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Il Romanticismo
Sara Tonon
Created on September 3, 2025
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Transcript
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Il Romanticismo
Origine ed evoluzione del termine (I)
- anglismo
- < agg. ''romantic'' (= ''romanzesco'')
- < ''romant'' o ''romanz'' in antico francese
- opera scritta non in lingua latina ma in lingua romanza
- => romanzi cavallereschi
- fantasia
- irrealtà
- Inghilterra
- 2^ metà del '600
Origine ed evoluzione del termine (II)
- ''Romantik''
- F. Schlegel
- ''Athenäum'' (1798)
- inquietudine degli autori moderni ≠ armoniosa compostezza degli antichi
- Germania
- 2^ metà del '700
Periodizzazioni (I)
- Jena, Heidelberg
- ''Athenäum''
- fratelli Schlegel, Novalis
- Fichte, Schelling
- Germania
- 1797
- 1848
- Inghilterra
- 1798
- 1848
- Wordsworth, Coleridge (poeti ''laghisti'')
- ''Ballate liriche''
Periodizzazioni (II)
- Francia
- 1802
- 1848
- Chateaubriand, ''Renè''
- polemica classici vs romantici
- Madame de Stael, ''Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni'' (Biblioteca italiana)
- Giovanni Berchet, ''Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo''
- Italia
- 1816
- 1861
Contesto storico-culturale
- età della Restaurazione (1815-1857)
- affermazione della rivoluzione industriale in Europa
- fabbrica
- macchine
- nuove energie (carbone e vapore)
- aumento della produzione
- peggioramento delle condizioni di vita e lavoro (''questione sociale'')
- affermazione della classe borghese e del suo sistema di valori
- mercificazione dei prodotti culturali
Background filosofico
- Idealismo:
- Fichte (1762-1814)
- Schelling (1775-1854)
- Hegel (1770-1831)
- IO come principio creatore della realtà
- cfr. idea romantica del GENIO CREATIVO
Tematiche romantiche (I)
- rifiuto del razionalismo illuminista
- < delusione per il fallimento ideali illuministi
- scienza e ragione => felicità dell'umanità
- regime del Terrore e guerre napoleoniche
- attenzione per altre ''dimensioni'' dell'esperienza umana
- sentimento
- irrazionale
- inconscio
- immaginazione
- creatività
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Tematiche romantiche (II)
- esotismo e ambientazioni notturne
- interesse per luoghi lontani e misteriosi
- interesse per atmosfere notturne e malinconiche
- popolo, storia, nazione
- senso di appartenenza a una comunità
- ''Volksgeist''
- anima del popolo si esprime nella sua lingua, nelle sue tradizioni e nel suo dialetto (cfr. Italia, letteratura dialettale)
- valorizzazione della storia, delle tradizioni e dell'identità nazionale
- rivalutazione del Medioevo
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Gioacchino Belli, ''Er caffettiere fisofolo'' (p. 225)
Tematiche romantiche (III)
- natura come riflesso di uno stato d'animo
- NON uno scenario
- "Sehnsucht"
- sublime
- < emozione di terrore e piacere di fronte alla grandezza della natura
- Friedrich e Turner => NON ritraggono il paesaggio, ma la sua forza travolgente
- Beethoven
- ''Quinta sinfonia''
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Tematiche romantiche (III)
- sublime
- la trattazione più antica:
- περὶ ὕψους (Anonimo del Sublime o Pseudo-Longino)
- I d.C.
- effetti di un’opera d’arte sull’animo umano
- etimologia:
- sub + limen => sub ("sotto", ma con il senso di "fino a") e limen ("soglia", "limite") => qualcosa che si eleva fino al limite o oltre la soglia
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''Renè'' di Chateaubriand
INCARNA LE CARATTERISTICHE DEL PERFETTO EROE ROMANTICO
LEGGI I BRANI PROPOSTI E DEDUCI LE CARATTERISTICHE DELL'EROE ROMANTICO
Fin da giovane, mi sentivo perseguitato da una sorta di misteriosa antipatia per gli uomini. Ero timido, ma non per debolezza, bensì per una sorta di orgoglio che mi impediva di mescolarmi alla folla, di condividere i loro futili piaceri, i loro insignificanti affari. In mezzo a loro, mi sentivo solo, come se fossi un estraneo, un visitatore in un mondo che non era il mio. Trovavo rifugio nella solitudine, non per sfuggire alla loro crudeltà, ma per non contaminarmi con la loro mediocrità.
LA SUPERIORITÀ SOLITARIA:
- R. è uno straniero tra gli uomini
- nobiltà spirituale, superiore sensibilità, inquietudine lo isolano dalla massa degli uomini comuni
- mediocrità degli uomini comuni =>
- incomprensione
- degradazione
- immeschinimento
Il mio cuore è come una fiamma divoratrice, come un'ansia che non può essere saziata. Desidero qualcosa, ma non so che cosa; non riesco a dare un nome a questo desiderio. Volevo un bene che non era di questo mondo, un ideale di bellezza e di perfezione che mi sfuggiva sempre. Ogni gioia che la vita mi offriva, per quanto grande, mi sembrava meschina e insufficiente. Non appena la raggiungevo, sentivo che era già lontana e che c'era un'altra cima, un altro orizzonte, che il mio cuore anelava di raggiungere.
LA SEHNSUCHT:
- R. tende costantemente verso qualcosa che possa riempire l’abisso della sua esistenza, ma questo qualcosa gli è ignoto
- > continua inquietudine, che non può mai trovare appagamento
Mi sedevo sulla riva di un fiume, e le mie fantasie si perdevano. Il mormorio delle acque, il vento che sussurrava tra le foglie degli alberi, il canto solitario di un uccello, tutto si fondeva in un'unica melodia che parlava alla mia anima. Spesso, al calar del giorno, il sole, prima di tramontare, tingeva le cime degli alberi di un colore dorato, e la mia anima, come una fiamma che si spegne, si lasciava andare a un'infinita melanconia. Allora la mia mente, senza più una meta, si perdeva in un sogno vago, senza forma, e io mi sentivo quasi a casa in quella triste e dolce solitudine.
LA RÊVERIE:
- unica via d’uscita è nella fantasticheria
- R. desidera sempre fuggire, essere altrove, e con la fantasia si protende verso un “al di là” ignoto
Mi rifugiai nei boschi, nel cuore delle foreste vergini, e il silenzio era rotto solo dal mormorio di un ruscello o dal fruscio delle foglie. Ho camminato per ore, e sentivo che la mia anima si fondeva con l'anima della natura. Il vasto cielo, i monti senza fine, le ombre mute delle foreste mi parlavano una lingua che avevo sempre desiderato ascoltare. Sentivo che quelle solitudini erano la mia vera patria. Ero un uomo libero, unito al sublime del creato, e in quel deserto ritrovavo una compagnia più profonda di quella che avrei mai trovato tra gli uomini. Il mio cuore, che si sentiva soffocato dalle convenzioni, in quelle solitudini poteva respirare, e ogni dolore si faceva meno intenso.
LA COMUNIONE CON LA NATURA:
- è una natura speculare al suo animo
TITANISMO
Mi sentivo pieno di ardore e di collera. Volevo battermi, volevo combattere, ma contro chi? Il mio cuore era un vulcano, e non c'era nessuno a cui rivolgere la mia rabbia. In quei momenti, avrei voluto sfidare il cielo, muovere i monti, rovesciare gli imperi. Ma non c'era nulla che potesse soddisfare il mio impeto. Mi sentivo come un uomo che ha ereditato una forza immensa, ma che non ha nulla da combattere, e che consuma la sua energia nella sua stessa impotenza. Così, abbandonai il mondo, non per viltà, ma per un eccesso di orgoglio, per non mescolarmi con una massa che non mi comprendeva, e per preservare la mia dignità da una vita che mi sembrava una catena.
RADICI PROFONDE DEL TORMENTO DELL’EROE:
- tensione verso ciò che è proibito, che le norme correnti della società impediscono
- da questo desiderio trasgressivo: =>
- senso di colpa
- forze autodistruttive
- vittimismo
- ostentazione compiaciuta della propria infelicità
Il mio cuore era una fiamma che non aveva altro fuoco che la mia famiglia. E in mezzo a tutti i miei parenti, c'era un'anima che era la mia, una sorella che condivideva ogni mio pensiero e ogni mio sentimento. Non avevo bisogno di parlare, e lei mi capiva. Non avevo bisogno di chiedere, e lei mi offriva la sua vita. Cercavo in ogni donna quell'anima, quella dolcezza, quella complicità che avevo trovato solo in lei, ma in nessuna altra trovavo una tale purezza, un tale spirito, e una tale intelligenza che potessero colmare il vuoto della mia anima. Per questo, ogni amore mi appariva insipido, ogni amicizia fragile, ogni legame impossibile. Avevo amato l'amore, ma ero condannato a non poterlo mai trovare.
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Hugo, Prefazione a ''Cromwell'' (1827)
MANIFESTO DEL ROMANTICISMO FRANCESE
LEGGI I BRANI PROPOSTI E DEDUCI LA PORTATA RIVOLUZIONARIA DEL PENSIERO DI HUGO
- H. distrugge l'idea che l'arte debba rappresentare un modello di bellezza ideale e assoluta
- ''brutto'' non è un difetto, ma una risorsa artistica (cfr. similitudine)
- NON è solo esigenza di realismo, ma soprattutto di COMPLESSITÀ
Il bello non ha che un solo tipo; il brutto ne ha mille. Il bello, limitato in un cerchio ristretto di forme perfette, è monotono. Il brutto, al contrario, è vasto e vario. È come una sorgente che scaturisce in mille rivoli. Per questo l’artista deve abbracciare sia l'uno che l'altro, perché l’arte non deve essere che un riflesso della natura. E la natura non è solo luce, ma anche ombra; non è solo il sublime, ma anche il grottesco.
- grottesco e sublime non opposti inconciliabili, ma due facce della stessa medaglia
- loro fusione nel dramma => opera d'arte completa
- uomo non è solo un essere nobile e virtuoso (il sublime), ma anche un essere imperfetto, irrazionale e a volte mostruoso (il grottesco)
Il grottesco e il sublime si incontrano nel dramma. Sono due correnti che, nate dallo spirito, si uniscono per formare un unico fiume. Il grottesco è il contrario del sublime, ma anche il suo complemento. Insieme, essi rappresentano l'uomo nella sua interezza: è fatto di carne e di spirito, di miseria e di grandezza, di misfatti e di virtù. Il grottesco fa ridere, ma è anche il fratello del terrore, la sua eco grottesca. Senza l'uno, l'altro non potrebbe esistere.
- eccezionalità del dramma:
- mescolanza di generi e registri
- rispecchia fedelmente la complessità della vita
- artista non deve più cercare un ideale di perfezione, ma deve guardare alla realtà nella sua pienezza, accettando sia il bello che il brutto
Il dramma, che fonde insieme il grottesco e il sublime, è la forma d'arte più alta che esista. Esso non è la tragedia, che si limita al sublime; né la commedia, che si limita al grottesco. Il dramma è la vita stessa, in tutto il suo splendore e in tutte le sue miserie. E noi, artisti del diciannovesimo secolo, dobbiamo rappresentare la vita così com'è, senza filtri e senza paura.
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'800
È IL SECOLO DEL ROMANZO STENDHAL, ''Il rosso e il nero'' (romanzo realistico; 1831)
Protagonisti del romanzo
cfr. cap. XIX
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Il Romanticismo in Italia
go!
AFFERMAZIONE TARDIVA (1816)
- peso della tradizione classica
- tesoro nazionale
- modello di perfezione estetica e formale
- "novità" romantiche d'oltralpe = una forma di barbarie
- rompere con la tradizione classica = tradimento della propria identità culturale
COINCIDE CON IL RISORGIMENTO
- patriottismo
- lotta per l'indipendenza
MADAME DE STAEL (Parigi, 1766-1817)- figlia di Necker (ministro di Luigi XVI)
- intellettuale e divulgatrice
- prima a Parigi
- poi a Ginevra (castello di Coppet)
- viaggiatrice
- salotti intellettuali
lettura p. 34
- prima a Parigi
- poi a Ginevra (castello di Coppet)
Quando i letterati d’un paese si vedono cader tutti e sovente nella repetizione delle imagini, degli stessi concetti, de’ modi medesimi; segno è manifesto che le fantasie impoveriscono, le lettere isteriliscono: a rifornirle non ci è migliore compenso che tradurre da poeti d’altre nazioni. [...]
- problema
- effetti
- soluzione
Dovrebbero a mio avviso gl’Italiani tradurre diligentemente assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; onde mostrare qualche novità a’ loro cittadini, i quali per lo più stanno contenti all’antica mitologia: né pensano che quelle favole sono da un pezzo anticate, anzi il resto d’Europa le ha già abbandonate e dimentiche. Perciò gl’intelletti della bella Italia, se amano di non giacere oziosi, rivolgano spesso l’attenzione di là dall’Alpi, non dico per vestire le fogge straniere, ma per conoscerle; non per diventare imitatori, ma per uscire di quelle usanze viete, le quali durano nella letteratura come nelle compagnie i complimenti, a pregiudizio della naturale schiettezza.
- appello agli intellettuali italiani
- riproposizione della soluzione
- similitudine
Havvi oggidì nella Letteratura italiana una classe di eruditi che vanno continuamente razzolando le antiche ceneri, per trovarvi forse qualche granello d’oro: ed un’altra di scrittori senz’altro capitale che molta fiducia nella lor lingua armoniosa, donde raccozzano suoni vôti d’ogni pensiero, esclamazioni, declamazioni, invocazioni, che stordiscono gli orecchi, e trovan sordi i cuori altrui, perché non esalarono dal cuore dello scrittore. Non sarà egli dunque possibile che una emulazione operosa, un vivo desiderio d’esser applaudito ne’ teatri, conduca gl’ingegni italiani a quella meditazione che fa essere inventori, e a quella verità di concetti e di frasi nello stile, senza cui non ci è buona letteratura, e neppure alcuno elemento di essa?
- 2 classi di eruditi che ostacolano la vitalità della letteratura nazionale
- soluzione
- effetto
G. BERCHET, Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo
- manifesto del Romanticismo italiano (1816)
- Grisostomo
- pseudonimo dell'autore
- cfr. greco ''bocca d'oro''
- semiseria
- finge di scrivere al figlio in collegio
- Figliuolo carissimo, m'ha fatto maraviglia davero che tu, convittore di un collegio, ti dessi a cercarmi con desiderio così vivo una traduzione italiana di due componimenti poetici del Bürger. Che posso io negare al figliuolo mio? Povero vecchio inesercitato, ho penato assai a tradurli; ma pur finalmente ne sono venuto a capo
- esaltazione della letteratura romantica
- finge di aver scherzato => illustrazione (+ parodia dei precetti del Classicismo)