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la cucina ieri ed oggi

paola sinopoli

Created on March 26, 2025

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la cucina ieri ed oggi

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lA CUcina

ieri ed oggi

La cucina del mondo antico

La cucina di oggi

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Le cucine del mondo antico

L’esigenza dell’uomo di “cuocere” il suo cibo ha origini addirittura preistoriche: infatti, dalla scoperta del fuoco in poi, quelli che potremmo chiamare i primi uomini, hanno iniziato a scottare la cacciagione e il pescato.

Dal Medioevo in poi i popolani cucinavano in un pentolone messo a scaldare sul fuoco del camino, di solito posto al centro di un unico grande ambiente che costituiva la loro abitazione, mentre le cucine di castelli e ricchi palazzi erano delle vere e proprie “officine” dove si preparavano sontuosi banchetti per centinaia di persone. Come testimoniano numerose stampe e quadri rinascimentali, queste cucine erano dei grandi e capienti spazi allestiti con pochi strumenti, solitamente posti lungo le pareti perimetrali, un grande camino a parete e un comodo tavolone centrale per appoggio e lavorazione degli alimenti. La cucina era vissuta dalla servitù che si occupava della preparazione dei pasti a palazzo, quindi questi ambienti erano nascosti, di solito nei sotterranei, lontano dagli occhi dei potenti signori o di nobili ospiti del palazzo.

La nascita della "cucina"

Infatti sono proprio questi i due popoli che all’interno di abitazioni, ville e regge iniziarono ad adibire un ambiente esclusivo alla preparazione, conservazione e cottura dei cibi. Mentre in terra ellenica si prediligeva una cucina a base di pesce arrostito, nell’Impero Romano si amava sperimentare raffinate lavorazioni e abbinamenti arditi. Per questa voglia di sperimentazione e per i numerosi banchetti, tanto di moda nella Roma Imperiale, nacquero ambienti domestici detti appunto cucine, attrezzati con spazi dedicati alla conservazione degli alimenti, mobili per riporre tegami e casseruole, piano di cottura / camino a parete, e un ampio piano di lavoro. Le prime tracce le possiamo trovare nelle ville nobiliari e nelle case dei ricchi arrivate conservate fino ai giorni nostri, dove esistevano ambienti dedicati alla cucina: la cucina antica più celebre è sicuramente quella della casa dei Vettii a Pompei, dove si trovano ancora oggi i fornelli a brace con pentole e tegami.

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La parola gourmet, secondo l’etimologia più comune, proviene dall’antico francese “gromet” o “groume”, che significa garzone, ragazzo di bottega. Intorno al XVIII secolo, questa parola si fonde con “gourmand”, ghiotto, goloso, dando vita alla figura del gourmet. Inizialmente, il gourmet era un garzone presso i mercanti di vini: sicuramente non un personaggio di estrazione sociale molto nobile, ma qualcuno in grado di acquisire una certa esperienza in quanto assaggiatore.

Cibo gourmet: il significato contemporaneo

In Italia la situazione è sempre stata diversa, in quanto la cucina base del nostro paese, la cucina mediterranea, è di per sé considerata una cucina gourmet grazie ai suoi ingredienti di qualità eccelse e ai benefici che questa dieta ha sulla salute, nonché ai suoi gusti rinomati in tutto il mondo, capaci di soddisfare ogni palato. La cucina mediterranea, in effetti, rispecchia perfettamente quello che era il gourmet alla sua origine: la ricerca di cibo che fosse genuino e sano, ma che potesse anche essere gustoso. Gourmet è diventato talmente un concetto alla moda da provocare lo sviluppo di un trend turistico dedicato interamente alle degustazioni e ai viaggi culinari in tutto il mondo. Turisti alla ricerca di nuovi gusti ed esperienze sensoriali che scoprono, e a loro volta diffondono, la cultura del buon cibo.

Le cucine di oggi

Le cucine antiche