Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
Il fascismo
Matteo Botti
Created on March 21, 2025
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
View
Math Lesson Plan
View
Primary Unit Plan 2
View
Animated Chalkboard Learning Unit
View
Business Learning Unit
View
Corporate Signature Learning Unit
View
Code Training Unit
View
History Unit plan
Transcript
Il fascismo
L'ascesa al potere di Mussolini
Benito Mussolini, una volta divenuto presidente del Consiglio, adottò inizialmente un atteggiamento di prudenza nei confronti del Parlamento, nonostante il potere che aveva acquisito attraverso la Marcia su Roma.Tuttavia, sin dalle sue prime dichiarazioni, lasciò intendere chiaramente quale sarebbe stato il suo percorso politico: un graduale ma inesorabile smantellamento dello Stato democratico in favore di un regime autoritario.
Le prime mosse di Mussolini
Alcuni dei primi passi di Mussolini furono:
La riduzione del numero dei ministeri, una mossa apparentemente volta a semplificare la burocrazia, ma che in realtà servì a eliminare funzionari fedeli al precedente sistema democratico.
L'istituzione del Gran Consiglio del Fascismo, che progressivamente assunse funzioni proprie del Parlamento, limitandone il ruolo.
La creazione della Milizia e della Ceka, una sottospecie di polizia segreta senza mandato, per rafforzare il controllo del regime attraverso l'uso della forza.
L'introduzione di una nuova legge elettorale con premio di maggioranza, garantendo al Partito fascista un potere incontrastato.
Inizia a farsi chiamare Duce (dal latino, Dux)
Le Leggi Fascistissime del 1926
L'anno cruciale fu il 1926, quando con le cosiddette "Leggi fascistissime" Mussolini completò la trasformazione dello Stato.
La concentrazione nelle sue mani dei tre poteri fondamentali: esecutivo, legislativo e giudiziario, eliminando la divisione dei poteri.
L'abolizione di tutti i partiti, tranne il Partito fascista.
L'identificazione dello Stato con il Partito fascista: per lavorare o svolgere qualsiasi attività era necessario essere iscritti al Partito.
La censura e il controllo dei mezzi di comunicazione, trasformati in strumenti di propaganda.
La trasformazione della Ceka in Ovra, una polizia politica autorizzata a perquisizioni, arresti e torture senza mandato.
L'obbligo per gli italiani di iscriversi al Partito nazionale fascista per ottenere impieghi pubblici o licenze per attività private.
Gli Effetti del Regime Fascista
Gli effetti di questo regime furono devastanti:
La libertà di espressione venne soppressa.
Gli oppositori furono incarcerati o mandati al confino.
L'Italia si riempì di burocrati fedeli al fascismo piuttosto che di funzionari competenti.
L'indottrinamento e la fedeltà al regime divennero più importanti delle capacità e del merito.
Il fascismo di Mussolini si impose in un contesto storico preciso, ma la storia insegna che la libertà non è mai garantita una volta per tutte: richiede vigilanza, partecipazione e un costante impegno da parte della società civile. In conclusione, la storia del fascismo in Italia rappresenta un monito su come la democrazia possa essere svuotata dall'interno, attraverso un lento e progressivo smantellamento delle istituzioni. Oggi, pur vivendo in un mondo profondamente diverso, è essenziale mantenere alta la consapevolezza sui rischi che minacciano la libertà, per evitare che si ripetano gli errori del passato.
Il ruolo della donna nella società fascista
Il bisogno di manodopera:Mussolini per favorire l’agricoltura in un paese in cui le macchine agricole erano quasi inesistenti per procurarsi manodopera si occupò di una vera e propria campagna demografica che fu in opera durante tutto il ventennio fascista. La politica demografica si espresse attraverso varie manifestazioni:
Esaltazione della famiglia e della maternità con la creazione dell’unione fascista fra le famiglie numerose.
Istituzione della giornata della madre e del fanciullo con conferimento della tessera d’onore del partito nazionale fascista alle madri più prolifiche.
Condizioni di priorità negli impieghi pubblici a favore dei coniugati e dei padri di una prole numerosa.
Il ruolo della donna nella società fascista
Prescrizione dello stato di coniugato o di vedovo con prole come requisito essenziale per la nomina a podestà, vice podestà, consultore, preside, vice preside, e rettore dell’Università.
riduzione dell’occupazione professionale femminile (esclusi la maggior parte degli impieghi pubblici e limitati posti di occupazioni nelle industrie per le donne)
Istituzione degli assegni familiari a favore di tutti i lavoratori dipendenti.
Punizione fiscale ai celibi con un'imposta speciale sul celibato.
Lotta contro la propaganda anticoncenziale, il procurato aborto, l’infanticidio e l’omossesualità.
Avvenne anche un restauro dei valori spirituali, come quello della donna casalinga e dell’uomo lavoratore che il fascismo voleva instaurare in italia.
Le donne italiane furono principalmente relegate a ruoli tradizionali legati alla famiglia e alla maternità, secondo la visione patriottica del regime. Il fascismo cercò di imprigionare le donne in un sistema che le limitava nelle loro libertà personali e professionali, ma allo stesso tempo molte di loro riuscirono a trovare spazio in altri ambiti, sia come parte della resistenza sia nel contesto di nuovi lavori durante la guerra. La fine del fascismo segnò l'inizio di un lungo processo di emancipazione e di acquisizione di diritti per le donne in Italia.