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DETECTIVE NOTEBOOK

Mariagrazia Liberto

Created on March 30, 2025

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Transcript

Classe 3C plesso Mario Gori Tirocinante: Mariagrazia Liberto - 869720 - Studentessa del quinto anno dell'Università di Milano Bicocca - T4
GEOMETRIA

DETECTIVE NOTEBOOK

La classe 3C della scuola primaria Mario Gori dell'IC G. Verga di Niscemi (CL) ha mostrato particolare interesse alle attività esperienziali; in particolare, hanno ampiamente mostrato il loro coinvolgimento in attività scientifico - matematiche in cui si predilige un approccio laboratoriale nella costruzione di forme geometriche e di alcuni strumenti utili per la misurazione degli angoli, sostituendo gli strumenti convenzionali come il righello e il goniometro, con alcuni costruiti dai bambini.

il contesto

I bambini stanno affrontando in questo periodo dell'anno la comprensione delle figure geometriche e, in particolare, la misurazione degli angoli nelle figure. Le risorse a loro disposizione sicuramente sono la conoscenza di alcune figure geometriche e la conoscenza del concetto di angolo già affrontato con l’insegnante. I bambini hanno effettuato diverse misurazioni degli angoli di oggetti di dimensioni e forme differenti con attrezzature tradizionali ma anche con attrezzature costruite da loro con materiale da riciclo.

quali risorse abbiamo?

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: riconosce e rappresenta forme nel piano e nello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo; descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria: Spazio e figure 🡪 riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche Relazioni, dati e previsioni 🡪 misurare grandezze (lunghezze) utilizzando sia unità arbitrarie sia unità e strumenti convenzionali (metro, righello, ecc…). Obiettivi operativi del curricolo d'istituto: riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche; disegnare figure geometriche e costruire modelli materiali; partecipare e collaborare al lavoro collettivo in modo produttivo e pertinente.

obiettivi

Ci siamo seduti in cerchio al centro dell’aula e al centro del cerchio ho posizionato un cartoncino bianco. Ho chiesto ai bambini di prendere un pennarello ciascuno e poi di guardarsi intorno, osservare l’aula, cercare tutte le figure geometriche possibili, nascoste negli oggetti all’interno di essa e scrivere il nome dell’oggetto individuato nel cartellone bianco.

Letteralmente "tempesta di cervelli", il brainstorming è utile per segnarsi tutto quello che viene in mente senza nessun remore.

Brainstorming

Ho preparato per i bambini i taccuini del detective della geometria così che loro potessero appuntarsi tutte le scoperte avvenute durante il percorso e molto altro materiale necessario per le attività

i detective della geometria

... Alcuni bambini riescono a trovare davvero molte connessioni tra le forme geometriche e gli oggetti della classe e scrivono un numero maggiore di parole nel cartellone (Al, L., G.) , altri, invece, osservano e riflettono per più tempo. Mi avvicino a questi ultimi e chiedo a cosa stessero pensando. Nel caso di P. il bambino mi spiega che molti degli oggetti che ha notato lui sono già stati scritti da altri e che: “Vorrei scrivere sedia, ma non lo so se è giusto, perchè nella sedia c’è un rettangolo e un quadrato ma tutta la sedia non è una figura geometrica”. Domanda che ho trovato molto profonda, che mi ha fatto intendere quanto An. fosse un buon osservatore ma, soprattutto, ho capito che questa era una preziosa inferenza fatta dal bambino a seguito dell’uso del ragionamento critico.I compagni, dopo aver sentito P. e la sua domanda hanno sostenuto che allora forme geometriche diverse sono contenute all’interno dello stesso oggetto, facendo degli altri esempi.

seconda fase: gli angoli

Prima fase: le figure geometriche

Osservazione ed esplorazione: i bambini osservano e scoprono le caratteristiche delle varie figure geometriche: solide e piane. Le domande-stimolo che ho posto sono state: Quanti lati ha la figura? Ha angoli? Quanti? I lati sono tutti uguali o diversi?

osserviamo bene e scopriamo le caratteristiche

Attività di gruppo. Ci dividiamo in gruppi da 5 bambini. Ogni gruppo riceverà un kit con cartoncini colorati, cannucce, spago, forbici, colla, stecchini e pasta modellabile. Preparo il setting: banchi disposti a isole e il materiale già pronto sulla cattedra a disposizione dei bambini. Io: “Osservate il materiale e provate a costruire un triangolo o un quadrato o un rettangolo o un cerchio. Usate la pasta modellabile per fare i vertici e le cannucce per i lati. Potete scegliere di usare i cartoncini colorati.

seconda missione: realizzazione delle figure geometriche

Questo gruppo era composto da L., M., P., C., S.Qui M. scopre che per assemblare bene le parti del triangolo occorre fare le "alette"

GRUPPO 1

Qui si nota perfettamente l'unità del gruppo e la collaborazione. Alla fine si esulta per la realizzazione di un prodotto comune.

GRUPPO 1

Io: Allora, cosa ci raccontate di questa attività?S.: “È più semplice con i Lego e i Geomag”. Ins.: “Come mai?” S.: “Perché le cannucce non sono flessibili e i pezzi con le calamite si attaccano subito”. Ins.: “Qual è stata la parte più complicata?” Ali: “Misurare correttamente e tagliare il cartoncino con le “alette”. Ale: “Far attaccare le cannucce” P.: “Le palline si staccavano”. M.: “Forse perché erano troppo piccole. Poi le abbiamo fatte più grandi”. V.: “A volte le cannucce cadevano”. Ins.: G., ho notato che non hai misurato i lati prima di costruire la figura. Come mai hai deciso di procedere in questo modo?” G.: “Perchè non ci avevo pensato” Io: “Qual è stata la parte più divertente?” Bambini: “Tagliare le cannucce, modellare le palline, manipolare la pasta modellabile, prendere le misure, attaccare la pasta modellabile alle cannucce”.

qui sotto le parole dei bambini

GRUPPO 1

Questo gruppo era composto da: Ali., G., An., D., Ale.

GRUPPO 2

GRUPPO 2

Nel dialogo che segue la narrazione dell’attività, gli alunni riflettono sulle difficoltà incontrate e sulle possibili soluzioni trovate per portare a termine l’attività. Questo rende noto il ragionamento dei bambini e la stimolazione dell’autonomia nel trovare strategie alternative.Le domande che ho posto sono appositamente domande aperte che lasciano spazio alle risposte e alle idee dei bambini. Nelle loro parole ho potuto avere conferma del loro sforzo cognitivo, il loro mettersi in gioco e impegnarsi verso il raggiungimento di un obiettivo comune. Durante l’attività e la conseguente riflessione ho cercato di sottolineare il fatto che l’errore è parte del processo di apprendimento (G. si sente in difficoltà ma alla fine riconosce di avercela fatta con un po’ di aiuto) per far sì che loro potessero essere fiduciosi delle loro capacità e credessero di farcela. Ho cercato di farli riflettere lavorando sull’aspetto metacognitivo di ciò che avevano fatto (è stato facile o difficile e come possiamo migliorare?)
DI QUESTO GRUPPO FANNO PARTE: C., S. E V.

GRUPPO 3

Un altro punto di attenzione è stato per me il divertimento: sapevo che il compito era sfidante e che qualche bambino avrebbe potuto dire che era molto difficile e magari vi avrebbe rinunciato, perciò per me era importante sottolineare l’aspetto ludico dell’attività, come il gioco con la pasta modellabile per esempio (“Vi siete divertiti a fare questa attività?”). Jerome Bruner sosteneva che l’apprendimento è più efficace quando è motivante e coinvolgente, e il gioco è uno strumento chiave per rendere l’esperienza educativa più stimolante. Secondo lui, il gioco permette di esplorare senza paura di sbagliare, sperimentando liberamente. Giocando, i bambini imparano attraverso la scoperta attiva, che li aiuta a interiorizzare concetti in modo più duraturo.
L.: gruppo 1: “Mentre gli altri mi preparavano le palline di plastilina, io le mettevo insieme alle cannucce per fare il lavoro”
C - gruppo 3: “Quando ci siamo divisi i compiti. Ogni bambino ritagliava le forme e M. le incollava".
G. - gruppo 2: “Quando abbiamo fatto la caccia agli angoli, all’inizio non riuscivo a trovarli ma vedendo come facevano i miei compagni sono riuscita.
L. - gruppo 1: “ E’ stato bello perchè ci siamo aiutati e abbiamo costruito insieme. A volte ci siamo confusi ma poi abbiamo capito come potevamo fare. A M. è venuta l’idea di fare le “alette” e abbiamo provato. Era un po’ difficile ma poi siamo riusciti”.

COM' è STATO LAVORARE IN GRUPPO? NEI MOMENTI DI DIFFICOLTà IL GRUPPO TI HA AIUTATO? QUALE PARTE TI è STATA UTILE DEL LAVORO DEI COMPAGNI? TU COME LI HAI AIUTATI?

Ora guardatevi intorno in classe: trovate oggetti che assomigliano alle vostre figure geometriche (esempio: un orologio, un quaderno rettangolare…) e disegnate sul taccuino dell’esploratore la forma geometrica corrispondente. Dopo scrivete una lista di almeno 5 oggetti geometrici e collegate l’oggetto alla figura che gli somiglia. Liste di 5 oggetti geometrici notati dai bambini in classe e rispettivi collegamenti con le figure geometriche: Porta --> Rettangolo Cartellone --> Quadrato Banco --> Trapezio Serranda --> Rettangolo Interruttore --> Rettangolo

Caccia al tesoro geometrico

Ogni gruppo riceve corde e nastri colorati molto lunghi. La consegna è: usare i materiali per costruire una figura geometrica a scelta. Contare e riconoscere gli angoli presenti nella figura (retti, acuti, ottusi). Qui i bambini formano un rettangolo, ponendo loro stessi ai vertici. Contano gli angoli correttamente e dopo essersi consultati ci comunicano che all’interno del rettangolo ci sono 4 angoli retti di 90 °C.

realizziamo una figura geometrica con i nostri corpi

Qui sorge un dubbio: “Maestra, ma siamo in tre, come facciamo se siamo solo in tre?” e io rispondo: “Eh, bella domanda! Riflettete bene”. Iniziano a pensare e a confrontarsi e dopo arrivano alla soluzione. Dal ragionamento nasce un triangolo e la conseguente affermazione di tre angoli acuti. Propongo una domande sfidanti: “Se cambiate gli angoli, la figura cambia? Cosa succede se tutti gli angoli sono retti?” D. si posiziona prima vicino ad Al. e dice insicuro: “E che forma è?”. Io rispondo: “Una nuova forma. Secondo te, gli angoli sono ancora acuti?” D.: “No, sono cambiati”.

realizziamo una figura geometrica con i nostri corpi

In tutto questo lavoro di progettazione io ho cercato di portare avanti un tipo di leadership condivisa e non individuale

I bambini hanno percepito tutte le attività come gioco e non hanno avuto la sensazione di annoiarsi neanche per un momento.

Il titolo dell'attività è sfidante appositamente per attirare l'attenzione dei bambini

L'insegnante disegna una figura geometrica a sorpresa sulla lavagna. Ogni gruppo deve dire quanti angoli ci sono e che tipo di angoli ha trovato. Perchè questo titolo?

la sfida degli angoli misteriosi

Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, la collaborazione occupa una posizione di rilievo. Le Indicazioni Nazionali sottolineano l'importanza di dedicare particolare attenzione alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi tra i suoi componenti e alla gestione dei conflitti derivanti dalla socializzazione. La costruzione di legami di gruppo non è in contrapposizione con l’attenzione alla crescita individuale, ma rappresenta piuttosto una condizione essenziale per lo sviluppo della personalità di ciascuno (MIUR, 2012). Il lavoro di gruppo risulta essere una parte essenziale nella formazione di una comunità di apprendimento in classe.

perchè mi sono avvalsa del lavoro di gruppo?

OTTIMO LAVORO BAMBINI! SIETE TUTTI DIVENTATI DETECTIVE DELLA GEOMETRIA!