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Costume Africano

Elena Masuottolo

Created on September 24, 2025

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Transcript

Costume Africano

Irene Vantaggioli, Elena Masuottolo 4APM

Introduzione civilta'

Con africano si è sempre intesa tutta la zona centro orientale a sud del Sahara. Dal II millennio a.C. La desertificazione del Sahara separò in maniera definitiva l'Africa Occidentale dal Nord Africa. Le più antiche civiltà sono quelle degli antichi regni di Nok, di Ife e di Benin.

Civilta' Nok

Villaggio in Nigeria centrale sviluppato nel I millennio a.C. fino al V sec. d.C. Sviluppò capacità artistiche e tecniche importanti, specialmente in creazioni di terracotta con un notevole senso decorativo.

Civilta' di Ife

Villaggio nigeriano che dal X al XII sec. d.C. divenne il centro politico e religioso più importante. Organizzato in piccoli regni i quali avevano sviluppato sofisticate tecniche agricole, tessili, metallurgiche con un elevata qualità artistica.

Gli abitanti di Yoruba furono gli unici in tutto il continente ad avere rappresentato la figura umana fedele alla realtà.

Regno di Benin

Nato dal popolo degli Yoruba, intorno al XII sec. d.C. Raggiunse altissimi livelli nella produzione artistica. Gli artisti raggruppati in quartieri distinti, lavoravano solo per il sovrano, producendo innumerevoli statue, teste cerimoniali, placche decorative,maschere a ciondoli e gioielli.

L'arte africana

Fu scoperta all'inizio del XX sec. grazie agli artisti alle Avanguardie Storiche francesi e tedesche che collezionarono per prime sculture africane. Fino ad allora le sculture africane erano considerati opere d'arte primitiva.

La scultura

Era la lingua in cui si sono espressi per secoli, poiché non vi era la scrittura. Le sculture erano prevalentemente realizzate in legno, dipinto con colori vivaci e decorate con elementi naturali. Il soggetto principale era l'uomo; antenati mitici, divinità o spiriti, riconoscibili dalla capigliatura e dal costume. Attraverso la scultura, instauravano un rapporto con le divinità.

Il costume

Il corpo era privo di tessuto che lo ricopriva, andavano nudi con il corpo dipinto. L'abbigliamento africano era costituito da elaborate acconciature e deformazioni corporali e abbellimenti reallizzati da diversi materiali. I primi indumenti introdotti furono per le donne i perizomi e per gli uomini gli astucci penici come decorazioni, realizzati in foglie per i poveri e con fibre intrecciate o cuoio appesi a perline di vetro o ottone per i ricchi. In alcuni casi, come cerimonie, destinati a re e sacerdoti, i perizomi si trasfogmavano in corti gonnellini fatti di erba, pelle di scimmia e fibre di corteccia intrecciata.

La maschera

La maschera svolgeva la funzione di elemento mediatore tra la realtà e le forze del mondo soprannaturale. Attraverso colui che la indossava, lo spirito aveva la possibilità di incarnarsi. La maschera assumeva vari ruoli e forme a seconda dei materiali usati e alle occasioni per cui venivano utilizzate, come la rappresentazione visiva di eroi o antenati. Vengono considerate come vere e proprie sculture, da portare sul capo o sul volto, facendo parte del costume caratteristico

La decorazione del corpo

Le pitture corporali e tatuaggi facevano pensare a veri e propri indumenti. Aggiungevano gioielli e acconciature per dare colore con vari significati simbolici, come Stato sociale, protezione da malattie e dagli spiriti maligni. Indicava anche la capacità di procreare , lo stato civile o l'appartenenza di una donna ad un uomo. Le popolazioni nomadi svilupparono maggiormente l'arte corporea. Molto usata era la sacrificazione, metodo di tatuaggio che consisteva in incisioni superficiali nella pelle allo scopo di produrre vistose cicatrici che ritraevano disegni sul volto o sul corpo.

Modificazione del corpo

Producevano modificazioni corporali molto diffuse, come la modellazione del cranio, le donne la praticavano di fatto sui propri figli per estetica e per protezione magica. Modificavano anche le labbra ed i lobi delle orecchie mediante dei pesi. Alcune modificazioni sono praticate in alcune tribù tutt'oggi.

Acconciature

Venivano elaborate acconciature e complessi copricapi. Le acconciature erano formate da treccioline, spesso impastate da argilla e plasmate nelle forme più varie con l'aggiunta di vari tipi di decorazione: penne variopinte, conchiglie, ciondoli di vari materiali e perline di vetro colorato. I capelli venivano acconciati dividendoli e allungandoli con olio di palma o burro e modellati con stoffa e fibre o con armature di bambù. Nelle acconciature erano inseriti molti gioielli: pendenti, anelli, monete e perline. I copricapi avevano forme varie ed erano realizzati con materiali diversi a secondo dei canoni estetici delle tribù.

I colori

I colori principali erano; il bianco, ottenuto dalla creta e ceneri vegetali simboleggiava le anime, morte e pericoli. Il nero, ottenuto da carbonizzazioni di legno simboleggiava la terra. Il rosso, ricavato da essenze vegetali esprimeva energia, vita e forza magica.

La tessitura

La produzione tessile africana più antica era basata su tessuti di fibre, realizzati con cortecce d'albero macerate, battute a martello e poi colorate. Intorno al I millennio d.C. in cambio dell'oro africano, animali, schiavi e avorio, le tribù importavano dai Fenici e romani tessuti di cotone , lino e seta. Si diffuse inoltre la produzione domestico di cotone e l'utilizzo del telaio. Venne introdotta la tessitura a strisce, realizzata da telai piccoli portatili, intrecciando piccole strisce sottili di cotone e seta cucite in modo da formare drappi quadrati e rettangolari, creando successivamente disegni straordinari.