VILLA BRIGIDO o MONBiSù
STRADA DI FIUME 141 TRIESTE
il territorio e prime fonti
Ci troviamo nel quartiere di Santa Maria Maddalena Superiore, che dalla sommità del colle di Montebello con una lieve ascesa raggiunge l'abitato di Cattinara. La zona è stata urbanizzata solo a partire dalla metà del secolo scorso, quindi la vista che si godeva da questi luoghi doveva essere davvero incantevole. Il toponimo di Santa Maria Maddalena è derivato da una cappella che esisteva lungo la strada di Fiume dedicata appunto alla Santa. Esiste ancora una lapide nell'Orto Lapidario che ricorda il Vir Illustris Marentius morto nel 571 , lapide che era posta sulla facciata della chiesetta. Nel 1785 la Chiesa fu sconsacrata e inglobata nella proprietà del Brigido che la trasformò in abitazione ( vedi disegno dell'Archivio Diplomatico) Ma questa zona veniva chiamata nell'Ottocento "Segnan" da "fundus Senianus" infatti intorno alla villa vennero portati alla luce i resti di un edificio caratterizzato da pavimentazioni in mosaico e vari frammenti architettonici e monete risalenti agli imperatori Vespasiano Domiziano, Adriano e Costantino.
"Possessioni presso la Villa Monvisù"
Disegno anonimo della fine del '700 (AD)
"Stralcio Rilievo del Colnhuber 1801"
Vicende Storiche
Le prime notizie riguardanti la Villa si ritrovano in alcuni documenti della fine del Settecento.
- 8 Febbraio 1771 Sovrana Risoluzione di Maria Teresa ne decreta la costruzione come "... Casa di Campagna e di soggiorno estivo per i Presidi pro Tempore della C.R. Suprema Intendenza Commerciale del litorale "
- 7 Maggio 1771 decreto Intendentizio ne impone la costruzione ponendo la somma di " ...diecimila fiorini, non aumentabili" provenienti dalla Cassa Commerciale
Pianta e Facciata di Monbisù"
Disegno anonimo della fine del '700 (AD)
Vicende Storiche
La proprietà dopo la costruzione fu dichiarata camerale.
- 1773 il Conte Carlo Zinzendorf, futuro governatore di Trieste ( membro allora del Consiglio Aulico di Commercio dell'Austria) annotò sul suo diario di esser stato a pranzo nella villa ospite del Presidente dell'Intendenza in carica il Conte Enrico d'Auersperg.
- 1776 cessa l'Intendenza Commerciale e subentra il Governo per il Litorale, la casa diventa la residenza estiva per i Governatori...dichiarata quindi "Sommerhaus" o "K.K. Gubernial Lusthaus"
- 1777 Zinzendorf si reca a vedere la sua dimora estiva descrivendone la sua bellezza
Vicende Storiche : Pompeo de Brigido
- 1782 diventa Governatore
- 30 Settembre 1783 "la casa con Giardino" fu messa all'asta per decisione del governo. Motivo:"... perchè alla città non compliva di tenerla..." con un custode e in più " le riparazioni che necessariamente si dovevano fare avrebbero sormontato ad una spesa non indiferente ..." cessa l'Intendenza Commerciale e subentra il Governo per il Litorale, la casa diventa la residenza estiva per i Governatori...dichiarata quindi "Sommerhaus" o "K.K. Gubernial Lusthaus"
- nei documenti viene riportato come "plus oferente , il Signor Francesco Lazarich"
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
c'è il sospetto che questo Lazarich fosse un prestanome del Brigido, visto che per la sua posizione non poteva sicuramente risultare il primo acquirente della casa...e non deve stupire per la pessima fama di cui godeva in città... Kandler di lui infatti scriverà nel 1858 : "fu negoziante e patrizio, cattolico e gioseffiano, aristocratico e popolare, vano , indotto, parolajo, rotto a costumi, non potevasi presentare a lui senza mancia ai servi che non da lui pagavansi, ma che dovevano pagare e le altre contenuto delle mance, andare a lui;"inoltre nel 1804 essendo dichiarato il divieto di esportazione del grano, il Conte mettendosi d'accordo con i mercanti, rese pubblico l'obbligo solo dopo aver fatto allontanare dal porto le navi cariche di granaglie. Scoperto e giubilato subito 1804
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
nel 1810 il Conte vuole vendere la casa alla ditta Scarabochia, Meyer e Dabovich, ma manca dalle pubbliche tavole il nome di Pompeo come proprietario, ma "...quantunque consta per notorietà della di lui proprietà, ci ha egli fornito della quittanza finale del 28 Novembre 1785, dalla quale consta come egli ha pagato il saldo del prezzo della Possessione stessa fu deliberata al Pubblico Incanto..." Comunque dobbiamo al Brigido l'avvio delle decorazioni della casa di campagna sia per l'interno sia per l'esterno,e nonostante le voci che circolavano in città rivestiva un alto e importante ruolo nella sfera sociale, era un anfitrione perfetto e numerosi furono gli ospiti celebri nella casa. 1823 la casa diventa proprietà di Antonio di Michele Paximadi, che secondo gi storici dedicò cure al giardino abbellendolo e disponendolo "...con gusto Asiatico"
10
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
1838 fu acquistato dal commerciante greco Angelo Giannichesi, che ebbe un ruolo fondamentale per la formazione delle Compagnie di Assicurazione. Trieste era l'unico Porto Franco dopo il blocco continentale imposto dall'inghilterra , e questo la vide affermare la propria supremazia commerciale. Il Giannichesi con Ambrogio di Stefano Ralli fondò la Riunione Adriatica di Sigurtà, firmando nel Salone l'atto costitutivo della Compagnia (9 maggio 1838) e qui si tenne il primo Consiglio di Amministrazione e l'approvazione del primo Bilancio. 1893 la vedova Giannichesi Despina Ralli, la vende al farmacista Cav. Carlo Zanetti, proprietario di molti terreni nella zona 1898 la proprietà diventa di Giuseppe Besso , altro esponente di spicco per le Compagnie assicurative, in quanto celebre direttore delle Assicurazioni Generali
11
Acquerello di Vittorio Florit ( Uffici Centrali R.A.S.)
12
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
1904 fu acquistata da Frederich Jagher e dal suo socio Alfred Gaudenz. Iniziano ad affitare i locali al piano terra della Villa e il Salone ad una famiglia che vi gestiva una trattoria. La trattoria alla Strada Di Fiume, nota anche come Osteria ai due Leoni" 1940 la Villa fu sequestrata come proprietà nemica, spogliata e saccheggiata alla fine della guerra fu resa al suo proprietario e si continuò l'attività di ristorazione. 1955 Acquisto da parte di Anna Zollia di Natale in Pezzer. Per anni i veri proprietari furono l'incuria e l'indifferenza, fino ad arrivare ai giorni nostri
13
Vicende Storiche : Trattoria ai Due Leoni
Stralcio del Catasto Franceschino (1822) S.M. Maddalena Sup.
14
15
Stralcio del Catasto Terreni (1860) S.M. Maddalena Sup.
16
Descrizione : la pianta
17
Descrizione : la pianta delle pavimentazioni
18
Descrizione : esterno
L'originaria tripartizione sporgente è cancellata, per adeguarsi ai canoni stilistici del Neoclassicismo. Esaltazione così dell'orizzontalità che viene evidenziata con l'inserimento di pannelli di gesso con i 12 segni zodiacali sotto ciascuna finestra.
Bassorilievi attribuiti a collaboratori di Antonio Bosa.
19
Descrizione : prospetto interno Sud
20
Descrizione : prospetto interno Ovest
21
Descrizione : prospetto interno Est
22
Descrizione : prospetto interno Nord
23
Descrizione : sezioni
24
Descrizione : prospetto esterno Ovest
25
Descrizione : prospetto esterno Sud
26
Descrizione : prospetto esterno Est
27
Descrizione: portone di ingresso
28
Descrizione: esterno decorazioni dell'ingresso
Grande medaglione con monogramma con stilemi barocchi , sovrasta l'arco principale che immette direttamente nel salone principale
Bassorilievi attribuiti ad Antonio Bosa.
29
Descrizione: interno. Gli affreschi
30
Descrizione: interno. Gli affreschi
31
Descrizione: interno. Gli affreschi
32
Descrizione: interno. Gli affreschi
Testimonianza della pittura decorativa a Trieste, che nel '700 visse un momento di grande fortuna splendore. Fu il Conte Brigido a farla realizzare. Lo schema decorativo si presenta sostanzialmente di natura barocca : le pareti sono rivestite con una doppia fila di loggiati con balaustra aperti su prospettive architettoniche in basso e un paesaggio collinare che forse corrisponde alla reale configurazione paesistica del luogo nella parte superiore. Il genere appartiene alla "quadratura" che dilata lo spazio e crea un dialogo fra architettura reale e dipinta. Le composizioni sono connotate da rigore e classicità. Anche il soffitto è trattato in maniera classica e semplice, senza figure o nuvole. Ancora rimandi barocchi con i vasi di fiori variopinti. Si attribuiscono gli affreschi al cividalese Francesco Chiarottini, definito portavoce finale della maniera tiepolesca in quanto c'è una corrispondenza di una inquadratura architettonica anche nella Villa Florio Bartolini di Buttrio, che dimostra lo stesso modo nell'incidenza delle ombre. Sembra strano che gli storici non menzionino però un lavoro su un luogo prestigioso come la casa del Governatore. Il soffitto inoltre è privo delle tradizionali figure tipiche dell'artista. Disegni privi di chiaroscuri e particolari che solitamente si ritrovano nei lavori di Chiarottini. Si ritiene quindi che l'autore possa essere un allievo dello stesso: Giuseppe Mattioni. Attivo in Villa Florio e negli affreschi della sala Capitolare del Duomo di Cividale e Palazzo Garzolini a Udine. Stessa impaginazione architettonica e privo di figure umane, o stilizzate.
VILLA BRIGIDO o MONBiSù
Barbara Bellinati
Created on September 18, 2025
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
View
Audio tutorial
View
Pechakucha Presentation
View
Desktop Workspace
View
Decades Presentation
View
Psychology Presentation
View
Medical Dna Presentation
View
Geometric Project Presentation
Explore all templates
Transcript
VILLA BRIGIDO o MONBiSù
STRADA DI FIUME 141 TRIESTE
il territorio e prime fonti
Ci troviamo nel quartiere di Santa Maria Maddalena Superiore, che dalla sommità del colle di Montebello con una lieve ascesa raggiunge l'abitato di Cattinara. La zona è stata urbanizzata solo a partire dalla metà del secolo scorso, quindi la vista che si godeva da questi luoghi doveva essere davvero incantevole. Il toponimo di Santa Maria Maddalena è derivato da una cappella che esisteva lungo la strada di Fiume dedicata appunto alla Santa. Esiste ancora una lapide nell'Orto Lapidario che ricorda il Vir Illustris Marentius morto nel 571 , lapide che era posta sulla facciata della chiesetta. Nel 1785 la Chiesa fu sconsacrata e inglobata nella proprietà del Brigido che la trasformò in abitazione ( vedi disegno dell'Archivio Diplomatico) Ma questa zona veniva chiamata nell'Ottocento "Segnan" da "fundus Senianus" infatti intorno alla villa vennero portati alla luce i resti di un edificio caratterizzato da pavimentazioni in mosaico e vari frammenti architettonici e monete risalenti agli imperatori Vespasiano Domiziano, Adriano e Costantino.
"Possessioni presso la Villa Monvisù"
Disegno anonimo della fine del '700 (AD)
"Stralcio Rilievo del Colnhuber 1801"
Vicende Storiche
Le prime notizie riguardanti la Villa si ritrovano in alcuni documenti della fine del Settecento.
Pianta e Facciata di Monbisù"
Disegno anonimo della fine del '700 (AD)
Vicende Storiche
La proprietà dopo la costruzione fu dichiarata camerale.
Vicende Storiche : Pompeo de Brigido
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
c'è il sospetto che questo Lazarich fosse un prestanome del Brigido, visto che per la sua posizione non poteva sicuramente risultare il primo acquirente della casa...e non deve stupire per la pessima fama di cui godeva in città... Kandler di lui infatti scriverà nel 1858 : "fu negoziante e patrizio, cattolico e gioseffiano, aristocratico e popolare, vano , indotto, parolajo, rotto a costumi, non potevasi presentare a lui senza mancia ai servi che non da lui pagavansi, ma che dovevano pagare e le altre contenuto delle mance, andare a lui;"inoltre nel 1804 essendo dichiarato il divieto di esportazione del grano, il Conte mettendosi d'accordo con i mercanti, rese pubblico l'obbligo solo dopo aver fatto allontanare dal porto le navi cariche di granaglie. Scoperto e giubilato subito 1804
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
nel 1810 il Conte vuole vendere la casa alla ditta Scarabochia, Meyer e Dabovich, ma manca dalle pubbliche tavole il nome di Pompeo come proprietario, ma "...quantunque consta per notorietà della di lui proprietà, ci ha egli fornito della quittanza finale del 28 Novembre 1785, dalla quale consta come egli ha pagato il saldo del prezzo della Possessione stessa fu deliberata al Pubblico Incanto..." Comunque dobbiamo al Brigido l'avvio delle decorazioni della casa di campagna sia per l'interno sia per l'esterno,e nonostante le voci che circolavano in città rivestiva un alto e importante ruolo nella sfera sociale, era un anfitrione perfetto e numerosi furono gli ospiti celebri nella casa. 1823 la casa diventa proprietà di Antonio di Michele Paximadi, che secondo gi storici dedicò cure al giardino abbellendolo e disponendolo "...con gusto Asiatico"
10
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
1838 fu acquistato dal commerciante greco Angelo Giannichesi, che ebbe un ruolo fondamentale per la formazione delle Compagnie di Assicurazione. Trieste era l'unico Porto Franco dopo il blocco continentale imposto dall'inghilterra , e questo la vide affermare la propria supremazia commerciale. Il Giannichesi con Ambrogio di Stefano Ralli fondò la Riunione Adriatica di Sigurtà, firmando nel Salone l'atto costitutivo della Compagnia (9 maggio 1838) e qui si tenne il primo Consiglio di Amministrazione e l'approvazione del primo Bilancio. 1893 la vedova Giannichesi Despina Ralli, la vende al farmacista Cav. Carlo Zanetti, proprietario di molti terreni nella zona 1898 la proprietà diventa di Giuseppe Besso , altro esponente di spicco per le Compagnie assicurative, in quanto celebre direttore delle Assicurazioni Generali
11
Acquerello di Vittorio Florit ( Uffici Centrali R.A.S.)
12
Vicende Storiche : Passaggi di proprietà
1904 fu acquistata da Frederich Jagher e dal suo socio Alfred Gaudenz. Iniziano ad affitare i locali al piano terra della Villa e il Salone ad una famiglia che vi gestiva una trattoria. La trattoria alla Strada Di Fiume, nota anche come Osteria ai due Leoni" 1940 la Villa fu sequestrata come proprietà nemica, spogliata e saccheggiata alla fine della guerra fu resa al suo proprietario e si continuò l'attività di ristorazione. 1955 Acquisto da parte di Anna Zollia di Natale in Pezzer. Per anni i veri proprietari furono l'incuria e l'indifferenza, fino ad arrivare ai giorni nostri
13
Vicende Storiche : Trattoria ai Due Leoni
Stralcio del Catasto Franceschino (1822) S.M. Maddalena Sup.
14
15
Stralcio del Catasto Terreni (1860) S.M. Maddalena Sup.
16
Descrizione : la pianta
17
Descrizione : la pianta delle pavimentazioni
18
Descrizione : esterno
L'originaria tripartizione sporgente è cancellata, per adeguarsi ai canoni stilistici del Neoclassicismo. Esaltazione così dell'orizzontalità che viene evidenziata con l'inserimento di pannelli di gesso con i 12 segni zodiacali sotto ciascuna finestra.
Bassorilievi attribuiti a collaboratori di Antonio Bosa.
19
Descrizione : prospetto interno Sud
20
Descrizione : prospetto interno Ovest
21
Descrizione : prospetto interno Est
22
Descrizione : prospetto interno Nord
23
Descrizione : sezioni
24
Descrizione : prospetto esterno Ovest
25
Descrizione : prospetto esterno Sud
26
Descrizione : prospetto esterno Est
27
Descrizione: portone di ingresso
28
Descrizione: esterno decorazioni dell'ingresso
Grande medaglione con monogramma con stilemi barocchi , sovrasta l'arco principale che immette direttamente nel salone principale
Bassorilievi attribuiti ad Antonio Bosa.
29
Descrizione: interno. Gli affreschi
30
Descrizione: interno. Gli affreschi
31
Descrizione: interno. Gli affreschi
32
Descrizione: interno. Gli affreschi
Testimonianza della pittura decorativa a Trieste, che nel '700 visse un momento di grande fortuna splendore. Fu il Conte Brigido a farla realizzare. Lo schema decorativo si presenta sostanzialmente di natura barocca : le pareti sono rivestite con una doppia fila di loggiati con balaustra aperti su prospettive architettoniche in basso e un paesaggio collinare che forse corrisponde alla reale configurazione paesistica del luogo nella parte superiore. Il genere appartiene alla "quadratura" che dilata lo spazio e crea un dialogo fra architettura reale e dipinta. Le composizioni sono connotate da rigore e classicità. Anche il soffitto è trattato in maniera classica e semplice, senza figure o nuvole. Ancora rimandi barocchi con i vasi di fiori variopinti. Si attribuiscono gli affreschi al cividalese Francesco Chiarottini, definito portavoce finale della maniera tiepolesca in quanto c'è una corrispondenza di una inquadratura architettonica anche nella Villa Florio Bartolini di Buttrio, che dimostra lo stesso modo nell'incidenza delle ombre. Sembra strano che gli storici non menzionino però un lavoro su un luogo prestigioso come la casa del Governatore. Il soffitto inoltre è privo delle tradizionali figure tipiche dell'artista. Disegni privi di chiaroscuri e particolari che solitamente si ritrovano nei lavori di Chiarottini. Si ritiene quindi che l'autore possa essere un allievo dello stesso: Giuseppe Mattioni. Attivo in Villa Florio e negli affreschi della sala Capitolare del Duomo di Cividale e Palazzo Garzolini a Udine. Stessa impaginazione architettonica e privo di figure umane, o stilizzate.