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Luigi Pirandello
Alessio Sarracino
Created on March 22, 2025
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Transcript
Opere
Biografia
Così è (se vi pare)
Enrico IV
Sei personaggi in cerca d'autore
Stile e poetica
Il romanzo moderno...
Il fu Mattia Pascal
Luigi Pirandello
Luigi Pirandello fu un drammaturgo e scrittore appartenente al movimento del romanzo moderno. Nacque il 28 Giugno 1867 ad Agrigento e morì il 10 Dicembre 1936 (ai tempi dell'Italia fascista poco prima della seconda guerra mondiale) a Roma.
Osserva la realtà!
Un giovane, mentre prende parte a una cavalcata in costume, nei panni di Enrico IV imperatore di Germania, viene sbalzato da cavallo, batte la testa e impazzisce. Da quel momento, crede di essere veramente Enrico IV, esigendo rispetto per il suo ruolo regale. La finzione è pietosamente assecondata da parenti e amici, che trasformano la sua villa in una reggia, e lo circondano di servi travestiti da cortigiani; in questa corte fittizia Enrico IV (l'autore non cita mai il nome che egli aveva in precedenza) vive per dodici anni finché, a un tratto, rinsavisce. Si ritrova già maturo, senza avere vissuto la giovinezza, e ormai è solo; Matilde Spina, la giovane marchesa che lo accompagnava la sera della cavalcata, è diventata l'amante di Belcredi, odiato rivale, colui che provocò la sua caduta per sbarazzarsi di lui. Escluso dalla vita, egli decide di farsi credere ancora pazzo e guardare la vita curiosamente dal di fuori, ora che la vita gli è ormai negata.A questo punto comincia il dramma; arrivano al castello la bella ma ormai attempata Matilde con la figlia Frida, il fidanzato di questa, Belcredi e un medico che si propone di guarire colui che è creduto folle. L'udienza con l'imperatore (Matilde sotto le vesti della contessa Matilde di Toscana, e Belcredi in tenuta da Pier Damiani) è drammatica e preparatoria. Enrico IV si diverte a condurre un gioco enigmatico con la loro ragione, rivolge a Matilde discorsi allusivi che le danno l'impressione che egli l'abbia riconosciuta. Il medico, che osserva il caso con rigore scientifico, non dubita di quella pazzia, ma crede che basterà un semplice esperimento per rendere a Enrico IV la ragione: preparerà un incontro fra Enrico IV, la marchesa Matilde e la figliola Frida, vestite entrambe da contessa Matilde di Toscana; facendogli ravvisare nella figlia le fattezze della Matilde di un tempo (che lo fiancheggiava a cavallo in quella tragica sera), riporterà il folle a quel momento e gli permetterà di riprendere, a partire da quel momento di trauma, una nuova vita."Come un orologio che si sia arrestato a una cert'ora, e che si rimetta a segnare il suo tempo, dopo un cosi lungo arresto".Ma Enrico, mentre i preparativi fervono, si e già rivelato ai suoi servi. Sconvolto dalla vista di Belcredi, egli confessa di non essere più pazzo e avvisa che la mascherata sta per finire. Arriva Frida. Travestita da contessa Matilde, ha preso il posto di un grande dipinto raffigurante la contessa; quando Enrico entra, ella lo chiama, e quella visione dà a Enrico un terrore folle, gli fa credere d'essere ancora pazzo e di vedere fantasmi. Gli altri irrompono: i servi hanno già rivelato tutto e, visto che la pazzia è finita, Belcredi e Matilda lo vogliono portar via con loro. Ma dove può andare, ormai, Enrico IV? L'ultima via di scampo è offerta da Frida; il tempo pare essersi fermato in lei, e rinasce in quest'ennesima finzione. Non impunemente, però. Enrico IV fa per abbracciare Frida e quando Belcredi cerca di impedirglielo lo trafigge con la spada. D'ora in avanti la pazzia sarà necessaria a Enrico IV come condanna e insieme liberazione.
Enrico IV
Le opere più celebri:
- Sei personaggi in cerca d'autore
- IL FU MATTIA PASCAL
- Enrico IV
- Novelle per un anno
- Uno, nessuno, centomila
- Così è (se vi pare)
Anche oggi, i giovani sono obbligati ad indossare maschere. Sono obbligati a non sentirsi sè stessi e rispettare tutti gli standard della società per essere "figo" e nel frattempo essere una macchina che non prova emozioni con movimenti prestabiliti. Le vittime di bullismo e cyberbullismo vivono questa vita e tutto può cambiare gettando via queste maschere.
La poetica di Pirandello fu unica nel suo genere: Pirandello, nelle sue opere, oltre ad un'abbondante comicità, soprattutto in quelle drammaturgiche, giocava molto sull'identita di una persona. Questo si può facilmente abbinare al suo stile delle maschere. Ogni persona non era se stessa, aveva appunto una maschera non rivelando la sua identità. Quest'ultima entra nella psicologia umana, ogni personaggio è come se fosse un attore; stessa persona, ma identità che non ricoscono il vero te e che cambiano continuamente. Le maschere, nelle opere di Pirandello, assumono una duplice funzione: da un lato, servono come difesa contro le intrusioni della società, permettendo all'individuo di proteggere la propria intimità; dall'altro, diventano una prigione che limita l'espressione autentica del sé.
stile e poetica
La vicenda si svolge in una tranquilla cittadina di provincia, sconvolta dall’arrivo di tre nuovi abitanti: il signor Ponza, sua moglie e la suocera, la signora Frola. La particolarità della loro situazione familiare suscita immediatamente la curiosità e i pettegolezzi degli abitanti, poiché emergono comportamenti insoliti: la signora Frola vive separata dai Ponza e comunica con la figlia solo attraverso bigliettini calati in un paniere.Il consigliere Agazzi, spinto dalla moglie Amalia e dalla figlia Dina, decide di indagare per scoprire la verità sulla famiglia Ponza. Invita quindi la signora Frola a casa sua, dove la donna racconta una versione dei fatti secondo cui il genero, ossessionato da una gelosia patologica, le impedisce di vedere la figlia se non attraverso le suddette modalità indirette.Successivamente, viene convocato il signor Ponza, il quale fornisce una versione completamente diversa: sostiene che la suocera sia impazzita dopo la morte della figlia (sua prima moglie) e che, per pietà, lui e la sua seconda moglie (che la signora Frola crede essere ancora sua figlia) assecondano l’illusione della donna per non causarle ulteriore dolore.La comunità, confusa e incapace di determinare quale delle due versioni sia vera, decide di convocare la signora Ponza per risolvere l’enigma. Quando la donna appare, velata, dichiara enigmaticamente: “Io sono colei che mi si crede”, lasciando tutti nell’incertezza e sottolineando l’impossibilità di giungere a una verità oggettiva.
Cosi è (se vi pare)
IL FU MATTIA PASCAL
FMattia Pascal vive a Miragno, un immaginario paese della Liguria.Il padre, intraprendente mercante, ha lasciato alla famiglia una discreta eredità, che presto va in fumo per i disonesti maneggi dell'amministratore, Batta Malagna.Mattia per vendicarsi compromette la nipote Romilda.Costretto a sposarla si trova a convivere con la suocera Marianna Pescatori che lo disprezza.La vita familiare è un inferno, umiliante il modesto impiego nella Biblioteca Boccamazza. Mattia decide allora di fuggire per tentare una vita diversa.A Montecarlo vince alla roulette un'enorme somma di denaro e per caso legge su un giornale della sua presunta morte. Era stato scambiato il corpo del morto con Mattia Pascal. Ha finalmente la possibilità di cambiare vita.Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pensionante in casa del signor Paleari. S'innamora della figlia di lui Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio. A questo punto si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi, né di denunciare Terenzio, perché Adriano Meis per l'anagrafe non esiste.Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la vera identità. Tornato a Miragno dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina. Non gli resta che chiudersi in biblioteca a scrivere la sua storia e portare ogni tanto dei fiori sulla sua tomba.
Su un palcoscenico una compagnia di attori prova la commedia 'Il giuoco delle parti'. Irrompono sei individui, un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina, personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al Capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma.Dopo molte resistenze la compagnia acconsente alla richiesta e i personaggi raccontano agli attori la loro storia perché possano rappresentarla. Il Padre si è separato dalla Madre, dopo aver avuto da lei un Figlio. La Madre, sollecitata dal Padre, si ricostruisce una famiglia con il segretario che lavorava in casa loro e ha da lui tre figli: la Figliastra, la Bambina e il Giovinetto.Morto il segretario la famiglia cade in miseria, tanto che la Figliastra è costretta a prostituirsi nell'atelier di Madama Pace, dove la Madre lavora come sarta. Qui si reca abitualmente il Padre. Padre e Figliastra non si riconoscono e l'incontro viene evitato appena in tempo dall'intervento della Madre. Tormentato dalla vergogna e dai rimorsi, il Padre accoglie in casa la Madre e i tre figli. Ciò provoca il risentimento del Figlio e la convivenza diventa insostenibile.Tra gli attori e i Personaggi si apre ben presto un contrasto insanabile. Gli attori, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale dei Personaggi, i loro sentimenti fondamentali, il vero essere di ciascuno: il dolore della Madre, il rimorso del Padre, la vendetta della Figliastra, lo sdegno del Figlio. Sulla scena tutto appare falso.Questa incomunicabilità, che rende la vita autentica irrappresentabile, culmina nella scena finale in cui la storia finisce in tragedia, senza avere la possibilità di comprendere se essa sia reale o no: la Bambina annega nella vasca del giardino e il Giovinetto si spara.
Sei personaggi in cerca d'autore
“Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io.
Luigi Pirandello
Luigi Pirandello, figlio di Stefano Pirandello e Caterina Ricci Gramitto, appartenenti a famiglie di agiata condizione borghese, dalle tradizioni risorgimentali, nacque nel 1867 in contrada "Càvusu" della città siciliana di Agrigento (denominata Girgenti fino al 1927).Nell'imminenza del parto che doveva avvenire a Porto Empedocle, per un'epidemia di colera che stava colpendo la Sicilia, il padre Stefano aveva deciso di trasferire la famiglia in un'isolata tenuta di campagna per evitare il contatto con la pestilenza. Fin da ragazzo soffriva d'insonnia e dormiva abitualmente solo tre ore per notte. Nella sua adolescenza la famiglia si trasferì a Palermo. Luigi subito si appassionò alla letteratura. Inoltre, aiutava il padre nel commercio dello zolfo e nel 1886 iniziò gli studi universitari, i quali prima a Palermo, poi a Roma e di seguito a Bonn. Egli sposò Maria Antonietta Portulano nel 1894 a Roma conoscendo anche Luigi Capuana, un suo futuro aiutante; purtroppo però Maria iniziò a soffrire di problemi psicologici seguiti ad attacchi schizoparanoidi e di gelosia. Quest'ultima, fece tentare il suicidio alla figlia per le troppe aggressioni materne, scappandosene poi di casa. Ma non finì lì: un'alluvione e una frana colpirono la miniera di zolfo, portando così un crollo economico alla famiglia. Nel 1904, però, ebbe il suo primo grande successo: Il fu Mattia Pascal. Dopo ciò, la fama di Pirandello aumentò e tutte le altre opere composte diventarono faamose. La Grande Guerra fu un evento che colpì Pirandello: il figlio fu inprigionato dagli austriaci. Dopo questo evento, però Luigi Pirandello ottenne nel 1934, con fama internazionale, il premio Nobel per la letteratura. Pirandello fu un appassionato della cinematografia, ma nel 1936, a Cinecittà, lo afflisse la polmonite e 2 successivi attacchi di cuore. Il suo corpo era esausto, infatti, nel 10 Dicembre 1936 Pirandello ci lasciò all'età di 69 anni a Roma con svariati tentativi di cura da parte del suo medico. Pirandello fu cremato e conservato nella sua preziosa anfora greca del Verano.