IL SANTO GRAAL
Il Graal
Detto anche Santo Graal secondo la tradizione medievale, è la coppa usata da Gesù durante l'Ultima Cena ed è la stessa che è stata usata come recipiente per raccogliere il suo sangue. Il termine potrebbe derivare dalla parola latina gradalis oppure dal greco kratér, cioè vaso.
La leggenda
Il mito risale a epoche antecedenti al Medioevo, ma in questi racconti il Graal era semplicemente un piatto o una coppa. Solo dopo che vennero scritti i romanzi francesi sul Graal, esso venne identificato con la coppa usata da Gesù nell'Ultima Cena e quindi collegandolo alle parole francesi "san greal" (Sacro Graal) e "sang real" (sangue reale); è da qui che il Graal viene legato sempre di più alla sacralità e alla spiritualità.
Perceval ou le Conte du Graal
Romanzo scritto da Chrétien de Troyes nel XII secolo, in cui appare un a preziosa coppa, custodita dal Re Pescatore, ma in questo racconto esso non viene visto come un oggetto sacro. Il Re viene punito per i suoi peccati per questo diventò zoppo e la sua terra divento un deserto. Nessuno riuscì a salvarlo nemmeno l'eroe del romanzo, perchè l'unico modo era porgli delle domande riguardo alle relique conservate nel castello.
Giuseppe di Arimetea
Scritto da Robert de Boron tra il 1170 e il 1212, nel romanzo compaiono ancora sia la figura del Re Pescatore sia la coppa, per la prima volta il Graal viene associato alla coppa che raccolse il sangue di Cristo. Qui il Re Pescatore viene descritto come cognato di Giuseppe di Arimetea, che lo raggiunse in Britannia e gli lasciò in custode il Graal, il quale lo tramandò ai suoi successori.
Ciclo arturiano
Altri autori medievali contribuirono alla cristianizzazione del Graal, ma solo nei romanzi arturiani che esso ottenne un ruolo importante, come oggetto di ricerca dei cavalieri. Alcuni ci riuscirono, come Parsifal o Galahad, altri fallirono per colpa della loro impurità, come Lancillotto. E' ancora presente la figura del Re Pescatore, il cui nome viene spesso associato al Sacro Graal.
I simboli del Graal
Il Santo Graal racchiude in sé svariati significati, fra cui il simbolo di creazione e della vita: guarigione, nascita e rigenerazione. Viene anche associato al cuore, che rappresenta il centro dell'essere, l'anima ed il luogo dell'incontro e dell'alleanza, quindi un profondo significato spirituale.
Il Graal e la Sindone
Lo storico Daniel Scavone recentemente ha ipotizzato che il Graal è in realtà la Sindone, il lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo senza vita di Cristo, visto che è stata impregnata del suo sangue. E le varie notizie si sono mescolate nei secoli dando origine al Graal come coppa. Secondo lui Giuseppe di Arimetea non arrivò mai in Britannia, ma ad Edessa, il cui palazzo reale si chiamava Britio, dove la Sindone sarebba stata custodita tra il VI e il X secolo.
I luoghi del Graal
Nel romanzo di Wolfram von Eschenbach, il Graal era custodito nel castello segreto di Munsalvaesche o Montsalvat, dimora di Titurel, il primo re del Graal. Alcuni studiosi hanno identificato il luogo con il Monastero di Montserrat in Catalogna. Nel racconto di Arculfo, pellegrino anglo-sassone del VII secolo, il calice d'argento è custodito in una cappella vicino a Gerusalemme, il quale dice di averlo perfino toccato. Un'altra fonte del XIII secolo colloca il Graal o una sua copia a Costantinopoli, il quale venne portato via durante la quarta crociata in Francia, per poi scomparire durante la Rivoluzione francese. Dei due calici creduti essere il Graal, uno si trova a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo. L'altro è il santo caliz conservata nella cattedrale di Valencia. Tuttavia non si sa di preciso dove si trovi.
IL SANTO GRAAL
SOFIA HU
Created on September 7, 2025
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IL SANTO GRAAL
Il Graal
Detto anche Santo Graal secondo la tradizione medievale, è la coppa usata da Gesù durante l'Ultima Cena ed è la stessa che è stata usata come recipiente per raccogliere il suo sangue. Il termine potrebbe derivare dalla parola latina gradalis oppure dal greco kratér, cioè vaso.
La leggenda
Il mito risale a epoche antecedenti al Medioevo, ma in questi racconti il Graal era semplicemente un piatto o una coppa. Solo dopo che vennero scritti i romanzi francesi sul Graal, esso venne identificato con la coppa usata da Gesù nell'Ultima Cena e quindi collegandolo alle parole francesi "san greal" (Sacro Graal) e "sang real" (sangue reale); è da qui che il Graal viene legato sempre di più alla sacralità e alla spiritualità.
Perceval ou le Conte du Graal
Romanzo scritto da Chrétien de Troyes nel XII secolo, in cui appare un a preziosa coppa, custodita dal Re Pescatore, ma in questo racconto esso non viene visto come un oggetto sacro. Il Re viene punito per i suoi peccati per questo diventò zoppo e la sua terra divento un deserto. Nessuno riuscì a salvarlo nemmeno l'eroe del romanzo, perchè l'unico modo era porgli delle domande riguardo alle relique conservate nel castello.
Giuseppe di Arimetea
Scritto da Robert de Boron tra il 1170 e il 1212, nel romanzo compaiono ancora sia la figura del Re Pescatore sia la coppa, per la prima volta il Graal viene associato alla coppa che raccolse il sangue di Cristo. Qui il Re Pescatore viene descritto come cognato di Giuseppe di Arimetea, che lo raggiunse in Britannia e gli lasciò in custode il Graal, il quale lo tramandò ai suoi successori.
Ciclo arturiano
Altri autori medievali contribuirono alla cristianizzazione del Graal, ma solo nei romanzi arturiani che esso ottenne un ruolo importante, come oggetto di ricerca dei cavalieri. Alcuni ci riuscirono, come Parsifal o Galahad, altri fallirono per colpa della loro impurità, come Lancillotto. E' ancora presente la figura del Re Pescatore, il cui nome viene spesso associato al Sacro Graal.
I simboli del Graal
Il Santo Graal racchiude in sé svariati significati, fra cui il simbolo di creazione e della vita: guarigione, nascita e rigenerazione. Viene anche associato al cuore, che rappresenta il centro dell'essere, l'anima ed il luogo dell'incontro e dell'alleanza, quindi un profondo significato spirituale.
Il Graal e la Sindone
Lo storico Daniel Scavone recentemente ha ipotizzato che il Graal è in realtà la Sindone, il lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo senza vita di Cristo, visto che è stata impregnata del suo sangue. E le varie notizie si sono mescolate nei secoli dando origine al Graal come coppa. Secondo lui Giuseppe di Arimetea non arrivò mai in Britannia, ma ad Edessa, il cui palazzo reale si chiamava Britio, dove la Sindone sarebba stata custodita tra il VI e il X secolo.
I luoghi del Graal
Nel romanzo di Wolfram von Eschenbach, il Graal era custodito nel castello segreto di Munsalvaesche o Montsalvat, dimora di Titurel, il primo re del Graal. Alcuni studiosi hanno identificato il luogo con il Monastero di Montserrat in Catalogna. Nel racconto di Arculfo, pellegrino anglo-sassone del VII secolo, il calice d'argento è custodito in una cappella vicino a Gerusalemme, il quale dice di averlo perfino toccato. Un'altra fonte del XIII secolo colloca il Graal o una sua copia a Costantinopoli, il quale venne portato via durante la quarta crociata in Francia, per poi scomparire durante la Rivoluzione francese. Dei due calici creduti essere il Graal, uno si trova a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo. L'altro è il santo caliz conservata nella cattedrale di Valencia. Tuttavia non si sa di preciso dove si trovi.