CESARE

08. "ALEA IACTA EST"

07. VIDEO

04. scontro optimates/populares

03. POMPEO ALLE ARMI

02. RIVOLTE

01. POMPEO E CRASSO

INDICE

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Quando Silla abbandonò la scena di Roma, il potere passò di nuovo in mano al Senato che non seppe mantenerlo, favorendo l'emergere di singole personalità, come quelle di Gneo Pompeo (foto), giovane generale, discendente da una famiglia di recente nobiltà, era un homo novus, e di Marco Licinio Crasso, amico di Silla.L'ascesa di Pompeo fu favorita da importanti vittorie militari in Spagna, contro i Pirati; quella di Crasso, invece, dalla repressione delle rivolte servili del 71 a.C. Sebbene rivali, si accorderanno per divenire consoli insieme nel 70 a.C..

Pompeo e Crasso

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Roma invia nel 76 a.C. Pompeo a sedare una pericolosa rivolta in Spagna: un tale Sertorio, infatti, voleva dichiarare indipendente la Lusitania (attuale Portogallo). Pompeo lo sconfigge e riporta equilibrio nella penisola.Crasso, nel frattempo, è inviato vicino Capua con alcune legioni per sopprimere una rivolta scoppiata a causa degli schiavi, insofferenti delle loro condizioni di vita. Spartaco, valoroso gladiatore schiavo, si era messo a capo dei rivoltosi. Nel 71 a.C., però, Crasso riesce a sconfiggere i ribelli, riportando pace.Dal momento che entrambi i valorosi generali ambivano al consolato, ma non avevano mai percorso nessuna tappa del cursus honorum, si allearono per ricoprire insieme la carica: nel 70 a.C. vengono nominati consoli.

GENERALI E CONSOLI

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Nel 67 a.C. il problema dei pirati che infestavano il Mediterraneo stava mettendo in serie difficoltà i commerci romani. Vennero affidate a Pompeo forze militari straordinarie e nel giro di soli tre mesi riuscì a debellare la minaccia pirata e a riportare pace nel Mediterraneo.Nel 66 a.C., solo un anno dopo, Pompeo si decise a chiudere definitavamente la partita contro Mitridate, re del Ponto (foto). Ancora una volta, Roma decide di inviare il valoroso Pompeo con un esercito ingente: attaccando da mare e da terra, nel 63 a.C. Mitridate, oramai circondato, è costretto a uccidersi per non cadere in mano nemica. Una volta rientrato a Roma, però, Pompeo avanza due richieste al Senato: riconoscimento delle province conquistate e terra ai veterani.

POMPEO ALLE ARMI

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Mentre Pompeo combatte in Oriente contro Mitridate, a Roma si fa sempre più acceso lo scontro tra optimates e populares: i maggiori esponenti dell'aristocrazia senatoria erano Cicerone e Catone, mentre a sostegno dei populares erano già emerse le figure di Cesare e Catilina (clicca su +info).Pompeo, dal canto suo, è un uomo ambiguo e molto scaltro: fa promesse ai populares, ma sostiene gli optimates per ottenere l'appoggio di tutti.

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Quale situazione a Roma?

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Video approfondimento

Nel frattempo, si stava facendo strada un membro di un'importante famiglia romana, la gens Iulia, che vantava origini mitiche (discendenti di Enea). Legato alla fazione dei populares, nipote di Mario, ricopre importanti cariche dopo l'allontanamento di Silla dalla scena pubblica. 69 a.C. - questore di Spagna;65 a.C. - Edile di Spagna63 a.C. - Pontifex Maximus61 a.C. - Governa Spagna Ulteriore

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CAIO GIULIO CESARE(100 a.C. - 44 a.C.)

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Pompeo, generale valoroso, è forte di un esercito a lui fedele; Crasso è fra gli uomini più ricchi di Roma. Per rafforzare la sua posizione, dunque, Cesare parte per la Gallia, dove nel 58 a.C. gli Edui avevano chiesto aiuto ai romani contro gli Elvezi. Grazie al suo intervento, Roma ottiene il controllo su tutte le aree mancanti della regione (52 a.C.). Il suo esercito, in seguito alle vittorie, gli è sempre più fedele.

Cesare, però, ambisce al consolato, ma sa che il Senato non lo appoggerebbe. Si avvicina dunque alle due personalità più importanti a Roma: Pompeo e Crasso. Nel 60 a.C., dunque, propone un patto privato e segreto ai due. Passerà alla storia come Primo Triumvirato. Cesare, in cambio dell'appoggio politico, fa promesse a Pompeo e Crasso e diventa console l'anno successivo, nel 59 a.C..Cesare, però, non è ancora soddisfatto.

PRIMO TRIUMVIRATO

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Al termine della carica di console, dunque, nel 58 a.C. Cesare ottiene la carica di proconsole (= governatore di una delle province della Repubblica) della Gallia Cisalpina (corrispondente all'Italia del Nord) e della Gallia Narbonese (Francia): il vero progetto di Cesare, però, non era solo quello di amministrare territori per Roma. Non voleva essere solo un governatore. Cesare puntava a espandere il proprio potere e il dominio sull'esercito. Voleva conquistare l'intera Gallia e le aree che sfuggivano ancora al controllo romano. Solo così, infatti, avrebbe ottenuto gloria e prestigio, vere e proprie assicurazioni della popolarità a Roma.Cesare, paladino liberatore dei Galli, intervenì dunque per scacciare Elvezi e Suebi, popolazioni che avevano mire espansionistiche nei territori gallici. Sconfigge poi anche i Belgi e la Gallia diviene tutta romana.

DE BELLO GALLICO

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Per ripassare gli eventi che portano al primo triumvirato, clicca sul video di Flipped Prof!

PRIMO TRIUMVIRATO

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Nel frattempo, a Roma Pompeo era sempre più preoccupato del crescente potere di Cesare, così decide di riavvicinarsi al Senato per contrastare insieme la sua potenza. Cesare capisce subito la necessità di stringere nuovamente un'allenaza con i due uomini: nel 56 a.C. si incontrano dunque a Lucca dove vengono ribaditi gli impegni del triumvirato. In questa occasione, Cesare riesce a ottenere il proconsolato della Gallia per altri cinque anni; Crasso quello della Siria e Pompeo quello della Spagna. Il Senato è incapace di intervenire e far valere il proprio peso come un tempo: il suo potere sta tramontando per lasciare spazio al governo di singoli uomini.

Rinnovo del triumvirato

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Una volta sconfitto l'acerrimo nemico Pompeo, Cesare accentra tutti i poteri della Repubblica nelle sue mani.ATTENZIONE! Sebbene ottenga tutti i poteri, non si può ancora parlare di impero: Cesare è un dittatore a vita che governa in una Repubblica empre più debole, su un Senato sempre più fragile.

La dittatura di Cesare

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Sebbene Cesare avesse attribuito tutti i poteri della Repubblica a sé, formalmente esistevano ancora tutte le istituzioni repubblicane: Senato, tribuni della plebe, proconsoli, consoli, ecc. continuavano a esistere anche se del tutto esautorati dai prpri poteri..

  • Si fa attribuire la carica di tribuno della plebe per ottenere l'inviolabilità;
  • Sedeva in Senato su un seggio dorato;
  • Attribuì all'antico mese di Quintile il suo nome: Iulius (Luglio).
  • Riempì Roma di statue con la sua effigie e fece coniare monete con la sua immagine.
  • Cesare è eletto pontifex maximus (63 a.C.);
  • Viene eletto console per quattro volte;
  • Assume il titolo di imperator (comandante);
  • Assume il titolo di pater patriae (padre della patria, aveva salvato Roma da un momento di pericolo);
  • Si fa nominare dittatore a vita;

La dittatura di Cesare

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  • Cesare concete la cittadinanza romana ai provinciali della Gallia Cisalpina;
  • Migliora il governo delle provincie;
  • Razionalizza il sistema di distribuzione gratuita del grano;
  • Realizza grandi e importanti opere pubbliche che abbelliscono e ingrandiscono Roma
  • Concesse terre ai proletari nelle colonie realizzate per questo.

Le riforme di Cesare

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Fin da subito, fu chiaro che i cesaricidi non avevano un piano: dopo la morte di Cesare, non seppero organizzarsi prontamente. Il popolo e soprattutto l'esercito erano ancora dalla parte di Cesare e dei suoi luogotenenti, il più importante dei quali era Marco Antonio. Marco Antonio cercò subito di presentarsi come il leggittimo successore di Cesare. Propose dunque al Senato di tenere a freno l'esercito assetato di vendetta a patto che restassero in vigore tutti i provvedimenti presi da Cesare durante la dittatura.

dopo la morte di cesare...

Ottaviano e Antonio

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I giorni seguenti la morte di Cesare, il popolo che lo aveva tanto amato si riversò per le strade, chiedendo la testa degli assassini. Bruciò le case di Bruto e Cassio insieme a quelle di tutti i congiurati. Anche Cesare, dal canto suo, aveva amato i romani e a loro lascia parte della sua eredità: nel testamento è scritto che dovranno essere concessi 300 sesterzi a ogni membro del proletariato urbano. Antonio, però, non acconsentiva a concederlo.

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Il testamento di Cesare

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Antonio, attraverso metodi discutibili, riesce a farsi assegnare il governo di una provincia: la Gallia Cisalpina, che in realtà sarebbe spettata a Decimo Bruto. Contro le sue pretese, interviene anche Cicerone, che si schiera apertamente contro Antonio. Contro di lui pronuncia delle famose orazioni passate alla storia come Filippiche.Decimo Bruto si rifiuta di cedere i territori ad Antonio e questi parte per prenderseli con la forza. Il Senato invia l'esercito di Roma guidato dai consoli Irzio e Pansa contro Antonio. Si accoda anche Ottaviano con le sue truppe: si allea così col Senato, contro Antonio. Nel 43 a.C. Antonio fu sconfitto da Ottaviano a Modena e costretto a rifugiarsi nella Gallia Narbonese dal fidato amico Marco Emilio Lepido: vennero dichiarati nemici di Roma. I due consoli moriranno in battaglia: vuoto di potere.

La battaglia di Modena (43 a.C.)

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A differenza del primo, il secondo triumvirato (della durata programmata di cinque anni) fu un patto pubblico e noto a tutti, ratificato addirittura dai comizi. Per questo, quella di triumviro diventa una vera e propria magistratura carica di enormi poteri. I tre uomini si accordarono per raggiungere due obiettivi:- Punire gli uccisori di Cesare;- Ristabilire equilibrio nello Stato romano.

Dopo la vittoria di Modena, nonostante avesse solo vent'anni e non avesse mai ricoperto il cursus honorum, Ottaviano chiede di diventare console: non vuole sottostare al potere del Senato. Com'è facile immaginare, i senatori contrastarono questa candidatura. Come aveva fatto il padre, anche il figlio cerca un accordo con i suoi nemici: sempre nel 43 a.C. a Bologna stringe un accordo con Marco Antonio e Lepido.

Secondo triumvirato

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Il primo provvedimento dei triumviri fu quello di ristabilire le liste di proscrizione di sillana memoria. I nemici di Cesare, gli alleati dei cesaricidi, vengono perseguitati, uccisi, deprivati dei loro beni. Fra questi, anche Cicerone, che pur appoggiando Ottaviano, aveva un conto in sospeso con Antonio. Nel frattempo, Bruto e Cassio, fuggiti in Macedonia, riescono a mettere su un esercito di 80.000 soldati: sono pronti a difendersi dall'attacco dei triumviri.

La battaglia di Filippi (42 a.C.)

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Dopo la battaglia di Filippi, Ottaviano torna a Roma, mentre Antonio rimane in Oriente dove nel 37 a.C. sposerà Cleopatra, ripudiando la precedente moglie, Ottavia, figlia di Ottaviano.Dopo tali vicende, l'erede di Cesare inizia ad attuare una propaganda contro Antonio, mettendo in risalto i suoi fallimenti come generale contro i Parti, ma soprattutto sottolinenando come l'unione con la potente Cleopatra rappresentasse una minaccia per Roma. Inoltre, Antonio pareva considerare le province orientale come un suo possesso personale e non come un bene di Roma.

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Ottaviano contro Antonio

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Video tratto dall'episodio di "Ulisse, il piacere della scoperta" di A. Angela "Antonio e Cleopatra - la fine di un amore, la nascita di un impero" (2011).

Antonio e Cleopatra

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Per rendere ancora più evidente lo scontro tra Occidente e Oriente, Ottaviano dichiara guerra alla sola Cleopatra, regina d'Egitto. Il 2 settembre del 31 a.C. Ottaviano porta la sua flotta ad Azio, in Epiro, bloccando l'uscita della flotta nemica. Quando Antonio prova a forzare questo blocco, riceve una terribile sconfitta da parte delle truppe di Ottaviano guidate da Agrippa. L'anno seguente, nel 30 a.C., Ottaviano sconfigge le truppe di Antonio anche per terra.

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La battaglia di Azio (31 a.C.)

Ricostruzione grafica riassuntiva del secondo triumvirato, a opera di FlippedProf (canale YouTube disponibile cliccando qui sotto)

Il secondo triumvirato

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Buono studio!