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La vittiama Giovanni Falcone
Livia Marchetti
Created on March 27, 2025
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Transcript
Giovanni Falcone nacque a Palermo, nel quartiere della Kalsa, il 18 maggio del 1939. Divenne magistrato nel 1964. Dopo l'omicidio del giudice Cesare Terranova, nel settembre del 1979, accettò l'offerta che da tanto tempo Rocco Chinnici gli proponeva e iniziò il suo lavoro all'Ufficio istruzione della sezione penale. Il 29 luglio del 1983 Chinnici venne ucciso con la sua scorta.
BIOGRAFIA
La vittiama Giovanni Falcone
livia e erica
in memoria di Giovanni Falcone
È un tipo sveglio Giovanni, che mostra, sin da bambino, una particolare sensibilità per lo studio e l’approfondimento.
la storia
Poi c’è lo sport, una passione che attraversa tutta la sua prima giovinezza: il calcetto, il ping pong, e poi il nuoto, il canottaggio. A 13 anni è proprio una partita di calcetto a fargli incrociare Paolo Borsellino, uno di quei bambini cresciuti alla Kalsa. I due si ritroveranno all’Università e poi al Tribunale di Palermo.
Lo sport
È una famiglia cattolica la sua e Giovanni fa la spola, negli anni dell’adolescenza, tra le parrocchie di Santa Teresa alla Kalsa e San Francesco. L’azione cattolica è per lui una grande palestra, l’oratorio la sua seconda casa.
La famiglia
Frequenta le scuole elementari al Convitto Nazionale, poi le medie alla "Giovanni Verga" e, infine, sceglie il Liceo classico. Dall’Umberto I esce nel 1957, con un diploma conseguito con il massimo dei voti.Con il diploma tra le mani, appena diciottenne, Giovanni lascia Palermo alla volta di Livorno per frequentare l’Accademia Navale e inseguire il progetto di diventare ingegnere. Cerca, inconsapevolmente, di sfuggire a un destino che però, solo quattro mesi dopo, lo riporta in Sicilia a fare, questa volta sì, la scelta della vita: la facoltà di Giurisprudenza. Quattro anni dopo si laurea con una tesi sull'Istruzione probatoria in diritto amministrativo. 110 e lode. Nel 1964 vince il concorso ed entra in magistratura.
La scuola
È un sabato e Giovanni sale con Francesca su un aereo per spostarsi da Roma a Palermo. Francesca si siede davanti, accanto a suo marito. L’autista, sale sul sedile posteriore. Sulla macchina marrone, che apre la carovana, salgono gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Su quella azzurra, Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo.In quel preciso istante, Giovanni Brusca, appostato sulle colline accanto all’autostrada, aziona il telecomando che fa esplodere 1000 chili di tritolo. L’autostrada si frantuma. La macchina marrone è scaraventata a 10 metri di distanza. Quella bianca, guidata da Falcone, è investita in pieno dall’esplosione. Succesivamente viene portato in ospedale,dove lì finisce la sua vita.
La sua morte
"Giovanni, amore mio, sei la cosa più bella della mia vita. Sarai sempre dentro di me, così come io spero di rimanere viva nel tuo cuore".