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ROSSAINI GABRIELE
Created on April 24, 2025
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Transcript
Emanuela Sansone
Palermo, 1879 - Palermo, 27 dicembre 1896
Emanuela detiene un triste primato: è stata la prima donna ad essere uccisa dalla mafia. Quel 27 dicembre sua madre scaccia dalla bottega di famiglia due uomini che vogliono pagare con soldi falsi. La stessa sera, da un foro posizionato sopra ad un limoneto di fronte al negozio, partono dei colpi di pistola che uccidono Emanuela e feriscono gravemente sua madre.
Strage di Via d'Amelio
19 luglio 1992
Attentato mafioso dove morirono il giudice Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta Emanuela Loi(prima donna a fare da scorta ad un magistrato), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.Il giudice stava andando a trovare la madre. Appena suonò il campanello una macchina imbottita da un quintale di tritolo esplose, distruggendo completamente la strada è uccidendo il magistrato è la sua scorta.
Strage di Via Carini
3 settembre 1982
Attentato mafioso di cui morirono il Generale dei Carabinieri e Prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa, la sua seconda moglie Emmanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. Il Generale prenotò una cena con la moglie in un ristorante a Mondello, nota meta turistica palermitana. Il suo agente di scorta venne a prenderli in macchina, e presto furono affiancati da una moto che li crivellò di colpi. Russo cercò di proteggere Dalla Chiesa e morì dopo otto giorni di coma in ospedale. Il generale all'inizio sopravvisse, ma dopo fu raggiunto da altri sicari che gli infliggerò il colpo di grazia.
Questo è un paragrafo pronto a contenere creatività, esperienze e storie geniali.
Strage di Via Pipitone
Cesare Terranova
Petralia Sottana, 15 agosto 1921 – Palermo, 25 settembre 1979
Magistrato e politico, scoprì tutti i traffici della famiglia dei Corleonesi. Non gli faceva paura per quello che aveva fatto, ma per quello che stava per fare: Cesare Terranova stava raccogliendo abbastanza uomini e prove per sbattere in carcere ogni membro della famiglia. Luciano Liggio, mafioso a cui lo stesso Terranova aveva assegnato l'ergastolo, per vendicarsi decise di ucciderlo sparandogli insieme alla sua fedele guardia del corpo Lenin Mancuso.
Piersanti Mattarella
Castellammare del Golfo, 24 maggio 1935 – Palermo, 6 gennaio 1980
Fratello dell'attuale presidente della repubblica Sergio Mattarella, era presidente della regione Sicilia. Aveva scoperto che nell'assemblea regionale, quindi nella politica siciliana, c'erano persone appartenenti ad importanti famiglie mafiose. Fu ucciso il giorno dell'Epifania del 1980, nei giorni di festa non voleva una scorta. Dei killer si avvicinarono alla sua auto e spararono, lui era insieme alla moglie, ai due figli e alla suocera. Morì mezz'ora dopo in ospedale, davanti al fratello.
Leonardo Vitale
Palermo, 27 giugno 1941 – Palermo, 2 dicembre 1984
Leonardo Vitale è stato un mafioso membro di Cosa Nostra, primo pentito della storia. Nel 1973 viene arrestato e, dopo essere stato portato in caserma, si pente e decide di parlare. Grazie a lui si scopre che la mafia è comandata da una commissione. All'inizio non gli credono, quindi dovrà scontare molti anni tra carceri e manicomi. Quando fu rilasciato sapeva già di morire. Fu ucciso mentre era in macchina da un uomo sconosciuto che gli sparò.
Boris Giuliano
Piazza Armerina, 22 ottobre 1930 – Palermo, 21 luglio 1979
È stato il capo della Squadra mobile della polizia di Palermo. Stava indagando su un traffico di stupefacenti da parte della mafia e soprattutto aveva il scoperto il piano dell'ascesa al potere dei Corleonesi, che poi sarebbe diventato la seconda guerra di mafia. Il giorno della morte un sicario entrò nel bar di fronte a quello in cui lui andava tutte le mattine, lo aspettò e gli sparò cinque colpi di pistola.
Don Pino Puglisi
Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993
Soprannominato "3P"(Padre Pino Puglisi) è stato un sacerdote italiano, ucciso con un colpo di pistola alla testa il giorno del suo 56° compleanno. Cercava di educare i ragazzi al rispetto delle regole. Si oppose alla processione di San Gaetano, che si era sempre fermata davanti al balcone del boss mafioso di Palermo, per omaggiarlo. Si definiva un prete “povero” e “libero”.
Antonino "Ninnì" Cassarà
Palermo, 7 maggio 1947 – Palermo, 6 agosto 1985
Prima capitano della Squadra Mobile di Trapani, viene poi trasferito a Palermo, dove inizialmente lavora per la squadra omicidi. Trasformerà poi questa squadra in un reaparto che si occuperà unicamente di mafia e utilizzerà un metodo allora poco utilizzato: creò varie "sezioni" che si occupavano di cose diverse e la mattina facevano una riunione dove non si tralasciava neanche il minimo dettaglio dell'indagine del giorno prima. Fu ucciso con 200 colpi di kalashnikov appena mentre tornava dalla caserma.
Pietro Scaglione
Palermo, 2 marzo 1906 – Palermo, 5 maggio 1971
È stato il primo magistrato vittima di mafia, ha indagato sulla banda di Salvatore Giuliano. Quella sera stava tornando a casa insieme all'autista Antonino Lorusso, quando la loro macchina fu fermata da dei sicari che spararono dei colpi di pistola uccidendo entrambi.
Natale Mondo
Palermo, 21 ottobre 1952 – Palermo, 14 gennaio 1988
È stato un poliziotto della Squadra Mobile di Trapani. Fu reclutato personalmente da Cassarà nella sua Squadra Antimafia a Palermo. Partecipò a molte operazione di questo genere tipo.
Giuseppe Insalaco
San Giuseppe Jato, 12 ottobre 1942 - Palermo, 12 gennaio 1988
Ex sindaco di Palermo che voleva riformare il suo partito, fu ucciso con dei colpi di pistola mentre era nella sua auto per aver denunciato il rapporto tra mafia e politica nella sua città.
Strage di Viale Lazio
10 dicembre 1969
Alcuni sicari irrompono negli uffici dell'impresa Moncada(tra questi anche Totò Riina e Bernardo Provenzano) e cominciano a sparare all'impazzata. Muoiono alcuni mafiosi e gli innocenti Giovanni Domè e Salvatore Bevilacqua.
Sebastiano Bosio
Palermo, 18 agosto 1929 – Palermo, 6 novembre 1981
Era un medico chirurgo che aveva aperto il proprio studio sotto il direttore sanitario Giuseppe Lima, fratello del più noto Salvo, boss della mafia. Dopo aver discusso focosamente con Lima, la sera del 6 novembre 1981, mentre usciva dal suo studio, Bosio viene raggiunto da 5 proiettili sul petto che lo feriscono gravemente e lo uccidono più tardi in ospedale.
Strage di Via Scobar
13 giugno 1983
Attentato mafioso dove sono morti il capitano dei carabinieri di Monreale Mario D'Aleo ed i colleghi Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. I tre erano in macchina mentre dei sicari si avvicinarono e spararono dei colpi di pistola. Li uccisero perché D'Aleo stava indagando sugli assassini del precedente capitano dei carabinieri di Monreale Emanuele Basile.
Calogero Zucchetto
Sutera, 3 febbraio 1955 – Palermo, 14 novembre 1982
Poliziotto, fu uno dei primi agenti di scorta di Giovanni Falcone, e nei primi anni ottanta entrò a far parte della Squadra Mobile diretta da Ninni Cassarà. Collaborò al rapporto "Michele Greco+161" per indagare sulle famiglie uscite vittoriose dalla seconda guerra di mafia. Morì a soli 27 anni, mentre usciva da un bar, a causa di alcuni colpi di pistola sparati da dei sicari.
Pio La Torre
Palermo, 24 dicembre 1927 – Palermo, 30 aprile 1982
È stato un politico italiano, uno dei più importanti membri della storia dell'antimafia. Il perché è presto detto: infatti aveva depositato in parlamento un disegno di legge che voleva istituire il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ancora oggi questa legge si chiama "Legge Rognoni-La Torre. Fu ucciso in auto, insieme al suo autista e compagno di partito Rosario Di Salvo. Una moto si fermò davanti alla loro auto in via Vincenzo Li Muli e due uomini cominciarono a sparare moltissimi colpi con una mitragliatrice.
Giovanni "Joe" Petrosino
Padula, 30 agosto 1860 – Palermo, 12 marzo 1909
Nato in Sicilia, comincia a fare il poliziotto per dopo trasferirsi negli Stati Uniti, dove lavorerà a molti casi mafiosi. Giunto alla fine di uno questi ultimi torna in Sicilia pensando che, come in America, la mafia non colpisca i poliziotti. Verrà raggiunto da dei sicari che gli spareranno in Piazza Marina, vicino al giardino Garibaldi.