La tela silenziosa
Ira Greco - Notebooklm - Leonardo.ai
Immaginate Sofia, una ragazza di 13 anni, proprio come voi. Sofia amava dipingere. Quando prendeva in mano i pennelli, il suo mondo si riempiva di colori vibranti: il rosso delle ciliegie appena colte, il blu intenso di un mare in tempesta, il verde brillante delle foglie dopo la pioggia. Era un’esplosione di vita sulla tela.
Ma Sofia frequentava una scuola dove le regole erano tutto. I muri erano grigi, i corridoi silenziosi, e l'ora di disegno era un'attività rigorosa, quasi meccanica. La maestra, severa e precisa, diceva sempre: "Non esprimete la vostra fantasia, seguite il modello! Non si improvvisa, si copia". Si dovevano disegnare vasi e cubi, perfettamente uguali a quelli sulla lavagna, senza un'ombra fuori posto, senza un colore che osasse essere diverso.
Sofia si sentiva soffocare. La sua mente, piena di idee e di immagini fantastiche, si sentiva "proibita" di sognare a colori. Era come se le stessero togliendo qualcosa di prezioso, la possibilità di essere se stessa, di esprimere la sua unicità. Sentiva che le sue idee, i suoi modi di vedere il mondo, non venivano rispettati. "Qui è proibito vivere", pensava a volte, sentendosi prigioniera delle aspettative e delle norme, un po' come gli uomini di cui leggevamo, a cui era proibito persino raccontare i sogni.
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La tela silenziosa
Ira Greco
Created on September 3, 2025
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La tela silenziosa
Ira Greco - Notebooklm - Leonardo.ai
Immaginate Sofia, una ragazza di 13 anni, proprio come voi. Sofia amava dipingere. Quando prendeva in mano i pennelli, il suo mondo si riempiva di colori vibranti: il rosso delle ciliegie appena colte, il blu intenso di un mare in tempesta, il verde brillante delle foglie dopo la pioggia. Era un’esplosione di vita sulla tela.
Ma Sofia frequentava una scuola dove le regole erano tutto. I muri erano grigi, i corridoi silenziosi, e l'ora di disegno era un'attività rigorosa, quasi meccanica. La maestra, severa e precisa, diceva sempre: "Non esprimete la vostra fantasia, seguite il modello! Non si improvvisa, si copia". Si dovevano disegnare vasi e cubi, perfettamente uguali a quelli sulla lavagna, senza un'ombra fuori posto, senza un colore che osasse essere diverso.
Sofia si sentiva soffocare. La sua mente, piena di idee e di immagini fantastiche, si sentiva "proibita" di sognare a colori. Era come se le stessero togliendo qualcosa di prezioso, la possibilità di essere se stessa, di esprimere la sua unicità. Sentiva che le sue idee, i suoi modi di vedere il mondo, non venivano rispettati. "Qui è proibito vivere", pensava a volte, sentendosi prigioniera delle aspettative e delle norme, un po' come gli uomini di cui leggevamo, a cui era proibito persino raccontare i sogni.
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