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LA STORIA

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Transcript

Sepoltura di Caieta: La nutrice di Enea, di nome Caieta, muore durante la navigazione o poco dopo l'approdo. Enea, con grande rispetto e affetto, le dedica solenni esequie e la seppellisce sulla costa. Virgilio stesso suggerisce che la città di Gaeta prenda il nome proprio da questa nutrice. Sosta e riorganizzazione: Dopo aver onorato Caieta, Enea si ferma con la sua flotta nel porto di Gaeta. Questo è un momento di pausa dopo le fatiche del viaggio e, in particolare, dopo la dolorosa perdita di Didone e la sua discesa nell'Ade a Cuma. Enea ne approfitta per rivedere i suoi compagni e riorganizzare le navi prima di proseguire il suo viaggio verso la foce del fiume Tevere e il Lazio, la sua destinazione finale.

TRACIA

Tracia: L'approdo: La prima terra raggiunta è la Tracia. Enea e i suoi compagni iniziano a costruire una nuova città, sperando di aver trovato finalmente la loro destinazione. Il presagio funesto: Mentre Enea strappa dei rami da un cespuglio per adornare gli altari, scopre che da essi stilla sangue e una voce lamentosa proviene dalla terra. Si tratta dell'anima di Polidoro, figlio minore di Priamo, mandato in Tracia con un tesoro e poi assassinato dal re locale che voleva impadronirsene. La decisione di partire: Questo orribile presagio rivela che la terra è impura e maledetta, costringendo Enea e i Troiani ad abbandonare la Tracia e a cercare un luogo più propizio.

SICILIA

L'ospitalità di Aceste: I Troiani approdano nella parte occidentale della Sicilia, dove vengono accolti amichevolmente dal re troiano Aceste. La morte di Anchise: Durante la loro permanenza, Anchise muore serenamente. Enea onora la sua memoria con solenni giochi funebri, che includono gare di corsa, pugilato, lotta, tiro con l'arco e una regata. Questi giochi sono un importante momento di coesione per i Troiani e un omaggio al loro venerato leader.

DELO

L'isola sacra: Enea giunge all'isola di Delo, sacra ad Apollo, il dio della profezia. Qui si reca al tempio per consultare l'oracolo. La profezia ambigua: L'oracolo risponde in modo enigmatico, dicendo loro di cercare "l'antica madre". Anchise interpreta questa profezia come riferimento a Creta, l'isola da cui, secondo la leggenda, proveniva Dardano, l'antenato dei Troiani.

CUMA

L'approdo in Italia: Finalmente, Enea e i suoi giungono sulle coste italiane, nei pressi di Cuma, una colonia greca. La Sibilla Cumana: Enea si reca alla grotta della Sibilla Cumana, una sacerdotessa di Apollo dotata del dono della profezia. Su suo consiglio, Enea si prepara a compiere un viaggio nell'Ade per incontrare l'anima di suo padre Anchise e ricevere ulteriori rivelazioni sul suo futuro.

CRETA

La fondazione effimera: Seguendo il consiglio di Anchise, i Troiani sbarcano a Creta e iniziano a costruire una nuova città, che chiamano Pergamo in ricordo della loro patria. La pestilenza: Ben presto, una terribile pestilenza si abbatte sulla comunità, portando morte e sofferenza. Gli dei rivelano in sogno ad Enea che Anchise ha interpretato male l'oracolo: la "antica madre" non è Creta, ma l'Italia, la terra da cui Dardano era originariamente partito. La ripartenza: Sconfortati dalla malattia e dal nuovo responso divino, i Troiani lasciano Creta e riprendono il loro viaggio verso occidente.

ANTANDRO

Prima tappa dopo la fuga da Troia, dove Enea costruisce una flotta.

DREPANO

Morte e Sepoltura di Anchise: È a Drepano che muore Anchise, il padre di Enea. Questo evento segna una perdita profonda per l'eroe troiano e per la sua comunità. Enea onora solennemente il padre con riti funebri e lo seppellisce in questo luogo. La tradizione virgiliana colloca la tomba di Anchise nei pressi di Drepano, sul monte Erice (l'antica Eryx). Accoglienza di Aceste: Enea e i suoi compagni vengono accolti con ospitalità da re Aceste, un sovrano di origine troiana (o che comunque nutre simpatia per i Troiani). Questa accoglienza offre un momento di tregua e ristoro dopo le fatiche del viaggio.

CARTAGINE

La tempesta e l'approdo inatteso: Mentre la flotta di Enea naviga verso l'Italia, Giunone, ancora furiosa con i Troiani, chiede l'aiuto di Eolo, dio dei venti, per scatenare una violenta tempesta. Le navi vengono disperse e alcune di esse naufragano sulle coste della Libia, nei pressi di Cartagine, una città fenicia in rapida ascesa governata dalla regina Didone. L'amore tragico: Didone accoglie Enea e i suoi con grande ospitalità. Grazie all'intervento di Venere, madre di Enea, che fa innamorare perdutamente Didone dell'eroe troiano, tra i due nasce una passione intensa. Enea dimentica per un momento il suo destino e si abbandona all'amore. Il richiamo del destino: Giove, però, interviene per ricordare ad Enea il suo dovere. Manda Mercurio a Cartagine per esortare l'eroe a riprendere il suo viaggio verso l'Italia. La partenza dolorosa e la maledizione di Didone: Enea, tormentato dal conflitto tra l'amore per Didone e il suo dovere, decide di obbedire agli dei e salpa da Cartagine. Didone, disperata e sentendosi tradita, maledice Enea e la sua discendenza, invocando eterna inimicizia tra Cartagine e i futuri Romani, e infine si suicida trafiggendosi con la spada di Enea.

TROIA

TROIA è IN FIAMME PERCHE è STATA ASSEDIATA DAI GRECI. ENEA QUINDI FUGGE DALLA CITTà IN FIAMME CON IL PADRE ANCHISE E ALCUNI COMPAGNI DOPO LA DISTRUZIONE OPERATA DAI GRECI

BUTROTO

L'oasi troiana: Enea e i suoi giungono in Epiro, dove con sorpresa trovano una città troiana ricostruita e governata da Andromaca, vedova di Ettore, e da Eleno, figlio di Priamo divenuto indovino e re. I consigli preziosi: Andromaca racconta loro la sua triste storia e li mette in guardia sui pericoli del viaggio. Eleno, grazie ai suoi poteri profetici, rivela ad Enea importanti informazioni sul suo futuro in Italia, indicandogli la rotta da seguire, i pericoli da evitare (come Scilla e Cariddi) e i segni che gli indicheranno il luogo dove dovrà fondare la sua città (una scrofa bianca con trenta porcellini). 7. Sicili

TEMPIO DI MINERVA

Tempio di Minerva a Crotone: Durante il suo viaggio dall'Epiro verso l'Italia, Eleno, il veggente troiano che Enea incontra, gli fornisce importanti profezie e consigli. Tra questi, gli indica di evitare le coste della Magna Grecia, abitate da popoli ostili. Tuttavia, menziona un tempio dedicato a Minerva che si trova a Crotone. Eleno raccomanda a Enea di venerare questa dea una volta giunto in Italia, poiché Minerva è una divinità potente e protettrice. Questo tempio rappresenta un punto di riferimento geografico e religioso nel percorso di Enea verso la sua destinazione finale.

STROFADI

L'incontro con le Arpie: Le navi di Enea approdano alle isole Strofadi, abitate dalle ripugnanti Arpie, creature mitologiche con corpo di uccello e volto di donna, inviate da Giunone per tormentare i Troiani. La contaminazione e la maledizione: Le Arpie si avventano sul cibo preparato dai Troiani, contaminandolo con escrementi e un fetore nauseabondo. Quando i Troiani cercano di respingerle, Celeno, una delle Arpie, lancia una terribile maledizione: i Troiani non troveranno pace finché non saranno così affamati da mangiare le loro stesse mense.

PALLANTEO

L'arrivo nella terra promessa: Enea e i suoi giungono finalmente nel Lazio, la regione destinata a diventare la loro nuova patria. Le sfide e la guerra: L'arrivo dei Troiani non è pacifico. Il re Latino, sovrano del Lazio, aveva promesso la mano di sua figlia Lavinia al re dei Rutuli, Turno. L'arrivo di Enea, destinato da un oracolo a sposare Lavinia e a dare origine a una stirpe gloriosa, scatena la gelosia e l'ostilità di Turno. La guerra nel Lazio: Enea e i Troiani si trovano coinvolti in una sanguinosa guerra contro i Rutuli e i loro alleati. Enea dimostra il suo valore come guerriero e leader, stringendo alleanze con altre popolazioni italiche. La vittoria e la fondazione: Dopo una serie di battaglie e scontri, culminati nel duello finale tra Enea e Turno, Enea sconfigge il suo rivale e sposa Lavinia. Fonda una nuova città, Lavinio (dal nome della sposa), gettando le basi per il futuro impero romano.